Il Ruolo Terapeutico - Scuola di Formazione Psicoanalitica - Foggia

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Il Ruolo Terapeutico - Scuola di Formazione Psicoanalitica - Foggia SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA PSICOANALITICA - CENTRO CLINICO DI PSICOTERAPIA Il Centro Clinico si trova in Viale Michelangelo n. 145 a Foggia

Il Ruolo Terapeutico Gruppo di Foggia è uno dei nove gruppi locali presenti sul territorio nazionale, oltre alla presenza di una psicoterapeuta referente a Chiasso, in Svizzera. Il Ruolo Terapeutico Gruppo di Foggia propone attività cliniche formative in ambito relazionale per i professionisti delle professioni daiuto (medici, psicologi, psicoterapeuti, infermieri, assistenti sociali, educatori, i

nsegnanti, ecc, ) in una visione etica di approccio alla persona. Promuove lapprofondimento e la cultura in ambito psicoanalitico, attraverso corsi e seminari in stretto contatto e collaborazione con la sede centrale di Milano ed è in completa continuità con lapproccio teorico del Ruolo Terapeutico, fondato nel 1972 da Sergio Erba, condividendone lo spirito e la filosofia. La nostra Scuola di psicoterapia contiene già nel nome, IL RUOLO TERAPEUTICO, l elemento chiave del percorso di formazione e della prassi clinica: la centralità e le prerogative del ruolo del terapeuta allinterno della relazione di cura. il Ruolo Terapeutico Gruppo di Foggia è anche un Centro Clinico di psicoterapia. Il Centro clinico de il Ruolo Terapeutico Gruppo di Foggia pone molta attenzione alle condizioni di disagio sociale ed economico di particolari categorie di pazienti ai quali vengono applicate tariffe e soluzioni di pagamento particolarmente agevolate e, nei casi in cui lunico motivo di impedimento per laccesso alla terapia sia di natura economica, è previsto il pagamento di un ticket per blocchi bimestrali di sedute. Nel Centro Clinico lavorano Psicoterapeuti formati al Ruolo Terapeutico che rendono la psicoterapia economicamente accessibile a tutti.

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono...
25/07/2025

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono raccolti articoli e riflessioni in tema di Psicoanalisi, Filosofia e Letteratura.

Di seguito un piccolo estratto dell’articolo: “L’incontro analitico: persone e ruoli a confronto” di Marisa Minuti

“La fissità del setting - come scrisse Erba, cito testualmente - deve essere garantita "dal terapeuta che si propone come presente, sia nel senso di una presenza stabile, continuativa, attenta, affettuosa, capace di accogliere... sia nel senso di rappresentare il mondo presente, quello possibile nell'attualità".
Far sì che queste parole non siano uno slogan ma una solida realtà interiorizzata è un altro tassello "scomodo" per il terapeuta che deve fare i conti con le proprie ferite, proiezioni, con il suo rapporto con l'autorità, con l'esercizio del suo ruolo di autorità nella relazione terapeutica, con il proprio amore oblativo, l'amore transferale e le ferite, con le proiezioni, il rapporto con l'autorità e il modo malato di amare del paziente all'interno della relazione terapeutica, differenziandoli e restituendo al soggetto la sua quota di responsabilità, il suo
"cinquanta". Questo è concepibile solo quando noi faremo nostre queste "regole", le introietteremo e non le vivremo più come scomode ma come parte di noi. Solo allora potremmo affermare con convinzione: "Il setting siamo noi".
È proprio per questa ragione che la nascita non è il punto ultimo di questo percorso ma l'inizio di un cammino in cui non smetteremo mai di interrogarci sulle motivazioni che ci hanno spinto ad agire in quello specifico modo, sulle emozioni che stiamo sperimentando con quella specifica persona, su chi realmente rappresenta quella persona per noi, su quali rappresentazioni stiamo proiettando sull'altro.”

