22/12/2025
A Natale parliamo spesso di quanto sia difficile per i pazienti: assenze, perdite, famiglie che riattivano tutto.
Ma c’è un pezzo che si dice meno: anche noi psicologi possiamo sentirci soli.
Siamo professionisti dell’ascolto, non supereroi.
E il paradosso natalizio è questo: reggere l’impatto emotivo degli altri mentre fuori dallo studio magari c’è un vuoto che fa rumore. In più, la pressione sociale del “devi essere felice” (che già di suo è un ottimo generatore di malessere).
Per me la bussola resta una: rete.
📌 rete professionale (colleghe/i con cui pensare, condividere, respirare)
📌 rete personale (relazioni e attività fuori dal lavoro, anche se a volte finiamo per condividerle con le persone con cui lavoriamo 😅 )
E no: rimuginare da soli non ci rende più saggi. Solo più stanchi.
Natale non è un periodo facile per i pazienti, che si ritrovano a sentire più forte il peso di alcune assenze e perdite, o magari si vedono costretti dentro dinamiche familiari da cui, per tutto l’…