26/09/2025
Davvero siamo così lontani dal comportamento bellicoso di certi leader politici ?
Quando osserviamo certe figure politiche, con le loro scelte drastiche e posizioni inflessibili, tendiamo a considerarli “altri da noi”. Loro decidono le sorti del mondo; noi viviamo conflitti quotidiani che sembrano non avere nulla a che fare con potere o guerra. Ma è davvero così?
La logica della difesa
Quando si parla di sicurezza, attacco preventivo e difesa a oltranza, non ci è del tutto estraneo. Anche noi, nelle relazioni, reagiamo spesso in modo sproporzionato per paura di sentirci vulnerabili, attaccando l’altro prima di sentirci schiacciati.
L’incapacità di ammettere un errore
In politica, ammettere un errore significa perdere consenso. Nella vita privata, può significare incrinare l’immagine di sé. Così si finisce a giustificare, minimizzare o ribaltare la colpa, pur di non riconoscere la propria responsabilità.
Il potere nelle relazioni
Il potere non è solo politico: è la capacità di influenzare, decidere chi stabilisce le regole, chi concede e chi nega. Anche in coppia o in famiglia questa dinamica è costante.
Una differenza di scala
La distanza tra noi e un leader politico non è nella natura dei meccanismi psicologici, ma nelle conseguenze. Noi, alzando la voce, feriamo un partner; loro, irrigidendosi, colpiscono intere popolazioni. La radice, però, è la stessa: paura, bisogno di controllo, difficoltà ad accettare la vulnerabilità.
Guardarsi dentro
Comprendere certe rigidità nei rapporti internazionali significa anche riconoscere quelle stesse dinamiche in noi. La vera distanza non è tra noi e certi politici, ma tra il vedere o meno quanto le nostre piccole guerre assomiglino, in scala ridotta, a quelle grandi.