Luca Franzon Osteopata

Luca Franzon Osteopata L'OSTEOPATIA E' LA LEGGE DEL CORPO DELLA MENTE E DELLO SPIRITO

𝗟𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶I muscoli sono più che tessuti che si contraggono e rilasciano.𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶, 𝘀𝗰𝗿𝗶𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗶𝗹𝗲...
19/08/2025

𝗟𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶

I muscoli sono più che tessuti che si contraggono e rilasciano.
𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶, 𝘀𝗰𝗿𝗶𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲.

Ogni fibra è un filo che intreccia anatomia, emozioni, traumi, posture, adattamenti antichi e persino eredità filogenetiche.
𝗡𝗼𝗻 è 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝘀𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗮𝗶.

La mente può cancellare, spostare, rimuovere. 𝗠𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗻𝗼: 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮.

La rigidità di una spalla, la tensione di un collo, il peso di una schiena curva non sono soltanto problemi biomeccanici.
𝗦𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶. 𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗶𝘀𝗼 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶.

𝗖’è 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗶𝗹𝗼𝘀𝗼𝗳𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼: 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗴𝘂𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗮𝗽𝗽𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲.

La posturologia ci insegna a decifrarla: 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 è 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗹𝗹𝗶𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮.
Spalle chiuse, come a difendere un cuore vulnerabile.
Un bacino rigido, come a trattenere emozioni che non osiamo lasciar scorrere.

Un respiro bloccato, come se la paura avesse fermato il tempo.
𝗠𝗮 𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗰’è 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗶ù 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮.
La filogenesi ci ricorda che non siamo soli nel nostro corpo: 𝗶𝗻 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁à 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮.

La stessa tensione che oggi sentiamo davanti a uno schermo, un tempo era la preparazione alla fuga.
La contrazione che nasce dallo stress quotidiano è figlia dello stesso schema che un tempo teneva in vita i nostri antenati davanti al pericolo.

𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲.
E poi ci sono i traumatismi.
Cadute, incidenti, cicatrici visibili o invisibili.

𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗲 𝗻𝗲 𝘃𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼: 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗹𝗹𝗲, 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗿𝗶𝗮𝗳𝗳𝗶𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲.
Un dolore che ritorna, una debolezza che non si spiega, una zona che “non è più la stessa” dopo quell’evento.

𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗲 𝘁𝗶𝘀𝘀𝘂𝘁𝗮𝗹𝗶, 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼.

𝗘𝗱 è 𝗾𝘂𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗼𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.
Non è solo tecnica, non è solo scienza: 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼.

𝗟𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗽𝗼𝘀𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝗿𝗲, 𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲.
Ascolta tensioni invisibili, percepisce resistenze sottili, riconosce memorie che la mente non nomina più.

𝗜𝗹 𝘁𝗼𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗮 è 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
Il muscolo parla una lingua antica, fatta di contrazioni e silenzi.
La mano la comprende e la restituisce al corpo in una forma nuova, libera.

𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 “𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲”, 𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼.
𝗗𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗽𝘂ò 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗶ò 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗲𝘃𝗮 𝗱𝗮 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼.

𝗘 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝘀o𝗿𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲.
Il muscolo che era duro si arrende.
Il respiro si apre.

𝗟𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗽𝗮𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲, 𝗺𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮: 𝗱𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗼 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮, 𝗱𝗮 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲, 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗴𝗶𝗱𝗶𝘁à 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.

𝗟’𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮.

𝗔𝗽𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮: 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶ò 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗶ò 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲.

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗹𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗯𝗶𝗼𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗳𝗶𝗹𝗼𝘀𝗼𝗳𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮, 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶.

𝗘 𝗶𝗹 𝘁𝗼𝗰𝗰𝗼, 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 è 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝗹𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗶 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗶 𝗮 𝗻𝗮𝗿𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶.

📍 𝗥𝗶𝗰𝗲𝘃𝗼 𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮, 𝗜𝗺𝗼𝗹𝗮, 𝗖𝗲𝘀𝗲𝗻𝗮, 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮, 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮
📞 335 5884012

Ciao, lascia che mi presenti: sono 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼𝗶𝗹𝗶𝗮𝗰𝗮.Non mi vedi, non mi senti parlare, ma ti accompagno in og...
18/08/2025

Ciao, lascia che mi presenti: sono 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼𝗶𝗹𝗶𝗮𝗰𝗮.

Non mi vedi, non mi senti parlare, ma ti accompagno in ogni passo della vita. Sono lì, silenziosa, tra il sacro e le ali del bacino. Un nome che suona quasi mistico, e un ruolo tutt’altro che secondario.

