Marusco petri

Marusco petri Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Marusco petri, Via di novoli 3, Florence.

09/06/2023

"Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte."
Il 9 febbraio 1881 muore a San Pietroburgo, all'età di quasi 60 anni, lo scrittore e filosofo russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij. È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri russi

09/06/2023

tra il 29 e il 30 settembre 1975. tre neofascisti amici di rauti e almirante fanno il massacro del circeo...Donatella Colasanti e Rosaria Lopez trovata morta

09/06/2023

Giuseppe Enzo Domenico Fava, detto Pippo (Palazzolo Acreide, 15 settembre 1925 – Catania, 5 gennaio 1984), è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da Cosa nostra.

31 ottobre 1926 Anteo Zamboni, quindicenne anarchico, durante un corteo di inaugurazione a Bologna sparò verso Benito Mu...
31/10/2022

31 ottobre 1926 Anteo Zamboni, quindicenne anarchico, durante un corteo di inaugurazione a Bologna sparò verso Benito Mussolini mancandolo di pochi centimetri. Il giovane venne subito linciato dalla folla e dagli squadrisi, che abbandonarono il suo corpo martoriato sul selciato…

lo hanno definito un terrorista,1 luglio 1977 freddato in piazza dai terroristi di stato.ANTONIO LO MUSCIO - Nasce a Tri...
01/07/2022

lo hanno definito un terrorista,1 luglio 1977 freddato in piazza dai terroristi di stato.ANTONIO LO MUSCIO
- Nasce a Trinitapoli (FG) il 28 marzo 1949
- Non risponde alla chiamata per il servizio militare ed è quindi arrestato nel 1970 dove rimane per 2 anni
- torna in carcere più volte
- nel 1975 lavora alla Fargas di Novate milanese per qualche tempo
- milita nei Nuclei Armati Proletari
- viene ucciso dai carabinieri a Roma, il 1 luglio 1977
Scritture di Antonio Lo Muscio
- “Lettera ad un amico”, carcere di Procida, 5 Marzo 1974
Caro compagno spero tanto che tu stia sempre bene. Quando uscirò oltre a lavorare normalmente, cercherò di svolgere anche un certo lavoro politico coinvolgendo se sarà possibile gli stessi elementi che ieri come me vivevano al di fuori della realtà. In un mondo diverso da quello reale dove si vede nel denaro la sola via d’uscita, così come ci ha insegnato la borghesia, che con i soldi fa e disfa a suo piacimento. Bisogna far capire loro come ho capito io che chi ha il potere di fare e disfare a suo piacimento è uno solo, il popolo. E’ questa la vera forza che fa cambiare il mondo, e non il denaro. Tutte le soddisfazioni ce le potremo prendere una volta abbattuti gli sporchi capitalisti e tutte le forze reazionarie esistenti. Solo quando questo sarà attuabile tutti gli uomini si potranno ritenere uomini, oggi siamo sulla via di transizione, cioè uomini lo stiamo diventando solo ora.

« Il trombettista e cantante Chet Baker morì in questo luogo il 13 maggio 1988. Egli vivrà nella sua musica per tutti qu...
13/05/2022

« Il trombettista e cantante Chet Baker morì in questo luogo il 13 maggio 1988. Egli vivrà nella sua musica per tutti quelli che vorranno ascoltarla e capirla »

11 maggio 2011  · Contenuto condiviso con: I tuoi amici e gli amici delle persone taggateGiorgiana Masi (Roma, 6 agosto ...
11/05/2022