(“L’incontro analitico: persone e ruoli a confronto” di Marisa Minuti)

“[…] La specificità della terapia, il fattore essenziale della sua efficacia dipendono dalla capacità del curante di cop...
23/07/2025

“[…] La specificità della terapia, il fattore essenziale della sua efficacia dipendono dalla capacità del curante di coprire il proprio ruolo terapeutico.
Quando questo ruolo è coperto in modo "sufficientemente buono" l'analisi procede senza intoppi, nel senso che tutti gli "intoppi" che il paziente incontra sulla via della salute e che si presentano nella relazione con la figura e con la persona del terapeuta trovano in quest'ultimo un interlocutore "sufficientemente sano", capace di esserci, di accogliere, di rispondere senza reattività e senza collusioni, di restituire al paziente ciò che gli appartiene e che impropriamente e inconsciamente costui proietta sul terapeuta.
[…] Dire che è una posizione in autorità, dire che è una posizione asimmetrica rispetto a quella del paziente, dire che chi copre questa posizione ha la responsabilità e la funzione di aiutare chi vi si affida non è sufficiente per definire quella particolare concezione della cura che sto illustrando e alla quale mi attengo nel mio lavoro clinico. Le caratteristiche appena ricordate si applicano a tutte indifferentemente le relazioni d'aiuto.
Altri aspetti vanno pertanto considerati.
[…] Parlare di persona significa parlare di una realtà esistenziale unica, originale, irriducibile a qualsiasi altra; comporta l'introduzione di concetti come libertà, responsabilità, volontà; significa il superamento di qualsiasi attitudine diagnostica; richiede da parte del terapeuta di riconoscersi su un piano di assoluta reciprocità umana rispetto al paziente; vuol dire considerare il paziente autore e responsabile delle modalità malate con cui si relaziona con se stesso e con gli altri e, in presenza del desiderio e dell'intenzione di affrontarle, responsabile e autore della propria cura.”

(Teoria clinica del Ruolo-Sergio Erba-La porta aperta)

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono...
17/07/2025

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono raccolti articoli e riflessioni in tema di Psicoanalisi, Filosofia e Letteratura.

Di seguito un piccolo estratto dell’articolo: “Borderline: una sindrome etnica dell’ultimo occidente” di Gilberto Di Petta

“Il costrutto concettuale borderline, unico contributo del pensiero americano alla nosografia psichiatrica, potrebbe, al di là della sua cristallizzazione clinica, aver individuato una "costellazione di transizione" dall'uomo storico al post-umano dell'avvenire. Da questo punto di vista il DBP potrebbe rappresentare la "sindrome etnica"dell'ultimo Occidente, alla Devereaux.
[…] Inizia quindi ad affacciarsi, in ambito psicoanalitico, sia dal punto di vista clinico sia teorico, la necessità di una riflessione indipendente sul giovane adulto, che non attinga dalla teoria e dalla clinica né dell'adolescente né dell'adulto. Ovvero il modo preferenziale di ammalarsi o di tentare di adattarsi ai profondi mutamenti strutturali della società ipertecnologica, virtuale-informatizzata, globale, giunta alla parabola conclusiva del suo nichilismo valoriale. Del resto, modalità borderline sono sempre più rintracciabili in persone anche efficienti e generalmente considerate normali, quanto si può sperare di esserlo in questo tipo di società.
[…] Per la sindrome borderline potrebbe valere quello che Kretschmer scrisse per le psicopatie in generale: "Gli psicopatici sono dentro ognuno di noi. Ad acque calme noi li contempliamo, in tempi caldi essi ci gestiscono".”

(“Borderline: una sindrome etnica dell’ultimo occidente” di Gilberto Di Petta)

“Immaginiamo […] un tizio ignorante e incapace, privo della minima idea di che cosa sia la funzione analitica, che si tr...
16/07/2025

“Immaginiamo […] un tizio ignorante e incapace, privo della minima idea di che cosa sia la funzione analitica, che si trovi a coprire il ruolo di analista alle prese con pazienti: si tratta di un ruolo ricoperto irresponsabilmente, senza il possesso dei requisiti necessari. Il minimo che si possa fare è di preoccuparsi per la sorte di quei pazienti. Possiamo vedere il ruolo come una posizione, e la funzione come l’insieme dei compiti e delle incombenze richieste da essa.
Una posizione, anche se nel nostro caso non si tratta di un luogo fisico, è definibile e delimitabile in termini oggettivi, è ponibile in termini generali, è vincolabile a dati e requisiti verificabili dall’esterno.
Una funzione, viceversa, pur essendo anch’essa definibile e ponibile in termini generali, ha una sua quota più o meno grande di soggettività, essendo indistricabilmente connessa con lo specifico modo di “funzionare“ di una data persona."