𝗔𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗮: 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗼𝗿𝘁 𝘇𝗼𝗻𝗲
Vivo dove l’osso sacro incontra le ossa iliache. Sono un’articolazione pari, quindi sì: ho una gemella dall’altro lato. La mia forma è irregolare, con superfici articolari rugose che sembrano fatte apposta per incastrarsi. Sono robuste, poco mobili, avvolte da una capsula e da un’armatura di legamenti fortissimi. Non nasco per ballare, nasco per resistere.

𝗕𝗶𝗼𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗶𝗰𝗿𝗼-𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼
Non faccio grandi movimenti, i miei sono quasi impercettibili: nutazione e contronutazione. Piccole oscillazioni che però hanno un impatto enorme sulla tua stabilità. Senza di me la colonna non trasmetterebbe i carichi agli arti inferiori, il bacino non assorbirebbe le forze del passo, il corpo non avrebbe equilibrio. Sono la cerniera della locomozione, il ponte tra tronco e gambe.

𝗣𝗮𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮: 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗴𝗿𝗶𝗱𝗼 𝗱’𝗮𝗶𝘂𝘁𝗼
Quando soffro, il mio linguaggio è il dolore lombosacrale: a volte pungente, a volte sordo, spesso ingannevole perché può sembrare un’ernia o una sciatalgia. Il dolore può irradiarsi verso il gluteo, la coscia, persino fino al ginocchio. Ti faccio percepire rigidità, instabilità, difficoltà a stare seduto o a camminare troppo a lungo. In realtà non lo faccio per infastidirti: è il mio modo di dire “qualcosa non va, ascoltami”.

𝗣𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮: 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶𝗼
Se io sto bene, la tua postura è armoniosa. Se vado in tilt, tutto il corpo cerca di compensare: spalle che si irrigidiscono, ginocchia che cedono, piedi che si appiattiscono. Per questo sono studiata in posturologia come uno dei “centri di comando nascosti” dell’equilibrio. Il corpo intero mi tiene in considerazione, anche quando non te ne accorgi.

𝗢𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮: 𝗰𝗵𝗶 𝗺𝗶 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼
Gli osteopati hanno un dono: mi ascoltano con le mani. Percepiscono se sono bloccata, se i miei legamenti tirano, se i muscoli che mi circondano mi stanno stressando. Con tecniche delicate possono restituirmi fluidità, e quando io respiro meglio, anche tu respiri meglio. Perché sì: il mio equilibrio influenza persino il diaframma e il movimento respiratorio.

𝗩𝗶𝘀𝗰𝗲𝗿𝗶: 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗱𝗶𝗮𝗹𝗼𝗴𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼
Non vivo isolata: accanto a me ci sono organi fondamentali come l’intestino, la vescica, l’utero. Se io sono in disarmonia, loro lo percepiscono. Allo stesso modo, tensioni viscerali possono riverberare su di me. È un dialogo costante tra struttura e funzione, tra mondo muscoloscheletrico e mondo viscerale.

𝗔𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗳𝗶𝗹𝗼𝗴𝗲𝗻𝗲𝘀𝗶: 𝗹’𝗲𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗿𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮
Io sono la protagonista silenziosa di un passaggio epocale: l’evoluzione dalla quadrupedia alla stazione eretta. Quando l’uomo ha imparato a camminare su due gambe, sono diventata il perno che ha reso tutto possibile. Senza di me, non potresti camminare, correre, danzare… e nemmeno dare alla luce una nuova vita. Sì, perché nel parto gioco un ruolo chiave, permettendo al bacino di adattarsi al passaggio del bambino.
Ecco chi sono: una cerniera solida e fedele, discreta ma indispensabile.
Non brillanti riflettori su di me, ma senza di me nessuna luce sarebbe possibile.
Se vuoi conoscermi meglio, o se pensi che i dolori che senti possano essere il mio modo di parlarti, puoi rivolgerti a chi sa leggermi davvero.

📞 Ricevo a Ferrara Bologna Cesena Imola Padova 335 588 4012

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FITOTEKA DELLA SETTIMANA🍃 𝗗𝗲𝘀𝗺𝗼𝗱𝗶𝘂𝗺 𝗮𝗱𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘀 – 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗮𝗹𝗺𝗮 𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 ...
17/08/2025

FITOTEKA DELLA SETTIMANA

🍃 𝗗𝗲𝘀𝗺𝗼𝗱𝗶𝘂𝗺 𝗮𝗱𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘀 – 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗮𝗹𝗺𝗮 𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 ✨

Ti capita di sentirti stanco senza motivo? Gonfio dopo i pasti? O magari vivi quella sensazione di “pesantezza” che nessun caffè riesce a togliere?

Spesso il colpevole silenzioso è 𝗶𝗹 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼: l’organo filtro, la centralina metabolica che ogni giorno lavora per tenerti pulito, energico e in equilibrio.

