Francesca Bozzo Psicoterapeuta

Francesca Bozzo Psicoterapeuta La persona è considerata “esperta del suo problema”, poiché ne fa esperienza diretta e lo conosce da vicino. (dai 1-2 a un massimo di 10-12) .

LA PSICOTERAPIA

La psicoterapia mira a restituire benessere alla persona che sta vivendo un momento di crisi o sofferenza e che può manifestarsi attraverso vari sintomi (ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disturbi dell'alimentazione, disturbi psicosomatici...). Nell’approccio sistemico relazionale l' individuo, la coppia o la famiglia vengono aiutati a ridare senso alle proprie esperienze cercando nuovi modi per affrontare le loro difficoltà. Il terapeuta si propone come “esperto del cambiamento”, abile nei processi che promuovono l' esplorazione di nuove idee. L'obiettivo è quello di accompagnare la persona in un processo di evoluzione lungo direzioni nuove ma percorribili dal suo punto di vista, attingendo alle sue personali risorse. La terapia può essere individuale, di coppia o familiare. LA MEDIAZIONE FAMILIARE

La mediazione familiare è un intervento specifico che offre un' opportunità per una buona separazione in un' ottica di prevenzione delle ricadute che un conflitto di coppia protratto nel tempo può portare su genitori, figli e su tutto il sistema familiare. Si propone come un percorso che, grazie all’intervento di un soggetto neutrale (il mediatore) , facilita e salvaguardia la comunicazione tra i genitori , aiutandoli a collaborare e a costruire accordi in modo condiviso per affrontare sia le questioni relazionali sia economiche. La mediazione avviene in autonomia dall’ambito giudiziario e nella garanzia del segreto professionale. La durata e la cadenza degli incontri dipendono dai temi trattati e vengono concordati con la coppia allo scopo di adattarli ad ogni singola situazione. Agli incontri partecipano solo i genitori. La mediazione familiare può essere un aiuto per:
-salvaguardare il rapporto dei figli con entrambi i genitori
-migliorare le capacità comunicative e decisionali
-superare il momento critico della separazione
-analizzare e tutelare i bisogni di genitori e figli


EMDR

L’EMDR, (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) ovvero desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è una tecnica molto efficace per risolvere il disagio emotivo legato a tutti i tipi di esperienze di vita disturbanti ed eventi traumatici quali lutti, incidenti stradali, abusi. Tali esperienze recenti o passate conservano la loto specifica influenza sul presente e quindi sullo stile di vita della persona. Tale tecnica permette di accedere ai ricordi traumatici, immagazzinati nella memoria in modo disfunzionale, e di elaborarli integrandoli nella storia di vita della persona in maniera adattiva,sfruttando un meccanismo di autoguarigione simile a quello con cui il corpo cicatrizza e guarisce dalle ferite. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. (www.emdritalia.it)

Opero da dieci anni con adolescenti e famiglie in difficoltà.

17/09/2025

Il Bonus Psicologo 2025 non ci "salverà". Non solo i fondi disponibili sono appena 9,5 milioni di euro, sufficienti per 6.300 richieste, ma anche problemi tecnici, segnalati sin dai primi momenti dagli utenti.
E pensare che solo lo scorso anno le domande presentate superavano le 400.000! Numeri che spiegano perché molti cittadini sono rimasti a mani vuote,

E non è solo una questione di soldi: il portale è andato in tilt fin dalle prime ore, con schermate bloccate e richieste interrotte. Molti non sono riusciti nemmeno a inoltrare la domanda.
Questa situazione mostra quanto sia urgente pensare a un accesso più equo alla salute mentale. Lo psicologo non dovrebbe essere un lusso né dipendere dalla fortuna o dalla velocità del click.

Per noi, la salute mentale dovrebbe essere un diritto di tutti. Non una lotteria.

Per l'articolo completo: https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/psicologia/bonus-psicologo-2025-fondi-insufficienti-e-portale-in-tilt-cosi-la-salute-mentale-resta-un-lusso/

07/08/2025

Quando affrontiamo un trauma, il nostro sistema nervoso resta bloccato nel tempo dell’evento.
Anche se gli anni passano, qualcosa dentro di noi continua a rivivere quelle emozioni, quelle immagini, quelle paure 🔐

Guarire non vuol dire cancellare. Non si tratta di “dimenticare” ciò che è accaduto. Si tratta di liberare il presente dal peso del passato ⏳

Attraverso l’EMDR si può aiutare il cervello a rielaborare ciò che è rimasto incastrato, a integrare il vissuto traumatico in una nuova narrazione di sé, per tornare a vivere con maggiore presenza, consapevolezza e libertà.

