
29/08/2025
Nel Giappone feudale, sotto il cielo spento di un’alba invernale, un giovane samurai di nome Daichi si allenava nel cortile del suo maestro, il veterano Masanobu.
La neve copriva il terreno e ogni respiro del ragazzo diventava fumo nell’aria, mentre ripeteva ancora e ancora i movimenti della sua katana.
Quel giorno, però, le sue mani tremavano più del solito e il suo sguardo restava fisso a terra. Masanobu, osservando dal portico, percepì il peso della sua tensione.
—Daichi —disse con voce ferma—, quali pensieri turbano così tanto il tuo spirito?
Il giovane lasciò cadere la spada sulla neve e, senza osare guardarlo, mormorò:
—Non sono abbastanza forte, maestro. La mia tecnica è goffa, la mia mente fragile… temo di non essere degno del cammino del samurai.
Masanobu scese i gradini con passo sereno fino a trovarsi davanti a lui.
—Conosci un vecchio proverbio? —chiese.
Daichi scosse la testa.
—Dice: “Non parlare mai male di te stesso, perché il guerriero dentro di te ascolterà quelle parole e si spezzerà.”
Il maestro raccolse una manciata di neve e la lasciò cadere nella mano del ragazzo.
—Osserva questa neve. Se dici che è debole, si scioglierà nel tuo palmo. Ma se riconosci che ha la forza di coprire montagne e bloccare sentieri, allora la rispetterai. Così funziona il tuo spirito: si indurisce o si dissolve secondo ciò che gli dici.
Il giovane rimase in silenzio.
—Ogni volta che ti insulti, il tuo guerriero interiore abbassa la guardia. E un samurai con l’anima ferita, anche se impugna la spada più affilata, ha già perso prima di combattere.
Daichi respirò a fondo, raccolse la katana e si inchinò con rispetto.
—Allora, da oggi, parlerò come se il mio guerriero interiore ascoltasse ogni parola… perché lo fa.
Masanobu accennò un lieve sorriso.
—Ricorda, Daichi: l’acciaio della spada lo plasma il fabbro; l’acciaio dello spirito, lo forgia la tua lingua.
E così, sotto la neve che continuava a cadere, il giovane samurai riprese il suo allenamento, con la certezza che la sua voce poteva diventare la sua arma più grande… o il suo peggior nemico.