Il 𝗗𝗲𝘀𝗺𝗼𝗱𝗶𝗼, pianta africana dalle foglie sottili e rampicanti, è da secoli usata nella medicina tradizionale per sostenere la salute epatica e calmare le reazioni infiammatorie.

Oggi, grazie agli studi scientifici, sappiamo che questa pianta ha un ruolo prezioso sia nella 𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼, sia nella 𝗺𝗼𝗱𝘂𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲.

🌱 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗲:

Sostiene il fegato in caso di affaticamento, abuso di farmaci, alimentazione scorretta o stress cronico 🛡️

Favorisce i processi di disintossicazione naturale e migliora la funzionalità epatica

Modula le reazioni immunitarie troppo “accese”: utile in allergie, asma, dermatiti e orticaria

Aiuta a mantenere energia, lucidità e una digestione più leggera

💊 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝘂𝘀𝗮: estratto secco o fluido standardizzato – 200/400 mg, 2 volte al giorno. Sempre meglio sotto guida di un professionista che sappia valutare il tuo quadro complessivo.

⚠️ 𝗔𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: non adatto in gravidanza, allattamento o se assumi farmaci che possono stressare il fegato, senza prima un consulto medico.

✨ 𝗜𝗹 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗺𝗼𝘁𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼,

l’organo che trasforma, filtra e protegge. Se lo ascolti e lo sostieni, lui ti ripaga con energia, leggerezza e benessere diffuso.

Il desmodio è come un amico discreto: lavora dietro le quinte, ma la differenza si sente ogni giorno.

A mio avviso il migliore sul mercato è quello della

Bentornati a Muscolopoli – Puntata 4 "Il dentato postero superiore"Oggi entriamo in una zona un po’ “di nicchia” della c...
16/08/2025

Bentornati a Muscolopoli – Puntata 4 "Il dentato postero superiore"

Oggi entriamo in una zona un po’ “di nicchia” della città: il quartiere del dentato postero superiore.
Non è un muscolo da copertina, non ama mettersi in mostra… ma quando decide di protestare, lo fa con un’eco che può farsi sentire dalla scapola fino al mignolo.
Un vicino di casa discreto, ma che, se trascurato, può trasformarsi nel rumoroso inquilino del condominio della tua schiena.
Pronto a scoprire perché anche lui merita rispetto e manutenzione?

𝗜𝗹 𝗖𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗲 𝗦𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗔𝗹𝘁𝗼
C’è un 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗲 nella tua schiena di cui pochi conoscono il nome. Sta 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼 𝗲 𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗯𝗼𝗶𝗱𝗶, silenzioso e discreto, come un usciere che apre una porta invisibile ogni volta che 𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲. È il 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲: piccolo, piatto, ma strategico. Se fosse un personaggio di Muscolopoli, sarebbe il 𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 di una torre d’osservazione, pronto ad 𝗮𝗹𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 per far entrare più aria possibile nei polmoni.

📍 𝗔𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗮: 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗶 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗱𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝗵𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮

𝗢𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗲: processi spinosi di 𝗖𝟳, 𝗧𝟭, 𝗧𝟮 e talvolta T3.
𝗜𝗻𝘀𝗲𝗿𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: margine superiore della 𝟮ª, 𝟯ª, 𝟰ª 𝗲 𝟱ª 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮.
𝗙𝗼𝗿𝗺𝗮: sottile, a ventaglio, diretto dall’alto verso il basso e verso l’esterno.
𝗩𝗶𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗮: coperto dal 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼 e dai 𝗿𝗼𝗺𝗯𝗼𝗶𝗱𝗶.
𝗜𝗻𝗻𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗶 (T2–T5).

⚙️ 𝗕𝗶𝗼𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼 𝗺𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

Il dentato postero superiore 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 e aiuta l’𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮. Lavora in squadra con:

𝗦𝗰𝗮𝗹𝗲𝗻𝗶
𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶
𝗗𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮
𝗘
𝗻𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 quando:
Sei sotto 𝘀𝗳𝗼𝗿𝘇𝗼 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗼.
Respiri rapidamente per 𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮 𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀.
La gabbia toracica è 𝗿𝗶𝗴𝗶𝗱𝗮.

🚨 𝗧𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿 𝗣𝗼𝗶𝗻𝘁: 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗮̀

Il dolore proiettato dai 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿 (𝗣𝗧) di questo muscolo è una 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼. Si avverte 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮, e può irradiarsi a:

Parte posteriore della 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗮
Tratto superiore del 𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶𝗽𝗶𝘁𝗲
𝗚𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼
Lato 𝘂𝗹𝗻𝗮𝗿𝗲 dell’avambraccio e della mano
𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 𝗺𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗼

𝗣𝘂𝗼̀ 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 inspirando, allungandosi in avanti o con 𝘁𝗼𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲.

