Dott.ssa Carmela Virga Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Carmela Virga Psicologa Psicoterapeuta È possibile prenotare un appuntamento telefonicamente tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00, lunedì e martedì anche dalle 15.00 alle 18.00

Studio di psicologia e psicoterapia ad indirizzo psicodinamico e orientamento etnopsicoterapeutico; consulenza sessuologica, sostegno alla genitorialità e trattamento del trauma

28/07/2025
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10/06/2025

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Con una nuova donazione di si potrà far gioire qualche altro piccolo nostro amico.
Grazie a chi nella quotidianità non dimentica di piccoli e grandi gesti per donare un sorriso.




28/05/2025

Sto pensando alla PACE
Oggi ho avuto la fortuna di essere testimone di un incontro che era un seme...
Un seme il cui sviluppo dipende dalla cura con cui si fa crescere... può diventare GUERRA seguendo l'odio da cui è nato, ma può diventare apertura verso la PACE se incontra l'ascolto, l'apertura, la possibilità di mostrare la propria ferita e di vedere e accogliere al contempo quella dell'altro e quindi poi di potersi chiedere vicendevolmente e sinceramente SCUSA.
Questa è UMANITÀ...
Quell'umanità che guarisce, che riempie il cuore e che io voglio preservare attentamente.

Fella Boudjemai e Zoro ❤️

24/05/2025

Oggi in classe ho portato due mele.
Entrambe belle, rosse, lucide. A vederle così, nessuna differenza.
Ma solo io sapevo che una delle due era stata fatta cadere più volte prima della lezione.
L’avevo raccolta con cura, senza romperla all’esterno. Era ancora perfetta… almeno in apparenza.

Abbiamo osservato insieme le due mele. I bambini le descrivevano:
“Sembrano uguali”,
“Sono buone”,
“Mi viene voglia di mangiarle”.

Poi ho fatto qualcosa di insolito.
Ho preso la mela che avevo fatto cadere e ho cominciato a parlarle male davanti a tutti.
Ho detto che era br**ta, che non mi piaceva, che aveva un colore orribile e un picciolo troppo corto.
E ho chiesto ai bambini di fare lo stesso:
di dirle cose cattive, come se fosse un’altra persona.

Alcuni mi hanno guardata con esitazione.
Uno ha detto: “Ma è solo una mela…”
Ma sono andati avanti:
«Fai schifo»,
«Nessuno ti vuole»,
«Sembri marcia»,
«Non vali niente».

Poi abbiamo preso l’altra mela.
Quella che nessuno aveva insultato.
E le abbiamo detto solo parole belle:
«Sei splendida»,
«Hai un profumo buonissimo»,
«Scommetto che sei dolcissima».

Dopo, le ho tagliate davanti a loro.

La mela trattata con amore era fresca, chiara, croccante.
Quella insultata… era piena di lividi. Molle. Scura.
Era danneggiata dentro, anche se fuori sembrava intatta.

E in quel momento, nella classe è calato il silenzio.
Nessuno rideva. Nessuno parlava.
Gli sguardi erano diversi: avevano capito.

Quelle parole che avevamo detto per finta a una mela,
sono le stesse che ogni giorno tante persone — e tanti bambini — sentono davvero.

Parole che non si vedono.
Parole che non lasciano segni sulla pelle…
Ma che lasciano lividi dentro.

Ho raccontato ai bambini che anche a me, solo qualche giorno fa, qualcuno ha detto qualcosa che mi ha fatto male.
Eppure sorridevo, sembravo serena. Nessuno se ne è accorto.
Ma dentro mi sentivo come quella mela: rotta. Ammaccata. Ferita in silenzio.

La verità è che le parole possono fare più male di uno schiaffo.
E spesso quel dolore resta. Anche quando gli altri non lo vedono.

Per questo dobbiamo insegnare ai nostri figli — e a noi stessi —
che ogni parola ha un peso.
Che si può ferire anche con una frase detta per gioco.
Che la gentilezza non è debolezza: è forza, coraggio, scelta.

E voglio raccontarvi una cosa che mi ha colpita più di tutto:
mentre gli altri insultavano la mela,
una bambina si è rifiutata.
Ha detto: “Io non voglio dire cose brutte. Anche se è solo una mela”.
Quel piccolo gesto vale più di mille lezioni.

Le parole possono costruire ponti.
O scavare ferite.
Possono sollevare.
O distruggere.
E il loro effetto spesso resta per molto, molto tempo.

La lingua non ha ossa,
ma può spezzare un cuore.

Scegliamo le parole con cura.
Usiamole per amare, non per ferire.
Per accogliere, non per escludere.
Per guarire, non per distruggere.

Che i nostri figli crescano imparando il valore del rispetto,
della gentilezza, dell’empatia.

Perché dietro ogni sorriso, potrebbe nascondersi una mela ammaccata.
E noi possiamo fare la differenza.

