Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta

Linda Bertolani Psicologa Psicoterapeuta Credo nei PERCORSI. E credo anche che le crisi (piccole e grandi) generino nuove vite. ♥️

🌱 Spezzare i cicli disfunzionali in famiglia: quando il cambiamento inizia da teForse ti sei sentito dire che non dovevi...
20/07/2025

🌱 Spezzare i cicli disfunzionali in famiglia: quando il cambiamento inizia da te

Forse ti sei sentito dire che non dovevi piangere.
O che dovevi essere sempre forte, anche quando dentro ti sentivi a pezzi.
Forse hai imparato a mettere i bisogni degli altri prima dei tuoi, a non “disturbare”, a restare in silenzio.

Questi modi di essere non nascono nel vuoto: spesso sono il risultato di cicli familiari che si ripetono, inconsapevolmente, di generazione in generazione.

🔁 Cicli come: – La tendenza a evitare il conflitto, anche a costo di non esprimere ciò che si prova
– Il bisogno di “compiacere” per sentirsi amati
– L’assenza di ascolto emotivo, in cui le emozioni venivano minimizzate o ignorate
– Ruoli rigidi: il “figlio perfetto”, il “mediatore”, il “capro espiatorio”…

Spezza questi meccanismi chi, a un certo punto, si ferma e si fa una domanda scomoda ma potente:
“Quello che ho imparato a fare per sopravvivere… è lo stesso che oggi mi impedisce di vivere pienamente?”

Non è facile. È un processo che può portare confusione, tristezza, persino senso di colpa. Ma è anche un profondo atto di cura verso sé stessi e verso le relazioni future.

Interrompere un ciclo disfunzionale non significa accusare o rinnegare la propria famiglia.
Significa scegliere consapevolmente un modo diverso di stare al mondo. Con più autenticità, più libertà, più amore.

💬 Se qualcosa in queste parole ti ha toccato, sappi che non sei solo/a. E che chiedere aiuto è già un passo di guarigione.

🧠 La ferita narcisistica: quando il nostro valore viene messo in discussioneTi è mai capitato di sentirti profondamente ...
19/07/2025

🧠 La ferita narcisistica: quando il nostro valore viene messo in discussione

Ti è mai capitato di sentirti profondamente ferito da una critica, un rifiuto o una delusione? A volte non è solo il momento a far male, ma il colpo che assesta alla nostra immagine di noi stessi. In psicologia, parliamo di ferita narcisistica.

🔍 Si tratta di quelle esperienze – spesso precoci, ma non solo – che minano il senso del proprio valore. Può essere una frase svalutante ricevuta da un genitore, un tradimento, una bocciatura, un confronto sociale vissuto come umiliante.

Queste ferite non parlano solo del presente, ma toccano punti profondi: la vergogna, il sentirsi "non abbastanza", il bisogno di essere visti e riconosciuti.

📉 A volte rispondiamo con rabbia, chiusura, autosvalutazione o al contrario con un bisogno eccessivo di dimostrare valore. Sono tentativi – spesso inconsapevoli – di proteggere quel nucleo fragile del sé.

👥 In psicoterapia, la ferita narcisistica si può esplorare e accogliere con delicatezza. Non si tratta di "eliminarla", ma di restituire dignità e solidità alla propria immagine interiore, rendendola meno dipendente dallo sguardo altrui e più coerente con ciò che siamo.

👉 Se ti riconosci in questo vissuto, sappi che è possibile lavorarci. La vulnerabilità non è un difetto: è un punto di partenza per riscoprire autenticità e forza.

04/06/2025

Perché osservando quel ponte.. capirai che puoi toglierti e amare senza l' accanimento che qualcuno ripari il danno fatto.
Perché sarai tu, padrone delle tue azioni.
Grazie Massimo, collega straordinario. ❤️

Quando i pazienti condividono con me certe cose è sempre emozionante.Soprattutto quando riconosci in certi scritti, cert...
30/05/2025

Quando i pazienti condividono con me certe cose è sempre emozionante.
Soprattutto quando riconosci in certi scritti, certe melodie, certe narrazioni... I frammenti impauriti di loro che ti si palesano davanti.
E lo vedi, lo vedo, il bambino dietro l' adulto.
È lì, dinanzi a me.
Grazie.
Un abbraccio anche da parte mia, forte e caldo, consolatorio ma non soffocante, incoraggiante e pieno di fiducia e stima.
Perché in ogni persona che incontro nel mio lavoro colgo una quota incredibile di coraggio.
E questo ha tutta la mia stima e vicinanza. ❤️

Sono stato quello che non dava problemi
quello che capiva al volo
che si faceva piccolo piccolo
per far stare tutti comodi

quello che sorrideva anche col nodo in gola
che non chiedeva mai
non disturbava mai
non si lasciava mai andare.

