Cristina Piantanida Lippi

Cristina Piantanida Lippi Guaritore Spirituale, Naturopata, Master Reiki, OperaTrice Ayurveda

20/07/2025
12/07/2025

I GUARITORI.
I guaritori sono persone ferite che imparano a guarire se stesse e man mano che imparano a riguadagnare la propria salute, acquisiscono la capacità di guarire gli altri.

È un processo spontaneo e naturale.

La vocazione di guaritore è legata alla vocazione del malcontento, del non accontentarsi di ciò di cui si accontentano gli altri.

Un guaritore è qualcuno che sente le proprie ferite...

La maggior parte delle persone si adatta, ma il guaritore non si adatta, le trasforma.

È in contatto con la sua esperienza e questa insoddisfazione lo porta all'inevitabile opzione di riparare la sua anima.

Questo processo consente ai guaritori di sviluppare un grande potenziale di rigenerazione emotiva e spirituale causando una profonda trasformazione.

Così, una volta che il percorso è noto, sono in grado di assistere gli altri.

Ricorda...

Un guaritore non è qualcuno da cui vai per guarire.

Un guaritore è qualcuno che risveglia in te la tua coscienza, per guarirti...

dal web su Essere Indaco

Per me questa è la soddisfazione e la recensione più bella che io possa avere. Perché è di una donna di scienza che lavo...
10/07/2025

Per me questa è la soddisfazione e la recensione più bella che io possa avere. Perché è di una donna di scienza che lavora in ambito sanitario, circondata da una famiglia di medici in cui credeva solamente nella medicina ed era scettica su tutto. Si è completamente affidata, provando ogni mio trattamento dai massaggi alle meditazioni, registri Akashici, Rebirthing fino a fare il seminario di primo livello Reiki.
Abbiamo visto il cambiamento interiore ma sopratutto il cambiamento è stato visibile all'occhio e anche su carta, con un notevole miglioramento di alcuni valori tramite analisi del sangue fatte prima e dopo il percorso con me.
Partita da scettica, ha fatto dei bellissimi viaggi interiori, ha visto tantissimo durante le meditazioni e lei stessa ora avendo il primo livello Reiki può con le sue mani avvertire l'energia e auto trattarsi.
Per me questa è stata una VITTORIA. Siamo riuscite assieme nel suo intento, ha ottenuto ciò che voleva con caparbietà lavorando assieme, è arrivata al suo traguardo. Ha imparato cosa sia l'auto guarigione. Io le ho solo trasmesso la CONSAPEVOLEZZA, sono stata solo un tramite.
Lei non si è mai ARRESA ❤️

27/06/2025
31/05/2025

"Se cresci senza nessuno che ti dica che sei bello o che sei bravo,
senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo,
niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio.
Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza,
che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada.
E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature."

Sei la mia vita - Ferzan Ozpetek

Motivo per cui a chiunque con ogni trattamento lo stimolo e in caso di necessità eseguo la manovra per sbloccarlo
08/05/2025

Motivo per cui a chiunque con ogni trattamento lo stimolo e in caso di necessità eseguo la manovra per sbloccarlo

IL DIAFRAMMA: IL MUSCOLO CHE TI STA NASCONDENDO LA VERITÀ

Hai mai pensato che il dolore che senti non venga da dove lo senti?

Hai mai avuto:

- un dolore alla spalla che non passa con nessuna terapia?

- una cervicale che ti sveglia ogni mattina?

- un senso di oppressione al petto, ma gli esami dicono che è tutto a posto?

- una digestione lenta, gonfia, instabile?

- un mal di schiena cronico che non ha una causa precisa?

Allora ti do una notizia.
Il tuo diaframma potrebbe averti fregato. Per anni. In silenzio.

Il diaframma è come un hacker nel tuo sistema!

Non lo vedi.
Non lo senti lavorare.
Ma controlla tutto.

È il tuo muscolo della respirazione, certo.
Ma anche il tuo stabilizzatore posturale, il modulatore del dolore, l’interruttore dello stress, l’equilibrista tra la vita digestiva, emotiva e motoria.

Se si blocca, può fare danni ovunque.
Ma nessuno ti ha mai detto che il problema potesse essere lì.

È la grande bugia della localizzazione del dolore..