(Domanda e risposta-Sergio Erba)

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono...
11/07/2025

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono raccolti articoli e riflessioni in tema di Psicoanalisi, Filosofia e Letteratura.

Di seguito un piccolo estratto dell’articolo: “Dottore dammi da stare bene, dammi da sognare” di Laura Brambilla e Paolo Grampa

“Nella nostra pratica clinica ci stiamo trovando a lavorare massicciamente con persone che si situano nella fascia d'età tra i 20 e i35 anni, definite in letteratura giovani adulti.
[…] Inizia quindi ad affacciarsi, in ambito psicoanalitico, sia dal punto di vista clinico sia teorico, la necessità di una riflessione indipendente sul giovane adulto, che non attinga dalla teoria e dalla clinica né dell'adolescente né dell'adulto.
[…] Tuttavia, la difficoltà nel riconoscere questa fascia evolutiva come soggetto a sé, con una sua dignità clinica e sociale, sembra essere testimoniata anche a partire dalle parole usate per nominarla. In letteratura, per esempio, sono condivise e riconosciute le espressioni "giovane adulto" o "post-adolescente. Entrambe però rimandano alla necessità di confronto per eccesso o per difetto con un'altra fase evolutiva.
[…] Oltre che dalla nostra esperienza clinica, anche dalla letteratura scientifica emerge come aspetto centrale per i giovani la sensazione di indefinitezza.
[…] Siamo arrivati a pensare che l'indefinitezza non sia tanto un sintomo da curare, quanto la caratteristica peculiare e in qualche modo fisiologica del mondo intrapsichico e relazionale dei giova-ni.
Per quanto molto spesso i giovani arrivino con una domanda del tipo "aiutami a uscire dalla mia indefinitezza", nel corso del lavoro terapeutico emerge come questa non sia tanto la domanda reale del paziente, quanto una richiesta del suo contesto sociale e famigliare. Tale richiesta ci sembra si possa manifestare in due modi diametralmente opposti, ma che secondo la nostra prospettiva rimandano al come viene trattato e pensato il desiderio dei giovani.”

(“Dottore dammi da stare bene, dammi da sognare” di Laura Brambilla e Paolo Grampa)

“Ecco, io credo che la funzione analitica possa consistere in questo: rispondere all'aspettativa di aiuto da parte del p...
09/07/2025

“Ecco, io credo che la funzione analitica possa consistere in questo: rispondere all'aspettativa di aiuto da parte del paziente conformemente a quel modello d'amore che possiamo figurarci sano
proprio per confronto con tutte le infinite modalità d'amore malato che esistono sul mercato dei rapporti e degli affetti familiari, e di cui noi, e i nostri pazienti, siamo grandi conoscitori.
Immagino questo amore sano fondato su un autentico desiderio che l'altro raggiunga il suo bene.
Nel contempo, lo immagino estremamente fiducioso nella libertà dell'altro, e rispettoso a tutti i costi di questa sua libertà. Ancora, vedo questo amore convinto della responsabilità di se stesso dell'altro, e consapevole di una condizione di sostanziale parità e reciprocità degli esseri umani (questo concetto, che a livello filosofico o politico potrebbe suonare ovvio, non lo è affatto nel mondo delle relazioni di aiuto, dove nella grande maggioranza dei casi vissuti di inferiorità, di incapacità e di impotenza vengono
accolti come condizioni oggettive, come dati di fatto, e come tali vengono trattati).
Sarà evidente a tutti che così dicendo parlo di un modello ideale, di un'astrazione. Se per assurdo
esistesse un essere umano capace di uniformarsi in tutto e per tutto a questo modello, probabilmente ci troveremmo in presenza di un mostro, o di un robot, di un essere disumanizzato.
Non è certamente questa l'idea di salute che ho in mente.
[…]
Questo concetto potrebbe essere ben rappresentato da queste parole: "Nel curare il mio modo di stare in rapporto con te e di risponderti perseguendo l'obbiettivo di un amore sano e maturo, ti
dimostro che la cosa è possibile, ed è possibile, se vuoi, anche per te".

