24/07/2024
La RESA, imparare ad “af’Fidarsi”
La prima volta che mi diagnosticarono il tumore era febbraio del 2012. Fu molto dura, anche se qualcosa mi aspettavo. Avevo 34 anni. Ero pronta a “COMBATTERE”. Volevo che mi togliessero immediatamente il bozzolo,lo volevo distruggere , temevo che crescesse da un momento all’altro. Odiavo tutti i dottori.Uccellacci del malagurio. Ebbi da discutere con molti di loro, non mi ispiravano. Per me era vero solo quello che diceva la medicina omeopatica!Mi rendo conto che la ginecologa che con facilità aveva trascurato il “bozzolo” mi aveva fatto incazzare. Anche l’ecografista dell’Istituto privato di Firenze non aveva valutato bene le immagini. Ma allora non sapevo che la sola ecografia, se non hai un occhio esperto non basta. Se abbiamo dei sospetti serve anche la mammografia e un buon centro diagnostico specializzato, come l’Ispro di Careggi. Oggi 2024. la parola “COMBATTERE” non mi piace per niente. Ma l’ho già detto. Quando mi dicono che devo comba***re, cerco di spiegare che appunto, non è una battaglia poichè è dentro di me e che “probabilmente” l’unica soluzione è accettarla, guardarla e prendersene cura. Non è possibile comprendere il Mistero della Vita. La Vita e tutto il suo significato è un mistero. Si può apprendere solo facendo esperienze e trovare in noi stessi la nostra Verità, sempre ci interessi trovarla. Per me trovare il Senso delle cose che accadono è necessario,da sempre. Una volta trovato posso affrontare tutto. Nel 2012 pensavo che potevo sconfiggere la malattia , che non sarebbe tornata mai più. Non sapevo della Mutazione. Allora non volli,per paura e per ribellione alla scienza medica, fare il test genetico. Chissà cosa sarebbe cambiato. Comunque feci tutto ciò che era necessario. Le mie amiche mi supportavano. Ai miei lo dissi per ultimi, c’era ancora la mia mamma viva per fortuna. Nell’ottobre del 2014 quando la situazione si fece molto più grave e la mamma se n’era appena andata, avevo un compagno. Accanto a me c’erano lui e tutte le mie amiche , mio padre e mia sorella L., qualche zia e le molte persone che mi sostenevano. Ricordo che chiesi a tutti di mandarmi luce, che mi accendessero una candelina per non perdermi nel Camino. Funzionò!Ho condiviso con tutti la mia storia ed ho ricevuto tanto amore e tanta guarigione. Non ci si può fare da soli. Io che ho sempre voluto dimostrare a me stessa e soprattutto agli altri che ero brava e forte, non avevo più quella certezza e mi lasciai andare chiedendo aiuto. Non ero arrabbiata, ero spaventata. Ma mai rassegnata. La forza arrivò dopo un mesetto. Il Senso. quando mi resi conto che la malattia doveva “sanare” la mia linea femminile. Ricontattai una cugina di mia madre e andai diverse volte a parlare con lei per ascoltare i racconti delle nonne e delle donne dalla parte della mamma. Fu molto bello e mi dette molta forza. Sono sicura che su un piano ho portato guarigione alla mia linea femminile, passata e presente. Quando nel 2020 si è ripresentata la malattia non volli dirlo a tutti. L’idea di dare alle mie amiche e ai miei cari un altro dispiacere mi faceva esitare. Gestire le paure degli altri , se non hai prima imparato a gestire le tue è molto difficile. Così ho imparato prendere tempo, digerire la notizia trovare il mio equilibrio e poi comunicarlo all’esterno,prima alle amiche che non entrano in ansia, poi alla mia famiglia,scegliendo quali particolari omettere. Parlare con babbo e sorelle è sempre molto doloroso. Ho paura di riattivare in loro il dolore dalla morte della mamma. Parlarne con M. poi,mi distrugge. Contemporaneamente cerco di trovare un senso per me. Allora mi si attivano le forze necessarie per affrontare emotivamente la nuova prova. Dopo 12 anni (un ciclo di Giove), sento che la mia malattia perde sempre di più la sua forza, o almeno lo credevo, fino a quest’ultima volta. Dove ho realizzato di avere una malattia che non si può controllare come pensavo, perché riesce a mutare e a diffondersi. Questo pensiero è terribile attiva la paura della morte, la paura più grande. Ma stavolta ho deciso di affidarmi e di non caderci dentro. Non serve a niente. Restare nel presente e fare tutto ciò che devo fare passo passo mi fa sentire libera e sana. Certo ci sono sempre i momenti di Paura, ci mancherebbe, ma molte volte li riconosco e riesco a non ascoltare le loro voci.