𝗔𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗣𝗧:
𝗦𝗼𝘃𝗿𝗮𝗰𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗼𝗿𝗮𝗰𝗶𝗰𝗼 (tosse, respiro paradosso)
Postura 𝗰𝗶𝗳𝗼𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮
Movimenti ripetitivi in 𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝘂𝘀𝘁𝗼

🩺 𝗘𝘀𝗮𝗺𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿

Per palpare il PT, si 𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝘀𝗶 𝗮𝗯𝗱𝘂𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮, rendendo il muscolo accessibile contro le coste.
𝗧𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶:
𝗖𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶𝗰𝗮 (anche a domicilio)

🧘 𝗦𝘁𝗿𝗲𝘁𝗰𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗺𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼

📍 𝗦𝘁𝗿𝗲𝘁𝗰𝗵 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗮𝘁𝘁𝗼 – 20–30 sec 📍 𝗔𝗹𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 – 20–30 sec 📍 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗱𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 – per alleggerire il carico toracico

💪 𝗣𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲

𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 – 10–12 rip, 2–3 serie 𝗥𝗲𝗺𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗳𝗼𝗰𝘂𝘀 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 – inspira aprendo il torace

📚 𝗖𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗶𝘁𝗮̀

Ha un 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 nella parte bassa: il dentato postero inferiore
È 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 nelle problematiche di respiro corto
Fondamentale negli 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 e nei 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗮 𝗳𝗶𝗮𝘁𝗼

💬 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗼? Non ignorarlo: potrebbe essere il segnale che il tuo 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 sta chiedendo aiuto.

Ricevo 𝗮📍 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 • 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮 • 𝗜𝗺𝗼𝗹𝗮 • 𝗖𝗲𝘀𝗲𝗻𝗮 • 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮
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𝗥𝗶𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼, 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.Il tuo corpo sa già cosa vuole… 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗹𝗼.

𝗚𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴: 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼, 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶Il termine 𝗴𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴, tradotto letteralmente come “radicamento” o “me...
15/08/2025

𝗚𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴: 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼, 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶
Il termine 𝗴𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴, tradotto letteralmente come “radicamento” o “mettere a terra”, indica l’atto di riportare se stessi al momento presente, creando un contatto saldo con il corpo e con la realtà fisica circostante.

È una pratica che abbraccia psicologia, neuroscienze, wellness, meditazione e approcci energetici, offrendo strumenti efficaci per gestire stress, ansia, dissociazione e disconnessione corporea.

In 𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮, il grounding trova un terreno fertile: il concetto di radicamento si collega alla funzionalità biomeccanica, alla percezione corporea e all’equilibrio del sistema nervoso autonomo, elementi centrali nel trattamento manuale.

𝟏. 𝗢𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗼

Il grounding nasce come concetto psicologico nell’ambito della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e della mindfulness, dove viene utilizzato per aiutare le persone a gestire ansia, attacchi di panico e ricordi traumatici.
In parallelo, pratiche orientali come yoga, qi gong o meditazione zen hanno da secoli sviluppato esercizi di radicamento, che enfatizzano il contatto con la terra e la percezione corporea, dimostrando come corpo e mente siano profondamente interconnessi.
➡ Dal punto di vista osteopatico, queste tradizioni condividono il principio secondo cui il corpo è un’unità e che il movimento armonico e il corretto appoggio sono fondamentali per la salute globale.

𝟐. 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗲 𝗻𝗲𝘂𝗿𝗼𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼

Dal punto di vista fisiologico, il grounding ha effetti concreti sul sistema nervoso:
Sistema nervoso simpatico e parasimpatico: quando siamo ansiosi o stressati, il simpatico è iperattivo, generando tachicardia, tensione muscolare e respiro accelerato. Il grounding stimola il parasimpatico, riducendo la frequenza cardiaca, rilassando i muscoli e favorendo la calma.
➡ In osteopatia, tecniche sul diaframma, sul cranio e sulla colonna possono amplificare questa risposta parasimpatica, potenziando l’effetto del grounding.
Propriocezione: mettere attenzione al corpo nello spazio (piedi a terra, postura eretta) migliora la percezione corporea, stabilizza l’equilibrio emotivo e previene dissociazione o iperstimolazione mentale.
➡ L’osteopata lavora sulla catena muscolo-fasciale e sulle articolazioni per migliorare la propriocezione e facilitare un radicamento più naturale.
Corteccia prefrontale: concentrarsi sul qui e ora aiuta la corteccia prefrontale a modulare l’attività amigdaloidea, riducendo la risposta automatica allo stress e aumentando la lucidità decisionale.
➡ Un corpo libero da restrizioni meccaniche facilita questa integrazione mente-corpo.

