
11/09/2025
Siamo diventati esca per una finta empatia digitale.
I chatbot ci lusingano, i social ci promettono connessioni, ma ci ritroviamo sempre più soli.
Luca Bernardelli, Psicologo dell’esperienza digitale, avverte: “Il nostro bisogno di appartenenza è stato hackerato. Non per darci un amico, ma per generare profitto. E così il corpo smette di fare esperienze autentiche, mentre il cervello si abitua a un interlocutore artificiale sempre compiacente”.
Una dinamica che colpisce in particolare gli adolescenti, travolti da strumenti pensati per menti adulte. Smartphone, social e chatbot spesso ipersessualizzati diventano canali di isolamento, dipendenza e manipolazione.
Serve un’educazione digitale che restituisca centralità alle relazioni vere. Riscoprire il valore di un’amicizia in carne e ossa è oggi un atto di resistenza.
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