Cari pazienti..questo il mio augurio di buone ferie per tutti voi .. vi auguro “buon tempo” per ascoltarvi, scoprirvi ,s...
01/08/2025

Cari pazienti..questo il mio augurio di buone ferie per tutti voi .. vi auguro “buon tempo” per ascoltarvi, scoprirvi ,sperimentarvi, condividere !

Il nostro cervello è programmato per elaborare un milione di informazioni, ma a volte non ce la fa: non riesce ad elabor...
22/07/2025

Il nostro cervello è programmato per elaborare un milione di informazioni, ma a volte non ce la fa: non riesce ad elaborare le emozioni spiacevoli legate ad un ricordo e per questo rimangono lì “incastrate” dentro di noi !

Noi viviamo, facciamo esperienze ma tutto ciò che non riusciamo a “digerire” emotivamente prima o poi torna a farsi vivo spesso con risonanze sul nostro corpo.

L’utilizzo dell’ Emdr permette di rielaborare i ricordi, “digerire” la parte emotiva che è rimasta bloccata lì per giorni, mesi o tanti anni.

Terminare un colloquio ed esser entusiasta di come sta procedendo la terapia : vedere il potere che ha il disegno ,la vi...
17/07/2025

Terminare un colloquio ed esser entusiasta di come sta procedendo la terapia : vedere il potere che ha il disegno ,la visualizzazione, l’ Emdr.
Intregrare diversi strumenti affinché i ricordi possano esser elaborati, per dar un senso alla propria storia e ai propri comportamenti.

Connessioni che si aprono, leggerezza che si percepisce lasciando meno spazio a un’ ansia che prima sembrava invalicabile .

Quanto mi piace il mio lavoro e quanto sono grata a tutti coloro che mi permettono di svolgerlo !!

11/07/2025

🙏🏻 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨! Ulss 2 e ANAP Confartigianato Imprese Marca Trevigiana hanno siglato una convenzione per rafforzare le azioni comuni a favore degli over 65, con l’obiettivo di valorizzare sempre di più il ruolo attivo degli anziani nella nostra comunità.

➡️ In Provincia di Treviso, quasi un quarto della popolazione ha più di 64 anni. Una realtà che ci parla della necessità – e dell’urgenza – di investire nella promozione della salute, nella prevenzione e in stili di vita sani, per garantire una vita lunga, ma anche di qualità.

💡 L’accordo prevede tante iniziative concrete: incontri informativi e formativi, attività di socializzazione, percorsi di attività fisica, promozione della mobilità sostenibile e supporto all’accesso ai servizi. Tutto questo con una visione condivisa: costruire una rete territoriale forte, dove istituzioni, cittadini e associazioni collaborano per il benessere della collettività.

🌱 Un passo importante per rendere la nostra provincia sempre più inclusiva, dove ogni persona – anche con il passare degli anni – possa sentirsi protagonista della propria salute e parte attiva della comunità.

10/07/2025

“Sessualità, corpo, relazione e trauma: la ferita dei sopravvissuti”.

In un recente servizio di TGR Campania si è affrontato con delicatezza un tema spesso invisibile: come il trauma incida profondamente sulla percezione del corpo, sull’intimità e sulla possibilità di entrare in relazione con l’altro.

Come Associazione EMDR Italia, sottolineiamo l’importanza di riconoscere e trattare queste ferite con approcci terapeutici mirati e rispettosi della complessità di ogni vissuto. L’EMDR, attraverso l’elaborazione del trauma, aiuta le persone a ricostruire un rapporto sicuro con sé stessi e con gli altri, restituendo dignità al corpo e alla relazione.

