Giacomo Grattini Massofisioterapista

Giacomo Grattini Massofisioterapista Trattamenti massoterapici, riabilitazioni post chirurgiche, tratt.nto cicatrici, correz. posturali.

17/07/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di "Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli!" 🎉

Oggi risaliamo la coscia verso la cresta iliaca per incontrare un muscolo piccolo ma strategico per camminare, correre e stare in piedi: il tensore della fascia lata.

Dettagli anatomici

Il tensore della fascia lata (TFL per gli amici) è un muscolo superficiale situato nella parte laterale della coscia, in continuità con la fascia lata (la grande fascia che avvolge la coscia).

Origina dalla cresta iliaca anteriore (spina iliaca anteriore superiore) e parte laterale della fascia glutea. Si fonde con il tractus iliotibialis (bandelletta ileotibiale) che arriva fino al condilo laterale della tibia.

Innervazione? Naturalmente il nervo gluteo superiore (L4–S1)!

Funzioni principali

Abduzione, flessione e rotazione interna dell’anca.
Stabilizzazione del ginocchio in estensione grazie alla tensione sulla bandelletta ileotibiale.

Tipi di dolore

Il TFL è spesso iperattivo e accorciato, specie negli sportivi e in chi sta molto seduto. Può dare dolore laterale all’anca (confuso con trocanterite), sindrome della bandelletta ileotibiale (dolore laterale al ginocchio, soprattutto nei runner), tensioni miofasciali con irradiazione verso la coscia laterale e compensi posturali per debolezza del medio gluteo medio.

Funzione quotidiana

Il tensore della fascia lata lavora ogni volta che: cammini o corri, stabilizzando il bacino, ti alzi in piedi su una gamba, tieni il ginocchio esteso in carico prolungato e porti la gamba in avanti o lateralmente.

In pratica, è un coordinatore della postura dinamica.

🏋️ Esercizio di allungamento (stretching in adduzione e retroversione)

1. In piedi vicino a una parete, incrocia la gamba destra dietro la sinistra.
2. Inclina lentamente il busto verso la sinistra, spingendo il fianco destro in fuori.
3. Ruota leggermente il bacino indietro (retroversione).
4. Mantieni la posizione 20-30 secondi, poi cambia lato.

Ottimo per allungare il TFL e la bandelletta ileotibiale.

🏋️ Esercizio di rinforzo (abduzione controllata in decubito laterale)

1. Sdraiati su un fianco con la gamba inferiore piegata e quella superiore distesa.
2. Solleva lentamente la gamba superiore di circa 30°, mantenendo il piede leggermente ruotato verso l’interno (per attivare più il TFL).
3. Mantieni per 2 secondi, scendi lentamente.
4. Ripeti per 10-15 volte, poi cambia lato.

Rinforza il TFL e migliora il controllo laterale dell’anca.

🔬 Curiosità scientifica

Sapevi che il tensore della fascia lata è uno dei muscoli più attivi nella corsa lenta, ma che negli sprint viene parzialmente inibito a favore dei glutei? Ecco perché negli sportivi con sindrome della bandelletta ileotibiale si lavora spesso su equilibrio tra TFL e grande gluteo.

Conclusione

Il tensore della fascia lata è un piccolo gigante: mantiene il bacino stabile, controlla il ginocchio e permette di muoversi in sicurezza. Allenarlo e allungarlo è la chiave per ridurre dolori laterali e migliorare la postura dinamica.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia! 🌟

04/07/2025
18/06/2025

⚠ MALOCCLUSIONE E POSTURA ⚠
L’occlusione dentale sembra poter svolge un ruolo importante sulla postura del corpo. Alla luce delle più recenti acquisizioni sembra accertato che una malocclusione possa effettivamente ripercuotersi in senso “discendente” sull’atteggiamento posturale.

Se soffri spesso di mal di schiena, dolori cervicali, hai poca forza e magari ti accorgi di non rendere abbastanza in palestra, dovresti pensare di dare uno sguardo anche ai tuoi denti: infatti occlusione dentale postura e mal di schiena possono essere collegati tra loro.

Quando i denti sono in posizione di riposo fisiologico, i muscoli del core (collo, testa, torace e addome) sono rilassati, consentendo a tutti gli altri muscoli di funzionare ad un livello superiore (aumentando la prestazione e diminuendone l’affaticamento).

🔵 Vari studi hanno dimostrato che i cambiamenti nella posizione mandibolare possono indurre variazioni negli assetti posturali,
dimostrando l'esistenza di una connessione biomeccanica e neurologica tra i sistemi stomatognatico e posturale.
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🔵 L'apparato stomatognatico è un complesso anatomico funzionale
che svolge funzioni digestive, respiratorie, relazionali e posturali.
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🔵 Il cranio, la mascella e il rachide cervicale costituiscono un'unità funzionale inseparabile, per cui tutto ciò che accade in bocca ha un impatto, attraverso le articolazioni temporo-mandibolari, sul tratto cervicale, interessando così il cingolo scapolare, la colonna vertebrale fino a i piedi e viceversa.
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🔵 Per questo motivo, le disfunzioni stomatognatiche possono provocare alterazioni cranio-cervicomandibolari, che a loro volta possono generare squilibri posturali.
-x info 3402742416
Dott G Mendico
Posturologo, Chinesiologo
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20/04/2025

Il tuo gluteo ti sta lasciando… e tu non lo sai.

Se durante la camminata sembri una marionetta con un filo rotto, potresti essere in piena sindrome di Trendelenburg. Ma no, non è il nome di un castello tedesco. È il segnale che il tuo gluteo medio ha deciso di andare in vacanza… senza avvertirti.

