09/09/2024
Siamo lieti di condividere con voi una notizia di grande orgoglio per la nostra scuola: la dott.ssa Rossana Laurello e la dott.ssa Ivana Leccisotti hanno recentemente ricevuto un prestigioso riconoscimento per le loro eccezionali ricerche sui disturbi bipolari, in occasione del Convegno ISBD Italian Chapter “DISTURBO BIPOLARE: ANALISI STORICA, INNOVAZIONI ATTUALI E VISIONI FUTURE” che si è tenuto a Firenze il 5 ed il 6 settembre (Responsabile scientifico Prof. Andrea Fagiolini).
Questo riconoscimento testimonia il loro impegno e la loro dedizione alla ricerca scientifica, contribuendo a far avanzare la conoscenza in settori chiave della nostra disciplina.
Il disturbo bipolare (BD) è una condizione cronica caratterizzata da episodi ricorrenti di mania, ipomania e depressione, che spesso seguono un modello di progressione. Recenti studi suggeriscono che l’infiammazione possa contribuire al peggioramento della malattia.
La ricerca condotta dalla dott.ssa Leccisotti “Association between systemic inflammatory indices and clinical progression of bipolar disorder from “at-risk” subsyndromal stages to chronic psychosis” ha messo in evidenza che l'infiammazione sistemica potrebbe influenzare non solo la gravità del disturbo bipolare, ma anche la sua progressione attraverso diverse fasi o stadi, aumentando la probabilità di ricadute man mano che il disturbo progredisce.
L'infiammazione cronica potrebbe influenzare la progressione del disturbo bipolare attraverso vari meccanismi neurobiologici, alterando i sistemi di serotonina, dopamina e glutammato. Ciò può accelerare il passaggio da episodi singoli o isolati (stadio 1-2) a episodi ricorrenti e difficili da trattare (stadio 3-4).
La gestione dell’infiammazione potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella terapia del disturbo bipolare, con potenziali interventi personalizzati basati sul monitoraggio dei livelli infiammatori per prevenire la cronicizzazione del disturbo.
L'associazione tra infiammazione e sintomi psicosomatici rappresenta un'area di ricerca emergente, con implicazioni significative per la comprensione della relazione tra infiammazione, psicosomatica e disturbi dell'umore. I sintomi psicosomatici sono disturbi fisici (dolori muscolescheletrici, cefalea, affaticamento cronico, disturbi gastrointestinali) che non possono essere pienamente spiegati da una condizione medica organica.
L’aumento delle citochine infiammatorie (IL-6 e TNF-α) periferiche possono essere responsabili dello sviluppo di sintomi psicosomatici penetrando la barriera emato-encefalica, influenzando il cervello, contribuendo alla neuroinfiammazione. Questo processo può alterare le aree cerebrali responsabili della percezione del dolore e della regolazione dell'umore, amplificando la sensibilità ai sintomi fisici e psichici.
La ricerca condotta dalla dott.ssa Laurello “Preliminary data on the association between inflammatory cytokines and psychosomatic syndromes in patients with bipolar depression” ha messo in evidenza l'associazione tra l’aumento dei livelli di citochine e sintomi psicosomatici nella depressione bipolare, sottolineando l'importanza dell'infiammazione cronica come possibile mediatore sia dei sintomi psicologici che fisici in questa popolazione di pazienti.
L'associazione tra marcatori infiammatori e sintomi psicosomatici supporta l'idea che l'infiammazione sistemica sia collegata non solo a disturbi psicologici, ma anche alla manifestazione di sintomi fisici. Un approccio terapeutico che consideri sia la modulazione dell'infiammazione che la gestione dello stress psicologico potrebbe essere fondamentale per migliorare la qualità di vita di questi pazienti.