Mi chiamavano “maturo”
“responsabile”
“che bravo ragazzo”
e io annuivo
ma dentro iniziavo a sparire piano piano
senza fare rumore

sono stato quello che non chiedeva aiuto
perché nessuno me l’aveva mai insegnato
quello che teneva tutto dentro
per non dare fastidio
che aggiustava gli altri
mentre lui si spezzava un pezzetto alla volta

e oggi
oggi faccio fatica a fermarmi
a respirare senza colpa
a dire “non ce la faccio”
senza sentirmi sbagliato

ho chiamato forza il mio silenzio
coraggio il mio controllo
normalità la mia stanchezza.

Ma adesso basta
ora torno indietro
cerco quel bambino
quello che si metteva sempre da parte

lo trovo lì
ancora composto
anche nel dolore

mi metto al suo fianco
e gli chiedo scusa
per tutte le volte che non l’ho protetto
che non l’ho ascoltato
che l’ho lasciato solo a farsi grande

gli dico che può crollare
che può piangere
che può smettere di tenere in piedi il cielo

che da oggi
ci sono io
e resto

gli costruisco uno spazio sicuro
dove può esistere
senza dover essere perfetto
né utile

gli insegno che chiedere aiuto
non è debolezza
ma guarigione lenta e vera.

Questo è il mio abbraccio
per tutti quei figli
che non hanno dato problemi
e oggi
chiedono solo
di essere finalmente visti
e abbracciati
per intero
per davvero.

E io lo dedico a tutti gli adulti che incontro ogni giorno, e al loro bambino che mi si palesa dinanzi. grazie, vi vogli...
27/05/2025

E io lo dedico a tutti gli adulti che incontro ogni giorno, e al loro bambino che mi si palesa dinanzi. grazie, vi voglio bene. ❤️

Hai mai provato a guardarti davvero negli occhi? Non nello specchio, non per controllare se sei stanca, bella o a posto. Ma per incontrarti. In quel punto preciso in cui il tuo sguardo si fa fragile e il cuore rallenta. Se riuscissi a guardarti più a fondo, potresti vederla: la bambina che sei stata. Sta lì da sempre, in silenzio.

A volte sussurra nei sogni, altre volte urla sotto forma di ansia, solitudine, fame emotiva o stanchezza esistenziale. Sta lì, ferma in quel tempo dove nessuno le ha spiegato abbastanza, dove non è stata accolta come avrebbe avuto bisogno, dove ha imparato a cavarsela da sola troppo presto

Le emozioni che non sono state contenute non scompaiono. Restano, incapsulate nella memoria del corpo e del cervello.
Il nostro sistema nervoso le registra, le conserva,
e nei momenti più fragili… le riattiva.

Quella paura che provi oggi — quel nodo allo stomaco,
quella voce interiore che ti dice “non sei abbastanza” —
non nasce da oggi.
È la voce antica di una bambina che non è stata rassicurata.
Che ha imparato a sopravvivere
senza sentirsi davvero protetta.

Non è colpa tua.
Il tuo cervello ha fatto il meglio che poteva.
Ha costruito difese, ha congelato parti vulnerabili,
ha evitato il dolore creando distanza da te stessa.

Ma oggi, da adulta, puoi fare qualcosa di straordinario:
riattivare il legame con quella bambina interiore.
Puoi dirle, con la forza che ora hai:
"Perdonami per aver avuto paura. Ma ora ci sono."

È in quel momento che la guarigione inizia.
Quando il tuo sistema nervoso sente che ora può fidarsi.
Che c’è finalmente qualcuno — tu — in grado di reggere,
accogliere, contenere.

Non si tratta di tornare indietro.
Si tratta di dare al passato un nuovo significato.
E diventare, oggi, l’adulto che avresti voluto avere accanto.

Questo post è dedicato a chi si è sentito troppo a lungo senza un posto sicuro dove posare il cuore.
A chi ha imparato ad avere paura del proprio sentire, perché nessuno gli ha insegnato a reggerlo.
E anche a me, per essermi persa.
Per aver lasciato indietro quella bambina che chiedeva solo di essere accolta ❤️

Con affetto Ana Maria

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E passerà.Quell' accanimento intenso che porta a spiegare il tuo dolore.Passerà la voglia di convincere qualcuno dei mot...
20/05/2025

E passerà.
Quell' accanimento intenso che porta a spiegare il tuo dolore.
Passerà la voglia di convincere qualcuno dei motivi per cui deve amarti.
Passerà l' ansia, il vorace bisogno di essere compreso nel modo in cui vuoi tu.
Un modo che tenga viva la speranza che le ferite più antiche possano essere riparate da QUELL' INCONTRO.
Perché lui o lei possono riscattare l'amore che ti è mancato, pensi.
Perché se lui o lei mi amano, sarà la dimostrazione che sono degno di essere amato.

Ma poi quel momento non arriva.
E tu, quando sei ormai sfinito, molli il gioco.
E ti ritrovi di fronte ad un dolore puro, che sa di tristezza e impotenza,
Che sa di pianto e stanchezza.

