Scuola di Specializzazione Psichiatria Clinica UniFg

Scuola di Specializzazione Psichiatria  Clinica  UniFg Pagina ufficiale della Scuola di Specializzazione medica in Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università degli Studi di Foggia.

Direttore prof. Mario Altamura. alta formazione post universitaria

11/08/2025

Lithium has an essential role in the brain and is deficient early in Alzheimer’s disease, which can be recapitulated in mice and treated with a novel lithium salt that restores the physiological level, according to a paper in Nature.

Link to the article in the comments.

11/08/2025

Lithium in the brain has been found to protect against cognitive decline. Restoring lost lithium could be a new angle from which to tackle Alzheimer’s disease.

La ketamina e i suoi derivati, come l’esketamina, stanno emergendo come strumenti promettenti nel trattamento della depr...
23/05/2025

La ketamina e i suoi derivati, come l’esketamina, stanno emergendo come strumenti promettenti nel trattamento della depressione resistente, in particolare nel contesto della malattia di Alzheimer e nei disturbi depressivi dell’età avanzata.

Livelli elevati di β-amiloide nella malattia di Alzheimer possono determinare una sovra-attivazione dei recettori glutammatergici NMDA, innescando una cascata neurotossica che porta a disfunzione sinaptica e morte neuronale, contribuendo così al declino cognitivo e all’instabilità emotiva tipici della malattia.

La ketamina, inibendo in modo selettivo i recettori NMDA, modula l’attività glutamatergica a valle, favorendo una cascata di eventi intracellulari che culminano nella sintesi di fattori neurotrofici come il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), essenziali per la sopravvivenza e la plasticità delle cellule nervose.

Questa capacità di indurre plasticità sinaptica ha portato a classificare la ketamina e composti simili come psicoplastogeni: in grado di indurre rapidamente la plasticità neurale anche dopo una singola somministrazione. Un meccanismo d’azione profondamente diverso rispetto a quello degli antidepressivi tradizionali, che agiscono principalmente sulla trasmissione monoaminergica e richiedono settimane per ottenere un beneficio clinico.

Questo meccanismo è alla base del crescente interesse verso l’uso della ketamina in ambito neuropsichiatrico, in particolare per il trattamento della depressione resistente associato all'Alzheimer e all'invecchiamento.

Una comprensione più approfondita della modulazione glutamatergica nei cervelli delle persone affette da AD e degli anziani è fondamentale per sbloccare appieno le potenzialità delle terapie a base di ketamina e dei suoi derivati.

Siamo orgogliosissimi di annunciare che la Dott.ssa Simona Biancofiore ha ricevuto il prestigioso Premio Nardini per i g...
24/02/2025

Siamo orgogliosissimi di annunciare che la Dott.ssa Simona Biancofiore ha ricevuto il prestigioso Premio Nardini per i giovani ricercatori in occasione dell'ultimo congresso SOSPI! 🎉👏

Congratulazioni per questo importante riconoscimento, frutto di impegno, passione e dedizione alla ricerca!

L'obiettivo di questa ricerca "Screening dell'ADHD in un campione di pazienti psichiatrici adulti" è stato quello di valutare la presenza di disregolazione emotiva e dei temperamenti affettivi in pazienti con screening positivo per ADHD.
I risultati hanno evidenziato un'associazione significativa tra ADHD, disregolazione emotiva e temperamento Irritabile che emerge come un predittore chiave dell’appartenenza al gruppo con screening positivo.
Questi risultati evidenziando l’importanza di considerare i temperamenti affettivi e la disregolazione emotiva nel processo diagnostico e terapeutico dell’ADHD.

Siamo lieti di condividere con voi una notizia di grande orgoglio per la nostra scuola: la dott.ssa Rossana Laurello e l...
09/09/2024

Siamo lieti di condividere con voi una notizia di grande orgoglio per la nostra scuola: la dott.ssa Rossana Laurello e la dott.ssa Ivana Leccisotti hanno recentemente ricevuto un prestigioso riconoscimento per le loro eccezionali ricerche sui disturbi bipolari, in occasione del Convegno ISBD Italian Chapter “DISTURBO BIPOLARE: ANALISI STORICA, INNOVAZIONI ATTUALI E VISIONI FUTURE” che si è tenuto a Firenze il 5 ed il 6 settembre (Responsabile scientifico Prof. Andrea Fagiolini).