Cosa succede?

Nel soggetto normale (immagine a sinistra), quando sollevi una gamba, l’altra (quella d’appoggio) ha un medio gluteo forte e stabile che mantiene il bacino in asse. Una sinfonia muscolare perfetta.

Nel segno di Trendelenburg (immagine a destra), invece, il medio gluteo è debole, pigro o irritato. Risultato? Il bacino cade dalla parte opposta della gamba in appoggio. Un vero disastro biomeccanico… ma elegantemente goffo.

Perché succede?

Debolezza del medio gluteo (soprattutto in chi vive seduto come una pianta in vaso), inibizione motoria da dolore all’anca o alla colonna, dopo interventi chirurgici o traumi, come protesi d’anca o distorsioni di caviglia trascurate e anche piede piatto: sì, parte tutto da lì a volte, come un effetto domino muscolo-scheletrico.

E le conseguenze?

Dolore lombare, affaticamento precoce durante la camminata, caduta della postura (letteralmente), più swing pelvico di Shakira… ma non è una buona notizia.

Vuoi evitare di sbandare come un carrello col ruotino storto? Allora allena il medio gluteo! Ma non con 300 squat al giorno: serve controllo, postura, progressione, e magari un fisioterapista che ti dica la verità senza farti fare esercizi acrobatici da circo. 😅

Per i curiosi un articolo che approfondisce quali esercizi si possono fare per un medio gluteo debole!

https://educarefisio.com/2016/07/01/esercizi-medio-gluteo/

18/04/2025

Il parto cesareo non è una strada facile. Per arrivare al bambino bisogna aprire 7
strati di pelle, ci si aspetta che la mamma sia in piedi dopo poche ore e si prenda cura di una nuova creatura, per non pensare alle contrazioni dell'utero. 🙏🏻

È considerato un intervento chirurgico importante e, purtroppo, molti lo considerano la “via d'uscita facile” quando si tratta di partorire.
È una di quelle idee sbagliate che abbiamo prima che ci capiti. A volte diamo per scontato che il parto cesareo sia “facile”, come se fosse un'alternativa magica e indolore. Tuttavia, niente di più sbagliato.
Inoltre, non si tratta solo dell'intervento, ma anche del recupero (mentre si è 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 con un bambino). E anche se la cicatrice può guarire in pochi giorni, la ferita emotiva può durare molto di più.
Ma questo post vuole fare il contrario: vogliamo celebrare il coraggio delle madri. ✨
Riassumiamo il parto cesareo.
Perché le madri cesaree dovrebbero sentirsi fortunate come tutte le altre.
Perché non esiste un modo semplice per far nascere un bambino.
Non importa come lo si fa.
Per il tuo bambino, sei la mamma più coraggiosa. ❤️

Spesso non è necessaria la chirurgia per la rimozione di queste cisti.
24/02/2025

Spesso non è necessaria la chirurgia per la rimozione di queste cisti.

09/02/2025
06/12/2024

L'ernia del disco è presente in soggetti totalmente asintomatici con un’incidenza oscillante dal 20% al 40%, per le ernie contenute, e dall’1% al 18% per le ernie espulse.

Non potendo contare su dati certi sia sull’incidenza delle ernie discali sia sulle radicolopatie, in linea di massima si suppone che una percentuale oscillante dal 5% al 10% dei pazienti con lombalgia [ ] presenti anche una radicolopatia e che la prevalenza di una radicolopatia da ernia discale oscilli dal 1% al 3% della popolazione.

L’età più colpita va dai 30 ai 50 anni, con un picco intorno ai 40 anni, ma l’ernia discale può prodursi anche nei più giovani o nei soggetti anziani.

La lombalgia, comunemente “il mal di schiena”, colpisce quasi la totalità della popolazione moderna, ma il dolore da solo non può essere sempre attribuito a una patologia del disco intervertebrale, come l’ernia del disco appunto.

Al contrario il sintomo più frequentemente associato a un’ernia del disco è la [o " "]: un dolore urente, acuto, che si estende dalle natiche fino al piede, spesso nella parte posteriore della coscia e del polpaccio, ma anche nella faccia laterale ovvero all’inguine.

La causa è la pressione sulla radice nervosa.

I sintomi iniziali dell’ernia del disco, a prescindere dalla localizzazione, sono:
⟶ dolore, dato dalla pressione della protrusione su uno specifico nervo;
⟶ lombalgia [dolore alla parte bassa della schiena];
⟶ sciatalgia [dolore al gluteo, alla parte posteriore della coscia, alla gamba e al piede, riferiti al tratto compreso tra le vertebre L4 e S1];
⟶ cruralgia [dolore alla parte antero-laterale della coscia, riferito al tratto di vertebre compreso tra L2 e L4];
⟶ perdita della capacita di controllo degli sfinteri: questa condizione, rarissima e molto grave, si chiama "sindrome della cauda equina"; dovuta alla compressione di molte radici nervose contemporaneamente rappresenta l’unica urgenza chirurgica per l'ernia del disco.

Il dolore nell’ernia lombare si ha principalmente stando in piedi o seduti per lungo tempo e può peggiorare con un colpo di tosse o uno starnuto: restare sdraiati ne allevia, invece, i sintomi.

28/11/2024

Curano la conseguenza, ma non la causa.

Indirizzo

Ambulatorio Janus Medical, Viale 4 Novembre 1/b
Fabriano
60044

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 13:00

Sito Web

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