Ostetrica Giada Crisafulli

Ostetrica Giada Crisafulli Sono un ostetrica. I miei servizi e le mie attività sono rivolte alle donne in gravidanza, alle don

15/04/2024

“Ci sono figli aspettati che non arrivano mai.
Ci sono camerette dipinte di bianco con nuvole azzurre e armadi profumati di limone, camerette in attesa, da svuotare in fretta per lenire il dolore.
Sono le camere dei bimbi mai nati, ferite aperte negli anni.

Ci sono fratelli invisibili aspettati e mai arrivati e ricordi da imparare a masticare e donne che si girano di schiena, nei letti di ospedali per non vedere palloncini rosa svolazzare allegri sul letto accanto.

Donne che si girano nel vuoto di una pancia svuotata in fretta, per poi uscire due giorni dopo e camminare in mezzo a un mondo che chiede loro di far finta di niente, perché non è una tragedia, ha solo perso un bambino.
Perso dove? Si chiede lei, di fronte a questo verbo che presume sbadataggine, distrazione, che sottende un errore.
Dove l'ho perso?
Si è persa forse anche lei.

Pensateci bene dunque, prima di pronunciare quelle frasi leggere, così, per riempire il silenzio:
"Ma non sarebbe l'ora di fare un figlio?"
"Allora a quando un bambino?"

Bussate piano alle porte delle case altrui, che non sapete cosa c'è dentro”.

Irene Renei

24/11/2023

Abbraccia la madre, non il bambino.⁣

Perché il bambino è accudito, nutrito, coccolato e ha tutto l'amore del mondo, non solo dalla propria mamma, ma da tutte le persone che lo circondano.

Ma la mamma,⁣ potrebbe sentirsi stanca per le notti insonni,⁣ potrebbe sembrare un disastro, mentre piange perché si sente sopraffatta.
Potrebbe avere sensi di colpa perché crede di "non essere abbastanza"⁣ per il suo bambino.
Potrebbe non accettare i cambiamenti che la gravidanza e il parto hanno lasciato sul suo corpo.

Ma una mamma è il mondo intero di un bambino e ha bisogno di attenzioni, mentre quasi sparisce in quella nebbia che la avvolge dopo aver partorito.

Quindi, abbraccia la madre, non il bambino.⁣

Per una mamma, il proprio bambino è importante.
Ma spesso soffre, assorbita dalle cure per il suo bambino: l'allattandolo a richiesta, i cambi di pannolino, tenerlo in braccio per calmarlo quando piange.

Quindi, è la madre che ha bisogno d'amore.⁣

E una madre ricorderà chi l'ha abbracciata e accolta.⁣

Quindi, invece di "Sto venendo a vedere il bambino" prova a dire: "Sto venendo a trovarti e a vedere anche il bambino"

Perché una neo-mamma ha bisogno di essere abbracciata e sostenuta.

Immagine di Ellie Foster.

www.rinasceremamma.it

12/06/2023

♥️

Non si è mamma solo con un bimbo in braccio .Quindi Auguri a tutte le mamme, anche a quelle che oggi non festeggeranno m...
14/05/2023

Non si è mamma solo con un bimbo in braccio .
Quindi Auguri a tutte le mamme, anche a quelle che oggi non festeggeranno ma tengono i loro bimbi nel cuore, nell’anima, nel cielo .
🖤

13/04/2023

-Io l'epidurale mai!!! disse quella che la chiese minacciando di morte l’ostetrica dopo solo un’ora di travaglio.

– Io il passeggino non lo voglio, perché userò solo e sempre la fascia che è più sana per il bimbo e migliore per me! – disse quel genitore che poi, alla centounesima visione del video su youtube del doppio nodo a croce uncinata sul dietro e carpiata in avanti di scuola tedesca, cominciò a pensare di essere fisiologicamente incapace di annodare quel cavolo di lenzuolo lungo milioni di metri.

– Allattare si, ma non esageriamo, io oltre i sei mesi non vado! – disse quella che poi ci prese gusto.

– Cosleeping tutta la vita, perché è bellissimo dormire tutti insieme! – dissero quelli che poi scoprirono di avere il letto alla francese e tutti stretti stretti avevano troppo mal di schiena e comprarono una culla.

Storie già sentite?
Io scommetto di si. perché quando si diventa genitori sembra ve**re in automatico anche una buona dose di presunzione.

