04/02/2025
Caro professor Sacco, siamo i figli di Lucia e Le scriviamo con il cuore pieno di gratitudine, perché Lei ha fatto per la nostra famiglia qualcosa che nessuno potrà mai dimenticare: ci ha ridato nostra madre e nostro nonno.
Sette anni fa, la nostra mamma era una donna che soffriva in silenzio, consumata dalla malattia e dal dolore. Ci guardava con occhi tristi, cercava di sorriderci, ma dietro quel sorriso si nascondeva un dolore immenso. Noi eravamo piccoli, ma sentivamo tutto: la sua paura, la sua stanchezza, il suo senso di colpa per non poter essere la mamma che avrebbe voluto per noi. Poi, nella sua vita e nella nostra è arrivato Lei.
Non si è tirato indietro di fronte alla sua sofferenza, non ha fatto come tanti altri che avevano abbassato lo sguardo e si erano arresi prima ancora di provare. Lei ha scelto di prendersi cura della nostra mamma, giorno dopo giorno, con la pazienza e la dedizione che solo i veri eroi possiedono. Per sette anni l’ha seguita, curata, protetta. E poi, quando è arrivato il momento più difficile, quando l’operazione era l’unica strada possibile, lei ha avuto il coraggio di compiere quel passo decisivo.
Quella colectomia subtotale non è stata solo un intervento: è stata la rinascita di nostra madre.
Oggi possiamo vederla finalmente guardarsi allo specchio senza paura, possiamo trascorrere una giornata con lei senza il terrore di vederla crollare dalla stanchezza. Grazie a lei, Professore, abbiamo riavuto indietro la nostra mamma. Ma la nostra storia con lei non finisce qui.
Nostro nonno Francesco, un uomo di 87 anni che aveva già superato tante battaglie, era stanco. Un infarto, problemi gastrici, il peso della vecchiaia. Lo vedevamo piangere nel suo letto, desideroso solo di tornare a casa, ma gli altri intorno a lui lo trattavano come se il suo tempo fosse ormai finito. Come se non fosse più abbastanza importante. Lei no. Lei lo ha visto.
Ha visto il padre, il nonno, l’uomo che ancora voleva stringere la mano della donna che ama, che ancora desiderava raccontare storie ai suoi nipoti. Lo ha curato con la stessa attenzione e lo stesso amore con cui ha salvato la nostra mamma. E, grazie a Lei, abbiamo potuto riabbracciarlo.
Caro professor Sacco, Lei non è solo un medico, è la mano che ci ha restituito la nostra famiglia e per questo, non smetteremo mai di ringraziarla.
Con infinita gratitudine,
I figli di Lucia e i nipoti di Francesco