Gianmarco Meucci · Psicodaimon

Gianmarco Meucci · Psicodaimon Sono psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Ipnotista e attraverso percorsi specifici ti aiuto a portare forza e vitalità dove non c’è.

UNA POESIA PER OGNI LUNEDÌ OGNI GIORNO PARTORIVO LA MAMMAOgni giorno partorivo la mammaaggiustavo sul guanciale le forme...
21/07/2025

UNA POESIA PER OGNI LUNEDÌ

OGNI GIORNO PARTORIVO LA MAMMA

Ogni giorno partorivo la mamma
aggiustavo sul guanciale le forme
di quel suo stare rovinato.

Con parole rimpicciolite
modellavo il suo corpo disteso
agitavo lo stagno del suo sangue.
Dal suo pozzo sillabava lenta lenta
come fosse da molto lontano.

Partorivo la mamma, la tenevo
di qua. Lei che piano mollava
scivolando sul fondo fangoso.

Che fatica allora che lungo sgravare
che infinito lento precipitare
che terminata festa
e come la mia vita parcheggiava lo slancio
all’ombra di quel feto dipinto
d’un’infanzia sghemba e pesta.

Questa fanciulla mamma rovinata
ogni parola resta imprigionata
in un gorgoglio di vento e di tormento -
il suo nome, il mio nome, ogni nome
è fuoco spento.
❤️

RIEMPIRSI O SVUOTARSI? Un Dialogo con il DesiderioI processi di “riempirsi” e “svuotarsi” sono due facce della stessa me...
17/07/2025

RIEMPIRSI O SVUOTARSI?
Un Dialogo con il Desiderio

I processi di “riempirsi” e “svuotarsi” sono due facce della stessa medaglia, entrambi radicati nel desiderio.

Il desiderio, infatti, nasce spesso da un senso di vuoto, quella spiacevole sensazione latente che ci porta a interrogarci sul significato della vita che conduciamo.

Quando riusciamo a rimanere in contatto con questo senso di vuoto, con questa angoscia esistenziale, possiamo sorprendentemente raggiungere una pienezza, una sazietà che ci permette di “sentire” davvero.

Come sottolineava il filosofo Heidegger, ciò che rende una brocca capace di contenere è proprio il suo essere vuota: è il nulla, il vuoto, a garantire la capacità di un recipiente.

Allo stesso modo, come afferma Galit Atlas, “Il vuoto contiene il tutto e nel suo spazio possiamo trovare la vita, la pienezza, il Sé e l’attaccamento agli altri.”

È facile riempirci: di distrazioni, cibo, serie TV, o anche di persone. La vera sfida, però, è svuotarsi.

Eppure, questo processo è fondamentale per essere pienamente presenti, per connetterci con ciò che conta davvero, ovvero ciò che emerge dal nostro mondo interiore.

LA FIDUCIA NEL PALMO DELLA MANO“Non voglio pregare di esser protetto dai pericoli,ma di sfidarli impavido.Non voglio imp...
02/07/2025

LA FIDUCIA NEL PALMO DELLA MANO

“Non voglio pregare di esser protetto dai pericoli,
ma di sfidarli impavido.

Non voglio implorare alleviamento di pena,
ma cuore per vincerla.

Non voglio cercare alleati nelle battaglie della vita,
ma il mio rinvigorimento.

Non voglio gemere nell’ansioso timore di non salvarmi, ma spero d’aver pazienza per ottenere la mia redenzione.

Concedimi di non esser codardo
sentendo la tua misericordia soltanto nel mio successo,
ma di riconoscere il soccorso della tua mano
anche nella mia sconfitta.”

TAGORE, Raccolta votiva

MANIFESTO DELLA PSICOTERAPIA GESTALTLa differenza tra terapeuta e paziente è che il primo riconosce la sua malattia, sa ...
21/06/2025

MANIFESTO DELLA PSICOTERAPIA GESTALT

La differenza tra terapeuta e paziente è che il primo riconosce la sua malattia, sa di essere malato e non si oppone al suo continuo essere in cammino, mentre il secondo nega se stesso, vuole liberarsi della malattia e nutre la fantasia che una cura gli permetterà di non essere più un malato.

Il compito più faticoso, per un terapeuta, è insegnare al paziente che succederanno sempre delle cose negative e che l’atteggiamento migliore verso la vita è quello che spinge a trascendere la sofferenza e la malattia, comprendendo che queste non smetteranno fino al giorno della morte.

Non si tratta tanto di risolvere la vita, quanto di rafforzare l’atteggiamento verso di essa: ci sono cose che non possiamo cambiare, ma possiamo cambiare il nostro atteggiamento nei loro confronti.

Questa si chiama accettazione, e solo con l’accettazione finiscono i perché.

Questo è il cammino del terapeuta, il cui vero compito non è raggiungere una meta ma prestare attenzione al cammino.

Non importa il dove, ma il come si sta.
Bisogna insegnare al paziente a vedere il come.