Poi però, sbattiamo contro la realtà che ci insegna che la strada non è mai una sola.

E allora sapete oggi qual’è il mio consiglio? tieni basse le tue aspettative.

Che significa: sognate sì, fate progetti, pensate a cosa idealmente vorreste fare a come vorreste essere un volta divenuti genitori. Leggete, informatevi, trovate la vostra strada tra le tante che si trovano narrate, spianate, preparate, lasciatevi ispirare da esempi di vite che ammirate, imparate a riconoscere le cose che amate. Preparate il vostro nido e fate pure un ritratto mentale di voi da genitori. Fate un piano del parto, sognate la colonna sonora. Lasciate che i sogni e i progetti costruiscano la vostra immagine del domani E CHE VI SIANO DA GUIDA ma siate pronti all'imprevedibile ♡

🎀 BENVENUTA PICCOLA ESTER 🎀                    0 4 ~ 0 4 ~ 23Auguri di cuore ai miei cugini Santi Terranova e Tamo Ileni...
05/04/2023

🎀 BENVENUTA PICCOLA ESTER 🎀
0 4 ~ 0 4 ~ 23

Auguri di cuore ai miei cugini Santi Terranova e Tamo Ilenia 😍
Felice di esserci stata in questo momento unico, speciale ed importante della vostra vita.

25/03/2023

𝐁𝐚𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐮𝐭𝐞𝐫𝐨.

𝘋𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘤'𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢: 30 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪.

La gente le chiede "Niente bambini ancora?". La sua reazione varia di giorno in giorno, ma solitamente include sorrisi forzati e compostezza.
"No, non ancora", risponde con una risatina, nascondendo la sua frustrazione.
"Be', non aspettare troppo. L'orologio corre, lo sai" conclude il sapiente di turno prima di allontanarsi, contento di se stesso per aver rivelato tanta erudita saggezza. Il saggio se ne va. La donna mantiene ancora un po' il suo sorriso. Da sola, piange...

Piange perché è rimasta incinta 4 volte ma, ogni volta, ha avuto un ab**to spontaneo.
Piange perché prova ad avere un bambino dalla sua prima notte di nozze, cinque anni fa.
Piange perché suo marito ha un'ex moglie che gli ha dato dei figli.
Piange perché vuole disperatamente tentare la fecondazione in vitro ma non può permettersi neanche l'anticipo.
Piange perché ha provato con la fecondazione in vitro (diverse volte) e di un bambino neanche l'ombra.
Piange perché la sua migliore amica non farebbe mai da madre surrogata. "Sarebbe troppo strano", sostiene.
Piange perché i medicinali che prende impediscono la gravidanza.
Piange perché il problema causa attriti nel suo matrimonio.
Piange perché il dottore dice che sta bene, ma in fondo sa di essere lei il problema.
Piange perché suo marito incolpa se stesso, e questo senso di colpa lo rende una persona difficile con cui vivere.
Piange perché tutte le sue sorelle hanno figli.
Piange perché una delle sue sorelle non lo voleva nemmeno, un bambino.
Piange perché la sua migliore amica è incinta. Piange perché è stata invitata ad un altro baby shower.
Piange perché sua madre continua a chiederle: "Cara, cosa stai aspettando?"
Piange perché i suoceri vogliono diventare nonni.
Piange perché la sua vicina ha dei gemelli e li tratta da schifo.
Piange perché le sedicenni restano incinte senza neanche provarci.
Piange perché è una zia straordinaria.
Piange perché ha già scelto i nomi.
Piange perché c'è una stanza vuota a casa sua. Piange perché c'è uno spazio vuoto nel suo corpo.
Piange perché ha tantissimo da offrire.
Piange perché lui sarebbe un padre fantastico.
Piange perché lei sarebbe una madre fantastica, ma non lo è.

𝘋𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘤'𝘦̀ 𝘶𝘯'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢: 34 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘤𝘪𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪.

La gente le dice "Cinque? Oh Signore, spero tu ne abbia abbastanza!". E poi ridono insieme... perché commenti del genere sono divertenti. Anche la donna ride, ma non lo fa con sincerità. Cambia argomento, come sempre, e chiude un occhio su quella mancanza di rispetto. È solo un altro giorno. Da sola, piange...

