28/07/2025
Ho lasciato il calcio a 33 anni.
Dopo aver vissuto questo sport per una vita: dagli anni nel professionismo fino agli ultimi nei dilettanti, sempre con la stessa dedizione.
In silenzio.
Niente annunci, niente addii spettacolari.
Solo una decisione difficile, maturata nel profondo.
Il calcio è stato con me fin da quando ero bambino:
una scuola di vita, una disciplina, un lavoro, una passione.
Lasciarlo è stato come lasciare una parte di me.
Per due anni ho convissuto con quel vuoto che solo chi ha indossato quegli scarpini per una vita può comprendere.
Poi, quasi un anno fa, grazie anche al consiglio di un amico speciale, una fiamma dentro di me ha ricominciato ad ardere forte.
Era chiaro: non potevo stare lontano dal campo.
Non più.
Così ho deciso di ricominciare da un altro ruolo: quello dell’allenatore.
Con umiltà, sacrificio e una determinazione che non si è mai spenta.
Dopo giornate piene di lavoro, passavo le sere a Coverciano:
dalle 18 alle 22.30, ogni giorno, per settimane, per mesi.
Senza mai mollare.
Oggi, con grande orgoglio, posso dire di aver raggiunto un traguardo importante in meno di dieci mesi:
✅ Licenza UEFA D
✅ Licenza UEFA C
✅ Licenza UEFA B
Ma questo non è un punto d’arrivo:
è solo l’inizio di un nuovo percorso.
Perché il calcio, per me, non è solo uno sport.
È vita.
E sono pronto a dare tutto me stesso, per restituire a questo sport quello che mi ha dato.
Ci vediamo in campo ⚽️
Con affetto,
Alessio Lava