chi sono
Abito da sempre Eboli, dove ho conseguito la maturità al Liceo Classico “E. Perito”.
Nel 1993 ho conseguito - con il massimo dei voti (110\110) ed in 6 anni, entro la fine della durata legale del corso - la laurea in Medicina e Chirurgia alla “Federico II” di Napoli, presso il 1° Policlinico, dove, nella prima sessione utile, ho conseguito pure il diploma di Abilitazione all'esercizio della professione di Medico Chirurgo, e poi, dopo 4 corsi di perfezionamento in area pediatrica (Nutrizione, Endocrinologia e Diabetologia, Fisiopatologia Respiratoria, Neurologia Dell'età evolutiva), nel 2001 il diploma di Specializzazione in Idrologia Medica, in quella che era poi diventata la “Seconda Università di Napoli”.
Dopodiché mi sono specializzata in Medicina di famiglia, conseguendo il relativo Diploma di formazione in "Medicina Generale”, nonché il diploma di abilitazione all' "Emergenza Sanitaria Territoriale", integrato con i corsi di supporto avanzato per l'emergenza extraospedaliera e domiciliare "BLS-D" (Basic Life Support - Defibrillator), "ACLS" (Advanzed Cardiac Life Support) e "PTC" (Prehospital Trauma Care).
Ho avuto esperienze di management sanitario in qualità di Direttore Sanitario di centri convenzionati con il SSN, per i quali erano indispensabili i miei titoli, ma nel 2004 ho lasciato questa attività e l’Assistenza e l’Emergenza Sanitaria Territoriale, per diventare esclusivamente “Medico di famiglia”, convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, professione che tuttora svolgo da “massimalista” (mi hanno scelta oltre 1600 assistiti miei concittadini), in uno studio associato al centro di Eboli, proprio accanto al Municipio, dove, in maniera solidale in 5 colleghi assistiamo, con scrupolo, in scienza e coscienza, oltre 7000 cittadini di Eboli.
Quando il tempo libero me lo permette, cerco di unire la passione per la medicina a quella per le battaglie a favore dei diritti civili e sociali, perché nessuno rimanga indietro, a Eboli e in ogni parte del mondo; oltre il ceto sociale e il censo, il credo religioso, i generi e gli orientamenti sessuali e ogni confine fisico o mentale.
Credo esclusivamente nella sanità pubblica e universalistica, tant'è che non esercito alcuna professione privata, anzi, ho svolto e svolgo attività di volontariato come medico a favore dei migranti presso i centri di prima accoglienza cittadini, non appena arrivati in Italia e fino a quando non godono - ingiustamente! - dell’assistenza sanitaria pubblica, partendo dal principio che il diritto alla salute è inviolabile e le nostre città sono più “sicure” non se si negano diritti, ma se nessuno è lasciato al rischio delle malattie, la cui diffusione è nociva per l’integrità e la dignità dell’individuo e della collettività. Di poi, mi rendo sempre disponibile a concedere l’assenso all’ASL ad assistere ufficialmente i migranti, sotto l’egida del SSN, una volta regolarizzati, anche in soprannumero, senza badare al maggior carico di lavoro derivante dal fardello di problematiche, non ultimo la transitorietà del rapporto di assistenza che dura solo fino alla ricollocazione dei migranti e il fatto di non parlare la stessa lingua.
Inoltre, nel mio studio medico ho aderito a campagne dell’ARCI, dell’ANPI e di Legambiente, lanciando numerose collette di farmaci, presidi sanitari ed aiuti umanitari che, attraverso le mani di mio fratello Massimiliano - anche egli medico, nonché attivista internazionalista e già sindaco di Santomenna - sono giunti direttamente alle popolazioni resistenti vittime di soprusi o guerre civili come in Palestina; nel Kurdistan, specie in Turchia e Siria; nel Chiapas in Messico; nel Donbass.
Non di meno, mi occupo dell’implementazione di software di medicina di base “open” mettendo al centro la circolazione del sapere e delle utilità rispetto al primato del profitto, e di divulgazione medica in TV per fornire una corretta informazione sui temi di scottante attualità medica.
“Mens sana in corpore sano”, dunque, da ragazza, allo studio matto ho unito sempre l’esercizio nella disciplina dello sport (atletica e pallavolo), mentre ora mi dedico al più rilassante di Pilates. Inoltre, ho preso lezioni di pianoforte, e di canto, con maggiore successo del piano, in verità. Ma attualmente, preferisco illuminare il mio bagaglio culturale viaggiando.
Il lavoro e la passione più importante, tuttavia, li devo profondere nel seguire i progressi e le “turbolenze” delle mie due figlie, vispe (pure troppo!) studentesse di medicina, che sto educando indicando loro la via della dignità e del rispetto, ma pure della sana indignazione, del confronto, dell’attivismo, dell’emancipazione e dei diritti di tutte e tutti.