Da Piccole Storie via Le monde littéraire

14/05/2025

Sabato 17 Maggio alle ore 10:30 in Fardelliana avrà luogo il terzo incontro di lettura “Nati per Leggere” della rassegna “In Fardelliana con BibliOrso” .
Sarà un incontro speciale, grazie alla collaborazione con l'Associazione Sostieni Ucraina, che coinvolgerà i più piccoli nella lettura di uno speciale albo illustrato in lingua ucraina e italiana 💙💛🇺🇦
L’ingresso è gratuito ma è consigliato prenotarsi contattando la Biblioteca Fardelliana al numero 0923.21540 o via e-mail ad agata.giuliano@bibliotecafardelliana.it specificando nome, cognome, età del bambino e recapito telefonico.
L’evento è organizzato dalla Biblioteca Fardelliana insieme alle volontarie del gruppo NpL di Trapani e in collaborazione con la Città di Trapani.
Nati per Leggere è un programma nazionale, promosso dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), dall’ACP (Associazione Culturale Pediatri) e dal CSB (Centro per la Salute del Bambino).
Vi aspettiamo, come sempre, numerosi!🙂

16/04/2025

La manipolazione da parte di un genitore è una delle esperienze più profonde e laceranti che una persona possa attraversare, perché colpisce alle radici stesse del nostro senso di identità, fiducia e sicurezza. Un genitore dovrebbe essere un rifugio, una guida, una base sicura, quando invece diventa un manipolatore, ogni certezza si sgretola.

La manipolazione genitoriale può assumere tante forme: senso di colpa, vittimismo, gaslighting (una forma di manipolazione verso una persona con l'obiettivo di farla dubitare di se stessa e della sua stessa sanità mentale), silenzio punitivo, minacce velate o dirette, controllo emotivo...
Quando accade, il figlio si ritrova a vivere un paradosso profondo: amare e, allo stesso tempo, doversi difendere da chi dovrebbe amarlo incondizionatamente. Questo genera un cortocircuito interiore. La mente viene condotta in “luoghi” dove la logica si spezza, dove il bisogno di protezione si scontra con l’istinto di sopravvivenza.

La rabbia che emerge in questi casi non è una rabbia “normale”. È una forza primitiva, quasi arcaica, che viene dal centro delle nostre ferite. È il dolore di un bambino mai ascoltato, mai visto davvero. La violenza, reale o potenziale, può affiorare proprio perché la pressione interna è così forte da non trovare altro canale di uscita.

Per chi non conosce da vicino queste realtà può sembrare quasi assurdo, impossibile che un genitore possa fare tutto questo eppure sono tanti i casi in cui si verifica, ma perchè succede?

Come mai un genitore manipola?

▪️Molti genitori manipolatori non sono consapevoli del loro comportamento. Sono cresciuti in ambienti dove il controllo, il ricatto emotivo o la negazione dei sentimenti erano la norma. Hanno appreso che l'amore si dà “a condizione”, che il potere è più importante della connessione. E così, senza strumenti emotivi sani, ripetono ciò che hanno subito, magari convinti di agire per il bene del figlio.

▪️Altri genitori potrebbero avere delle ferite irrisolte, infatti un un genitore emotivamente immaturo, insicuro, narcisista o profondamente ansioso, potrebbe usare la manipolazione per colmare i propri vuoti interiori. Il figlio, invece di essere visto come un individuo separato, diventa un’estensione del genitore, o un “oggetto” da cui ottenere conferma, amore e attenzione.
Di solito il pensiero di fondo (spesso inconscio) che guida il loro comportamento è “Se tu non fai quello che voglio, io soffro. Quindi è colpa tua”. Ovviamente è un pensiero distorto ma purtroppo percepito molto reale nella loro mente.

▪️Per alcuni genitori, avere il controllo totale sui figli è l’unico modo che conoscono per non sentirsi persi. Il potere, in questi casi, è una stampella emotiva. E allora manipolano per non perdere quel “centro”, quel senso di importanza e quella illusione di stabilità.

Tutto questo si regge su un assunto centrale, queste persone confondono l’amore con il bisogno... Un genitore manipolatore spesso non ama in modo libero, ma in modo possessivo. Dice “ti amo” ma significa “ho bisogno di te per sentirmi qualcuno”. E se quel bisogno non viene soddisfatto, arrivano la colpa, la rabbia e la manipolazione.

Spesso chi manipola è stato, a sua volta, manipolato. Ha appreso la manipolazione come unico strumento per ottenere ciò che desidera o per non affrontare le proprie vulnerabilità. Non è una giustificazione, ma è una spiegazione che può aiutare a vedere l’essere umano ferito dietro il comportamento tossico.
Serve come figli a liberarsi. Perché se vedi il genitore non più come un mostro invincibile, ma come una persona ferita, allora inizi a tornare potente nella tua storia. Non più vittima di un incantesimo, ma testimone lucido della realtà.
Potremmo immaginare un pensiero di questo tipo in un figlio che comprende questo concetto “Mi hai fatto del male. Ma io non sono quel dolore. E non ti permetterò di definirmi e di ferirmi ancora”.

