24/06/2025
Ieri ho fatto una consulenza con una ragazza – la chiamerò Elena.
Mi ha detto:
“Sento che limito me stessa. Che mi autosaboto.
Lo capisco perché ho mille pensieri e non riesco mai a iniziare davvero.”
Pensa una cosa. Poi cambia idea.
Poi si dice: “Oggi non posso.”
Troppo stanca. Troppo piena.
C’è sempre qualcosa “più urgente” di lei.
Ma spesso sono scuse.
Frasi che ci raccontiamo per restare al sicuro.
Al sicuro… proprio lì dove non siamo felici.
E intanto il tempo passa.
E tutto si trasforma nel rimpianto di non aver fatto.
Poi arriva anche lui: il giudice interiore.
Più severo degli altri.
Forse hai imparato a tenerlo a bada…
ma è sempre lì, pronto a puntare il dito appena sbagli.
E poi ci sono gli altri.
Che sembrano avanzare con leggerezza,
mentre tu ti senti sempre in difetto. Mai all’altezza.
Elena ha una passione che le accende l’anima: la musica.
Ma quando torna a casa è stanca, svuotata, bloccata.
E dentro, c’è quel bambino interiore che chiede solo una vacanza.
Vuole uscire da tutta questa pressione.
Vuole smettere di obbedire a un ideale che non ti appartiene.
Un ideale che non ha tenuto conto del dolore, delle ferite,
dei tempi difficili che hai attraversato.
Non sei ancora capace di abbracciarlo davvero.
Anzi, a volte lo giudichi.
Ti dici che non hai combinato nulla di buono,
mentre gli altri… sembrano correre avanti.
E allora qual è la via d’uscita?
Abbracciare con dolcezza le tue ferite.
Riparare ciò che è stato spezzato.
E poter andare avanti. Con più leggerezza.
Non più da sola.
Ma con qualcuno che sa dove portarti:
dentro la strada che ti fa cantare l’anima.
You Are Gold.
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