Veronica Rinaldo psicoterapeuta psicoanalista

Veronica Rinaldo psicoterapeuta psicoanalista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Veronica Rinaldo psicoterapeuta psicoanalista, Psicoterapeuta, Via Lorenzo Il Magnifico 14, Florence.

presso studio privato in 𝐕𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐢𝐥 𝐌𝐚𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐧.𝟏𝟒 𝐅𝐈𝐑𝐄𝐍𝐙𝐄 e on-line,
Membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi

🌏 Giornata mondiale della salute mentale□G. Caroz, La Santé mentale existe-t- elle?
10/10/2025

🌏 Giornata mondiale della salute mentale

□G. Caroz, La Santé mentale existe-t- elle?

✒️ il mio articolo 𝑼𝒏𝒐, 𝒅𝒖𝒆...𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒊 è stato appena pubblicato sul n.162 di Appunti [rivista della Scuola Lacaniana ...
26/09/2025

✒️ il mio articolo 𝑼𝒏𝒐, 𝒅𝒖𝒆...𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒊 è stato appena pubblicato sul n.162 di Appunti [rivista della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi del Campo Freudiano ],
già presentato a maggio in un lavoro della Segreteria di Pisa - Scuola Lacaniana di Psicoanalisi verso il XXII Convegno SLPcf "Clinica delle rotture amorose"

🏹 Per leggerlo
vai al link della rivista https://www.slp-cf.it/pubblicazioni/appunti/appunti-n-162-settembre-2025/

🌬 o al link del mio sito https://veronicarinaldo.com/2025/09/26/uno-due-solitudini/

Musica e poesia Perché è tempo di avere comprensione per la voce umana, per la voce di una creatura incatenata che non è...
20/09/2025

Musica e poesia

Perché è tempo di avere comprensione per la voce umana, per la voce di una creatura incatenata che non è del tutto in grado di dire qualche soffre, di cantare tutta la gamma di zona esistenti, dalle più basse alle più alte. A disposizione abbiamo soltanto quest'organo che non è della massima precisione e neppure ad alta fedeltà, quest'organo con la sua intensità limitata, dotato di un' estensione minima e massima- molto lontano dall'essere un congegno, uno strumento sicuro, un meccanismo riuscito. Tuttavia in esso vive qualcosa della libertà della giovinezza e dei frutti della maturità, vi è calore e indifferenza, dolcezza e durezza, ogni pregio del vivente. [...] È tempo di tornare a dimostrare rispetto per questa voce, di affidarle le nostre parole, le nostre note, di permetterle, tramite un impegno sublime, di raggiungere chi è ancora in attesa e chi già ha rinunciato. È tempo di non considerarla più come un mezzo, bensì come il garante dell'ora in cui poesia e musica vivranno insieme il momento della verità. Su questa stella sempre più oscura che noi abitiamo, ridotti al silenzio, arretrando di fronte alla crescente pazzia, mentre sgomberiamo intere regioni del cuore, mentre ci ritiriamo dai pensieri e congediamo così tanti sentimenti, chi non si accorgerebbe improvvisamente-se risuonasse ancora una volta, se risuonasse per lui!- di ciò che essa è: una voce umana.

pp.108-109

L'incontro con uno psicoanalista, nel suo insieme, fa bene. È che l'oggetto- psicoanalista è straordinariamente versatil...
13/09/2025

L'incontro con uno psicoanalista, nel suo insieme, fa bene. È che l'oggetto- psicoanalista è straordinariamente versatile, disponibile, multifunzionale, se posso dire così. In un caso allenta le identificazione ideali, le cui esigenze assediano il soggetto. In un altro, in cui l'io è debole, preleva dei detti del soggetto qualcosa che consolidi un'organizzazione vivibile. Se il senso è bloccato, lo articola, lo fluidifica, lo introduce in una dialettica. Se il senso scorre senza arrestarsi ad un qualunque significato sostanziale, dà dei punti di arresto, dei punti di capitone, come si dice, che daranno al soggetto un' armatura di sostegno. [...]
"Venir qui è per me la garanzia di non diventare f***e come mio padre". Il che le basta, per forza, perché il signor P (psicanalista) non ha nient'altro in mano. Ma, chi, salvo uno psicoanalista, terrebbe un ruolo simile in questa partita?
[...] Lo psicoanalista offre così (in questo caso) un luogo vacuolare, uno spazio tra parentesi, in cui il paziente ha l'agio, per un tempo ristretto, di essere soggetto, cioè di mancare a essere ciò che, altrove, lo identifica. È se vogliamo, per riprender un termine di Winnicott, uno spazio transizionale, un luogo di puro sembiante, che è come il rovescio della vita quotidiana e in cui il soggetto è incessantemente ricondotto alla nascita del senso, ai suoi primi balbettamenti.
È un luogo che raccoglie la contingenza, in quelle in cui la necessità si allenta ed è per eccellenza il sito del possibile; dove [...] un movimento è sempre possibile.