(Teoria clinica del Ruolo-Sergio Erba-Costretto a pensare)

07/07/2025

Segnate in agenda la data del prossimo Open Day, l’ultimo prima dell’inizio del nuovo anno accademico 25-26.
Presenteremo il nostro approccio formativo, l’organizzazione della Scuola e tutto quanto necessario prima di una decisione tanto importante quanto significativa come quella di iscriversi ad una scuola di specializzazione in psicoterapia.

🗓️5 settembre

⏰19:00

EVENTO ONLINE

Per iscrizioni:
Invia per e-mail i tuoi dati: info@ilruoloterapeuiltico.fg.it

#2526

23/06/2025

XX Weekend di Scuola 21-22 giugno

Sabato:

- Dr. Ciritella: “Centauri, sciamani, terapeuti-il mito del guaritore ferito dalla ferita primaria alla formazione”
- Supervisioni cliniche

Domenica:

- Supervisioni cliniche
- Dr. ssa Di Gioia: “Violenza e stereotipo di genere”
- Chiusura anno accademico

Buona estate, ci vediamo a settembre!

“Per impostare correttamente la questione, vanno fatte alcune precisazioni, a cominciare da quella lessicale: diagnosi è...
18/06/2025

“Per impostare correttamente la questione, vanno fatte alcune precisazioni, a cominciare da quella lessicale: diagnosi è un termine medico, che definisce l’operazione in base alla quale, partendo dai sintomi, si arriva ad accertare una malattia. L’operazione della diagnosi prevede comunque l’esistenza di una norma rispetto alla quale accertare qualsiasi tipo di anormalità. In altri termini, per diagnosticare una patologia è necessario disporre di una fisiologia. Applicata al funzionamento dell’organismo somatico, la diagnosi si è estesa per analogia al
funzionamento dell’organismo psichico, e ne è nata la psicopatologia, che sulla base di una funzionalità psichica normale-fisiologica definisce le varie forme della psicopatologia. Già questa estensione della diagnosi dal soma alla psiche autorizzerebbe diverse perplessità
(come conciliare infatti la valutazione di una realtà soggettiva con criteri pseudo-oggettivi?), ma come immaginare una diagnosi applicata a quella realtà che definiamo persona?
La diagnosi, intesa nel senso tradizionale, presuppone che ci sia una competenza, dal di fuori, del mondo interiore dell’altro, e già questo la mette fuori causa nella concezione della persona e della cura tratteggiata in questo testo.
Si pensa che è umanamente impossibile non avere giudizi, impressioni, valutazioni di fronte a un’altra persona. Il punto non sta nel non averli, ma nel considerarli per quello che sono, cioè nostre soggettive e opinabili impressioni suscitate in noi dal nostro interlocutore. Possono contribuire alla conoscenza del funzionamento della coppia terapeuta-paziente, non alla conoscenza del paziente da parte di un terapeuta-osservatore esterno e oggettivo.
Se proprio ci è impossibile rinunciare a questo concetto, teniamo presente che l’osservazione costante che il terapeuta esercita su di sé e sulla propria posizione in rapporto col paziente è a tutti gli effetti una funzione diagnostica. Il fatto è che essa è esercitata su se stesso (cosa possibile e doverosa) e non sull’altro (cosa impossibile, illusoria).”

