15/05/2020
Ignorare l'esistenza di un bisogno, purtroppo, non è funzionale a farlo scomparire. Anzi generalmente questo è l'approccio che genera più costi a lungo termine: il bisogno aumenta e con essi gli effetti secondari di un bisogno trascurato e non gestito. I miei pazienti lo conoscono bene questo meccanismo. Purtroppo viene ignorato da chi dovrebbe, in questo periodo, occuparsi della ripartenza in tutela dei cittadini.
Così ancora una volta la salute mentale e il benessere psicologico sarà un diritto di chi potrà permetterselo, attraverso servizi privati (che fortunatamente esistono e funzionano molto bene) che però non sono accessibili a tutte le fasce della popolazione.
Questo è profondamente ingiusto.
Io raccolgo quotidianamente un grande bisogno di sostegno psicologico nelle persone, di avere un punto di riferimento in un momento di perdita di tante certezze. Io ci sono, faccio del mio meglio. Ma io come tanti miei colleghi non possiamo arrivare a molte persone.
La salute mentale e quella del corpo sono i due volti della stessa medaglia.
Non è un bene di lusso di cui puoi fare a meno, non è un accessorio che abbellisce ma non é indispensabile.
Se questo non verrà riconosciuto non ci sarà alcuna ripartenza.
Un corpo sano, dimora di una mente compromessa, non va proprio da nessuna parte.
Non può ripartire se la mente rimane ferma, bloccata in ciò che ha vissuto.
Non può raggiungere obiettivi, non può pianificare o organizzare, non può apprendere o stabilire relazioni, non può sostenere altre fatiche o rispettare delle regole, non può essere capace di autoregolare le proprie emozioni o sviluppare progetti per il futuro.
Non possiamo ripartire se la mente rimane ferma in ciò che abbiamo vissuto.
[IL GOVERNO DIMENTICA LA SALUTE MENTALE: UN SILENZIO INCOMPRENSIBILE]
L’OPL esprime sgomento e amarezza per la totale assenza della salute mentale dal decreto “Rilancio”. Nemmeno una volta infatti troviamo le parole psicologo, psicologia, benessere psicologico, salute mentale.
Il Governo italiano prende - giustamente - iniziative a tutela del lavoro e delle finanze dei cittadini italiani che sono messi duramente alla prova: bene, peccato che dimentichi un elemento fondamentale.
Le telefonate ai numeri di supporto istituiti dagli psicologi e tutta la letteratura scientifica sugli effetti delle epidemie ci dicono che ci saranno ricadute significative sulla salute mentale degli italiani: l’esperienza dell’isolamento, i lutti, la perdita del lavoro, la convivenza forzata sono solo alcuni dei fattori di rischio che moltiplicano la possibilità di conseguenze per la salute mentale dei cittadini e delle cittadine.
I primi dati, nazionali e non, parlano già chiaro: è in corso un allarme su scala mondiale che testimonia l’urgenza di azioni concrete.
L’assenza della salute mentale e degli psicologi dal decreto risulta ancor più incomprensibile alla luce della recente attivazione di un numero verde di supporto psicologico voluto dal Ministero della della Salute, un elemento che sottolinea la necessità e la centralità dei professionisti della salute mentale per affrontare le conseguenze dell’emergenza.
Ricordiamo che anche gli psicologi, al pari di altre professioni sanitarie, sono stati in prima linea nella gestione della pandemia, con le modalità d’intervento e gli strumenti propri della nostra categoria.
Vogliamo sperare - e fortemente chiediamo - l’inclusione nelle iniziative del Governo favore del benessere dei cittadini: la salute mentale non può essere sempre la Cenerentola delle politiche sanitarie italiane.
image credits: Jackie Ferrentino