𝟑. 𝗘𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶

Il grounding permette di:
Ridurre ansia e panico: riportare l’attenzione al corpo e ai sensi interrompe i pensieri catastrofici.
Gestire dissociazione e flashback traumatici: in psicoterapia, viene usato per ancorare il paziente al presente.
Aumentare resilienza emotiva: la stabilità corporea genera sicurezza interna.
Favorire concentrazione e mindfulness: pratiche costanti migliorano presenza mentale e performance cognitive.
➡ In osteopatia, il lavoro manuale mirato ad allentare tensioni croniche e a migliorare la mobilità articolare agevola il radicamento emotivo, riducendo segnali di pericolo al sistema nervoso.

𝟒. 𝗗𝗶𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼𝗿𝗲𝗮 𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲

Il grounding è soprattutto corporeo. Tecniche comuni:
Contatto con la terra: camminare scalzi stimola recettori plantari e stabilità.
➡ L’osteopatia corregge squilibri nei piedi e nella caviglia per migliorare il radicamento.
Punti di pressione e postura: sentire i piedi ben appoggiati, percepire la colonna e le scapole.
➡ Un’analisi posturale osteopatica individua compensi e tensioni che impediscono allineamento.
Respirazione consapevole: inspirare profondamente ed espandere il diaframma.
➡ Il trattamento osteopatico del diaframma libera la respirazione e amplifica il radicamento.
Esercizi sensoriali: usare i cinque sensi per ricollegarsi al presente.

𝟓. 𝗗𝗶𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗻𝗲𝗿𝗴𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗿𝗶𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲

Radicamento dei chakra inferiori: legati a stabilità e sicurezza.
Flusso energetico armonizzato: percezione del corpo come contenitore sicuro.
Connessione con la natura: contatto con terra, piante e acqua per centratura.
➡ In osteopatia, migliorare la mobilità del bacino e della colonna lombare “apre” la possibilità di un migliore flusso vitale e radicamento.

𝟔. 𝗧𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴

Grounding tramite sensazioni corporee: percezione piedi-terra e peso equilibrato.
Tecnica 5-4-3-2-1: 5 cose visibili, 4 udibili, 3 da toccare, 2 odori, 1 gusto.
Respirazione diaframmatica: 4-2-6 secondi.
Camminata consapevole: focalizzarsi su ogni passo.
Ancoraggio oggettuale: percepire un oggetto con tutti i sensi.
➡ L’osteopata può proporre esercizi personalizzati in base agli squilibri posturali.

𝟕. 𝗚𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮

Al mattino per centrarsi.
Prima di un evento importante.
Dopo una giornata stressante.
Durante fitness o yoga per aumentare consapevolezza corporea.
➡ La valutazione osteopatica regolare potenzia il grounding, rimuovendo blocchi e tensioni.

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🌸 𝐂’𝐞𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨, 𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐢ù 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞: 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚. 🌸All’inizio, è tutto silenzi...
14/08/2025

🌸 𝐂’𝐞𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨, 𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐢ù 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞: 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚. 🌸

All’inizio, è tutto silenzioso. 𝐔𝐧 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨, 𝐮𝐧 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞. Il corpo cambia senza fare rumore: i muscoli si adattano, le articolazioni si aprono, la schiena comincia a raccontare tensioni che prima non c’erano. È bellissimo, ma può anche spaventare. 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞, 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨.

💛 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 – 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨:

Il tuo corpo impara a respirare per due. Piccole tensioni, nausea, stanchezza: sono segnali che ti chiedono attenzione. 𝐋’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚, 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚, 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞.
𝐋’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐞, 𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐥𝐚 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.
Immagina di sentire leggerezza dove c’era fatica, respiro dove c’era tensione, e il tuo bambino già protetto, cullato da ogni tuo movimento consapevole.

💛 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 – 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐢𝐧 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚:

Il pancione cresce, il tuo centro di gravità si sposta, la postura cambia. Ogni passo può sembrare più pesante, ma non deve esserlo.
𝐋’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐞, 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐞𝐧𝐚 𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐢𝐧𝐨; 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐠𝐚𝐦𝐛𝐞 𝐞 𝐩𝐚𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐥𝐯𝐢𝐜𝐨.
Visualizza te stessa che cammini con sicurezza, respiri aperti, ogni muscolo pronto, ogni gesto armonioso, in perfetta sintonia con la vita che porti dentro.

💛 𝐓𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 – 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚:

Il corpo è al culmine della sua trasformazione. Il bacino e la schiena chiedono attenzione, le gambe faticano, il cuore accelera.
𝐋’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚, 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞, 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨. 𝐈𝐥 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚.

