01/10/2023
Il minimalismo del rituale buddista
In questo video, registrato in Vietnam presso La pagoda Thiên Mụ (Tempio della Signora Celeste) si può osservare un monaco buddista della scuola Caudong (Una delle scuole del Buddismo cinese Chan), durante un rito di preghiera pomeridiano.
Analizzando la sequenza degli atti si può notare il forte stato di concentrazione direzionata all’interno delle movenze ritualizzate. Utilizzando come spiegazione delle sottostanti implicazioni neurofisiologiche delle sequenze rituali la Teoria Polivagale, possiamo ipotizzare un forte coinvolgimento della branca simpatica del sistema nervoso autonomo associata ad un funzionamento del sistema vagale dorsale. In pratica, l’alterazione del sistema della coscienza emerge da un forte stato di attivazione della branca simpatica connessa ai movimenti rituali corporei e attentivi direzionati che vanno ad interagire con la dissociazione provocata dall’attivazione del sistema vagale dorsale. Il risultato è una modifica del funzionamento del flusso della coscienza che ha come caratteristica una profonda attenzione all’atto espresso con una sospensione, a seguito della dissociazione psico-corporea provocata dal vago dorsale, della valutazione del proprio contesto corporeo ed ambientale circostante.
Lo stato di attivazione della coscienza viene orientata dal minimalismo motorio ritmico delle sequenze rituali e dall’uso del canto ripetuto. I processi mentali vengono regimati all’interno di un funzionamento direzionato che destruttura la funzione critica della mente, ponendo il soggetto in una condizione di alterazione dove, attraverso la dissociazione e la concentrazione viene provocato uno stato di assorbimento direzionato ad uno scopo, tipico degli stati di trance.