Il tuo corpo è un genio, ma non è preciso.
Se il diaframma soffre, la tua spalla brucia.
Se è contratto, il tuo collo si irrigidisce.
Se lavora troppo, il tuo sistema nervoso resta in allerta continua.

Hai dolore alla spalla? Forse è il diaframma.
Hai il collo di marmo? Forse è il diaframma.
Ti senti sempre sotto pressione, anche se è tutto tranquillo? Forse è lui.

Una domanda sola: il tuo diaframma è libero o prigioniero?

Fai questo test in 60 secondi:

- Respiri più con il petto che con l’addome?
- Ti senti gonfio anche dopo un pasto leggero?
- Ti rilassa sbadigliare, fumare o sospirare profondamente?
- Hai dolori “misteriosi” alla schiena o alla spalla?
- Ti svegli già teso, anche dopo una notte intera?

Se hai risposto sì anche solo a 2 di queste domande.. il tuo diaframma non è libero.

E se non è libero lui, non sei libero tu. Immaginalo come un superpotere nascosto che nessuno ti ha mai spiegato.

Respirare bene non è solo una questione di ossigeno. È un reset del sistema nervoso, un riequilibrio posturale, un gesto curativo.

Un diaframma bloccato ti fa digerire male, ti destabilizza la colonna, ti costringe a compensare con altri muscoli, ti fa credere che tu abbia problemi che non hai.

Un diaframma libero, invece ti allinea, ti calma, ti restituisce potere.

La verità è questa: la tua salute non inizia da un farmaco, ma da un respiro.

Vuoi sapere qual è il gesto che accomuna:

- i neonati che dormono profondamente,
- gli atleti che si muovono con efficienza,
- i cantanti che vibrano d’anima,
- i monaci che meditano senza ansia?

La respirazione diaframmatica.

E sai chi lo fa anche senza volerlo? Il fumatore.
Ma non è la nicotina che lo calma. È il gesto profondo di inspirare ed espirare lentamente.
È il diaframma che, per un attimo, torna a fare il suo mestiere.

Wow, bello! Ma.. Come liberarlo? Non servono miracoli. Serve consapevolezza.

Ecco da dove puoi partire.

Respira da sdraiato. Una mano sul petto, una sull’addome. Quella sull’addome deve muoversi. L’altra no.

Allunga la tua gabbia toracica ogni giorno.
Il diaframma ha bisogno di spazio.

Trattalo con rispetto. Con il tocco, con la voce, con la postura.

Fatti valutare da chi sa davvero ascoltare il respiro. Un fisioterapista formato in terapia manuale, respiro e postura può cambiare il tuo corpo.. partendo da dentro.

È il muscolo che ti cambia la vita e anche quello che nessuno ti guarda

Non è glamour.
Non lo alleni in palestra.
Non lo vedi allo specchio.
Ma è il centro gravitazionale della tua salute.

Se ti senti fuori asse, bloccato, contratto, stanco.. Non cercare sempre fuori. Guarda dentro.
E ascolta il tuo diaframma.

Ti ha colpito questo post? Allora fallo arrivare a chi ne ha bisogno.

Chi ha mal di schiena da anni.
Chi non respira più davvero da troppo tempo.
Chi ha bisogno di un alleato silenzioso, e non lo sa.

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E se vuoi approfondire, leggi l’episodio di Muscolandia che abbiamo dedicato al diaframma e l’articolo sullo stretching diaframmatico!

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma

https://educarefisio.com/2016/07/04/lo-stretching-diaframmatico/

E ripetete con me: non va presa con 37.3 come siete abituati 🙄
24/04/2025

E ripetete con me: non va presa con 37.3 come siete abituati 🙄

Sapete come funziona la Tachipirina?

Il principio attivo è il paracetamolo.

Si tratta un farmaco antipiretico (riduce la febbre) ed analgesico (riduce il dolore). E’, dunque, usato per i sintomi di febbre e dolore, che sono segnali di uno stato infiammatorio.

Non è considerato un FANS (Antinfiammatorio Non Steroideo) in quanto è inattivato in periferia e quindi ha minore effetto sulla ciclossigenasi nei tessuti periferici. Ecco perché la sua azione antinfiammatoria è pressoché inesistente.

Per cui se un soggetto non ha febbre elevata, è un protocollo praticamente inutile e inopportuno… ma ancora in auge… purtroppo dai tempi in cui si pensava di risolvere una malattia infiammatoria con un antipiretico.