Immagina il parto: il tuo corpo forte, fluido, collaborativo; il tuo respiro pieno; la tua mente calma e centrata. 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐢𝐧 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚, 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚.

✨ 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐞 𝐚𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨.
È ascolto, è protezione, è preparazione.

𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐞𝐫𝐞𝐧𝐨 𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐩𝐢ù 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐚, 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐞 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞.

💫 𝐎𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐝𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐞 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚… tra pochi mesi sentirai leggerezza, forza, fiducia. 𝐈𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐚𝐭𝐨, 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐫𝐚̀ 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐢𝐛𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐥𝐦𝐚 𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚.

💛 𝐋’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐢𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚:
𝐌𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐦𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞.
Esercizi dolci e mirati aiutano a 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐫𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐞, 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐥𝐯𝐢𝐜𝐨, 𝐥𝐞 𝐠𝐚𝐦𝐛𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐞𝐧𝐚, 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐠𝐨𝐧𝐟𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞𝐳𝐳𝐚, e trasmettono energia positiva al tuo bambino.

𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨, 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨 𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐦𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐮𝐧 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞, 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚, 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚.

📞 𝐑𝐢𝐜𝐞𝐯𝐨 𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐚, 𝐈𝐦𝐨𝐥𝐚, 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚, 𝐏𝐚𝐝𝐨𝐯𝐚 𝐞 𝐂𝐞𝐬𝐞𝐧𝐚. 𝐏𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞!

𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶Quante volte l’hai pensato:𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲? 𝗘̀ 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮… 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗳𝗮 ...
14/08/2025

𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶

Quante volte l’hai pensato:
𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲? 𝗘̀ 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮… 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗳𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗺𝗮𝗹𝗲.

Eppure, senza che tu te ne accorga, lei è ancora lì.
Silenziosa.
Paziente.

Con un filo invisibile che tira, ogni giorno, da qualche parte dentro di te.Una cicatrice non è solo un segno sulla pelle.
È 𝘂𝗻 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗶𝘀𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝘁𝗲𝘀𝘀𝘂𝘁𝗶.
Un ricordo che non guarda l’orologio e non conosce il significato di “è passato tanto tempo”.

𝗜𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶𝗿𝗮 𝗱𝗮 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼

Prova a immaginare di indossare una maglietta.
Qualcuno, in un punto, fa un nodo e lo stringe.
La stoffa si deforma, si piega, cambia forma… anche a distanza dal nodo.Il tuo corpo funziona così.

Quel nodo è la tua cicatrice: 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝘂𝗿𝗮, 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶. Ogni volta che ti muovi, lei frena.
E altre parti si adattano: il bacino ruota appena, una spalla si alza di un soffio, il respiro si accorcia.

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲?

1️⃣ 𝗙𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮: 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲
Sotto la pelle c’è un tessuto straordinario: la 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮.
È una rete continua che collega ogni muscolo, osso e organo.
Quando subisci un taglio, la fascia si ripara, ma il nuovo tessuto è più denso e meno elastico.
Immagina una ragnatela con un nodo rigido: il movimento di tutta la rete cambia.
Così una cicatrice può ti**re a distanza e modificare postura, equilibrio e fluidità.

2️⃣ 𝗧𝗲𝘀𝘀𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼: 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮
La cicatrice è fatta di collagene organizzato in modo diverso rispetto al tessuto originale: più rigido, meno vascolarizzato e capace di “incollarsi” agli strati profondi.
Il tessuto connettivo conserva 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮 (ricorda tensioni e traumi) e 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮 (registra le sensazioni provate in quel momento).
Ecco perché un vecchio taglio può “riattivarsi” in periodi di stress o affaticamento.

3️⃣ 𝗦𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗼𝘀𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗼: 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲
Ogni cicatrice è attraversata da terminazioni nervose collegate al sistema nervoso autonomo — quello che regola respiro, digestione e ritmo cardiaco.
Un’adesione o una tensione nella cicatrice può stimolare in modo anomalo questi nervi, mantenendo un 𝗺𝗶𝗰𝗿𝗼-𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 nel corpo.
Risultato? Tensione muscolare aumentata, respiro alterato e a volte palpitazioni o variazioni del ritmo cardiaco.

4️⃣ 𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲
La fascia e il sistema nervoso sono collegati anche al 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗱𝗶𝗼 (la membrana che avvolge il cuore).
Se la fascia del torace o dell’addome è tirata da una cicatrice, il movimento del cuore può diventare meno fluido.
Il corpo lo percepisce e adatta ritmo e ampiezza del battito, lasciandoti una sensazione di stanchezza o affanno inspiegabile.

