SHIATSU
Lo shiatsu è una disciplina corporea che proviene dall'oriente (ecco il perché del titolo della nostra conferenza, da oriente a occidente), dall'estremo oriente. Di fatto il termine è stato coniato nel secolo scorso dal giapponese Tokujiro Namikoshi e significa shi (dito) atsu (pressione), quindi pressione del dito.
È appunto un insieme di tecniche di contatto che puntano a normalizzare
il flusso vitale. Proviamo a considerare noi stessi come un complesso sistema di funzioni che permette di adattarci alle condizioni psichiche/mentali o fisiche dell'ambiente che ci circonda. Noi siamo sempre in perenne cambiamento (clima, alternarsi del giorno e della notte, stagioni, alimentazione, affaticamento, esposizione a traumi, siano essi fisici che psichici, ambiente familiare o di lavoro che a volte crea forti stress o frustrazioni, esposizione ad agenti inquinanti, ecc...). Possiamo quindi dire che il nostro sistema complesso è sempre soggetto a lavoro più o meno intenso e non sempre le condizioni che ci troviamo a vivere sono compatibili con la capacità reattiva del nostro sistema (che cominciamo magari a chiamare la nostra struttura energetica). Anzi, soprattutto con i ritmi attuali, l'uomo moderno, che vede sempre più allungarsi la sua prospettiva esistenziale, trova sempre maggiori difficoltà a risolvere in modo naturale le sue criticità. In pratica non sempre riusciamo a normalizzare da soli il flusso vitale che ci attraversa e così si creano condizioni favorevoli all'insorgere di sintomi più o meno fastidiosi, disturbi psichici o anche fisici o entrambi contemporaneamente. Nel tempo questa capacità è soggetta naturalmente a diminuire e noi sempre più difficilmente riusciamo a superare le difficoltà. In questo ci viene incontro lo shiatsu, che, senza avere la pretesa di sostituirsi alle terapie mediche, aiuta la persona a vivere più consapevolmente e serenamente le sue vicissitudini esistenziali e le sue criticità. Aiuta infatti a ritrovare in grande o in piccola parte la vitalità della persona, o anche aiuta, nei casi più difficili, a convivere più serenamente con le proprie criticità.