Piange perché aspetta un altro bambino, ma sente di dover nascondere la gioia.
Piange perché ha sempre desiderato una famiglia numerosa e non capisce perché la gente sembra così turbata dalla cosa.
Piange perché non ha fratelli e da piccola si sentiva molto sola.
Piange perché sua nonna ha avuto 12 figli e le piacerebbe essere proprio come lei.
Piange perché non potrebbe immaginare un'esistenza senza i suoi figli, ma le persone la trattano come se i bambini fossero una punizione.
Piange perché non vuol essere compatita.
Piange perché la gente dà per scontato che questo non è ciò che voleva.
Piange perché la credono soltanto un'irresponsabile.
Piange perché pensano che lei non abbia voce in capitolo.
Piange perché si sente incompresa.
Piange perché è stanca di difendere le sue scelte private.
Piange perché lei e suo marito sono perfettamente in grado di sostenere la famiglia, ma questo sembra non contare.
Piange perché è stanca dei commenti "divertenti".
Piange perché si fa gli affari suoi, lei.
Piange perché vorrebbe che gli altri facessero altrettanto.
Piange perché a volte dubita di se stessa e si domanda se non sarebbe stato meglio fermarsi due bambini fa.
Piange perché gli altri sono veloci a dispensare critiche e lenti ad offrire il loro aiuto.
Piange perché è stanca del giudizio continuo.
Piange perché lei non è un evento marginale.
Piange perché le persone sono maleducate.
Piange perché così tanta gente sembra avere un'opinione sulla sua vita privata.
Piange perché tutto ciò che vuole è vivere in pace.

𝘜𝘯'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢: 40 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘶𝘯 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰.

La gente le chiede: "Solo uno? Non ne hai mai voluti di più?"
"Sono felice così", risponde pacata. Una reazione già rodata, che ha mostrato più volte di quante riesca a contare. Piuttosto convincente. Nessuno sospetterebbe che, da sola, lei piange...

Piange perché quell'unica gravidanza è stata un miracolo.
Piange perché suo figlio le chiede ancora un fratellino o una sorellina.
Piange perché ha sempre voluto almeno tre figli.
Piange perché ha dovuto interrompere la sua seconda gravidanza per salvarsi la vita.
Piange perché il dottore dice che sarebbe stata "ad alto rischio".
Piange perché sta lottando per prendersi cura dell'unico figlio che ha.
Piange perché, a volte, un bambino vale per due.
Piange perché suo marito non prenderà neanche in considerazione l'idea di un altro figlio.
Piange perché suo marito è morto e lei non ha ritrovato l'amore.
Piange perché la sua famiglia crede che un solo figlio sia sufficiente.
Piange perché è immersa nella sua carriera e non può mollare.
Piange perché si sente egoista.
Piange perché non ha ancora perso i chili accumulati durante la prima gravidanza.
Piange perché ha subito una forte depressione postpartum.
Piange perché non riesce ad immaginare di sopportare ancora quell'esperienza.
Piange perché ha dei problemi con il suo corpo e la gravidanza non fa che peggiorare la situazione.
Piange perché combatte ancora contro la bulimia.
Piange perché ha dovuto sottoporsi ad un'isterectomia.
Piange perché vuole un altro bambino, ma non può averlo.

Queste donne sono ovunque. Sono le vicine di casa, le amiche, le sorelle, le colleghe, le cugine. Non sanno che farsene dei nostri consigli, delle nostre opinioni. Il loro utero appartiene soltanto a loro. Rispettiamolo.

Nᴀᴅɪʀᴀʜ Aɴɢᴀɪʟ
𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 huffingtonpost.it/nadirah-angail/badate-al-vostro-utero_b_10350960.html

14/02/2023

Nella pancia c'è qualcuno... che ascolta!

A metà gravidanza, intorno alla 20^ settimana, in quel buio umido e ovattato iniziano a distinguersi pù chiaramente anche i suoni. Il bambino sentirà rumori diversi, più o meno ovattati [...]. Ma il ritmo che da questo momento farà parte della colonna sonora per il resto della gravidanza, è uno solo: il battito del cuore della mamma.
E una sola è la voce che arriva direttamente da dentro. Il bambino è il solo essere umano al mondo, insieme ai suoi eventuali fratellini, ad aver ascoltato la voce della sua mamma dall'interno. A un giorno di vita saprà mostrare una chiara preferenza per quella voce. E per il resto della sua esistenza sarà connessa al rilascio di ossitocina, l'ormone dei momenti felici. 💙

✏️ "Il Parto Positivo - Diventare mamma con scienza e con amore" edito

10/02/2023

🙌🏼

09/02/2023
09/02/2023

La neonata salvata dalla macerie, ecco perché è sopravvissuta al devastante terremoto

23/01/2023


𝐔𝐧𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐨𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐝𝐞 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐮𝐧 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐭𝐭𝐞.