11 maggio 2011 ·
Contenuto condiviso con: I tuoi amici e gli amici delle persone taggate
Giorgiana Masi (Roma, 6 agosto 1958 – Roma, 12 maggio 1977) è stata una studentessa italiana uccisa a diciannove anni durante una manifestazione di piazza.
Appartenente a famiglia di media condizione sociale (il padre era parrucchiere e la madre casalinga), Giorgiana Masi abitava con i genitori e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell'ospedale San Filippo Neri, e frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale "Louis Pasteur". Nel tardo pomeriggio del giovedì 12 maggio 1977 si trovava, in compagnia del fidanzato ventunenne Gianfranco Papini, nel centro storico della capitale, dove imperversavano violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine. Alle ore 19,55 i due erano in piazza Giuseppe Gioacchino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all'addome. Subito soccorsa, venne trasportata in ospedale, dove i medici non poterono fare altro che constatarne il decesso.Nella seconda metà degli anni Settanta il clima di violenza politica che caratterizzava il nord Italia, iniziò a contagiare anche il centro e il sud, con particolare riguardo a Roma, dove si verificò una lunga serie di scontri tra fazioni politiche di destra e di sinistra, tra loro o con le forze dell'ordine, culminati con la sparatoria del 21 aprile 1977 tra agenti di polizia e manifestanti dell'area di Autonomia Operaia che si concluse con l'uccisione dell'agente Settimio Passamonti e il ferimento di quattro suoi commilitoni.
« Deve finire il tempo dei figli dei contadini meridionali uccisi dai figli della borghesia romana »
(dalla relazione al Parlamento del ministro Francesco Cossiga, il 22 aprile 1977)
Il giorno dopo, il ministro dell'interno Francesco Cossiga annunciò in Parlamento di aver dato disposizioni per vietare nel Lazio, fino al successivo 31 maggio, tutte le manifestazioni pubbliche, ad eccezione di quelle indette dai partiti dell'arco costituzionale. Il provvedimento di Cossiga venne fortemente sostenuto dal Partito Comunista Italiano, che riteneva non trovarsi «più di fronte a turbamenti anche violenti dell’ordine ma a un criminoso assalto armato allo Stato e alla società», apertamente chiedendo «fermezza, ordine, sicurezza nella democrazia».
Il Partito Radicale, non compreso tra quelli dell'arco costituzionale, decise di sfidare apertamente il divieto, indicendo un sit-in in piazza Navona per il 12 maggio, motivato dalla raccolta di firme alla proposta dei referendum abrogativi e dal celebrare il terzo anniversario della vittoria nel precedente referendum sul divorzio.
[modifica] La manifestazione
Profittando dell'iniziativa, si radunarono anche i simpatizzanti del movimento e gli appartenenti a varie formazioni della sinistra extraparlamentare, per protestare contro la diminuzione degli spazi di espressione politica ed il clima repressivo nei loro confronti. Il 12 maggio, prevedendo il ripetersi della situazione, nelle strade erano presenti circa 5.000 agenti delle forze dell'ordine in assetto antisommossa, coadiuvati da agenti in borghese, il cui coordinamento operativo era stato messo a punto nel corso di una riunione al Viminale, il precedente 3 maggio. Nella giornata scoppiarono diversi incidenti, con lancio di bombe incendiarie e colpi d’arma da fuoco. Nei giorni successivi diverse persone, tra i quali Marco Pannella, sottolinearono nelle loro dichiarazioni la presenza di agenti in borghese nascosti tra i dimostranti.
Nel tardo pomeriggio (il sole era quasi calato poiché nel 1977 l'ora legale entrava in vigore dal 22 maggio), tra le ore 19 e le ore 20, due ragazze e un carabiniere furono raggiunti da proiettili esplosi da Ponte Garibaldi e da altre direzioni: primo a essere colpito, dopo le 19, il carabiniere Francesco Ruggeri (o Ruggero) ferito alla mano; verso le 20 vengono colpite Giorgiana Masi, in Piazza Belli ed Elena Ascione, ferita a una gamba nei pressi della vicina piazza Sonnino.