𝗡𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼
Una cicatrice è 𝘂𝗻 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗿𝗲𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮.
Se quel nodo resta rigido, il resto del corpo deve adattarsi: postura, respiro, energia e persino il cuore.

𝗦𝗰𝗶𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗶𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗿𝗺𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮:

✅ più mobilità
✅ più respiro
✅ meno dolore
✅ più energia vitale

𝗟𝗲 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗶 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗲. 𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶.
Quando li ascolti e li liberi, il corpo ti restituisce 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮.

📌 𝗩𝘂𝗼𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮?

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"𝐒𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚… 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐞, 𝐧𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨 𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐦𝐚𝐜𝐨?"Il corpo non mente mai. ...
13/08/2025

"𝐒𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚… 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐞, 𝐧𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨 𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐦𝐚𝐜𝐨?"

Il corpo non mente mai. E se impari ad ascoltarlo, puoi sciogliere tensioni, liberare il respiro e ritrovare calma.

𝐀𝐧𝐬𝐢𝐚, 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐮𝐫𝐚: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞… 𝐦𝐚 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐚 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐨

Quando si parla di 𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚, molti pensano a un trattamento “meccanico” per un dolore, una contrattura o un infortunio. Pochi, però, sanno che può essere un valido alleato anche contro 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 e 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬.
Il corpo e la mente sono due facce della stessa medaglia: quello che vive l’uno, l’altro lo sente… e lo amplifica.

𝐂𝐨𝐬’𝐞̀ 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚

Un approccio 𝐦𝐚𝐧𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐨𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 che non si limita a trattare un sintomo, ma considera il corpo come un sistema integrato in cui 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 (ossa, muscoli, articolazioni, fasce) e 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (respiro, movimento, circolazione) sono strettamente collegate. Un’alterazione in un’area può influenzare il resto, creando squilibri che spesso si manifestano con 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢, 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞, 𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧𝐧𝐢𝐚 e 𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚.

𝐂𝐨𝐬’𝐞̀ 𝐥’𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 (𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨)

L’ansia è una risposta naturale allo stress. In piccole dosi è utile: ci aiuta a reagire. Ma quando diventa costante, può trasformarsi in un peso che il corpo non riesce più a smaltire.
Si manifesta con:

𝐌𝐚𝐥 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐯𝐢𝐜𝐚𝐥𝐞
𝐑𝐢𝐠𝐢𝐝𝐢𝐭𝐚̀ 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 (spalle, schiena, collo)
𝐑𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨
𝐃𝐢𝐬𝐭𝐮𝐫𝐛𝐢 𝐝𝐢𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐢
𝐈𝐧𝐬𝐨𝐧𝐧𝐢𝐚 𝐞 𝐢𝐫𝐫𝐞𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐥’𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐭𝐢

Agendo sui sintomi fisici legati a 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 e 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚, riduce la tensione e aiuta il corpo a ritrovare equilibrio, con benefici anche per la mente.

𝐌𝐚𝐥 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐭𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞

Quando gli ormoni dello stress aumentano, i muscoli di spalle, collo e base del cranio si irrigidiscono. L’osteopatia può migliorare il flusso sanguigno e sciogliere questi “nodi” con tecniche di rilascio dei tessuti profondi.

𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐨

Durante l’ansia, il respiro si sposta verso il torace, affaticando diaframma e muscoli intercostali. Con tecniche manuali e semplici esercizi di respirazione guidata si ridà libertà al torace e si favorisce un respiro più profondo e rilassato.

𝐑𝐢𝐠𝐢𝐝𝐢𝐭𝐚̀ 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐮𝐬𝐚

La tensione cronica è sia causa che conseguenza dell’ansia. Il lavoro osteopatico sulle fasce e la correzione posturale aiutano a sciogliere la rigidità e a ridurre i segnali di “allarme” che il corpo invia al cervello.

𝐓𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐞 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚

• 𝐑𝐢𝐥𝐚𝐬𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 – manipolazione dei tessuti molli, rilascio miofasciale e stretching mirato
• 𝐎𝐬𝐭𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐚𝐧𝐢𝐚𝐥𝐞 – riequilibrio delle tensioni e supporto al sistema nervoso
• 𝐄𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 – per calmare e ossigenare
• 𝐕𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 – per ridurre tensione fisica ed emotiva
• 𝐌𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞 – per migliorare circolazione e leggerezza

𝐏𝐨𝐬𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢: 𝐮𝐧 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞

Postura chiusa, spalle curve, testa in avanti: è il corpo che “parla” la lingua della preoccupazione.
Raddrizzare il corpo non è solo estetica, è 𝐧𝐞𝐮𝐫𝐨𝐟𝐢𝐬𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚: una postura più aperta invia al cervello segnali di sicurezza, calma e stabilità.

