31/10/2025
Nel cinema horror l’erotico non “spunta” a caso: spesso serve a modulare l’arousal dello spettatore. Paura ed eccitazione condividono risposte fisiologiche (cuore accelerato, adrenalina) e, quando si susseguono senza che l’attivazione corporea “scali”, la seconda emozione può risultare più intensa: è il meccanismo descritto dalla Excitation Transfer Theory di Dolf Zillmann, molto usata negli studi sui media.
A questo si affianca la misattribuzione dell’eccitazione: se proviamo attivazione mentre guardiamo una scena pericolosa, possiamo interpretarla come attrazione quando compare un elemento sessuale, proprio come mostrò il celebre esperimento del ponte sospeso di Dutton e Aron.
Sul piano narrativo, l’intimità crea un momento di apparente sicurezza che rende il successivo shock più potente: è una strategia classica delle strutture dell’horror analizzate da Noël Carroll nella sua estetica del genere.
Infine, il sesso mette in gioco vulnerabilità e tabù: integrarli con il terrore genera ambivalenza emotiva (fascinazione e repulsione) che, secondo la ricerca sui pubblici dell’horror, alimenta coinvolgimento ed enjoyment quando la minaccia è percepita come “controllata” dentro il patto finzionale.
Lo sapevi? 🧡