Questo riconoscimento testimonia il loro impegno e la loro dedizione alla ricerca scientifica, contribuendo a far avanzare la conoscenza in settori chiave della nostra disciplina.

Il disturbo bipolare (BD) è una condizione cronica caratterizzata da episodi ricorrenti di mania, ipomania e depressione, che spesso seguono un modello di progressione. Recenti studi suggeriscono che l’infiammazione possa contribuire al peggioramento della malattia.

La ricerca condotta dalla dott.ssa Leccisotti “Association between systemic inflammatory indices and clinical progression of bipolar disorder from “at-risk” subsyndromal stages to chronic psychosis” ha messo in evidenza che l'infiammazione sistemica potrebbe influenzare non solo la gravità del disturbo bipolare, ma anche la sua progressione attraverso diverse fasi o stadi, aumentando la probabilità di ricadute man mano che il disturbo progredisce.
L'infiammazione cronica potrebbe influenzare la progressione del disturbo bipolare attraverso vari meccanismi neurobiologici, alterando i sistemi di serotonina, dopamina e glutammato. Ciò può accelerare il passaggio da episodi singoli o isolati (stadio 1-2) a episodi ricorrenti e difficili da trattare (stadio 3-4).

La gestione dell’infiammazione potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella terapia del disturbo bipolare, con potenziali interventi personalizzati basati sul monitoraggio dei livelli infiammatori per prevenire la cronicizzazione del disturbo.

L'associazione tra infiammazione e sintomi psicosomatici rappresenta un'area di ricerca emergente, con implicazioni significative per la comprensione della relazione tra infiammazione, psicosomatica e disturbi dell'umore. I sintomi psicosomatici sono disturbi fisici (dolori muscolescheletrici, cefalea, affaticamento cronico, disturbi gastrointestinali) che non possono essere pienamente spiegati da una condizione medica organica.

L’aumento delle citochine infiammatorie (IL-6 e TNF-α) periferiche possono essere responsabili dello sviluppo di sintomi psicosomatici penetrando la barriera emato-encefalica, influenzando il cervello, contribuendo alla neuroinfiammazione. Questo processo può alterare le aree cerebrali responsabili della percezione del dolore e della regolazione dell'umore, amplificando la sensibilità ai sintomi fisici e psichici.

La ricerca condotta dalla dott.ssa Laurello “Preliminary data on the association between inflammatory cytokines and psychosomatic syndromes in patients with bipolar depression” ha messo in evidenza l'associazione tra l’aumento dei livelli di citochine e sintomi psicosomatici nella depressione bipolare, sottolineando l'importanza dell'infiammazione cronica come possibile mediatore sia dei sintomi psicologici che fisici in questa popolazione di pazienti.

L'associazione tra marcatori infiammatori e sintomi psicosomatici supporta l'idea che l'infiammazione sistemica sia collegata non solo a disturbi psicologici, ma anche alla manifestazione di sintomi fisici. Un approccio terapeutico che consideri sia la modulazione dell'infiammazione che la gestione dello stress psicologico potrebbe essere fondamentale per migliorare la qualità di vita di questi pazienti.

Simo fieri di annunciare che in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP), che quest...
05/06/2024

Simo fieri di annunciare che in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP), che quest’anno 2024 ha festeggiato i suoi 150 anni, il nostro studio (presentato sotto forma di poster), a primo nome della dott.ssa Leccisotti Ivana, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento a livello nazionale per il contributo alla ricerca.

Il modello transdiagnostico delinea varie fasi attraverso uno spettro che vanno dall’essere asintomatico, ma a rischio, attraverso fasi precoci, fino al manifestare dei sintomi e cercare una assistenza sanitaria. Esso si basa sulla nozione di progressione della malattia mentale e la peculiarità che le manifestazioni prodromiche possano dare origine ad una molteplicità di quadri psicopatologici.