𝐀𝐧𝐬𝐢𝐚 e 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 non sono solo nella mente: vivono nei muscoli, nella postura, nel respiro.
L’osteopatia offre un approccio delicato e profondo per sciogliere le tensioni, liberare il respiro e dare alla mente lo spazio per ritrovare calma.

📍 𝐑𝐢𝐜𝐞𝐯𝐨 𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐚, 𝐈𝐦𝐨𝐥𝐚, 𝐂𝐞𝐬𝐞𝐧𝐚, 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚, 𝐏𝐚𝐝𝐨𝐯𝐚
📞 𝟑𝟑𝟓 𝟓𝟖𝟖𝟒𝟎𝟏𝟐

𝗜𝗹 𝗡𝗲𝗿𝘃𝗼 𝗩𝗮𝗴𝗼: 𝗶𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮Immagina un 𝗳𝗶𝗹𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶𝗹𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼, nascosto, che attraversa ...
12/08/2025

𝗜𝗹 𝗡𝗲𝗿𝘃𝗼 𝗩𝗮𝗴𝗼: 𝗶𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮

Immagina un 𝗳𝗶𝗹𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶𝗹𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼, nascosto, che attraversa il tuo corpo 𝗱𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘃𝗶𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲.
Non è un filo qualunque: è 𝗶𝗹 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗼 𝘃𝗮𝗴𝗼, 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗼 𝗰𝗿𝗮𝗻𝗶𝗰𝗼, custode silenzioso di equilibrio e benessere.
Il suo nome deriva dal latino vagare, “andare in giro”, perché 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮𝗿𝗲: si insinua in 𝗴𝗼𝗹𝗮, 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲, 𝗽𝗼𝗹𝗺𝗼𝗻𝗶, 𝗱𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝘀𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼 𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼, portando 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗶 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼.

𝗜𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱’𝗼𝗿𝗰𝗵𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗮𝘀𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼

Il nervo vago è la 𝘃𝗶𝗮 𝗺𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗮𝘀𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼, quella parte del sistema nervoso che 𝗿𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝘁𝗮, 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶.

Quando è in salute, 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼, 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗿𝗶𝗹𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶, 𝗰𝗮𝗹𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲.

Quando è “𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼” 𝗼 𝗶𝗽𝗼𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼, il corpo resta in uno 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗿𝘁𝗼, 𝗱𝗶𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗲𝗻𝘁𝗮, 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗶𝗱𝗶, 𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶𝗹𝗲.

𝗘𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝘃𝗶𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲: 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗮𝗹𝗼𝗴𝗼 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼sto

Oltre l’𝟴𝟬% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗶𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗼 𝘃𝗮𝗴𝗼 portano 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝘃𝗶𝘀𝗰𝗲𝗿𝗶 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼, non il contrario.
Significa che 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 “𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮” 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗶ù 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗶 𝗮 𝗹𝗲𝗶.

Ecco perché 𝘂𝗻’𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮 𝗽𝘂ò 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗹 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼… 𝗲 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻 𝗶𝗿𝗿𝗶𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗽𝘂ò 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮.

𝗣𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼: svuotamento gastrico bloccato, “𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗼𝗰𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼”.

𝗥𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗲 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼: tensione costale, respiro corto, rigidità diaframmatica.

𝗧𝗿𝗶𝘀𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼: rallentamento del transito, sensazione di peso.

𝗣𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮: 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼𝗿𝗲𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

Quando il nervo vago è sotto stress, 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶𝘁à, 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝘀𝗶 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗰𝗲 e 𝗶𝗹 𝘁𝗼𝗿𝗮𝗰𝗲 𝘀𝗶 𝗶𝗿𝗿𝗶𝗴𝗶𝗱𝗶𝘀𝗰𝗲.

Questo porta a una 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 “𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲”: spalle in avanti, sterno chiuso, collo proteso.

Una postura che 𝗺𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝘁𝗮, alimentando 𝗶𝗹 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗹𝗼 𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗮 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮.

📍 𝗥𝗶𝗰𝗲𝘃𝗼 𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮, 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮, 𝗜𝗺𝗼𝗹𝗮, 𝗖𝗲𝘀𝗲𝗻𝗮 𝗲 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 335 588 4012

Se senti che 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝘃𝗶𝘃𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼, se 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 “𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮” 𝗽𝗶ù 𝗱𝗶 𝘁𝗲 e 𝗹𝗲 𝘁𝘂𝗲 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝘀𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, possiamo lavorarci insieme.

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 è 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼. 𝗜𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 è 𝗮𝗴𝗶𝗿𝗲.

Indirizzo

Ferrara

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 20:30
Mercoledì 07:00 - 20:30
Giovedì 09:00 - 19:30
Venerdì 09:00 - 20:30
Sabato 07:45 - 13:45

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