Cinzia Ramonda Psychology Care

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L’ansia da separazione non riguarda solo i bambini 👶.Anche i genitori possono sperimentare timori e resistenze nei momen...
26/09/2025

L’ansia da separazione non riguarda solo i bambini 👶.
Anche i genitori possono sperimentare timori e resistenze nei momenti di distacco: il primo giorno di scuola 🎒, quando il figlio resta con i nonni 👵👴 o in altre piccole-grandi tappe di crescita.

Provare emozioni intense è normale 💙.
Come sottolinea la teoria dell’attaccamento (Bowlby, Ainsworth), la relazione con i figli attiva in noi genitori antichi schemi emotivi 🧩, che possono rendere difficile “lasciar andare” e sostenere l’autonomia del bambino.

Il punto non è eliminare la paura, ma riconoscerla e imparare a gestirla 🌱.
Quando l’ansia condiziona la libertà del bambino o la serenità familiare, diventa importante fermarsi e prendersi cura anche delle proprie emozioni ✨.

👣 Ricordiamoci: accogliere ciò che proviamo non ci rende genitori fragili, ma più consapevoli e presenti.
Un gesto d’amore 💕 prima per noi stessi, poi per i nostri figli.

Quante volte hai sentito dentro di te che non sei “vista” come genitore?Non nei post perfetti, né nei gesti gentili che ...
24/09/2025

Quante volte hai sentito dentro di te che non sei “vista” come genitore?
Non nei post perfetti, né nei gesti gentili che fai ogni giorno.
Essere un genitore invisibile significa quel senso di fatica emotiva che si nasconde dietro la cura, l’attenzione, il sacrificio — spesso senza riconoscimento, senza che qualcuno dica “vedo il tuo sforzo”.

Ma sappi: la tua emozione conta.
Anche tu meriti che ti si riconosca. 💖

In questo post ti accompagno in un percorso:

🌼 Capire cosa significa essere invisibile come genitore

🌼 Riconoscere i segnali dentro di te 🧘‍♀️

🌼 Strategie per dare voce al tuo vissuto e chiedere sostegno

Sei pronta a fare questo passo con me? 👭

🎒✨ Il crollo emotivo post-scuolaQuanti genitori lo conoscono bene: il bambino che durante la giornata è stato “bravo”, a...
22/09/2025

🎒✨ Il crollo emotivo post-scuola
Quanti genitori lo conoscono bene: il bambino che durante la giornata è stato “bravo”, attento e contenuto… appena incontra mamma o papà scoppia in lacrime, diventa irritabile o fa capricci.

👉 Non è un segno di maleducazione o “problema caratteriale”, ma una reazione naturale: a scuola i bambini spendono tante energie per rispettare regole, contenere emozioni e stare attenti. Con i genitori, invece, si sentono al sicuro e lasciano andare la tensione accumulata.

🌱 Cosa puoi fare come genitore:
✔️ Accogli la sua fatica senza giudicarlo
✔️ Offrigli un momento di decompressione (abbraccio, gioco tranquillo, snack)
✔️ Evita spiegazioni o rimproveri “a caldo”: il dialogo funziona meglio a mente calma
✔️ Create insieme un piccolo rituale di passaggio dopo la scuola

💡 Ricorda: non è un problema da risolvere, ma un bisogno da comprendere.

✨ Ti ritrovi in questa esperienza? Raccontamelo nei commenti 👇

✨ Ansia da separazione: un passo delicato, ma naturale ✨L’inizio della scuola segna sempre un momento di cambiamento. Pe...
15/09/2025

✨ Ansia da separazione: un passo delicato, ma naturale ✨

L’inizio della scuola segna sempre un momento di cambiamento. Per alcuni bambini (e genitori) il distacco può essere carico di lacrime, paure e dubbi. Non è un segnale di debolezza: è la testimonianza di un legame forte e significativo. 💜

Un bambino che piange al momento del saluto non fa capricci, ma comunica un bisogno di sicurezza. Il compito del genitore non è “togliere” l’emozione, ma accompagnarla con calma, coerenza e fiducia. 🌱

💡 Ricorda: rituali semplici, distacchi brevi e la certezza del ritorno possono fare la differenza.
E se senti di non sapere come gestire al meglio la situazione o pensi che dietro la reazione di tuo figlio ci sia di più, chiedere un parere professionale può essere un passo prezioso per sostenere entrambi.

