GISCi - Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma

GISCi - Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma Il GISCi è un'Associazione senza scopi di lucro che promuove il miglioramento della qualità dell'attività di screening del carcinoma della cervice uterina.

Il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi) è un'Associazione senza scopi di lucro che promuove la diffusione e il miglioramento della qualità dell'attività di screening organizzato del "Carcinoma della Cervice Uterina". Possono entrare a far parte del GISCi, in qualità di soci, coloro che operano nei programmi di screening cervicale in Italia o coloro che sono interessati alle attività organizzate di diagnosi precoce del tumore della cervice e condividono gli obiettivi dell'Associazione. Obbiettivi principali del GISCi sono promuovere i contatti tra i programmi di screening esistenti in Italia, favorire il confronto multidisciplinare tra i vari professionisti e operatori coinvolti nel percorso di screening, promuovere la qualità dei programmi nonché sostenere e stimolare l'innovazione e la ricerca. Il GISCi è nato nel 1996 come gruppo informale in contemporanea all'uscita delle prime linee guida nazionali sullo screening del carcinoma della cervice uterina. Successivamente, nel dicembre 1998 è stata decisa la costituzione formale dell'Associazione, avvenuta nell'Aprile 1999, con l'approvazione dello statuto. La Società ha un Segretario Nazionale e un Comitato di Coordinamento, composto da tre membri per ogni gruppo di lavoro in attività, che vengono eletti in assemblea ogni 3 anni. Lo statuto è stato aggiornato nel giugno 2014. I programmi organizzati di screening rappresentano una delle più vaste esperienze di sanità pubblica presenti oggi in Italia e incidono significativamente sul panorama della prevenzione del nostro Paese. Lo screening del carcinoma della cervice uterina è stato certamente uno strumento efficace per ridurre drasticamente la frequenza di tumori invasivi in tale sede. Sulla base di queste evidenze la Commissione Europea già dal 2003 raccomanda che tutti gli stati membri implementino programmi organizzati per lo screening della cervice uterina attraverso un approccio sistematico e di popolazione, con un programma di quality assurance per le varie fasi del percorso. I programmi devono seguire le indicazioni delle linee guida europee e al contempo garantire un accurata informazione sui benefici e sui rischi dello screening. Il GISCi si è fortemente impegnato in questi anni nel migliorare l'aspetto comunicativo con le donne e promuovendo la qualità delle varie fasi del percorso proprio perché un programma di elevata qualità consente di ridurre i possibile effetti negativi dello screening. In Italia vengono eseguiti ogni anno circa 4 milioni di Pap test (di screening e su presentazione spontanea), ma la distribuzione dei test, come documentato dalle Survey annuali, non è omogenea. La copertura maggiore si ha nel Centro dove si raggiungono con l'invito quasi 9 donne su 10 ma permane un forte differenziale tra le regioni del Sud rispetto al Nord e Centro anche se tuttavia si assiste a una leggera riduzione della forbice. L'adesione all'invito diminuisce dal Nord al Centro al Sud. Negli ultimi anni abbiamo assistito a profondi cambiamenti ed innovazioni nella prevenzione del carcinoma cervicale attraverso l'integrazione della prevenzione secondaria (screening) con la prevenzione primaria (vaccinazione HPV) a cui recentemente si è aggiunta l'introduzione di nuove modalità di screening (HPV nel 2013, a pochi anni dopo l'avvio della vaccinazione anti HPV in Italia, la pubblicazione del Rapporto italiano di Health Technology Assessment 'HPV test come screening primario' ha avviato una nuova e importante fase nello screening per carcinoma della cervice uterina. Infatti grazie anche alla ricerca realizzata dai programmi di screening Italiani, in particolare lo studio NTCC, è stato introdotto lo screening con HPV come test primario. Il nostro Paese, primo in Europa insieme all'Olanda, ha deciso di innovare questo programma di prevenzione dando indicazione ai decisori regionali di passare al l'HPV come test primario nello screening cervicale. Questo cambiamento, che sta avvenendo gradualmente, rappresenta una sfida nuova e importante anche per il GISCi impegnato nella definizione dei nuovi percorsi : HPV primario per la fascia d'età 30/34-64 anni e mantenimento del Pap test come test di screening primario per la fascia d'età 25-30/35 (documento ministero)
Oggi il ruolo del GISCi si rinnova per accogliere ed essere pronto ad affrontare e gestire i cambiamenti in atto sia per i professionisti che per gli operatori dello screening. Il GISCi inoltre dedica una particolare attenzione agli aspetti comunicativi sia per promuovere una partecipazione informata e consapevole delle donne che per fornire strumenti di supporto in ambito comunicativo agli operatori dello screening.

Indirizzo

Via Cosimo Il Vecchio N. 2
Florence
50139

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando GISCi - Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a GISCi - Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram