04/09/2025
Salute mentale e ADHD: dall’appello dell’OMS alla realtà campana (e italiana)
4 OTTOBRE A BENEVENTO L'ADHD CHE (NON) SI VEDE
🔗 Fonte: Sky TG24 – Salute mentale, oltre 1 miliardo di persone colpite nel mondo: i dati OMS
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2025/09/02/salute-mentale-disturbi-dati-oms
L’ultimo report dell’OMS, rilanciato da più testate giornalistiche, sottolinea con forza la crescita dei disturbi mentali a livello globale e la necessità urgente di un maggiore investimento pubblico nella salute mentale.
Un elemento particolarmente significativo è il fatto che l’OMS riconosca esplicitamente l’ADHD, affiancandolo a condizioni consolidate come depressione, ansia e disabilità intellettiva: un passo importante verso il riconoscimento della sua autonoma rilevanza.
In passato l’OMS aveva già fornito indicazioni cliniche sull’ADHD, ma oggi lo colloca anche sul piano politico e strategico, accanto agli altri principali disturbi mentali. Queste condizioni, inoltre, non restano isolate: spesso si sovrappongono e si intrecciano, rendendo i quadri clinici più complessi e la presa in carico più necessaria ed urgente.
👉 Se a livello internazionale l’ADHD è ormai equiparato ad altre condizioni mentali di rilievo, in Campania — e in larga parte dell’Italia — manca ancora una cornice istituzionale chiara.
Non si tratta soltanto di numeri, ma di un vero e proprio grido di allarme: l’OMS ricorda che nel mondo la salute mentale riceve una quota minima delle risorse sanitarie. In Italia la situazione non è molto diversa: la spesa resta comunque ben al di sotto della media europea, evidenziando un divario che pesa sulla qualità dei servizi e sull’accesso alle cure.
📍 La situazione in Campania
In questo scenario la nostra associazione, ADHD Campania ODV, svolge un ruolo fondamentale di orientamento e supporto. Riceviamo quotidianamente richieste da famiglie e adulti che cercano una diagnosi di ADHD o un percorso psicoterapico adeguato. Tuttavia, i servizi territoriali delle ASL spesso rispondono che non effettuano diagnosi di ADHD; salvo rare eccezioni, non esistono indicazioni ufficiali né informazioni chiare sui siti istituzionali.
📍 Il quadro nazionale
Questo vuoto istituzionale non riguarda soltanto la Campania, ma l’intero Paese. In Italia mancano ancora linee guida nazionali ufficiali per la diagnosi e il trattamento dell’ADHD, in particolare per l’età adulta.
Come associazione, insieme ad ADHD Italia – Coordinamento delle Associazioni, stiamo sollecitando l’adozione di un quadro nazionale di riferimento, perché l’assenza di linee guida crea profonde disuguaglianze: ogni regione procede in ordine sparso e le famiglie non hanno garanzie uniformi di accesso alle cure.
Tuttavia, è fondamentale chiarire che l’assenza di linee guida non può e non deve diventare un alibi per non fare nulla. La sanità non si eroga solo quando esiste una legge o un protocollo: garantire assistenza è un dovere a prescindere. È evidente, però, che quando si tratta di destinare risorse e organizzare i servizi, leggi e linee guida diventano strumenti indispensabili. Ed è per questo che rivolgiamo un invito forte ai decisori politici: non rimandare oltre l’adozione di un quadro normativo chiaro per l’ADHD.
📍 Assenza di percorsi strutturati in Campania
Il problema non è solo la lunghezza delle liste di attesa, ma la mancanza di un percorso uniforme di diagnosi e presa in carico. A oggi, in Campania, le esperienze pubbliche che se ne occupano sono pochissime (si parla di un paio di centri, con beneficio d’inventario e senza una cornice regionale di riferimento). Questo lascia famiglie e adulti senza punti di riferimento certi.
📍 Ricorso forzato al privato
Di fronte a questa carenza, molte persone sono costrette a rivolgersi al privato, affrontando costi molto elevati: circa 500 € per una diagnosi iniziale e 70–90 € per ogni seduta psicoterapica. In pratica, la presa in carico diventa un privilegio per chi ha risorse economiche, mentre chi non può permetterselo resta escluso.
A questo si aggiunge un’ulteriore criticità: le diagnosi rilasciate da clinici esperti ADHD nel privato faticano spesso a essere riconosciute dai servizi pubblici. Non vengono sempre accolte come dovrebbero, con una semplice presa d’atto, e le famiglie si ritrovano così a dover dimostrare nuovamente la condizione. È come se rimanesse a loro carico “l’onere della prova” di soffrire di ADHD: oltre al danno economico, la beffa di non avere pieno riconoscimento istituzionale. In alcuni casi, si arriva persino al paradosso di clinici preposti alla diagnosi e alla presa in carico che, nel peggiore dei casi, negano l’esistenza stessa dell’ADHD, vanificando il percorso dei pazienti e aggravando ulteriormente il loro disagio.
📍 In attesa di risposte istituzionali in Campania
Da tempo attendiamo una delibera regionale che indichi con chiarezza le strutture dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) abilitate alle diagnosi, dopo la ricognizione effettuata lo scorso gennaio dal settore Tutela Sanitaria della Regione. Senza questo atto, le famiglie continueranno a muoversi in un vuoto istituzionale, mentre l’OMS invita esplicitamente i governi ad agire.
📍 Il nostro impegno
Per tutto questo, la nostra associazione ADHD Campania ODV, insieme ad ADHD Italia, insiste da anni sulla necessità di strumenti operativi e percorsi specifici, in linea con l’appello dell’OMS e con il grido di allarme rilanciato dalla stampa nazionale.
Il prossimo 4 ottobre 2025 a Benevento si terrà l’evento nazionale promosso da ADHD Italia e dalla nostra associazione, con due giornate dedicate alla scuola e alla clinica (programma disponibile qui https://www.adhditalia.org/adhdbenevento34ottobre2025/).
Sarà un momento fondamentale per richiamare le istituzioni regionali e nazionali a un’assunzione di responsabilità: investire nella salute mentale non è più rinviabile.