Guarda il servizio completo su 👉🏻 urly.it/31bfdc

03/07/2025

Qualche anno fa mi sono scottato.
Succede quando vai al mare, no?
Ti distrai, magari t’addormenti un attimo, ti scotti, fa parte del gioco. All’inizio non ci ho fatto tanto caso, però poi ha cominciato a far male, un male cane. È venuto fuori che era una cosa seria. Cioè, almeno per me. Agli altri dicevo che era quello che sembrava, una scottatura. E loro, in coro: ma per forza, vai al mare, ti distrai, ti addormenti, ti scotti, fa parte del gioco.
Mi sono detto che avevano ragione, che magari stavo esagerando. Ma non smetteva di bruciare.
È buffo perché io ho sempre pensato di essere il tipo di persona che non si scotta. E anche se si scotta, ho sempre pensato di essere il tipo di persona che una cosa così la regge. Fortifica, no? Si dice così? Magari uno accusa un attimo il colpo, ma poi basta, si rimette in piedi e va avanti. Invece no, invece quella scottatura mi ha tolto il fiato, mi ha scorticato, ustionandomi sottopelle per giorni, per mesi, per anni. E non smetteva mai di bruciare.
Mi sono bloccato. Non riuscivo più a fare niente. C’ero solo io e quella scottatura che lentamente mi consumava. Ogni tanto pensavo fosse passata, ogni tanto mi dicevo adesso ti dai una regolata e ritorni a fare la vita di prima.
Così mi costringevo a tornare al mare. E il mare stava lì ad aspettarmi. Mettevo la crema solare, da trenta, da cinquanta. Non serviva a niente, continuavo a sentirmi vulnerabile.
Anche le cose più banali come stare sulla spiaggia, o prendere il sole, erano diventate complicate. Figuriamoci fare il bagno.
Ho cominciato ad andare al mare con la maglietta. Poi direttamente senza portarmi il costume. Poi fermandomi al bar a guardare gli altri prendere il sole. Domandandomi come facessero. Non lo sanno che ci si può scottare? Non si rendono conto di quanto sia pericoloso, doloroso...
Ho iniziato ad aver paura di andare al mare. Non l’ho detto a nessuno, figuriamoci. Come lo spieghi che hai paura di prendere il sole? Chi è che ha paura di prendere il sole?
Il passo successivo è stato smettere di andare al mare. Prima con qualche scusa, poi senza neanche quelle.
P***a miseria, a me piaceva il mare. Mi faceva stare bene. Era una di quelle poche cose che mi faceva sentire me.
Ho cominciato a parlarne male. A dire che il mare è una m***a. Che quelli che ci vanno sono degli imbecilli. Con tutto quello che succede nel mondo, tu pensi al mare. Ma dai, cresci un po’.
Ho deciso che l’estate è sopravvalutata, che non mi serve, che vivo benissimo anche senza sole.
E poi ho pensato a un’altra cosa. Che era colpa mia. Che non sono in grado, non sono capace, che sono un cretino, un id**ta, un fallito che non sa manco prendere il sole senza scottarsi, che si è ustionato, che si è squagliato, che si è consumato perché troppo stupido per gestire il mare.
E ho preso una decisione. Ho deciso che non mi merito il mare.
E allora non va******lo mare, va******lo Nicolò per aver anche solo pensato che uno come te potesse andare al mare senza tornarsene a casa escoriato.
A questo punto la retorica tradizionale che s’inghiotte questo tipo di storie scongiura che io vi dica che tutto s’aggiusta. Che col tempo, la pazienza, che vedrai, che parlarne con qualcuno, che dai e dai i pezzi si rimettono insieme, le paure scompaiono e si torna a essere quelli di prima. Per me non è così.
Ancora oggi sento la scottatura, sento il dolore.
A volte li riconosci quelli che si son presi una scottatura. Hanno sorrisi difficili da tener su, e sguardi facili da buttar giù. Facce che non parlano di certi luoghi, di certi anni, di certe persone. Anche se le conosci da una vita, anche se ci fai l’amore insieme. Non ne parlano e basta.
Quando si rompe qualcosa dentro, non è detto che si aggiusti. Puoi provare a proteggerti, puoi provare a lasciar perdere, puoi parlarne, e sono tutte cose sensate per impedire alla paura di immobilizzarti, ma non sempre bastano.
Non condanno che si chiude, chi si barrica, si tutela, chi trova, si affeziona e difende la propria comfort zone, e chi sulla sabbia decide di non metterci più piede. Perché, va bene, nessuno si salva da solo, ma intanto ognuno da solo fa quello che può.
Un giorno ci sono tornato al mare. È successo un po’ per caso, con la spiaggia semivuota.
Non l’ho detto a nessuno. Ho steso il telo, mi sono seduto, le mani dentro la sabbia. Dopo un po’ ho avuto anche il coraggio di togliermi la maglietta. Ho fatto anche il bagno. Cinque minuti, poi basta. Il cuore mi batteva fortissimo. Sono uscito, mi sono asciugato, mi sono vestito, ho preso le mie cose e sono andato via. Tutto qua. Non ho fatto un sacco di cose, alcune sono sicuro che non le farò mai. Continuo a guardare gli altri, su quella spiaggia, e continuo a chiedermi come facciano a non scottarsi.
Ho avuto paura. Ne ho ancora.
Quel giorno lì non ho provato né sollievo, né euforia. Nessuna catarsi, nessuna cura. Ho provato meno dolore di quello che mi sarei aspettato, questo sì. E mi è rimasta dentro una consapevolezza: che sono stato capace di stare su quella spiaggia.
E che se volessi, potrei farlo di nuovo.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.