Per esempio, nella posizione da distesa è fondamentale che l'allineamento della diade appaia come nella foto a destra: la testa, il collo, la schiena e il sedere della tua bambina/del tuo bambino sono in linea retta. Inoltre, lei/lui dovrebbe trovarsi davanti a te, vicino al tuo corpo.

👀 Come puoi vedere, la differenza tra le due foto è, per certi versi, sottile ma sostanziale!

Questa posizione di allattamento talvolta non viene ben compresa, complice anche il fatto che, facendo una ricerca su internet, la maggioranza delle foto (e disegni) che la illustrano, mostrano un posizionamento errato.

🗨️
Mᴀʀɪᴋᴀ Nᴏᴠᴀʀᴇsɪᴏ, Iʙᴄʟᴄ
𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 https://www.facebook.com/share/15ZedVsby4/?mibextid=WC7FNe


08/01/2023

𝐀𝐥𝐥𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 “𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚” 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚 “𝐭𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞” 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐥𝐞𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚.

È un termine che spesso genera un’idea distorta della relazione di allattamento poiché dà l’idea di un dare e un ricevere a senso unico, di un bambino che pretende e una mamma che acconsente a donarsi al bambino senza riserve.

𝗜𝗻 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝘂𝗲, 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗺𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗲 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝗴𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗻𝗼 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲.

In Inglese, infatti, viene usato il termine breastfeeding on cue, allattare seguendo i segnali. E i segnali del bambino sono molti e differenziati.

Non esiste solo il pianto, che è un segnale tardivo dei bisogni del bambino.
Esistono i movimenti del corpo e del viso che mostrano il desiderio di essere preso in braccio, di stare a contatto e di trovare il seno; esistono le espressioni di tensione e rilassamento, l’intensità degli sguardi, i sorrisi e i corrucciamenti, i piccoli segnali sonori che manifestano l’interesse del bambino per la mamma e la sua voglia di interagire e di iniziare un “dialogo”.

𝗡𝗼𝗻 𝗰’𝗲̀ 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗶: 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗻𝗲𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲, 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗴𝗶𝗼 𝗼 𝗮𝗴𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗲̀ 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗻𝗼.

➤ Seguendo i segnali non si può sbagliare o “imporre” una poppata, perché il bambino ottiene il latte dal seno solo se attivamente poppa.

➤ Seguendo i segnali del bambino, tutto avviene naturalmente, e se la mamma interpreta male, il bambino lo farà capire con molta chiarezza permettendole di “correggere il tiro”.

Se non è quello che vuole, la risposta non verbale è chiarissima: smetterà di poppare, volterà la testa, respingerà il seno o guarderà la mamma senza succhiare attivamente, per poi staccarsi.

Con il tempo la mamma imparerà sempre meglio a capire il suo bambino senza bisogno di regole o manuali. Le regole e gli schemi hanno il grande difetto, dal punto di vista pratico, di non essere abbastanza flessibili da seguire il rapido sviluppo del bambino.

☑️ I bambini crescono in fretta, cambiando molto spesso ritmo, frequenza, e quindi ci sono periodi tranquilli e altri di allattamento intensivo anche di notte, ci sono giornate sì e giornate no… tutto questo non è il segnale di un problema, fa parte del normale andamento dell’allattamento, e forzarlo dentro uno schema non fa che complicare la vita del bambino e dei suoi genitori.

Aɴᴛᴏɴᴇʟʟᴀ Sᴀɢᴏɴᴇ
𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑎 antonellasagone.it/2020/07/04/allattare-a-richiesta-non-solo-nutrimento/



📷 reneejasmijn.fotografie

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Chi sono e cosa posso fare per te.

Sono Giada, una ostetrica di Falcone, un paese della provincia di Messina.

I mie ambiti di competenza sono: Gravidanza, Parto, Puerperio e Allattamento. Mi occupo della donna, della coppia-famiglia, di contraccezione, educazione alla salute e alla sessualità, prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile e delle malattie a trasmissione sessuale.