🤍 E voi, come vivete o avete vissuto questo momento con i vostri figli?

28/08/2025

Non sottovalutate mai i bambini.

Perché loro vedono tutto.
Vedono quando vi scannate per una bolletta.
Vedono quando piangete in silenzio credendo che non vi senta nessuno.

Vedono quando ridete davvero, quella volta ogni tanto.
E si tatuano tutto dentro, senza filtri.

Non fatevi fregare dal fatto che giocano coi Lego mentre litigate in cucina:
i Lego sono un alibi, mica un anestetico.
Loro incollano un mattoncino e intanto registrano le crepe della casa.

E allora crescono col nodo in gola,
fingono di essere forti,
per non darvi un peso in più.
Ma dentro si fanno mille domande,
e nessuno gliele scioglie.

I bambini sono radar di emozioni.
Non gli puoi mentire con la voce,
perché loro ascoltano le vibrazioni, non le parole.
Non gli puoi mentire con il sorriso,
perché loro vedono il tremito negli occhi.
Non gli puoi mentire con la forza,
perché loro riconoscono il dolore travestito.

Sono creature sacre,
e tutto ciò che fate davanti a loro
diventa seme.
Che sia luce o che sia buio.

E quindi occhio, perché poi non vale dire “non ti ricordi, eri piccolo”.
Eh no, se lo ricordano eccome.
Magari non la scena precisa,
ma la sensazione sì, quella resta.

I bambini sono archivi silenziosi.
Custodiscono più di quanto riescano a dire.
Non ricordano le frasi precise,
ma il colore dell’aria,
il suono che mancava,
la carezza che li salvava.

E intanto tengono tutto in tasca,
le cose belle e quelle che fanno male.
Perché da piccoli non si sa ancora buttare via niente.
Si cresce imparando a distinguere
quale peso tenere
e quale lasciare andare.

E allora ricordatevi che ogni gesto è una carezza o un graffio.
Che ogni parola è una piuma o un mattone.
Che ogni silenzio è un deserto o un abbraccio.

Perché i bambini non chiedono perfezione,
chiedono solo verità.
E la verità, a volte,
è abbassarsi alla loro altezza,
e dire: “sì, anche io ho paura,
ma se la affrontiamo insieme
fa meno male".

[Andrew Faber]

[A. Zorretta ?]

Immagine: Odilia Liuzzi Art

06/08/2025

Dalla paura alla meraviglia: il ruolo dell’adulto

👀 Nella stanza entra un insetto.
Un ragno, un’ape, un grillo...
L’adulto urla, si agita, scappa, lo uccide.
Si attivano i neuroni specchio, i bambini imitano.
La paura diventa contagiosa.

🕷️ Stessa scena, ma nuovo sguardo dell'adulto.
“Bambini, venite! Chi è venuto a trovarci oggi?”
Un ragno si arrampica. Lo osserviamo.
“Sta costruendo la sua ragnatela: guardate, è perfetta, non disturbiamolo!”

🐝 Arriva un’ape.
“SSSsssh… Ascoltate: ZZZZZZzzzzzz…”
“Cosa ci vorrà dire? Forse che è estate?”
“Sta volando verso la città d’oro: l’alveare!”

💖 Sentite come cambia?
Si aprono: meraviglia, curiosità, empatia.
I bambini ascoltano, contemplano.
Partecipano alla vita della natura.

Ben diverso dal dire:
“Basta, è solo un ragno, finiscila!”
Reagire non è educare! Guidiamo lo sguardo, apriamo un sentire.

🌷 Ogni incontro con la natura è un messaggio. Lo sapevano bene gli Indiani d’America. Gli animali che incontriamo che significato simbolico hanno? Che messaggio sono venuti a portarci? Creare un legame con la vita ci sposta dalle reazioni abituali.

