Silvia Mangione - Psicoterapeuta

Silvia Mangione - Psicoterapeuta Psicoterapia psicoanalitica per adulti e adolescenti in presenza e on line. Iscritta all'Albo degli Psicologi della Toscana al nr. 6106

Laureata in Psicologia Clinica e di Comunità e in Psicologia Clinica e della Salute (Università degli Studi di Firenze). Specializzata presso la Scuola Romana di Psicologia Clinica Imago con il massimo dei voti.

“Non ci serve una psicoanalisi semplificata. Ci serve una società capace di pensare, e di ascoltare, anche quando il pen...
27/05/2025

“Non ci serve una psicoanalisi semplificata. Ci serve una società capace di pensare, e di ascoltare, anche quando il pensiero è difficile. Anche quando il dolore non entra in un tweet”

Parole chiave: diagnosi, complessità, violenza contro le donne,  borderline, ascolto Inattualità/5 — Sul tatto della diagnosi. Contro l’uso improprio del lessico clinico e la banalizzazione della violenza Chiara Buoncristiani “Il medium è il messaggio”, scriveva Marshall McLuhan nel 1964...

11/03/2025

📢 Oltre l’8 marzo: quale futuro per le donne?

Le celebrazioni sono finite, ma le domande restano.
I diritti delle donne, l’identità di genere e l’accesso all’istruzione sono ancora al centro di battaglie culturali e sociali. “Certe conquiste erano date per definitive e, se mai, il problema era allargare la base di persone che ne potevano usufruire”, scrive Maria Teresa Palladino. Ma oggi, siamo davvero sicuri che queste conquiste siano al sicuro?

📖 Leggi l’articolo su SPIweb 👉 https://www.spiweb.it/cultura-e-societa/cultura/e-adesso-quale-futuro-per-le-donne-di-m-t-palladino/

Il giardino degli incontri
18/02/2025

Il giardino degli incontri

Il 3 - 4 aprile 2025 alle ore 19.00
C.C. di Sollicciano
si replica il nostro ultimo spettacolo

IL GIARDINO DEGLI INCONTRI

all'interno del Festival MATERIA PRIMA !

con il contributo di
Regione Toscana
Fondazione Carlo Marchi

Per tutti i dettagli per come partecipare si rimanda a questo link https://docs.google.com/forms/d/139b3cw1IHqFNfq9bjiTtpSnpKSRDZp4IP07laLepuYk/edit

Vi aspettiamo !!!

ph. Alessandra Cinquemani

14/10/2024

“È naturale per una madre considerare il proprio figlio appena nato come un prolungamento narcisistico di se stessa e avere con lui un rapporto fusionale. Questo le permette di interpretare a suo modo gli stati di disperata impotenza del figlio e, quindi, di decidere su ciò che il piccolo sente o di cui ha bisogno. Allo stesso modo le madri tentano intuitivamente di proteggere i loro piccoli dall'impatto di fattori ambientali troppo dolorosi. Ma vi sono madri che continuano, per ragioni inconsce, a vivere i loro figli, anche molto al di là dell'infanzia, come una parte di se stesse. Quando c'è poco "spazio" psichico potenziale tra madre e figlio (come può accadere quando la madre sente il bisogno angoscioso di controllare i pensieri, le emozioni e le fantasie della sua creatura), il figlio, cui viene a mancare questo spazio vitale per tutta l'infanzia, può avere qualche difficoltà a organizzare la propria realtà psichica, a proteggersi dalle situazioni che lo minacciano, a trovare conforto nei momenti di dolore psichico, insomma a compiere per conto proprio le funzioni materne e protettive.
Questi cedimenti nella comunicazione tra figlio e madre si manifestano spesso nei primi mesi di vita. Il lattante esprime i conflitti psichici invariabilmente su un registro psicosomatico, i cui segni più precoci sono dati dall'alterazione di una delle funzioni fisiologiche fondamentali, la respiraùzione, la digestione, l'evacuazione e il sonno”.

Joyce McDougall (1989), Teatri del corpo. Un approccio psicoanalitico ai disturbi psicosomatici, Raffaello Cortina Editore, 1990, pag. 85

05/09/2024

Mi mette a disagio il legame forzato tra emergenza e voglia di comprendere. È nei momenti di non emergenza che bisogna cercare di comprendere. Comprendere le persone, le società, il mistero dell’adolescenza e anche i numeri, i dati delle ricerche che parlano di un disagio crescente (suicidi, persone molto giovani con gravi disturbi di personalità, incapacità di dar voce ai sentimenti, ecc). Forse il mio imbarazzo dell’interpellato è un sintomo che mi coglie, e qui parlo per tutta la categoria “psy”, per il dispiacere di vedere meno interesse, anche da parte del pubblico, quando si cerca di denunciare le condizioni della sanità pubblica in una società che investe quasi niente su salute mentale, comunità terapeutiche, psicoterapia nei servizi, educazione scolastica.