G. Borja

IO SONO PERCHÉ NOI SIAMOIo sono perché noi siamo.E se l’attenzione a se stessi fosse invece indirizzata a un “io collett...
16/06/2025

IO SONO PERCHÉ NOI SIAMO

Io sono perché noi siamo.

E se l’attenzione a se stessi fosse invece indirizzata a un “io collettivo”, a un “noi”?

Cosa succederebbe alla nostra cerchia di amici, conoscenti, e a tutte le persone che incontriamo?

Cosa accadrebbe se nessuno fosse escluso?

Se ognuno di noi includesse chi è solo, chi è fragile, chi è indifeso?

Credo che la solitudine non sarebbe più un problema. Potremmo stare soli, sì, ma tutti insieme, ognuno con il suo spazio, ma senza essere isolato.

È sempre più evidente come il nostro modo di vivere sia bidimensionale e non tridimensionale.

A portata di schermo, non a portata di mano.

È importante ricordare che per un po’ di comodità, siamo disposti a vendere l’anima al diavolo.

Incontrarsi è insostituibile.

P.S.
L’opera è di Thomas Schütte

SALIRE È TRASFORMATIVOSpesso, l’unica cosa da fare è salire e guardare i propri piedi. Il sudore e la fatica diventano s...
09/06/2025

SALIRE È TRASFORMATIVO

Spesso, l’unica cosa da fare è salire e guardare i propri piedi.
Il sudore e la fatica diventano strumenti essenziali per comprendere cosa si desidera veramente e fin dove si è disposti a spingersi per ottenerlo.

In montagna, a differenza della vita in pianura, la morte aleggia costantemente.

Basta un passo falso e tutto può finire.

Questa sottile linea tra la vita e la morte, sempre presente nell’ambiente montano, rende più vivi, più presenti, più grati e più umili di fronte a ciò che in pianura è dato per scontato: la vita stessa.

Questo confronto aiuta a vivere meglio, trasformando ogni esperienza in una sorta di preghiera, un ringraziamento profondo e un ascolto attento.

GIORNATA DI TERAPIA SULLA FIDUCIATIENI DUROIn questi tempi di violenza e incertezza, trovare uno spazio per essere fragi...
26/05/2025

GIORNATA DI TERAPIA SULLA FIDUCIA

TIENI DURO

In questi tempi di violenza e incertezza, trovare uno spazio per essere fragili è, a mio avviso, di fondamentale importanza.

Il rapporto tra la vittima e il persecutore interiore riflette il nostro inconscio collettivo.

Che lo vogliamo o no, tutto ciò che accade nel mondo influenza i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni.

Una buona strada è esserne consapevoli ed esserlo insieme.

Grazie a chi c’era.

Mi affido alla poesia di Kae Tempest:

HOLD YOUR OWN
(“TIENI DURO”)

“Quando il tempo separa le vite
Tieni duro
Quando tutto è fluido,
e quando nulla può essere conosciuto con certezza
Tieni duro
Tieni duro finché non lo senti lì
Oscuro, denso e umido come la terra
Vasto, luminoso e dolce come l’aria
Quando tutto ciò che c’è
È sapere di sentire ciò che stai sentendo
Tieni duro
So che i giorni scorrono vorticosamente in raffiche stridenti
Ma fermati per respirare e saprai che è tuo
Ondeggiando come una porta aperta quando arrivano le tempeste
Tieni duro
Il tempo è un assalto
L’amore è una missione
Siamo più intelligenti di quanto pensino
Ci prendono tutti per idioti
Ma questo è un loro problema
Quando ci comportiamo come idioti
Diventa un nostro problema,
quindi tieni duro”

INCONTRI CONSAPEVOLIIL DESIDERIO COME FORMA DI CONOSCENZAGRUPPO DI LAVORO SU DI SÉ24-27 Luglio 2025RISERVA DEL MONTE DEL...
17/05/2025

INCONTRI CONSAPEVOLI

IL DESIDERIO COME FORMA DI CONOSCENZA
GRUPPO DI LAVORO SU DI SÉ

24-27 Luglio 2025

RISERVA DEL MONTE DEL SORATTE
LAZIO

Si sta vicini per fare miracoli,
non per ripetere il mondo che già c’è, che già siamo”

Franco Arminio



Ti è mai capitato di desiderare qualcosa così intensamente da non riuscire a pensare ad altro?
Un messaggio che non arriva.

Una risposta che speri. Un cambiamento che senti necessario.

Ogni giorno conviviamo con piccoli e grandi desideri: alcuni ci guidano, altri ci tormentano.

Alcuni ci muovono verso la vita, altri sembrano bloccarla.

Ma cos’è davvero il desiderio?

È mancanza o spinta vitale?

È una condizione da colmare o un’energia da ascoltare?

Freud lo definisce come un’energia pulsionale che sale dall’inconscio, mentre Deleuze lo vede come un flusso generativo, una forza creativa che mette in connessione.

E se il desiderio fosse proprio questo?

Un ponte tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare?
Tra me e l’altro?

