09/12/2025
Avevo deciso di non scrivere niente su questo libro.
Non perché non sia scritto bene, l’uso della lingua è mirabile come la capacità narrativa dell’autore, che sceglie di non scrivere né un romanzo, né un memoir e si lancia nella pura scrittura patografica dove tutto ciò che leggiamo sta insieme solo in relazione al vissuto di malattia che ci viene raccontato.
Non ne volevo scrivere per tanti motivi.
Il primo, di natura del tutto personale, è perché in questo libro ciò che davvero mi ha colpita è la storia che non viene narrata, quella sottratta. Quella familiare, traumatica già dalle origini. Quella che secondo me meritava di essere detta.
Il secondo, perché la malattia che viene raccontata è stata definita in ogni modo possibile nelle recensioni (colpa mia che ancora ne leggo troppe) e quando vedo la confusione mi chiedo da dove origini. Così mi sono messa nei panni di chi ha un disturbo psichico e mi sono chiesta se questo libro aiuta o complica e non mi sono riuscita a dare una risposta.
Il terzo, perché pur non essendo tirata in ballo la mia categoria professionale, mi sono messa un po’ anche nei panni dei curanti, qui medici e psichiatri, e mi è sembrato che, come spesso accade, sbirciare nei consulti porti ulteriore confusione (non che non se ne debba parlare, ma il “come” a mio avviso conta parecchio).
Il quarto, perché continuava ad echeggiarmi, in tutto il libro, una sorta di contrapposizione tra la voce narrante e quelli che vengono appellati “sani” o “normali” ed io ho in mente il monito junghiano che suona come “Mostratemi un uomo sano di mente e lo curerò per voi”. Senza voler sminuire patologie gravi e disturbi, la contrapposizione per me ha poco senso, la vita è un processo di integrazione e crescita, e la cura spesso rivela le complessità nascoste, poiché la “normalità” è spesso una facciata.
Insomma, alla fine ne ho parlato.
E devo dire che il mio pezzo preferito è quello in cui racconta il rapporto con gli inizi, in cui Alcide ci racconta il suo metodo di approccio ad un nuovo libro, parola per parola.
Sono curiosa di sapere se lo hai letto e cosa ne pensi!