FEBBRE

La febbre è una risposta del nostro sistema immunitario. Il sistema immunitario ci difende da virus ed infezioni.

Ma questo, del resto, lo sanno anche i bambini…
Il sistema immunitario ci difende attraverso due modalità: innata (aspecifica) e acquisita.

Nella risposta innata ritroviamo il processo infiammatorio.

La febbre è quindi segno che è in atto una risposta del nostro sistema immunitario, come abbiamo visto.

Quando è moderata, ha un’azione benefica e finalizzata ad eliminare il patogeno, in quanto ne inibisce la crescita.

E’ sufficiente l’aumento di un grado di temperatura, quindi da 37°C a 38°C, per interferire con il ciclo di riproduzione virale.

La febbre inoltre

👉 Fa aumentare la produzione di TRASFERRINA che, sequestrando il ferro, lo sottrae ai patogeni (ostacolandone la crescita).
👉 Attiva i linfociti T CD8 (citotossici) in grado di attaccare e uccidere batteri, le cellule che ospitano i virus e i tessuti estranei all'organismo.
👉 Velocizza i meccanismi di riparazione.

In questo contesto, quando il nostro sistema immunitario sta lottando per difendere il nostro territorio (una lotta per la salute), comprendiamo bene che sopprimere una febbre moderata attraverso un antipiretico quale ad esempio il paracetamolo (vedi Tachipirina) è piuttosto inopportuno: andremmo ad impedire al sistema immunitario di fare il suo lavoro.

Inoltre, il paracetamolo riduce i livelli di glutatione ridotto, bloccandone la produzione.

Il Glutatione, nella sua forma ridotta (GSH), detossifica i metaboliti tossici dei farmaci e delle specie reattive dell'ossigeno e regola l'espressione genica, l'apoptosi e il trasporto transmembrana dei soluti organici. Il mantenimento dell'omeostasi del GSH è essenziale affinché l'organismo possa svolgere le sue numerose funzioni. Il turnover del GSH è un processo dinamico e grandi quantità di GSH vengono sintetizzate ogni giorno dai suoi precursori amminoacidi cisteina, acido glutammico e glicina.

Dosi tossiche di paracetamolo riducono il GSH intracellulare e provocano la morte cellulare attraverso una combinazione di meccanismi, che portano a necrosi e apoptosi, principalmente nel fegato.

In situazioni cliniche caratterizzate da bassi livelli di GSH, il rischio di tossicità da dosi terapeutiche di paracetamolo potrebbe teoricamente aumentare [1].

Il Glutatione, oltretutto, già diminuisce nel corso di una infezione virale, con il rischio di stress ossidativo.

Per cui, al danno, uniamo anche la beffa.

Quindi, la febbre non va messa subito a tacere. Ma solo quando le temperature sono molto alte.

[1] Lauterburg BH. Analgesics and glutathione. Am J Ther. 2002 May-Jun;9(3):225-33. doi: 10.1097/00045391-200205000-00008. PMID: 11941382.

14/04/2025

“Quando siamo stati poco amati, noi cerchiamo una persona che ci faccia andare bene questa cosa. Spiego meglio: noi cerchiamo una persona che somigli un pochino al nostro genitore, e quindi che sia una persona poco affettiva in fondo, una persona un po’ fredda, una persona che si manifesti poco, che abbia magari pure lui paura di amare, oppure una persona un po’ dura. E quello va bene perché è come se rivivessimo la storia col genitore, ma questa volta deve andare a lieto fine. Per cui se lui o lei ci amano apertamente non rappresentano il genitore, contano meno, sono persone che appaiono addirittura deboli a volte. Se l’altro un po’ si nega, ci emoziona parecchio perché somiglia al genitore che si nega e riconquistare quel genitore che si nega è salvare il nostro passato.
Passato che non ricordiamo, eh, attenzione. Passato che non ricordiamo ma di cui abbiamo conservato le emozioni.

