Dott.ssa Liviana Garau - Terapia Breve Strategica Firenze Signa Prato

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Dott.ssa Liviana Garau - Terapia Breve Strategica Firenze Signa Prato Studio di Psicoterapia Breve Strategica Psicologa & Psicoterapeuta Specialista in Terapia Breve Strategica

03/07/2025

« Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. »

H. Hesse (2 luglio 1877 - 9 agosto 1962), “Sull’amore”

La saggezza popolare spesso non è casuale
23/06/2025

La saggezza popolare spesso non è casuale

"Conta fino a dieci e poi rispondi." Chi non se l'è mai sentito dire dalla nonna quando eravamo sul punto di esplodere?

Beh, sapevi che la nonna stava facendo neuroscienza senza saperlo?

Quei famosi dieci secondi non sono una semplice pausa di cortesia. Sono il tempo necessario perché il tuo cervello razionale - la corteccia prefrontale - riesca a prendere il controllo sull'amigdala, il centro della rabbia che ci fa reagire d'istinto.

In pratica, quando conti fino a dieci, stai dando al tuo cervello il tempo di dire: "Aspetta, fermiamoci un attimo e pensiamo bene a come rispondere."

La neuroscienza moderna ha confermato quello che le nonne sapevano da sempre: quei secondi di pausa sono letteralmente la differenza tra una reazione impulsiva e una risposta ragionata.

A volte la saggezza popolare nasconde meccanismi biologici perfetti. Le nostre nonne erano neuroscienziati inconsapevoli.

La prossima volta che ti arrabbi, ricordati: non stai solo contando. Stai facendo un reset del cervello.

Le pratiche di avvicinamento alla morte sono sempre più diffuse. Sentiamo parlare di morte tutti i giorni, ma in maniera...
20/06/2025

Le pratiche di avvicinamento alla morte sono sempre più diffuse. Sentiamo parlare di morte tutti i giorni, ma in maniera distaccata o spettacolarizzata. Quanto tempo ci prendiamo nelle nostre giornate frenetiche per rifletterci realmente? Come diceva Montaigne "insegna agli uomini a morire e insegnerai loro a vivere"

10/06/2025

Operato al cuore in ipnosi, senza anestesia: è successo all’ospedale Santa Croce di Cuneo, durante un intervento di quattro ore per curare un’aritmia. “Sentivo solo la voce dell’infermiera, guidava il mio respiro”, racconta il paziente. Nessun dolore, solo una sensazione di distacco dal corpo e dal tempo. La tecnica dell’ipnosi clinica riduce l’ansia, l’uso di farmaci e migliora il recupero. Durante l’intervento, dice, “sembrava di essere in un romanzo fantasy. Come quelli del Signore degli Anelli”.

L'articolo di Adele Palumbo su Repubblica

06/06/2025

Ci sono genitori che giustificano tutto.
“È stanco.” “È ancora piccolo.” “Glielo faccio io, ci mette troppo.”
E così passano gli anni… e quello che doveva essere un aiuto temporaneo diventa una dipendenza silenziosa.

Un figlio che non rifà il letto, non mette via i piatti, non si prende cura delle sue cose…
non è solo distratto o pigro.
È un figlio che ha imparato che qualcun altro lo farà al posto suo.
E quel “qualcun altro” sei sempre tu.

Ma non lo stai aiutando.
Lo stai disarmando.
Perché non lo stai preparando a vivere in una stanza ordinata,
lo stai preparando — o meglio, non lo stai preparando — a una vita che richiede autonomia, responsabilità, equilibrio.

I ragazzi non diventano “inutili” da un giorno all’altro.
Lo diventano quando nessuno chiede loro di fare la propria parte.
Quando ogni “non riesco” viene accolto con “ci penso io”.
Quando si cresce in una casa dove tutto è pronto, ma niente è imparato.

Il risultato?
Un giorno si troveranno soli.
Non sapranno da dove cominciare.
E non perché siano incapaci… ma perché nessuno ha mai chiesto loro di provarci.

Rifare un letto non è solo mettere a posto le lenzuola.
È iniziare la giornata con un atto di ordine mentale.
È capire che ogni spazio curato, ogni piccolo gesto fatto da sé,
contribuisce a creare indipendenza.

Non aspettare che sia la vita a insegnargli ciò che tu stai evitando di correggere.

Non è cattiveria.
È amore vero: quello che cresce, forma, responsabilizza.

Un figlio che non sa occuparsi del proprio spazio,
domani faticherà a occuparsi di sé stesso.
E non sarà colpa sua.
Sarà colpa di chi ha creduto che l’amore fosse fare tutto al posto suo.

