29/07/2025
Il Tao insegna che il vero potere non è forza, dominio o velocità.
È presenza.
È la capacità di stare in mezzo a ciò che accade senza essere travolti.
Quando qualcosa ci tocca, un’emozione, una parola, un evento, la mente è abituata a reagire. Lo fa in automatico: si difende, si giustifica, si chiude, si agita. Ma questa reazione, seppur naturale, è anche una catena: ci lega a ciò che non scegliamo, ci allontana dal centro, ci rende schiavi del mondo esterno.
Nel Tao, la risposta non viene dalla fretta, ma dall’osservazione silenziosa.
Osservare significa fare spazio tra lo stimolo e l’azione. Respirare. Sentire. Non giudicare.
E in quello spazio, qualcosa cambia: non sei più nel riflesso, ma nella scelta. Non agisci perché sei spinto, ma perché sei presente.
Questo è uno dei poteri più grandi: la libertà interiore.
Chi osserva invece di reagire, non reprime. Semplicemente, si radica.
Diventa come l’acqua che accoglie tutto, ma sceglie il proprio corso.
Nel Tao, il saggio non è colui che ha risposte perfette, ma colui che sa restare fermo nel proprio vuoto, anche quando tutto intorno si muove.
Da lì, ogni gesto nasce nella giusta misura. Ogni parola è necessaria. Ogni decisione è limpida.
Osservare è un atto di fiducia.
È il modo in cui l’anima dice: “Non ho bisogno di controllare. Posso fluire.”
E tu, riesci a fermarti un istante prima della reazione?
Lì, proprio lì, inizia il tuo vero potere.
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