Associazione Arcipelaghi

Associazione Arcipelaghi Associazione per la promozione del benessere, per la tutela della famiglia e per la prevenzione dei disagi del bambino e dell'adulto.

29/10/2024
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28/02/2024

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24/12/2023
30/11/2023

Il clamore giustamente cresciuto intorno alla morte assurda di Giulia ha dato luogo a molte discussioni e proposte. Il rischio che corriamo però è quello di commuoverci e di esaltarci inutilmente se non prendiamo finalmente sul serio, accanto ai fattori di ordine culturale, la psicopatologia all’origine di queste violenze.
Possiamo concretamente affermare, infatti, come psichiatri e come psicoterapeuti che nei casi in cui si arriva o si può arrivare a gesti estremi come il femminicidio, la violenza di genere è borderline quando è impulsiva, non premeditata e seguita da pentimento, narcisista-antisociale quando è decisa lucidamente e lucidamente organizzata e più raramente paranoidea quando si iscrive all’interno di un vero e proprio delirio di gelosia. Quello che l’esperienza ci insegna quotidianamente, però, è che al gesto estremo queste persone arrivano al termine di una sequenza importante di gesti meno gravi che dovrebbero essere letti come segnali importanti di pericolo da parte di chi li subisce. Denunciare, il più presto possibile, è sicuramente fondamentale, dunque, ma quali sono poi in realtà gli effetti della denuncia ?
Nessun dubbio, ovviamente, sul fatto, mille volte verificato, che il tentativo di interrompere definitivamente la relazione e/o la denuncia abbiano effetti non gravi nelle situazioni in cui colui che viene lasciato o denunciato ha un equilibrio sufficiente per valutare le conseguenze di quello che sta facendo. Lasciar perdere accettando il lutto della separazione è sicuramente possibile per molti anche se molti sono quelli che insistono, per un certo tempo, o rendono difficile la separazione, soprattutto se ci sono dei figli : contrattaccando e lanciando altre accuse mentre si difendono da quelle che ricevono di fronte al Giudice, all’interno di vicende giudiziarie collegate alla separazione o al divorzio.
E che cosa accade, tuttavia, nei casi in cui ad essere denunciato è una persona che sta male o molto male ? Letta come prova ulteriore di un rifiuto inaccettabile dal paziente più borderline, come una sfida carica di disprezzo dal paziente più narcisista-antisociale o come una prova ulteriore del complotto da cui si sente perseguitato dal paranoideo, la denuncia e/o il tentativo di interrompere definitivamente il rapporto possono innescare reazioni folli di cui il femminicidio, la strage famigliare o l’omicidio-suicidio sono il tragico epilogo.
Se tutto questo è vero, però, qual è il modo in cui questo tipo di situazioni estreme può essere prevenuto?
Due sono le cose, secondo me, che si potrebbero o dovrebbero fare.
Di fronte ad una denuncia di maltrattamento o di stalkeraggio, prima di tutto, la convocazione separata delle parti da parte della polizia dovrebbe essere immediata e l’incontro dovrebbe essere svolto, come accade oggi già per i minori vittime di violenza, da personale esperto. Quella che dovrebbe essere proposto in quella sede, da subito, è la possibilità di un sostegno psicoterapeutico e rieducativo per il coniuge violento del tipo di quello portato avanti in Belgio, a Bruxelles, Liegi e Lovanio, con finanziamenti dello Stato, dal Collectif contre les violences familiales: con la possibilità, prevista dalla legge belga, per chi lo accetta e lo segue con successo di aprire una mediazione e di ottenere la revoca della denuncia. Quella che dovrebbe essere disposta, in caso di mancata risposta alla convocazione o di evidente difficoltà della persona, d’altra parte, è una valutazione specialistica della pericolosità. Con l’adozione delle misure di sicurezza più opportune e con l’avvio alle cure di cui chi sta male fino al punto di essere pericoloso per se e per gli altri ha bisogno e diritto.
Quello che sto proponendo è evidentemente un modo nuovo e diverso di confrontarsi col problema della violenza di genere e del femminicidio ed io ho ben chiaro che proporre in modo sistematico interventi di questo tipo chiede una riorganizzazione profonda (ma necessaria) degli interventi di Pubblica Sicurezza e del funzionamento dei Centri di Salute Mentale. Difficile non vedere però che interventi di questo tipo darebbero un contributo molto più significativo di tanti altri alla prevenzione di questi crimini che sono sì assurdi ma che sono anche prevedibili ed evitabili. Braccialetti, divieti di avvicinamento e codice rosso servono purtroppo assai poco se usati da soli, nell’attesa di un processo che ha inevitabilmente tempi sempre assai lunghi, nei confronti di persone che stanno davvero male.