Come si fa però in pratica a sfuggire e a salvarsi da questo tipo di manipolazioni? Come dico sempre i miei sono suggerimenti, spunti di riflessione, che non sostituiscono una terapia e un lavoro profondo su se stessi e sulle proprie ferite, ma possono aiutare a comprendere meglio e a riflettere se si può avere bisogno di aiuto.

🌼Il primo passo è accorgersi che stai vivendo una manipolazione. Questo spesso richiede tempo, perché la manipolazione si camuffa da amore, preoccupazione, “lo faccio per te”.

🌼 E' fondamentale avviare una separazione mentale... anche se sei fisicamente vicino al genitore, puoi iniziare a costruire uno spazio interiore tuo, libero dal suo giudizio o dalle sue dinamiche. Questo può voler dire mettere dei limiti, anche se invisibili.

🌼Riscrivi la narrazione della tua storia, non sei la persona che lui/lei vuole che tu sia. Sei altro. Sei molto di più. Scrivi (letteralmente, se serve) la tua storia, fuori dai confini imposti dall'altro.

🌼Dai spazio alla rabbia, senza lasciarti inghiottire. La rabbia è una bussola, non un nemico. Ascoltala. Trova modi sicuri per esprimerla: parola, scrittura, arte, movimento. La tua rabbia non è “sbagliata”. È sacra.

🌼Cerca un sostegno, che sia un terapeuta, un amico, un gruppo. Qualcuno che ti guardi senza bisogno di cambiare la tua verità. Che ti dica: “Hai ragione. È successo davvero. Non sei pazzo”.

🌼Coltiva l'empatia per te stesso, sei sopravvissuto. Questo già ti rende tanto forte. Ma ora meriti di vivere, non solo di sopravvivere.
Alla fine, sfuggire alla manipolazione di un genitore non è solo un atto di ribellione: è un profondo atto d’amore. Amore verso te stesso, verso quella parte di te che da troppo tempo cerca di respirare, di essere vista e soprattutto di essere libera.

È un percorso che può fare paura, lo so, perché implica mettere in discussione chi ci ha creati, chi ci ha fatto nascere o chi ci ha allevati o ci ha formati. Ma è anche un processo di nascita. Una rinascita, più precisamente. Ogni passo che fai lontano dalla manipolazione, è un passo verso la tua verità. Verso una voce interiore che non ha bisogno di giustificarsi, che non chiede più il permesso per esistere.

Ricordati sempre che non sei sbagliato perché provi dolore, perché sei arrabbiato, perché vuoi mettere dei confini. Sei umano. Profondamente e meravigliosamente umano e ogni emozione che stai vivendo è una risposta sana a una realtà che ti ha ferito.

Puoi guarire. Si può guarire da questi rapporti ma non sarà immediato, e a volte sarà faticoso, tanto faticoso. Ma ricorda sempre che dentro di te c'è una forza che ha resistito a tutto questo. Una forza che ora vuole vivere. E puoi iniziare da lì.
Da te e dai tuoi confini. ❤💪 VS

Con Loredana Danese ❤️🌱
13/03/2025

Con Loredana Danese ❤️🌱

11/03/2025

Tornano alla Biblioteca Fardelliana di Trapani gli incontri di lettura “Nati per Leggere” con una rassegna dal titolo “In Fardelliana con BibliOrso”.
Ad accogliere i bambini e le bambine da 3 a 6 anni e le loro famiglie ci sarà BibliOrso – l’orsetto custode delle mille e una storia – con tante belle e divertenti letture di qualità, per condividere emozioni e trascorrere del tempo insieme all’insegna del sorriso.
Gli incontri di lettura si terranno il sabato alle 10.30 presso la sala Torre Arsa della biblioteca. Di seguito il calendario degli incontri:

• sabato 22 marzo, ore 10.30
• sabato 12 aprile, ore 10.30
• sabato 17 maggio, ore 10.30

Alla fine dell’incontro sarà possibile scegliere i libri da prendere in prestito per poter continuare, anche a casa, l’esperienza della lettura condivisa quale strumento prezioso di relazione affettiva e culturale tra grandi e piccoli.
Questi incontri fanno parte delle attività del progetto NpL della Città di Trapani, che aderisce all’omonimo programma nazionale, promosso dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), dall’ACP (Associazione Culturale Pediatri) e dal CSB (Centro per la Salute del Bambino).
L’ingresso è gratuito ma è consigliato prenotarsi contattando la Biblioteca Fardelliana al numero 0923.21540 o via e-mail ad agata.giuliano@bibliotecafardelliana.it specificando nome, cognome, età del bambino e recapito telefonico.
L’evento è organizzato dalla Biblioteca Fardelliana insieme alle volontarie del gruppo NpL di Trapani e in collaborazione con la Città di Trapani
Vi aspettiamo per leggere, ascoltare, ridere e … scoprire insieme!!!

26/07/2024
13/07/2024

13/07/2024

Indirizzo

Via Alessandro Volta 5 Erice
Erice
91016

Orario di apertura

Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00

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