🌱 I bambini ricordano chi gli ha fatto vivere tutto questo.
Ricordano la meraviglia, la sensazione di appartenenza,
il nutrimento ricevuto… anche da grandi. E lo trasmettono.

🌀 “Si educa con ciò che si è.” Impariamo a fermarci, a sentire. Ci sono occasioni per educare nascoste nelle pieghe del quotidiano.
Non è difficile… semplicemente non siamo abituati.

Laura Mazzarelli

www.ilcamminopedagogico.it

06/08/2025

C’è una verità scomoda, sottile e spesso invisibile, che attraversa molte relazioni:
noi blocchiamo gli altri proprio nel punto in cui siamo bloccati noi.
Li limitiamo dove noi non abbiamo ancora osato andare.
Li giudichiamo dove in noi abita ancora un senso di colpa.
Li tratteniamo dove noi stessi non ci siamo ancora liberati.

Questa dinamica avviene soprattutto nelle relazioni più intime e significative:
tra genitori e figli, tra partner, tra fratelli, tra amici, tra educatori e allievi.
Senza volerlo, a volte anche senza saperlo, proiettiamo le nostre paure,
i nostri limiti non affrontati, le nostre rinunce non elaborate,
su chi ci è vicino… impedendogli di crescere in quella direzione.
La paura di ciò che non abbiamo vissuto. Chi ha soffocato la propria libertà, teme quella degli altri.
Chi non ha conosciuto l’amore, si irrigidisce quando l’altro lo chiede.
Chi ha represso il proprio desiderio, giudica come “troppo” il desiderio altrui.
Chi non si è mai perdonato, si scandalizza davanti all’autocompassione dell’altro.

Per questo motivo, chi non si conosce diventa un sorvegliante invisibile nella vita degli altri.
Blocca. Rimprovera. Trattiene. Giudica.
Ma non per cattiveria…
Perché non può tollerare di vedere nell’altro quello che ha bandito da sé.

Il dolore di chi ama viene limitato

Ci sono figli che non possono fiorire perché i genitori li hanno bloccati nel loro stesso punto cieco.
Ci sono partner che non possono evolvere perché l’altro resta fermo nella sua prigione.
Ci sono vite che si spengono per non disturbare chi non si è mai permesso di accendersi.

E allora, invece di sostenere l’altro nel suo cammino,
inconsapevolmente lo invitiamo a rinunciare.
A non spiccare il volo.
A non scegliere, per non farci sentire rifiutati.
A non cambiare, per non farci sentire sorpassati.
A non amare in modo nuovo, per non mostrarci quanto poco abbiamo amato.

Non ci può essere cura se non c’è consapevolezza

Questa dinamica – proiettiva, inconscia, ma reale – non si supera con buone intenzioni.
Si supera solo con un lavoro di auto-conoscenza,
un percorso profondo di autocoscienza,
una disponibilità sincera a vedere dove siamo fermi
e a non fare dell’altro un ostaggio della nostra immobilità.

La libertà dell’altro non è un affronto.
Il cambiamento dell’altro non è un tradimento.
Il coraggio dell’altro non è una colpa verso di noi.

Guarire il nostro blocco per lasciare liberi

Ogni volta che ci troviamo a dire:

“Non capisco perché vuole questo…”
“Esagera…”
“Non serve cambiare…”
“Era meglio prima…”
“Non si può avere tutto…”

…proviamo a chiederci:
“Questa cosa che mi irrita… è qualcosa che io stesso non mi sono mai concesso?”
“Sto giudicando o sto proteggendo una mia ferita ancora aperta?”

Amare davvero è lasciare che l’altro cresca anche dove noi siamo ancora piccoli.
È non usare la nostra stasi come misura della sua direzione.
È non ostacolare con la nostra paura quello che per lui o lei è libertà.
È, infine, riconoscere onestamente dove siamo fermi… e non trasformarlo in gabbia per chi amiamo.

🍎
(C. D'Angelo)
Grazie alla pagina “Le Vie del Tantra”

06/08/2025

Non scegliere è una scelta.