Foto
Autore: Università di Pavia
Copyright: MauriRphoto

23/10/2023

𝗜𝗹 𝗕𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝗜𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 | 𝗠𝗮𝘀𝘁𝗲𝗿 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗶 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝗯𝘂𝘀𝗼
📆Da Gennaio 2024
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Festeggia con noi Halloween! Nelle giornate del 30-31 ottobre, tutti i nostri bambini potranno ve**re all’appuntamento m...
17/10/2023

Festeggia con noi Halloween! Nelle giornate del 30-31 ottobre, tutti i nostri bambini potranno ve**re all’appuntamento mascherati e fare con noi dolcetto o scherzetto!!!🎃🧉🎃

28/01/2023

L’autopsia dirà se il bimbo di Anna, nome di fantasia, è morto davvero per soffocamento. Saranno i giudici, invece, a dire se qualcuno ha colpe specifiche per la sua morte. Quello che resta di questa storia, però, è lo squallore di una pratica ospedaliera fredda, scostante, affidata a protocolli che servono più alla tutela legale del personale sanitario che alla salute dei pazienti.
Dobbiamo dire di nuovo, da psicoterapeuti, e con più forza, fino a farci sentire da tutti, che la nascita di un bambino è ogni volta un evento insieme miracoloso e pieno di rischi. Che una partita importante per la salute mentale del bambino e di sua madre si gioca nelle prime ore e nei primi giorni di vita. Che la costruzione di un ambiente umano adatto alla importanza dell’evento dovrebbe essere una priorità assoluta per i luoghi del parto e del puerperio. Che la condivisione col padre e con i famigliari dovrebbe essere favorita con entusiasmo e non subita da un personale stanco ed inaridito dai protocolli. Che la presenza di psicologi e assistenti sociali dovrebbe essere assicurata per tutte le situazioni difficili. Che medici ed infermieri dovrebbero essere educati, nelle Università, a rendersi conto del fatto che negli ospedali non si ha a che fare con dei pazienti ma con delle persone. E’ una cultura psicologica e psicoterapeutica quella di cui c’è sempre più bisogno nelle nostre strutture sanitarie. Anche se gli amministratori e i politici non se ne sono ancora accorti.

Anche durante le feste saremo disponibili per informazioni e consulenze! L’associazione augura a tutti di trascorrere un...
21/12/2022

Anche durante le feste saremo disponibili per informazioni e consulenze! L’associazione augura a tutti di trascorrere un sereno Natale all’insegna della famiglia! Auguri ❣️

24/09/2022

Presentazione del libro ”La cura provvisoria dei tratti fragili”
Incontro con le autrici- conduce Nanni Di Cesare
Venerdì 14 Ottobre
IEFCOS, VIA LOVANIO 11, ORE 15,30 - Roma

Cosa facciamo, cosa cerchiamo di fare, ogni giorno, noi psicoterapeuti se non provare a prenderci cura dei nostri ed altrui tratti fragili?
A volte, mancano le parole, ma molte si trovano in questi gioielli-in-forma-di-racconto.
Le due autrici saranno con noi, perché la vita è incontro.

22/09/2022

L'Istituto Europeo di Formazione e Consulenza Sistemica è una scuola di specializzazione post univers

07/09/2022

𝐈𝐥 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢

L’autore della strage di nativi in Canada, dieci morti e diciotto feriti, si chiama Myles. Secondo Massimo Basile, su Repubblica di oggi, “una bomba umana, un uomo robusto, un metro e ottanta per 100 chili, posseduto dal bambino che e’ stato, quello che a 9 anni, dopo la separazione dei genitori, era finito in un istituto dove era stato sottoposto ad abusi fisici e sessuali. In venti anni ha messo in fila 59 incriminazioni per aggressioni, violenze, rapine. Era in libertà vigilata da maggio, si era sottratto alla vigilanza, era ricercato. Come ora, mentre fugge dopo aver ucciso, pare, anche il fratello..”.
Non potrebbe esserci illustrazione piu’ chiara, credo, del modo in cui in un paese civile, ricco, soddisfatto di se’, dimostra ancora una volta una incapacita’ sostanziale di prendersi cura dei bambini vittime di maltrattamenti e abusi e dei danni che a distanza di anni più o meno inevitabilmente ne derivano. In Canada come negli USA, in Europa come in Russia e in Cina anche piu’ che nei paesi poveri del terzo mondo, il numero dei bambini violentati e trasformati in mostri dalla mancanza di attenzione e di cure continua ad essere enorme cosi come enorme resta il peso degli orrori che ne conseguono.
Sono tutte cose che sappiamo. E sappiamo anche che non ci vorrebbe molto per curarli questi bambini se si decidesse di farlo. E male fa a me oggi, davvero, constatare il silenzio che avvolge il dolore di tanti, troppi bambini vittime di maltrattamenti ed abusi e le carenze gravi dei nostri sistemi di assistenza anche nel corso di una campagna elettorale cosi’ inutilmente chiassosa. Il domani di tutti noi dipende da come rispondiamo a questo tipo di difficolta’, penso, molto piu’ che dalle questioni su cui si continua a discutere e ad insultarsi.

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