[modifica] Le indagini
L'inchiesta sull'uccisione di Giorgiana Masi e sul ferimento di Elena Ascione e del carabiniere Francesco Ruggeri (o Ruggero) fu chiusa il 9 maggio 1981 dal giudice istruttore Claudio D'Angelo su conforme richiesta del Pubblico Ministero con la dichiarazione di impossibilità di procedere poiché rimasti ignoti i responsabili del reato.
In un estratto della sentenza, riportato dalla stampa il giudice scrive: « [...] È netta sensazione dello scrivente che mistificatori, provocatori e sciacalli (estranei sia alle forze dell’ordine sia alle consolidate tradizioni del Partito Radicale, che della non-violenza ha sempre fatto il proprio nobile emblema), dopo aver provocato i tutori dell’ordine ferendo il sottufficiale Francesco Ruggero, attesero il momento in cui gli stessi decisero di sbaraccare le costituite barricate e disperdere i dimostranti, per affondare i vili e insensati colpi mortali, sparando indiscriminatamente contro i dimostranti e i tutori dell’ordine.».
[modifica] Riapertura delle indagini
Nel 1998, in seguito alla riapertura delle indagini - da anni sollecitate da più parti, ed affidate al Pm Giovanni Salvi della procura di Roma -, venne riesaminata la pista che riguardava la pi***la.
Per l'ex presidente della commissione stragi Giovanni Pellegrino, le parole di Cossiga pronunciate sull'accaduto confermerebbero come "quel giorno ci possa essere stato un atto di strategia della tensione, un omicidio deliberato per far precipitare una situazione e determinare una soluzione involutiva dell'ordine democratico, quasi un tentativo di anticipare un risultato al quale per via completamente diversa si arrivò nel 1992-1993" e, sempre nel 1998, il deputato verde Paolo Cento presentò una proposta di legge per la costituzione di una commissione che si occupi di "abbattere il muro di omertà, silenzi e segreti attorno all'assassinio della giovane e per individuare chi ha permesso l'impunità dei responsabili".
[modifica] Polemiche
La celebre foto raffigurante l'agente Giovanni Santone in borghese armato durante gli scontri. Alla sua destra un funzionario ed un agente in divisa
La lapide in ricordo di Giorgiana Masi posta su Ponte Garibaldi a Roma
L’allora ministro dell'interno Francesco Cossiga fu coinvolto in aspre polemiche per l'inadeguata gestione dell'ordine pubblico (vi sono fotografie che mostrano agenti in borghese mimetizzati tra i manifestanti che parrebbero, secondo alcune interpretazioni, sparare ad altezza d'uomo). Lo stesso Cossiga si dichiarò pronto a dimettersi al manifestarsi di una condizione: avere "le prove che la polizia aveva sparato". Nel 2003 dichiarò, però: "Non li ho mai detti alle autorità giudiziarie e non li dirò mai i dubbi che un magistrato e funzionari di polizia mi insinuarono sulla morte di Giorgiana Masi: se avessi preso per buono ciò che mi avevano detto sarebbe stata una cosa tragica".
La storia della morte di Giorgiana Masi è stata presa a simbolo di molte lotte giovanili contro presunte ingiustizie della polizia e della politica ed è ancor oggi oggetto di forte polemica.
In un'intervista al Corriere della Sera del 25 gennaio 2007 l'ex Ministro dell'Interno dichiarò di essere una delle cinque persone che sono a conoscenza del nome dell'assassino.
[modifica] Sviluppi successivi
Il 24 ottobre 2008, a seguito ad un'intervista rilasciata dal senatore a vita Francesco Cossiga al Quotidiano Nazionale, nella quale suggeriva l'uso della violenza nei confronti dei manifestanti, la senatrice Radicale (eletta nelle file del Partito Democratico) Donatella Poretti ha deciso di depositare un disegno di legge per l'istituzione d'una commissione d'inchiesta sull'omicidio di Giorgiana Masi.
Lo stesso giorno d'ottobre 2008, anche Alfio Nicotra (esponente di Rifondazione Comunista) ha chiesto che l'inchiesta venga riaperta