E di lì, tornerai a te.

E finalmente non avrai più voglia di vendetta, non avrai più nessuna intenzione di usare troppe parole.
Non servirà più nessun accanimento ... Perché la tua vittoria starà nel toglierti.
Investendo le tue energie nella tua costruzione.
Buona fortuna... ❤️

Per quanto il senso di vuoto rimandi ad un senso di morte...Raramente si ricorda quanta possibilità risiede in esso. La ...
23/04/2025

Per quanto il senso di vuoto rimandi ad un senso di morte...
Raramente si ricorda quanta possibilità risiede in esso. La possibilità di trasformarlo, arredarlo a propria immagine e somiglianza, quello spazio dove il dolore sempre rimbombare forte, ma che può diventare il rifugio più caldo e accogliente.
Proprio lì, dentro di te.

«Va col vuoto tra le mani, poiché questo è tutto. Questo è il mio dono. Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i tuoi pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie il secchio, e che non è altro che acqua, perché altrimenti guarderai sempre e solo il riflesso, e nient’altro. Nella ricchezza, nei beni materiali, nella casa, nell’automobile, nel prestigio, tu non vedrai che il riflesso della luna piena nell’acqua del secchio, mentre la luna vera è li, in alto, che ti aspetta da sempre. Lascia cadere il secchio, cosi che l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapore del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua, né luna. Il vuoto nelle mani»


Carl Gustav Jung

18/03/2025

"E come se, al culmine della malattia, le potenze distruttive si convertissero in forze risanatrici. Ciò è provocato dal fatto che gli archetipi si ridestano a vita autonoma e assumono la guida della personalità psichica, soppiantando così l'Io con i suoi futili sforzi di volontà...la psiche si è risvegliata all'attività spontanea... qualcosa che non è l'Io del paziente e dunque è fuori dalla portata della sua volontà personale. Il paziente ha riacquistato l'accesso alle sorgenti della vita psichica, e ciò segnala l'inizio della guarigione ".

Jung, Psicologia e religione, in Opere, XI.

Viaggio è un passo incerto, impaurito magari, ma pur sempre un passo.Viaggio è camminare con occhi annebbiati e vedere g...
27/02/2025

Viaggio è un passo incerto, impaurito magari, ma pur sempre un passo.
Viaggio è camminare con occhi annebbiati e vedere gradualmente il disvelarsi della realtà.
Viaggio è responsabilità, codardia, coraggio. Tutto insieme in un susseguirsi.
Sino alla fine di ogni tappa, dove ti siedi, ascolti, osservi, godi della meta raggiunta, per poi ricominciare un nuovo cammino.
Viaggio è fuori, viaggio è dentro. ❤️

"Ti invito al viaggio
In quel paese che ti assomiglia tanto.
I soli languidi dei suoi cieli annebbiati
Hanno per il mio spirito l’incanto
Dei tuoi occhi, quando brillano offuscati.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
Calma e voluttà.

Il mondo s’addormenta in una calda luce
Di giacinto e d’oro.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
Arrivati da ogni confine
Per soddisfare i tuoi desideri.
I tuoi desideri...

Le matin, j’écoutais les sons du jardin
La langage des parfums, le langage des parfums:
des fleurs..."

Ti invito al viaggioIn quel paese che ti assomiglia tanto.I soli languidi dei suoi cieli annebbiatiHanno per il mio spirito l'incantoDei tuoi occhi quando br...

Nella mia pratica clinica assisto spesso a tentativi costanti di evitare il più temibile dei "mostri" interiori... IL VU...
21/02/2025

Nella mia pratica clinica assisto spesso a tentativi costanti di evitare il più temibile dei "mostri" interiori... IL VUOTO.

Nonostante sia cosciente di quanto quel mostro conduca ad un profondo senso di morte, mi impegno sempre per mostrarne l' altro volto.
Quello della possibilità.
La possibilità di arredarlo a propria immagine, di far proprio quello spazio che sembra divorante, per trasformarlo nella propria opera migliore.
Perché il vuoto non è solo baratro... Ma è spazio.

"Trenta raggi convergono sul mozzo,

ma è il foro centrale che rende utile la ruota.

Plasmiamo la creta per formare un recipiente

ma è il vuoto centrale che rende utile il recipiente.

Ritagliamo porte e finestre nelle pareti di una stanza:

sono queste aperture che rendono utile la stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,

ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto."
(Lao Tzu)

Canzoni nel Tempo-CD 1 Traccia 5

E se solo per questa volta non scappassi? (Please look into the mirror, di Michaela Angemeer)Buona notte ❤️
12/02/2025

E se solo per questa volta non scappassi?
(Please look into the mirror, di Michaela Angemeer)
Buona notte ❤️

10/02/2025

Siate eroi di voi stessi. Si può.
❤️

Buona settimana..

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