Quando siamo così protesi a conquistare l’amore dell’altro, l’altro non lo vediamo e quindi non lo amiamo, e quindi non sappiamo amare. [...] Quando siamo così preoccupati da come ci tratta l’altro, cioè se ci ha dato segni di amarci, se ci preferisce, se ci ha detto che siamo belli o belle, se ci ripete continuamente che ci ama, noi dell’altro poco ce ne curiamo.
Per noi lui è interessante per questo riconoscimento che ci può dare: un riconoscimento che è mancato da bambini. L’altro è quello che ci può dare l’estasi o la depressione profonda: diventa tutto per noi, ma l’altro sente che c'è una fregatura. Ci preoccupiamo di essere amati, ma non amiamo.”

Gabriella Tupini, Realtà dell'amore (23)

Assolutamente. Questo fa la differenza da operatori olistici e operatori olistici.... prima si lavora su se stessi, si b...
21/03/2025

Assolutamente. Questo fa la differenza da operatori olistici e operatori olistici.... prima si lavora su se stessi, si butta fuori e ogni pratica là si fa su di noi. Si porta a galla il trauma e si lavora sulla consapevolezza. Poi allora solo dopo che hai pianto, urlato, lavorato nel fango... puoi mettere le mani sugli altri.
Questo vale per tutti. Inutile fare meditazione e varie serate olistiche se poi non andiamo nel profondo e nella causa dei nostri problemi. Non serve a nulla. Per questo consiglio di fare Rebirthing

NON RESISTETE AL DOLORE
Come ho già ribadito in più occasioni, al giorno d’oggi non è possibile pensare a un percorso spirituale in assenza d’un parallelo percorso psicologico, dove per “percorso psicologico” intendo una pratica che ci permetta di osservare e trasformare la personalità. Un percorso che non ignori la psiche, ecco.

Qualcuno continua a negare questo fatto, appellandosi ad antiche tradizioni, quando la psicologia ancora non c’era. Qualcuno si ostina a credere che per evolvere spiritualmente sia sufficiente meditare a lungo, perché leggendo tanti libri ha capito che nell’India vedica si faceva così. In tal modo, aspetta che i problemi con i genitori e con il lavoro si risolvano da soli... mentre lui medita. Ma sta solo tentando di bypassare la parte più dura del lavoro su di sé: la scoperta di sé attraverso l’osservazione di sé e la conseguente trasformazione di sé.

Un esempio fra mille: mi comporto in un certo modo nella mia attività lavorativa perché inconsciamente sto ancora cercando di dimostrare a mio padre che valgo qualcosa. Ma invece di auto-osservarmi attraverso la PRESENZA QUOTIDIANA NEL QUI E ORA e comprendere l’origine del mio comportamento, annego il mio dolore in ore di meditazione, così ho la coscienza a posto, perché sto comunque facendo qualcosa di spirituale.

"Percorso psicologico" non è necessariamente sinonimo di “andare dallo psicologo”. Il terapeuta può essere molto utile, ma non è l’unica via. Una volta capito il principio fondamentale dell’essere presenti come osservatori di ciò che avviene dentro di noi, e lo possiamo capire solo provandoci, abbiamo già a nostra disposizione il più potente strumento di trasformazione: IL RICORDO DI SÉ.

Di norma noi resistiamo al dolore, lo vogliamo evitare, lo mettiamo a tacere con pratiche energetiche, ma così facendo, anziché elaborarlo lo ricacciamo più in profondità. La conseguenza è che più lo cacciamo nell’inconscio, più tale dolore va a influenzare sottilmente ogni nostra parola e ogni nostro gesto.
Osservando attentamente le persone, si può scorgere il loro dolore emergere da come si muovono e da come parlano.

Se diveniamo consapevoli della quotidiana resistenza al dolore, se deponiamo le armi e accettiamo di convivere PER SEMPRE con esso, restando PRESENTI ad esso... allora può avere inizio una spontanea e reale trasmutazione.
Il vostro Scarasaggio
[La resurrezione dalla tomba, miniatura su pergamena tratta dallo Splendor Solis, di Salomone Trismosin, 1532 ca]

Il massaggio è un’arte sottile, non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto d’amore.Dapprima impari la tecnica ed in...
18/03/2025

Il massaggio è un’arte sottile, non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto d’amore.
Dapprima impari la tecnica ed in seguito la dimentichi.
Quando conosci profondamente il massaggio, il novanta per cento del lavoro si fa attraverso l’amore, il dieci per cento attraverso la tecnica.
Basta il contatto d’amore perché il corpo si rilassi. IL MASSAGGIO È QUASI COME AMARE.

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