12/06/2025
Per un soggetto narcisista il concetto di "amore" non è quello di un sentimento incondizionato, ma collimante con quello di "utilitarismo":
se una persona, alla stregua di un qualunque oggetto, risulta proficua, adempiendo al ruolo/funzione da lui assegnatole, allora risulterà valida e da riutilizzare, altrimenti andrà soppiantata.
Questo è ciò che accade quando ad esempio la/il partner prescelta/o non contribuisce al mantenimento della maschera di perfezione creata dal/dalla narcisista, non si attiene alla recita del copione della coppia o famiglia impeccabile e felice da lui/lei doviziosamente scritto, quando comincia a fargli/le presenti aspetti biechi di sé che rifugge, rischiando di intaccare il suo senso di grandiosità, ...
Nei casi poc'anzi citati, l'oggettino/partner si rivela non idoneo alla mansione cui a suo avviso sarebbe preposto e dunque svalutato, svilito, distrutto per aver osato intaccare il castello di menzogne da lui/lei eretto e sostituito.
Per capire meglio come un soggetto narcisista concepisca l'amore, oggi mi rifarò ad una metafora impiegata a tal proposito da Ross Rosenberg:
“la natura fugace e instabile dell’esperienza amorosa narcisista è spiegata meglio attraverso una metafora,
un SECCHIO PIENO DI BUCHI .
I narcisisti hanno bisogno di un flusso costante di amore, rispetto e cura incondizionati per cercare di mantenere pieno il loro secchio bucato.
NESSUNA QUANTITÀ di amore o rassicurazione incondizionata, gentilezza, empatia, ecc. manterrà mai i loro “secchi” pieni!
Quindi, il loro bisogno di affermazione, attenzione, ecc. mentre auto-promuovono disperatamente loro stessi, ci dà un’idea del motivo per cui sono motivati, se non dipendenti, dai loro modi narcisistici e del motivo per cui non sono in grado di accontentarsi mai.
Ma ecco il problema: possono solo “adorare e amare” le persone che diano loro l’illusione di riempire il secchio bucato che hanno.
Per questo fanno davvero “innamorare” queste persone – i loro co-dipendenti – che, disinteressatamente, “li amano”.
Un triste stato di cose…
Per inciso, la persona psicologicamente sana ha lo stesso secchio.
Ma poiché il secchio è intero anziché bucato, può essere riempito e rimanere così.
Un secchio pieno promuove l’amore per se stessi e gli altri.
Promuove anche un’avversione verso chi cerca di raccogliere troppa acqua senza poterlo riempire.
Quando il secchio del narcisista è vuoto, il che per loro è un problema perpetuo, la loro esperienza di “amore” svanisce misteriosamente.
Ciò che una volta era iniziato come il sogno dell’”anima gemella” si trasforma rapidamente nell’incubo del “compagno di cella”.
Faranno tutto il necessario per trovare una fonte da cui possano aspirare tutta l’acqua.
Il loro disperato bisogno di tenere il secchio sempre pieno li riporta magneticamente alla ricerca dell’abbraccio amorevole degli innamorati perdonatori, magnanimi e altruisti – i loro co-dipendenti; o li costringe a trovare un’altra fonte ugualmente co-dipendente.
E, non appena il partner consolidato o il nuovo co-dipendente riempie ancora una volta d’amore il loro secchio… eccoli vederli nuovamente vuoti per l’idea del tutto soggettiva che si sono fatti delle relazioni[1]”. (Trad. C. Lemes Dias)
Tutto ciò implica, ovviamente, che ovunque ci sia una persona capace di dare incondizionatamente, empatica e desiderosa di aiutare gli altri, ci sia anche un soggetto narcisista, smanioso di prendere quanto più possibile, senza tuttavia riuscire a trattenere nulla di quello che riceve.
Non è infatti inusuale sentire una/un ex partner dire che il/la narcisista si sia comportato/a come se non serbasse memoria di tutto l'amore da lei/lui profuso, di alcuna delle dimostrazioni d'affetto di cui avrebbe dovuto godere, né di quanto da lei/lui sacrificato nell'anteporre i di lui/lei desideri e bisogni ai propri.
L'importante è che abbiate ben presente che non siete stati voi a non palesare adeguatamente i vostri sentimenti, che non vi sentiate inadeguati come il/la narcisista vorrebbe accadesse,
che non rimpiangiate l'amore dato, perché è più atroce non saperlo accogliere,
non poterne godere sulla propria pelle, piuttosto che averlo provarlo seppur per una persona incapace di apprezzarlo.
"Narcisismo patologico. Il tuo libro delle risposte"
autrice Giulia Filieri
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