
27/02/2024
Prevedere e prevenire un suicidio è una delle maggiori sfide in campo clinico psicologico e psichiatrico. Tra i fattori di rischio più citati, troviamo la presenza di disturbi mentali (in particolare depressione), la disperazione (mancanza di speranza), l’anedonia, la disregolazione emotiva.
Eppure questi fattori sembrano in grado di predire l’ideazione suicidaria, non sempre la messa in atto del proposito. Secondo le cosiddette “Ideation-to-action theories of suicide”, l’ideazione suicidaria (l’idea di togliersi la vita) e l’azione suicidaria (la messa in atto dell’idea) sono due processi distinti, ciascuno caratterizzato da meccanismi specifici e predittori differenti.
Quali sono i fattori che determinano il passaggio dall’ideazione all’azione? Alcune teorie provano a identificarli. Tra quelle più note e condivise da clinici e ricercatori troviamo:
➖ La Teoria Interpersonale Psicologica del Suicidio
➖ Il modello integrato motivazionale-volitivo
➖ La 3-step theory
➖ La Teoria della vulnerabilità fluida
Queste teorie hanno permesso una maggiore comprensione del comportamento suicidario. Chi si occupa di valutarne il rischio dovrebbe dunque tenere a mente la distinzione tra ideazione e azione e indagare (ma soprattutto intervenire) su entrambi questi aspetti.
👉 Per conoscere le teorie e approfondire l’argomento, leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2024/02/suicidio-ideazione-azione/
Chiedere aiuto
Se hai dei pensieri suicidari, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure l’associazione Samaritans al numero 06 77208977.