Perché secondo Ippocrate, padre della medicina, è importante “Primum non nocere”: per prima cosa non nuocere e, dato che non sempre guarigione è sinonimo di cura ma solo una sua possibile conseguenza, non procurare danni o aggravare una situazione critica è una saggio consiglio. Ma che cosa significa oggi "curare" e/o "curarsi"? Nella medicina moderna di solito si traduce nel trattare la comparsa
di sintomi per ripristinare uno stato di equilibrio, eliminare una sofferenza o un disagio, tornare ad una condizione ‘accettabile’. Questo approccio, certo efficace, accetta eventuali effetti collaterali della ‘cura’ farmacologica o altra come danni minori e, di fatto, la prevenzione passa del tutto in secondo piano. Fermo restando che l’antibiotico e la chirurgia saranno sempre utili e necessari, crediamo sia essenziale recuperare l'idea di una medicina olistica che si preoccupi dell'essere vivente nella sua interezza in quanto unico e irripetibile, per il quale spesso i sintomi rappresentano lo sforzo che l'organismo compie perchè naturalmente portato all’autoguarigione. Per questo che selezioniamo prodotti che sono il risultato di un'attenta e moderna scienza farmacologica che si ispira ad antica, naturale e olistica conoscenza. Perché siamo consapevoli che il malato è sempre più importante della malattia e che oggi, in una realtà frenetica dove dimentichiamo di prenderci cura di noi stessi e dove lo stress fisico e mentale sono la normalità, la malattia è sempre qualcosa di più di un mero status biologico da affrontare con un farmaco: è un avvenimento biografico, sociale, collettivo.