L’amore, quello sano, è insegnare a farlo da soli.

01/06/2025

È arrivato in pronto soccorso con i sintomi di una crisi di astinenza da sostanze, ma l'adolescente ricoverato all'ospedale San Luigi di Orbassano era in realtà in astinenza da smartphone

A raccontare la vicenda è il Prof Gianluca Rosso, medico chirurgo specialista in psichiatria. Il medico era di guardia presso il San Luigi di Orbassano e ha visto entrare in accettazione del reparto di emergenza un ragazzino, accompagnato dai genitori, in stato di agitazione psicomotoria severa.

La mamma e il papà dell'adolescente gli avevano impedito di prendere il cellulare, esasperati dall'uso continuo che il ragazzo ne faceva. Il gesto ha scatenato in lui una reazione di fatto simile a quella di un tossicodipendente in carenza. "Può stupire, ma la persona crea con lo smartphone un legame simile a quello ottenuto da altre sostanze d'abuso come alcol, si*****te e stupefacenti. Tutte portano a uno stimolo continuo del sistema dopaminergico al quale il cervello si abitua. Proprio questo porta la persona ad avvertire la necessità continua dello stimolo" ha ricordato il Professore.

Arrivato il pronto soccorso, il ragazzino è stato trattato con terapie ansiolitiche importanti, intramuscolari ed endovenosi. Superata la crisi ha potuto fare ritorno a casa. Il ricovero infatti è previsto solo per condizioni psichiatriche associate alle dipendenze e non per la dipendenza in senso stretto, rimandata invece ai Serd

I medici possono quindi agire sugli effetti e non sulle cause della dipendenza. Per questo motivo, dopo le cure l'adolescente è stato rimandato a casa con la famiglia che ora dovrà occuparsi di sostenerlo nel percorso che lo porterà a liberarsi dell'uso smodato del telefonino. Secondo i medici, lo stato di agitazione mostrato dal ragazzo in ospedale era al pari di una crisi d'astinenza dall'uso di droghe e alcolici.

Informatevi il più possibile prima di affidarvi nelle mani di un professionista
28/05/2025

Informatevi il più possibile prima di affidarvi nelle mani di un professionista

23/05/2025

Vi invitiamo questo sabato 24 Maggio alle ore 15.00 presso la Villa del Palco, all'incontro ad ingresso libero CHE ACCADA L’IMPOSSIBILE - Un viaggio interiore verso la speranza. In occasione dell’uscita del libro Che accada l’impossibile il celebre regista Emanuele Crialese, celebre regista di “Nuovomondo”, candidato due volte agli Oscar, vincitore di due Leoni d’argento a Venezia, premiato a Cannes e con tanti altri riconoscimenti, dialogherà con p. Guidalberto Bormolini, monaco e antropologo. Introdurrà Mons. Giovanni Nerbini, Vescovo di Prato, modera e conclude Irene Sanesi, economista della cultura
Un dialogo per accompagnarvi in un cammino interiore che parte dalla disperazione, figlia della società confusa e impaurita in cui viviamo, per approdare alla speranza in un mondo più luminoso, orientato al bene e all’incontro con l’Amore infinito.
🔸 Per info: https://sanleonardoprato.it/events/dialogo-che-accada-limpossibile/
🔸 Ingresso libero, gradita l’iscrizione attraverso questo link https://www.eventbrite.it/e/dialogo-che-accada-limpossibile-tickets-1364430100159

09/05/2025

Nel profondo degli abissi dell’Oceano Pacifico vive una creatura tanto affascinante quanto misteriosa: l’axolotl, noto anche come “pesce che cammina”.

Ma in realtà non è né un pesce né cammina davvero. È un anfibio che sfida le regole della biologia: mantiene per tutta la vita caratteristiche tipiche dello stadio larvale, come le branchie esterne piumate.

Il vero miracolo dell’axolotl? La rigenerazione. Se perde una zampa, la ricresce. Se perde il cuore… lo rigenera. Alcuni studi suggeriscono che riesca perfino a ricostruire porzioni del cervello.

Questa sua capacità straordinaria sta attirando l’interesse dei biologi di tutto il mondo, che sperano di capire come applicare i suoi meccanismi rigenerativi alla medicina umana. Un piccolo animale, oggi a rischio di estinzione, che potrebbe custodire una delle chiavi per il futuro della scienza. 🌊🦎✨

08/05/2025
Buon Nuovo Inizio a tutti! 2025 🎉
01/01/2025

Buon Nuovo Inizio a tutti! 2025 🎉

Indirizzo

Florence

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Lunedì 09:00 - 20:30
Martedì 09:00 - 20:30
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Giovedì 09:00 - 20:30
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