20/01/2023
Bisogna accompagnare i bambini alla consapevolezza delle proprie emozioni
Domanda:
Se evitassimo sempre ai nostri bambini tutti i problemi e prevenissimo ogni situazione stressante, diventerebbero persone più felici?
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Niente difficoltà con i compagni, niente maestre esigenti, niente compiti, niente sgridate, niente fallimenti, tantissimi giocattoli, soddisfazione di ogni desiderio, vita senza problemi…
Non sarebbe fantastico?
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No.
Sarebbe un disastro!
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La felicità non si costruisce creando uno stato di “facilitazioni perpetue” per “soddisfazioni artificiali permanenti”.
Si costruisce sviluppando la capacità di ridurre le tempeste emotive negative interne davanti a ostacoli o fallimenti, per riacquistare rapidamente uno stato di soddisfazione, qualunque cosa accada.
Per usare una parola tecnica: sviluppando la capacità di resilienza.
Felicità e resilienza infatti camminano a braccetto e sono direttamente proporzionali tra loro.
Chi lo dice? Le ricerche.
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E allora dobbiamo riflettere su un rischio a cui siamo esposti tutti noi genitori: L’iperprotettività.
L’iperprotettività infatti è l’effetto collaterale di ogni amore forte e con i figli (e non solo) il pericolo di caderci è grande.
Nasce forse dalle migliori intenzioni, ma è un boomerang pericoloso che fa male!
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Iperprotettività: è davvero super “protezione”?
No, è “privazione”, ansia e blocco.
“Non correre che cadi…”
“Non vai all’asilo perché ti ammali…”
“C’è mamma con te, così nessun bambino prepotente potrà minacciarti…”
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Un aereo che non vola non può mai cadere.
Ma non vede mai il cielo.
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E allora riflettiamo:
Piuttosto che spianare ogni strada davanti ai nostri bambini per facilitare ogni percorso, è meglio dar loro la possibilità di confrontarsi con gli alti e bassi della vita e imparare a navigare anche in acque meno tranquille.
Insegnare, giorno dopo giorno, il sapersi rialzare aiutando a ritrovare le risorse interne necessarie per ripartire subito!
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Noi siamo coach. Ai margini del campo.
La partita la devono giocare loro!
Cadono?
Ci siamo, pronti a aiutarli per rialzarsi e ripartire.
Si scoraggiano?
Non ci stancheremo mai di gridare e sbracciarci ai bordi del campo per incoraggiarli!
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Questa la chiave per aiutare a costruire un successo e una vita felice.
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Da bambini ci si confronta con piccole frustrazioni che cresceranno con l’età: le difficoltà con compagni dispettosi, il brutto voto della maestra, il giocattolo che non si può avere…
Ogni nuova sfida o situazione di tensione aumenta gli ormoni dello stress.
E’ una cosa normale che serve a iniettare energia per affrontare una situazione nuova.
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Chi ha una buona capacità di resilienza costruita a casa giorno dopo giorno, a partire dalle piccole cose, recupera la serenità necessaria per ripartire con esplorazione e relazioni nuove.
Chi invece non ha mai dovuto gestire una difficoltà perché qualcuno lo ha sempre fatto per lui, si ritrova inondato dagli ormoni dello stress difficili da controllare, e deve fare i conti con un’ansia persistente che può diventare paralizzante.
Effetto finale: più isolamento e meno felicità.
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E allora:
Il nostro sorriso sicuro sia sempre via di uscita e soluzione per rialzarsi.
Mai porta chiusa per il fare… e anche sbagliare!
Noi ci siamo per curare, rialzare, aggiustare e correggere.
Non per impedire errori.
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Un ginocchio sbucciato è un ginocchio che ha corso!