(La diagnosi-Sergio Erba-La struttura della relazione terapeutica)

“Come eravamoAl lontano 2014 risale il mio primo “incontro” con questo saggio programmatico del Ruolo Terapeutico.  Ho i...
17/06/2025

“Come eravamo
Al lontano 2014 risale il mio primo “incontro” con questo saggio programmatico del Ruolo Terapeutico. Ho il privilegio di conoscere personalmente autore e coautori del volume, di apprezzare il loro spessore umano in varie occasioni formative. Respiro un clima di grande fermento intellettuale in cui ricerca e clinica si intrecciano in modo sistematico e la curaassume un mandato alto, “di servizio”. È un periodo bellissimo, denso di confronti dialettici, ma anche di liberatorie risate, insieme profondo e lieve. Lo ricordo con quel misto di nostalgia e tenerezza che si prova generalmente ripensando a “come eravamo” a scuola, a prescindere dal grado di istruzione frequentato: curiosi, acerbi, talvolta confusi, ma ineffabilmente vivi. La Silvia di allora è” senza alcun sospetto” circa la scelta futura di questo mestiere, è assorbita da tanto “altro”, ciò che ascolta quasi ipnoticamente le è prezioso per i ruoli che già ricopre, di docente e di madre. Per un lungo frangente porta quel libro sempre con sé, in treno, a lavoro, al parco, dove conta di estrarlo magicamente da una borsa, in perfetto stile Mary Poppins. Un giorno si rammarica di averlo smarrito, vani i tentativi di ritrovamento nelle varie “stazioni” attraversate. A distanza di pochi mesi la telefonata di un parrucchiere squarcia il velo di Maya:” forse ha lasciato in salone un libro…ad intuito credo sia roba sua”. Mescolato…” CONTINUA su
https://www.ilruoloterapeutico.fg.it/iscriviti-alla-nostra-newsletter/

Dr. ssa Silvia Poli
“Studiando il testo Psicoterapia: un pensiero, un metodo, una pratica. Riflessioni di un’allieva…di lungo corso”

16/06/2025

XIX Weekend di Scuola 14-15 giugno

Sabato:

- 1 e 2 anno Dr. ssa Susanna: “Noi non facciamo diagnosi! Noi non facciamo diagnosi?”
- 3 e 4 anno Dr. ssa Stroppa: “Dipendenze affettive ”
- 3 e 4 anno Dr. Petrone: “Le dipendenze”
- Supervisioni cliniche

Domenica:

- Supervisioni cliniche
- 1 e 2 anno Dr. Tortorella: “La relazione: dall’universale alla stanza di analisi”
- 3 anno Dr. ssa Di Carlo: “I meccanismi di difesa”
- 4 anno Dr. Ciritella: “Il modello relazionale: dall’attaccamento all’intersoggettività” Stephen Mitchell

Buona settimana!

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono...
12/06/2025

“I Quaderni” del Ruolo Terapeutico è un’antologia semestrale di clinica e formazione psicoanalitica. Al suo interno sono raccolti articoli e riflessioni in tema di Psicoanalisi, Filosofia e Letteratura.

Di seguito un piccolo estratto dell’articolo: “”Corpo curante” in carcere” di Maria Inglese

“[…] In carcere, come terapeuti, viviamo quello che abbiamo definito il "doppio vincolo istituzionale". Il doppio vincolo si manifesta quando c'è una relazione importante tra due persone, profondamente legate; il doppio vincolo è studiato nelle famiglie dove vivono pazienti schizofrenici, nella relazione soprattutto parentale col figlio, nella quale i messaggi che uno dei componenti riceve non sono coerenti. Il messaggio verbale esprime un certo contenuto, ma nello stesso tempo il non verbale o, a volte, anche il verbale, disconferma quello che viene detto. Ti trovi in mezzo a due messaggi opposti e cosa puoi fare? Credere a uno dei due messaggi, non a tutti e due, il rischio è la follia (la schi-zofrenia), ma a quale, quello verbale, quello non verbale? Ecco, noi siamo in mezzo a questo vincolo, costantemente. Vi faccio qualche esempio. La salute è un bene primario. Nessuno di noi vorrebbe che la propria salute venisse messa a rischio da qualcuno o qualcosa. Però in carcere se sono malato, soprattutto gravemente malato, ho più possibilità di uscire. Quindi che interesse hanno i detenuti a seguire tutta la profilassi che viene proposta sulle malattie infettive, sull'igiene, sull'alimentazione, sul fumo?
Se più è compromessa la loro salute e più vedono aumentare la possibilità di uscire?”