11maggio 1981-« Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati,...
11/05/2022

11maggio 1981-« Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela »

Franco (Francesco) Serantini (Cagliari, 16 luglio 1951 – Pisa, 7 maggio 1972) è stato un anarchico italiano.Franco Seran...
07/05/2022

Franco (Francesco) Serantini (Cagliari, 16 luglio 1951 – Pisa, 7 maggio 1972) è stato un anarchico italiano.Franco Serantini venne abbandonato in brefotrofio, dove rimane fino all'età di due anni quando viene adottato da una coppia senza figli. Dopo la morte della madre adottiva è dato in affidamento ai nonni materni, con i quali vive, a Campobello di Licata in Sicilia, fino al compimento dei nove anni quando è trasferito di nuovo in un istituto d'assistenza a Cagliari.

Nel 1968 è inviato all'Istituto per l'osservazione dei minori di Firenze e da qui - pur senza la minima ragione di ordine penale - destinato al riformatorio di Pisa "Pietro Thouar" in regime di semilibertà, consistente nel mangiare e dormire in istituto. A Pisa, dopo la licenza media alla scuola statale Fibonacci, frequenta la scuola di contabilità aziendale. Con lo studio e la conoscenza di nuovi amici incomincia a guardare il mondo con occhi diversi e ad avvicinarsi all'ambiente politico della sinistra, frequentando le sedi delle Federazioni giovanili comunista e socialista, passando da Lotta Continua fino ad approdare, nell'autunno del 1971, al gruppo anarchico "Giuseppe Pinelli" di Pisa.Insieme ad altri militanti è impegnato nelle iniziative politiche di quegli anni, come l'esperienza del "Mercato rosso" nel quartiere popolare del CEP, in molte azioni politiche e, infine, nell'accesa discussione che la candidatura di protesta ad un seggio in parlamento di Pietro Valpreda ha innescato nel movimento anarchico. Il 5 maggio 1972 partecipa al presidio indetto da Lotta Continua a Pisa contro il comizio di Beppe Niccolai, politico del Movimento Sociale Italiano. Il presidio viene attaccato dalla polizia; durante una delle cariche Serantini viene in contatto con un gruppo di agenti del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e arrestato.

Nella notte, con il medico presente, sottoposto a visita, nega ogni tipo di malessere e rifiuta le cure. Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi al carcere Don Bosco dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere generale che il giudice e le guardie carcerarie e il medico del carcere non considerano serio Il 7 maggio, dopo due giorni, Serantini viene trovato in coma nella sua cella e trasportato al pronto soccorso del carcere. Muore alle 9:45.

Il pomeriggio dello stesso giorno le autorità del carcere fanno richiesta al Comune per l'autorizzazione al trasporto e al seppellimento del ca****re. L'ufficio del Comune rifiuta, mentre la notizia della morte di Serantini si diffonde in tutta la città. Luciano Della Mea, antifascista e militante storico della sinistra pisana, decide insieme all'avvocato Massei di costituirsi parte civile, azione possibile con una adozione post mortem, dato che il giovane non aveva parenti. Il giorno dopo si svolge l'autopsia: l'avvocato Giovanni Sorbi, uscendo dall'obitorio dell'Ospedale di Santa Chiara, dichiara:

05/05/1981 Dopo 66 ggdi sciopero della fame,Bobby Sands muore nell'ospedale del carcere di Maze, in Irlanda del Nord.
06/05/2022

05/05/1981 Dopo 66 ggdi sciopero della fame,Bobby Sands muore nell'ospedale del carcere di Maze, in Irlanda del Nord.

Per non dimenticare.Franco Serantini, il 5 maggio 1972, venne ucciso dalla polizia, mentre partecipava ad una manifestaz...
06/05/2022

Per non dimenticare.
Franco Serantini, il 5 maggio 1972, venne ucciso dalla polizia, mentre partecipava ad una manifestazione antifascista a Pisa.
Morirà due giorni dopo.

"Tutti pensiamo al volto che nascondono, ma in realtà ciò che conta è la maschera, che sia questa e non altra. Dimmi che...
13/02/2022

"Tutti pensiamo al volto che nascondono, ma in realtà ciò che conta è la maschera, che sia questa e non altra. Dimmi che maschera porti e ti dirò che volto hai.”

Ricordando Julio Cortázar, morto il 1984

Mai come in questa fase storica avremmo bisogno di GiornalistiPippo Fava era un Giornalista!5 gennaio 1984 la mafia ti u...
06/01/2022

Mai come in questa fase storica avremmo bisogno di Giornalisti

Pippo Fava era un Giornalista!

5 gennaio 1984 la mafia ti uccise

10/12/2021

"C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno."
Luigi Pirandello, 10 dicembre 1936

Freddie Mercury Black 5th September 1946 - 24th November 1991(Photo: Shinko Music Japan)
25/11/2021

Freddie Mercury Black
5th September 1946 - 24th November 1991

(Photo: Shinko Music Japan)

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