Lo studio dei markers psicobiologici che coinvolgono il sistema immunitario nei disturbi psichiatrici ha lo scopo di comprendere i processi alla base della loro insorgenza e di sviluppare strategie innovative per la prevenzione, la diagnosi e la terapia.

Nella cornice di un approccio transdiagnostico i risultati del nostro studio, frutto di un lavoro di squadra, hanno dimostrato che gli indici di flogosi sistemici [(rapporti neutrofili -linfociti (NLR) e piastrine-linfociti (PLR)], utilizzati in oncologia per la valutazione di progressione di una malattia oncologica, sono risultati associati a prove cliniche di progressione delle malattie psichiatriche. Ciò suggerisce che questi markers infiammatori possono rappresentare dei significativi predittori di sviluppo e progressione di malattia psichiatrica, indipendentemente dalle diagnosi.

La dott.ssa Fiammetta Gallone  è stata ospite  al Corso di Formazione "Evoluzione, stato attuale e sfide future del trat...
19/05/2024

La dott.ssa Fiammetta Gallone è stata ospite al Corso di Formazione "Evoluzione, stato attuale e sfide future del trattamento di Villa Garda dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione", tenutosi nella città di Garda, in qualità di relatrice con la relazione dal titolo: "Adolescenti con Anoressia Nervosa e terapia farmacologica: dati e sfide".
Siamo felici per te e orgogliosi di questo prestigioso riconoscimento !! Congratulazioni !

Quali sono le nuove frontiere della cura? Negli ultimi trent’anni, grazie alle fondamentali innovazioni sviluppate nel c...
19/05/2024

Quali sono le nuove frontiere della cura? Negli ultimi trent’anni, grazie alle fondamentali innovazioni sviluppate nel campo della genetica sono stati fatti importanti passi avanti nella medicina personalizzata (o di precisione), intesa come un approccio globale alla prevenzione, alla diagnosi, alla cura e al monitoraggio delle malattie basato sulle caratteristiche genetiche, e non solo, di una persona.

Uno dei primi esempi di medicina di precisione è rappresentato dallo studio delle differenze di genere. La medicina di genere (MdG) è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. La MdG rappresenta una dimensione interdisciplinare che, come tale, deve pervadere tutte le branche del sapere medico al fine di studiare l’influenza del sesso e del genere sullo stato di salute dell’individuo.

Differenze di sesso e genere sono fondamentali quando si parla di salute mentale. Com’è infatti ormai ampiamente noto, esistono profonde differenze tra uomini e donne in materia di maggiore o minore vulnerabilità gender-based allo sviluppo di un disturbo psichiatrico piuttosto che di un altro: i dati epidemiologici indicano che i disturbi d’ansia, la depressione, i disturbi di somatizzazione ed i disturbi alimentari sono tutti più comuni nelle donne rispetto agli uomini. Differenze riguardano l’insorgenza, le manifestazioni psicopatologiche dei disturbi, la progressione delle malattie, la risposta ai farmaci (in termini di efficacia clinica), la posologia necessaria ad avere una risposta soddisfacente, l’accesso alle cure per la salute mentale. Inoltre, evidenze scientifiche suggeriscono come ci siano delle differenze di genere rispetto alle forme di psicoterapia richieste e agli obiettivi che uomini e donne tendono a perseguire durante il percorso psicoterapico. Nel contesto della relazione psicoterapeutica cresce sempre di più la consapevolezza della particolare importanza riguardante l’identità di genere della/del terapeuta e del/della paziente.

Il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere dello scorso 2019 (in attuazione della legge 3/2018), annovera tra gli ambiti prioritari d’intervento la “psichiatria” e si sofferma ampiamente sulla necessità di un approccio gender-specifico nell’ambito della salute mentale. Lo studio delle differenze di genere in psichiatria e in psicoterapia ci potranno aiutare, tramite un approccio gender-based, a migliorare e personalizzare i trattamenti sia per gli uomini che per le donne. L’incontro tra gli esperti sarà un’occasione unica per affrontare queste tematiche e aggiornare i partecipanti sulle attuali declinazioni di genere dei percorsi diagnostico-terapeutici in psichiatria e in psicologia clinica.

Indirizzo

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Foggia
71100

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