L’articolo completo di Vittorio Lingiardi su Repubblica

15/05/2024

[Vittorio Lingiardi]
Quando il cibo racconta il dolore psichico

🗓 domenica 26 maggio, ore 11:00
📍 piazza del Duomo, Pistoia
🔖 info e biglietti: https://bit.ly/3wd0V9q

«Il corpo c’è, e c’è, e c’è», ripete con implacabile semplicità la poetessa Wisława Szymborska. E «prova dolore, deve mangiare e respirare e dormire, ha la pelle sottile, e subito sotto – sangue». Quel «deve mangiare» sarà la nostra porta d’accesso al mondo dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, un viaggio diagnostico e inevitabilmente culturale in quadri clinici denominati anoressia, bulimia, binge eating. Poiché la diagnosi prelude al trattamento, parleremo anche delle diverse strategie terapeutiche, riflettendo sul ruolo giocato dalla personalità nel manifestarsi del disagio alimentare. Ancora una volta scopriremo, come direbbe Freud, che «l’Io è innanzitutto un’entità corporea». Un incontro su anoressia, bulimia e altri disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, tema di sempre crescente attualità e urgenza, con lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi.
In collaborazione con Fondazione Hapax – Synapsis

09/05/2024

🎗 Tra sogno e realtà in ginecologia oncologica: la ricerca del benessere come parte integrante della cura – 10 maggio, Aula Margherita, ore 10:00, AOU Careggi

👩‍⚕👨‍⚕ Nell'ambito della lotta contro i tumori ginecologici, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi si distingue non solo per l'eccellenza nella cura e nella ricerca, ma anche per il suo approccio innovativo al benessere della donna. L'evento è promosso da GoCare, gruppo di professionisti nato all'interno del GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare dedicato ai tumori ginecologici) e da ISPRO.

👩‍💼👨‍💼 All'evento collaborano l'Associazione Italiana per lo Studio ed il Sostegno del Disagio nella Donna AISDO, il Centro di Riferimento Regionale in Fitoterapia, la Fondazione Foemina ETS – Fondazione per la Maternità e la Salute della Donna e del Neonato e Acto Italia - Alleanza contro il Tumore Ovarico ETS.

📍 L'evento si terrà il 10 maggio, dalle 10:00 alle 17:00, nell'Aula Margherita, Padiglione 9b dell'Azienda Careggi, e prevede una serie di interventi, mirati a offrire una visione completa e approfondita della ginecologia oncologica: dalla prevenzione alla cura, al benessere fisico e psicologico.

🔗 Per maggiori informazioni: https://www.aou-careggi.toscana.it/internet/2024/05/07/tra-sogno-e-realta-in-ginecologia-oncologica-la-ricerca-del-benessere-come-parte-integrante-della-cura-10-maggio-aula-margherita-ore-1000/

09/04/2024

𝐋𝐚 𝐂𝐮𝐫𝐚 - 𝘚𝘱𝘢𝘻𝘪 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪 𝘦𝘥 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘨𝘰𝘳𝘢𝘧𝘰𝘣𝘪𝘢, di Marco La Scala

La paura di uscire di casa, la sensazione angosciosa di venir meno in uno spazio troppo aperto e vasto, la vertigine, il barcollamento con l’insorgenza di uno stato di panico paralizzante la motricità, sono l’esito di un’angoscia primaria, non legata.
E’ in causa molto spesso in questa condizione, la tenuta dell’Io stesso, nel senso del rischio concreto di un suo possibile collasso, in quanto contenitore e rappresentante della proiezione mentale della superficie del corpo (Freud 1922) che avverte di un pericolo per la propria coesione e integrità. Ma il contenitore che in questo caso viene spostato all’esterno, è in realtà interno e caratterizzato da estrema precarietà.
Freud (1938) in "Risultati, idee, problemi" scrive: “Lo spazio puo essere la proiezione dell’estensione dell’apparato psichico. Nessun’altra derivazione è verosimile. (…). La psiche è estesa, di ciò non sa nulla ( p.566).”
Questa proiezione dell’estensione dell’apparato psichico va a definire il senso del confine dell’Io, delle sue frontiere e le forme più o meno stabili e coese che esso può assumere nel suo sviluppo, anche in relazione con il suo ruolo di mediazione tra le spinte che arrivano dall’Es e gli stimoli che gli giungono dal mondo esterno.

Link nel primo commento ⬇️

09/04/2024

“…Perché il linguaggio non è mera riproduzione del reale, ma l’elaborazione di come l’Io fa esperienza di sé, di come si armonizza con gli altri e con il mondo che lo circonda; è il processo creativo che offre struttura a ciò che è germinale, caotico, frammentato, guadagnando spazio all’irrapresentabile di cui siamo fatti.” (D.Federici)

12/03/2024
06/03/2024

Cos’è un analista?

Se dovessimo definirlo più e più volte, forse dovremmo presupporre una volta per tutte che essere analista è una professione particolare. In genere, un insegnante, un dentista o un notaio non devono spiegare continuamente in cosa consiste il loro lavoro. Tuttavia, un analista sì.

Proviamo una definizione provvisoria, approssimativa: l’analista è quello strano personaggio che si affatica per le strade delle città occidentali offrendo – a chi può pagarlo – qualcosa di così strano e raro da trovare oggi, come il suo ascolto. Un ascolto particolare, come vedremo.

Qual è la posizione dell’analista?

Molto è stato scritto riguardo alla posizione dell’analista all’interno del dispositivo clinico analitico, posizione variabile a seconda della teoria dalla quale siamo guidati. Ma qui voglio riferirmi alla posizione dell’analista nel mondo, che – credo – deve essere allo stesso tempo allineata allo Zeitgeist, contemporanea e impegnata, nonché un po’ anacronistica – nel senso di Agamben[1] -, sganciata dal buon senso imposto dal presente."FREUD A GAZA. Lo psicoanalista come earwitness/testimone uditivo" di Mariano Horenstein
Versione integrale su Spiweb. Il link si trova nel primo commento

Indirizzo

Zona Piazza Ferrucci
Florence

Orario di apertura

Martedì 14:00 - 21:00
Giovedì 11:30 - 21:00
Venerdì 14:00 - 19:00

Telefono

+393405796030

Sito Web

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