26/07/2025
Riflessioni sacre ♥️🌺
DONNE ADULTE, BAMBINE FRAGILI
(Quando l’età avanza ma l’anima resta infantile)
Hai le rughe, i mantra, le candele, parli di amore sacro, di connessioni divine, di fiamme gemelle.
Fai la sofisticata spirituale, ma dentro sei ancora una tredicenne in crisi ormonale col ciclo in ritardo.
Sì, ti sto parlando direttamente a te che hai 35, 40, 45 anni… che ancora ti sciogli se un uomo ti guarda negli occhi, ancora ti incasini se un corpo ti apre il cuore, ancora chiami “destino” ogni orgasmo che ti fa tremare come una ragazzina che ha appena scoperto di avere un’anima.
Ma lo vuoi capire o no che non sei speciale?
Che l’amore sacro non è una garanzia a vita?
Che se hai avuto la fortuna di incontrare un uomo che ti ha fatta sciogliere, vibrare, volare, l’unica cosa che dovresti fare è ringraziare e tacere, non incatenarlo all’altare delle tue insicurezze?
Tu non lo ami, lo brami.
Vuoi la sensazione, l’apice, il riflesso.
Vuoi che resti, che ti scelga, che ti confermi, così puoi convincerti di valere qualcosa.
Appena ti senti vista ti illudi di essere guarita, appena lui si allontana gridi al tradimento.
Ma quale tradimento?
Ha solo smesso di reggere il tuo teatrino tantrico, e ha fatto bene.
Hai preso un incontro spirituale e l’hai trasformato in un sequestro emotivo, hai ricevuto un dono e ci hai messo sopra l’etichetta: “mio”.
Hai toccato Dio e hai preteso la convivenza con orario continuato.
Non era amore, era dipendenza in incenso.
Ti sei riempita la bocca di parole come “unione”, “fiamma”, “sacro maschile”, ma hai il cuore di una bambina isterica: o ti ama come dici tu, o diventa subito un mostro da odiare.
E allora lo accusi, lo punisci, lo sputtani, e intanto ti vesti da sacerdotessa per mascherare il vuoto.
Hai avuto un portale davanti e l’hai murato con la tua possessività.
Hai avuto un uomo vero e l’hai trattato come un fornitore emotivo.
E adesso soffri, dici che soffri per amore… no, soffri perché ti è crollata l’illusione, perché non hai più chi ti regge lo specchio, perché ancora non hai imparato a camminare da sola.
E allora sì, è giusto che tu soffra.
Che tu venga lasciata.
Che tu venga dimenticata.
Perché finché non smetti di chiedere amore con il piagnisteo di una quindicenne, non meriti nessuno che ti ami davvero.
Fingi profondità ma sei tutta superficie.
Fingi devozione ma sei piena di pretese.
Fingi apertura ma appena qualcosa ti sfugge diventi tossica.
E nessun uomo sveglio resta con una donna così…
Nessun uomo intero regge il tuo circo.
Ti amano finché resistono, poi scappano. Per salvarsi. Perché sai cosa sei?
Una donna cresciuta fuori ma dentro ancora in attesa del principe che ti tenga per mano quando hai paura. Solo che ora non fai più tenerezza. Ora sei grande, e ridicola.
E se l’amore sacro arriva di nuovo, ammesso che l’universo sia così generoso da dartene un’altra possibilità, spero che tu sappia inginocchiarti… non per trattenere, ma per dire grazie.
- L’ASCOLTATORE EMPATICO DILANIATO