Dal singolo alla coppia.
Dalla coppia al gruppo.
Dal gruppo alla società.
Dalla società alla comunità.

Tre giorni insieme per esplorare il desiderio come esperienza viva, partendo dalla
comunicazione: autentica, emotiva, rispettosa.

Un confronto non tra ego, ma tra vulnerabilità.
Uno spazio d’incontro tra cuori, menti e desideri.

Svilupperemo consapevolezza su ciò che pensiamo, sentiamo, facciamo.
Impareremo a distinguere tra pensiero e sentimento.
Per riconoscere e accogliere la nostra energia più autentica: il Desiderio.

INFO: DM O gianmarcomeucci@gmail.com

L’AmiciziaIl termine “amicizia” ha radici antiche e si ritrova nella filosofia greca, dove “philia” indica un amore frat...
12/05/2025

L’Amicizia

Il termine “amicizia” ha radici antiche e si ritrova nella filosofia greca, dove “philia” indica un amore fraterno, una forma di affetto che va oltre il semplice piacere o interesse. 

Aristotele analizza diverse forme di amicizia:
• Amicizia basata sul piacere: Fondata su una comune passione o un’attività condivisa. 
• Amicizia basata sull’utilità: Deriva dal mutuo vantaggio o dalla reciprocità di servizi. 
• Amicizia basata sulla bontà: La più completa e duratura, caratterizzata da una comunanza di carattere e virtù. 

Essere d’accordo e volersi bene non sono sinonimi.
È importante chiedersi su che basi si riconoscono gli amici.
Per Agamben, noto filosofo, l’amico/a è un’altro Io, un “alter ego” che sta fuori di noi e rende più amabile e grata la propria identità.

In sintesi, l’amicizia è una forma di condivisione esistenziale, un legame che non si fonda sulla ragione o sulla verità, ma sulla reciproca esistenza e sull’accettazione dell’altro come un “altro io”, un altro da se.

L’amicizia è un grande esercizio di apertura all’altro che non si fonda sulla ragione o sulla verità, ma sulla reciproca esistenza;
per questo la misura del legame sta proprio nel non essere d’accordo, nel riconoscere il diverso, l’altro, l’alieno.

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMIIspirati dal titolo del romanzo di Paolo Giordano, ci troviamo a interrogarci: quanto spes...
29/04/2025

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

Ispirati dal titolo del romanzo di Paolo Giordano, ci troviamo a interrogarci: quanto spesso le nostre azioni, di qualsiasi natura esse siano, nascono dalla paura di non essere accettati, dal timore di rimanere soli?

Credo che questa dinamica sia sorprendentemente frequente.

Il proverbio che parla di “vendere l’anima al diavolo” incarna proprio questo tradimento: rinnegare la propria essenza, soffocare i veri sentimenti, distorcere i propri pensieri.

Perché compiamo questo sacrificio interiore?

Spesso, per la paura di essere abbandonati dall’altro.
Ma in questo stesso atto, paradossalmente, stiamo già abbandonando noi stessi.

Riuscire a rimanere fedeli alla propria autenticità è un percorso terapeutico che inevitabilmente passa attraverso il confronto.

Senza un autentico scambio con gli altri, diventa difficile discernere se stiamo onorando la nostra verità interiore o se, al contrario, stiamo cedendo a compromessi per preservare un’immagine costruita.

Il gruppo si rivela allora una risorsa preziosa, un luogo dove possiamo essere visti nella nostra interezza e, al contempo, vedere che nessuno è immune dalla vulnerabilità e dal bisogno di un confronto sincero per aspirare a essere “numeri primi” nella propria individualità.

Come acutamente osserva Alejandro Jodorowsky: “La fiducia è una danza senza ombrello sotto una pioggia di pugnali.”

LENTEZZATutti i processi di cambiamento “vero” richiedono lentezza, ascolto e spazio.Il corpo stesso ci insegna che per ...
22/04/2025

LENTEZZA

Tutti i processi di cambiamento “vero” richiedono lentezza, ascolto e spazio.

Il corpo stesso ci insegna che per digerire abbiamo bisogno di tempo e tranquillità;

non si può accelerare l’assimilazione del cibo, altrimenti si rischia di “fare più fatica”.

Allo stesso modo, i cambiamenti interiori necessitano di essere compresi, sentiti profondamente nel corpo e poi di tradursi nell’azione che ne consegue, incarnandola pienamente.

Per questo, è necessario avere fiducia.

E la fiducia nasce solo dall’accettazione della paura di fallire, del vuoto, dell’ignoto; ma soprattutto, occorre tanta pazienza,

perché il cambiamento che desideriamo è primariamente interiore e solo in seguito si manifesta all’esterno.”

La fiducia è una danza senza ombrello sotto una pioggia di pugnali.
Alejandro Jodorowskj

Indirizzo

Florence

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 20:00
Martedì 10:00 - 20:00
Mercoledì 10:00 - 20:00
Giovedì 10:00 - 20:00
Venerdì 10:00 - 20:00

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