19/05/2024
Ci sono delle storie o anche solo dei pensieri che vale la pena condividere.
Il nostro lavoro ci mette in contatto con persone che hanno bisogni particolari perché si trovano in un momento di fragilità temporanea o, ancora, perché soffrono di malattie legate principalmente all'età come l'Alzheimer, malattia che colpisce la memoria e le funzioni cognitive e che si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma che può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
Raccontiamo adesso una storia legata all'osservazione e in particolare da questa qualità di osservazione degli operatori sanitari e socio sanitari che consente di essere creativi con i pazienti.
📌 Perché non basta assistere è necessario osservare...
Nel 2014 Blandine Mignot, infermiera francese che si occupa di anziani affetti da patologie neurodegenerative, ha avuto l'idea di creare, per lenire i pazienti affetti da Alzheimer in stadio avanzato, una borsa contenente tessuti e oggetti che richiamano i loro ricordi.
L'infermiera che ha avviato il progetto e il team di operatori socio sanitari francesi (aide soignant)hanno notato quanto possa essere importante il contatto fisico per alcuni residenti con malattia di Alzheimer in fase avanzata.
E in particolare il tatto attraverso i tessuti; questi pazienti infatti maneggiano moltissimi tovaglioli, angoli delle lenzuola, coperte, camici degli operatori sanitari, ecc.
Durante una discussione informale sull'agitazione di un residente a fine giornata, hanno discusso queste osservazioni e hanno voluto realizzare qualcosa attorno a questo approccio.
È nato così il "Sac d'Augustine", nome della prima residente ad averlo utilizzato.
La "borsa d'Augustine" ha dato prova di sé, sia per il paziente e la sua famiglia, sia per gli operatori sanitari.
Una OSS sottolinea che per i pazienti affetti da demenza l'effetto calmante è davvero misurabile. Soprattutto durante la fase di trambusto del tardo pomeriggio, che tutti i professionisti conoscono bene, tra le 17:00 e le 19:00. Offrire la borsa d'Augustin in questo momento canalizza le ansie del paziente, favorisce la sua concentrazione su un elemento tattile, evitando così sovrastimolazioni inviate dall'ambiente circostante . Inoltre, secondo Marie-Christine, il feedback delle famiglie è molto positivo. La Borsa Agostino può infatti essere utilizzata come mezzo di comunicazione tra il paziente e i suoi cari. Gli OSS hanno notato che la borsa consente loro di avere uno strumento facile da usare e che non li predispone al fallimento nell'approccio al paziente.
Inoltre, l'utilizzo della borsa è facile e sicuro, il che favorisce un approccio equo alla relazione di cura ed evita che il tempo dell'assistente venga concentrato solo sulla gestione dell'ansia.
Questa ci sembra una buona idea, facilmente riproducibile: chissà che qualche Operatore non abbia la voglia e la curiosità di provarci!
...Laissez nous vous conter l'histoire d'un sac...Ou le Toucher au service de l'accompagnement des personnes atteintes de maladie d'Alzheimer