Ognuno resta dove vuole restare.

Ognuno perde ciò che vuole perdere.

Ognuno capisce solo ciò che vuole capire.

Noi possiamo decidere di stare dove stiamo bene, possiamo lasciar andare ciò che non serve, possiamo comprendere.
Ma soprattutto non dobbiamo aiutare chi non ce lo chiede, chi non è pronto o non può cambiare.

Ma dopo aver fatto tutto questo, la vita deve fluire...
Nessuno può fermare un fiume in piena.

Per stare bene sarebbe utile lasciar andare i tiepidi, coloro che restano nel mezzo, chi vuole tutto ma non sa trattenere niente, chi non ha coraggio, chi è irrisolto e non sa nemmeno di esserlo, chi è irrisolto ne è consapevole ma non vuole cambiare. Queste persone possono anche soffrire tanto, tantissimo ma non riescono ad emergere. Spesso le loro gabbie mentali hanno la porta aperta ma non escono.

Noi dobbiamo seguire il nostro cammino, non perderci in quello degli altri.
Il tempo è il dono più prezioso in assoluto, non va sprecato.

Le persone dicono io "mi sacrifico da una vita"....

Che frase magnifica se fosse pronunciata nel suo vero significato ossia RENDERE SACRA LA VITA.
Invece è usata come sinonimo di sofferenza, facendo un grave torto alla propria vita e a quella degli altri perché non si permette alle loro esistenze di fluire e crescere. Si fa al posto loro.

Gli unici massi che possiamo spostare sono quelli posti sul nostro cammino, non abbiamo nessun potere sulla vita degli altri. È ed giusto così. Ogni vita è un teatro complesso che può essere vissuto solo sotto pelle.
Lasciare andare con amore...alle spalle il nostro passato, davanti agli occhi il futuro...

Spesso le carte in tavola si chiariscono quando usciamo di scena, quando tutto va come deve andare, quando molliamo il controllo e sviluppiamo la certezza che ciò che è destinato a noi ritorna o trova un modo per raggiungerci...

La vita ci riempie di prosperità e novità se la lasciamo scorrere. Invece le persone tendono ad aggrapparsi a ciò che conoscono anche se fa soffrire, giudicando come fallimento il naturale flusso della vita e delle esperienze da sperimentare.

Si trascorrere più tempo a guardare indietro, che in avanti. Non fatevi fregate dalla nostalgia, la vita si vive oggi con ciò che resta e ciò che arriverà.

La coppa deve essere svuotata per poter essere riempita...

Il passato può essere una zavorra o un ponte da ringraziare per andare oltre.

Cosa scegli?

Annarita Bavaro Psicoterapeuta Funzionale, EMDR e Milleriana

25/07/2025
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12/11/2024

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📢 Corso in arrivo rivolto a donne incinta, mamme, neo mamme, coppie, partner o a chiunque interessi l'argomento!Il 20 No...
30/09/2024

📢 Corso in arrivo rivolto a donne incinta, mamme, neo mamme, coppie, partner o a chiunque interessi l'argomento!

Il 20 Novembre sarò lieta di presentarvi un tema che mi sta tanto a cuore e per il quale ho dedicato tutto il lavoro della mia tesi magistrale: L'importanza della salute mentale in gravidanza e l'impatto che questa ha sul bambino in grembo.🤰

Questo corso non ha l'intenzione di dare nozioni esclusivamente psicologiche, ma prenderà in considerazione la mente come un tutt'uno con il corpo, spiegando in ottica psico-neuro-endocrina cosa accade tra il cervello materno e il cervello fetale.

L'argomento in questione, purtroppo, è un tema poco conosciuto, per questo credo che meriti la dovuta attenzione e meriti essere condiviso.

☎️ Per qualunque info e per iscrivervi al corso contattatemi al numero che trovate nei contatti o scrivetemi in dm.

Vi aspetto numerosi!
Ps. La location è in fase di definizione, non appena avrò novità lo farò sapere.. per ora posso dire con certezza che si terrà a Dronero 😉

Indirizzo

Viale Stazione 20
Dronero
12025

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