(“Corpo curante” in carcere-Maria Inglese)

Indirizzo

Foggia

Orario di apertura

Sabato 08:30 - 19:30
Domenica 08:30 - 19:30

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Our Story

Il Ruolo Terapeutico - Gruppo di Foggia è uno dei dieci gruppi locali de “il Ruolo Terapeutico” presenti sul territorio nazionale, un undicesimo gruppo locale ha sede a Chiasso, in Svizzera.

Fondata nel 1983 come Corso triennale (poi diventato quadriennale) di formazione alle relazioni terapeutiche, nel 2003 è stata riconosciuta dal MIUR come SCUOLA DI FORMAZIONE PSICOANALITICA DE "IL RUOLO TERAPEUTICO", codice istituto: 170. La Scuola è strutturata secondo le norme e gli ordinamenti ministeriali previsti per gli Istituti privati di Specializzazione in Psicoterapia e si propone di formare gli allievi all'esercizio dell'attività psicoterapeutica psicoanalitica. Nel 2016 (D.M 26.04.2016 PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE N°113 IN DATA 16.05.2016) è stata approvata la SEDE DI FOGGIA che segue l'identico piano formativo della Sede di Milano. La Scuola prevede un percorso formativo al termine del quale viene riconosciuto il raggiungimento dei requisiti formativi personali adeguati allo svolgimento dell'attività di psicoterapeuta. Tale riconoscimento è sancito attraverso il rilascio di un Diploma di Specializzazione in Psicoterapia equipollente al Diploma rilasciato dalle corrispondenti Scuole di Specializzazione Universitarie ai sensi dell'articolo 17 comma 96 della legge n. 127/97. Le esperienze formative offerte dalla Scuola sono fondate su un insegnamento "forte" degli aspetti strutturali delle relazioni terapeutiche e su un accompagnamento personalizzato di ciascun allievo nel processo di assimilazione e interiorizzazione delle prerogative del proprio ruolo, e di presa di coscienza e cura delle proprie disfunzionalità nel rapporto con se stesso e con l'altro. Il processo formativo avviene in gruppo ed è fondato sull'analisi delle situazioni e dei problemi emotivo-relazionali incontrati dagli allievi nel corso della loro attività clinica.

Il Ruolo Terapeutico - Gruppo di Foggia offre, inoltre, proposte di formazione in ambito relazionale per i professionisti delle professioni d'aiuto (medici, psicologi, psicoterapeuti, infermieri, assistenti sociali, educatori, insegnanti, ecc..., ) ed è un centro clinico di psicoterapia. Promuove, inoltre, l’approfondimento e la cultura in ambito psicoanalitico, attraverso corsi e seminari, alcuni dei quali gratuiti, e supervisioni cliniche in una prospettiva etica di approccio alla persona e in stretto contatto e collaborazione con la sede centrale di Milano, in completa continuità con l’approccio teorico del Ruolo Terapeutico, fondato oltre 40 anni fa da Sergio Erba, condividendone lo spirito e la filosofia. La presenza de il Ruolo Terapeutico a Foggia risale al 6 dicembre 2008, data in cui fu organizzato l’incontro tra Sergio Erba, fondatore e direttore de il Ruolo Terapeutico di Milano, e gli operatori delle relazioni di aiuto dei servizi pubblici, del privato sociale, psicologi, medici, insegnanti ed aperto anche al pubblico dei “non addetti ai lavori”, con una relazione sul tema "La struttura della relazione terapeutica", presso l'Hotel Cicolella di Foggia. Dopo il successo di quella manifestazione, dal 10 al 12 settembre 2010 a Pugnochiuso - Vieste (FG), si svolse il Convegno accreditato ECM, "Clinica, Formazione, Teoria", curato da C. Di Prima e P. Ciritella, a cui parteciparono in veste di relatori e conduttori di gruppo Sergio Erba, Emanuele Santirocco, Pierluigi Sommaruga, Paolo Serra. Dall’anno successivo il Ruolo Terapeutico - Gruppo di Foggia iniziava con regolarità a proporre attività di tipo formativo dando avvio al Corso teorico-clinico di formazione alle relazioni d’aiuto e alle altre iniziative. Nel Centro clinico di Psicoterapia lavorano psicoterapeuti iscritti ai rispettivi Ordini professionali.