23/06/2025

🔵 Overthinking: quando il pensiero eccessivo ostacola il benessere.

Il termine overthinking, o "pensiero eccessivo", indica uno stile cognitivo caratterizzato da un'attività mentale continua e spesso non produttiva.

Si riscontra frequentemente nei disturbi d’ansia, in cui l’incertezza attiva un meccanismo di analisi ripetuta, che non porta a soluzioni ma incrementa dubbi e scenari ipotetici.

Il pensiero, anziché essere orientato alla risoluzione, si concentra sul problema e mantiene uno stato di allerta costante.

Tra le conseguenze più comuni:
➡ Stress
➡ Difficoltà del sonno
➡ Ridotta attenzione
➡ Blocchi decisionali

È importante saper distinguere tra riflessione utile e pensiero disfunzionale.
Osservare i propri pensieri, riconoscere i fattori scatenanti e intervenire in modo consapevole può contribuire a prevenire condizioni di disagio più strutturate.

Quando il pensiero diventa fonte di malessere, il confronto con un professionista può essere un passo fondamentale per il benessere psicologico.

19/06/2025

🧬 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗼 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗹𝗼)

Sapevi che il modo in cui respiri può attivare (o disattivare) alcuni dei tuoi geni?

No, non stiamo parlando di cambiare il DNA. Ma di qualcosa di altrettanto potente: l’epigenetica.

👉 𝗟’𝗲𝗽𝗶𝗴𝗲𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶 – 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮, 𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 – 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗹’𝗲𝘀𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮.
𝗘 𝘁𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗹𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗻𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗶 𝗰’𝗲̀ 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗹𝘂𝗶: 𝗶𝗹 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼.

La scienza oggi lo conferma: una respirazione consapevole, lenta e diaframmatica può…

✔ Ridurre il cortisolo
✔ Regolare il sistema neuroendocrino
✔ Attivare geni della longevità come FOXO3 e SIRT1
✔ Spegnere geni infiammatori (come IL-6 e TNF-alfa)
✔ Migliorare memoria, immunità e neuroprotezione

🧠 𝗢𝗴𝗻𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗯𝗶𝗼𝗰𝗵𝗶𝗺𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮. 𝗘 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗼𝗱𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗶.

Ecco perché, se sei un professionista della salute o del benessere, non puoi più ignorare il potere epigenetico del Respiro.

📅 𝗟𝘂𝗻𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟯 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟭 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮 𝗮𝗹 𝘀𝗲𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 “𝗟𝗮 𝗦𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼”, 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘁𝗶 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲𝗿𝗼̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗯𝗮𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗦𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼® 𝗠𝗶𝗸𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗰 𝗠𝗲𝘁𝗵𝗼𝗱.

🎓 Anche con crediti ECM.

👇 𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗶:
👉 https://www.lascienzadelrespiro.com

19/06/2025
24/12/2024

Per la prima volta, grazie alla Legge di Bilancio e all’istituzione di un fondo nazionale, la psicologia scolastica in Italia potrà assumere una dimensione strutturale e concreta. Con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni di euro annui dal 2026, si apre una nuova fase per il benessere psicologico nelle scuole italiane.

Questa svolta nasce dal nuovo protocollo tra CNOP e Ministero e dall’articolo 4-bis della Legge 70/2024 che prevede servizi psicologici con un mandato chiaro: prevenire il disagio, promuovere le risorse dei ragazzi e fornire supporto anche a docenti, famiglie e personale scolastico.

Lo psicologo a scuola non si limita al tradizionale sportello d’ascolto: interviene per formare gli studenti nelle competenze per la vita (life skills), migliorare il clima scolastico e intercettare precocemente i segnali di disagio psicologico, spesso sottovalutati, che possono incidere su apprendimento, relazioni e salute mentale.

Seguendo le raccomandazioni di UNICEF, OMS e UNESCO, la psicologia scolastica non clinicizza la scuola, ma collabora con le ASL per creare una rete territoriale capace di sostenere al meglio gli studenti con bisogni clinici specifici. Parallelamente, supporta gli insegnanti e tutto il sistema scolastico, affiancandosi alle figure già presenti per affrontare le sfide educative e sociali del nostro tempo.

Come sottolinea il Presidente del CNOP, David Lazzari:
“Abbiamo assolutamente bisogno di queste attività di prevenzione perché non possiamo aspettare che i ragazzi si ammalino per poi curarli. Lo psicologo scolastico non sostituisce, ma integra e potenzia il sistema educativo.”

Per approfondire 👇
https://www.vita.it/scuola-lo-psicologo-esce-dallo-sportello/

Indirizzo

Dosson

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

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