J.A.Miller, I paradigmi del godimento pp.152-154

Immagine: frattali

Napoli è un "luogo" che ha un legame con il sacro.Il sacro non coincide con la religione,e di più: dalla radice latina "...
06/09/2025

Napoli è un "luogo" che ha un legame con il sacro.

Il sacro non coincide con la religione,
e di più:
dalla radice latina "sacer" è sia «sacro, consacrato, venerando, augusto», sia «infame, maledetto, esecrabile».

Tra i suoni, le delizie, l'arte, la vivacità e le problematiche del luogo è la bussola.

Il sacro è ciò che nella sua duplicità- dorata e immonda- fa per ciascuno il legame e la mediazione tra il divino e l'umano,
tra il reale e il simbolico.





Lacan prende 'Le diable amoureux' di J. Cazotte a proposito del "Che vuoi?":  formulazione del soggetto nell'incontro pr...
27/08/2025

Lacan prende 'Le diable amoureux' di J. Cazotte a proposito del "Che vuoi?": formulazione del soggetto nell'incontro primordiale con l'enigmaticità del desiderio dell'Altro.
Ciascuno costruisce nella propria esistenza una risposta al "Che vuole da me?" per ripararsi da quell'enigma e dall'effetto di angoscia che provoca.
Nel Seminario X Lacan specifica: non è soltanto "Che vuole da me?" ma anche un interrogazione sospesa che concerne direttamente l'io (moi): non "Come mi vuole?" ma "Che vuole riguardo al posto dell' io (moi)?" La domanda resta in sospeso tra i due piani [...]e la distanza tra loro, così essenziale da costruire, e che sarà il principio di tutto ciò in cui avanzeremo, rende al tempo stesso omologhi e distinti l'identificazione narcisistica e il rapporto con il desiderio.

[Lacan ha rivelato il valore di oggetto del moi, riservando a je il valore di soggetto.]

Suivre le traces Luoghi- soggetti che con le tracce della loro storia, ospitano altro, del nuovo,senza cancellare ciò ch...
17/08/2025

Suivre le traces

Luoghi- soggetti
che con le tracce della loro storia,
ospitano altro,
del nuovo,
senza cancellare ciò che è stato,
senza de-cadere.
L'inedito non si serve della rimozione,
ma della contingenza di un dettaglio per un incontro altro.









"Vorrei fare tante domande, ma non so se voglio sapere le risposte"Un incontro tra un padre e una figliae la sepoltura d...
28/07/2025

"Vorrei fare tante domande, ma non so se voglio sapere le risposte"

Un incontro tra un padre e una figlia
e la sepoltura del "super-papà"
raccontano della fragilità di un legame e di una versione della paternità nella contemporaneità.

Un film intimista e delicato,
in cui il paesaggio è elemento narrativo.




écrit sur les mursappel à l'Autre
02/07/2025

écrit sur les murs

appel à l'Autre


■ Freud, L' eziologia dell'isteria, 1896Opera d'arte di
29/06/2025

■ Freud, L' eziologia dell'isteria, 1896

Opera d'arte di




□ Il rigetto della mancanza, del fallimento, dell'imperfezione ha i suoi effetti di ritorno, nei sintomi e nelle impasse...
21/06/2025

□ Il rigetto della mancanza, del fallimento, dell'imperfezione ha i suoi effetti di ritorno, nei sintomi e nelle impasses inevitabili che si incontrano ai bivi dell'esistenza.

""On ne raconte pas Auschwitz. Chaque mot nous le raconte". La parola che nomina il dolore attinge l'indignazione, il gr...
17/06/2025

""On ne raconte pas Auschwitz. Chaque mot nous le raconte". La parola che nomina il dolore attinge l'indignazione, il grido, ma questo accade perché quella parola espone la sua appartenenza al linguaggio della ferita: è, essa stessa, ferita, ferita in ogni sua sillaba, nella voce che sottende il vocabolo, nel silenzio che sostiene il dire.
Una costellazione di parole -jamais, néant, blanc,vide, désert- dice nella scrittura di Jabès la tragedia originaria della privazione: ma questa orfanità del senso non rende sterile e inutile il linguaggio, anzi lo sospinge nel fuoco di un domandare incessante.
È da questa assenza che muove la parola: qui è la radice dell'interrogazione, della ricerca.
La lingua, abitata da quest'assenza, tenta ugualmente la via- erratica, nomade, priva di protezione- della conoscenza.

"Le parole, scrive Jabès, non hanno altro legame che quest'assenza" .
Quest'assenza sul foglio è detta dal bianco che separa le parole.
"Non occorre forse un bianco tra i vocaboli per renderli leggibili, una frazione di silenzio tra le parole, per renderle udibili?" E.Jabès


Indirizzo

Via Lorenzo Il Magnifico 14
Florence
50129

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 20:00
Martedì 08:30 - 20:00
Mercoledì 08:30 - 20:00
Giovedì 08:30 - 20:00
Venerdì 08:30 - 20:00
Sabato 09:30 - 16:30

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