Dott.ssa Daria Capponi - psicologia psicoterapia

Dott.ssa Daria Capponi - psicologia psicoterapia Psicologia

Questa pagina vuole essere un semplice strumento di condivisione e riflessione su tematiche relative alla salute a al benessere psicologico, oltre che un modo per tenervi informati sulle iniziative professionali che svolgo come Psicologa psicoterapeuta e come Brain Trainer e sui corsi di Ginnastica Mentale® che tengo nella zona di Foligno e nella provincia di Perugia.

Praticare mindfulness significa sviluppare la capacità di mantenere il contatto con la realtà.💗 Quali sono i benefici?✨S...
05/09/2025

Praticare mindfulness significa sviluppare la capacità di mantenere il contatto con la realtà.

💗 Quali sono i benefici?

✨Sviluppare pazienza: accettare i ritmi con cui gli eventi si manifestano, senza cercare di cambiare tutto subito.

✨Aumentare l’apertura: osservare le cose senza doverle immediatamente etichettare o giudicare, evitando di farci condizionare dai nostri pregiudizi.

✨Raggiungere maggiore equilibrio: diventare più equilibrati e meno reattivi anche di fronte a eventi, sensazioni, emozioni o pensieri difficili e spiacevoli.

✨Ridurre lo stress mentale: diminuire la tendenza a farci travolgere dal flusso incessante dei pensieri, che spesso ci lascia esausti e sopraffatti.

✨Favorire risposte più consapevoli: reagire in modo meno impulsivo, ridurre gli automatismi e liberarsi da vecchi schemi e condizionamenti.

23/08/2025

La parola “mindfulness” è stata usata per la prima volta da Robert Alexander Frazer Rhys Davids, nel 19° secolo, come traduzione del termine pali "sati", per indicare la qualità della mente di prestare attenzione in modo vigile e consapevole.

Più tardi, anche il monaco vietnamita Thích Nhất Hạnh, che ha avuto il merito di adattare il linguaggio e la pratica della meditazione a beneficio degli occidentali, ha usato il termine mindfulness, sottolineando come "mindfulness" significhi vivere pienamente il momento presente, con consapevolezza e compassione, integrandola nei gesti quotidiani come camminare, respirare o mangiare.

Negli anni ’70 Jon Kabat-Zinn con il programma MBSR ha portato la mindfulness in ambito medico e psicologico. Da allora la mindfulness ha assunto sempre più una veste scientifica e terapeutica, diffondendosi ampiamente anche attraverso la creazione di protocolli standardizzati.

La mindfulness può offrire grandi benefici alla salute mentale, anche se non è una psicoterapia e non la sostituisce. Per praticare non è necessario seguire un protocollo standardizzato. Alcuni grandi maestri hanno sottolineato l'importanza di procedere con delicatezza e cautela, e dell'osservare gli effetti per adattare la pratica: “Se una pratica non produce effetti nella tua vita, non è la pratica giusta per te”.

🌱 INTRODUZIONE ALLA MINDFULNESS: COLTIVARE ATTITUDINI MENTALI SALUTARI 🌱Partecipa dal vivo a un incontro introduttivo di...
21/08/2025

🌱 INTRODUZIONE ALLA MINDFULNESS: COLTIVARE ATTITUDINI MENTALI SALUTARI 🌱

Partecipa dal vivo a un incontro introduttivo di mindfulness per adulti principianti, della durata di un’ora e mezza. Esploreremo insieme:

✨ L’attenzione al momento presente.

✨ L’osservazione dei pensieri ed emozioni senza giudizio.

✨ Lo sviluppo di attitudini mentali che aiutano la mente a liberarsi dagli schemi che generano sofferenza.

📅 Quando: 21 settembre
🕒 Orario: 17:30 – 19:00
📍 via della Ventia 4, Resina (PG)
💬 Adatto a principianti – nessuna esperienza richiesta
⚠️ Numero massimo di partecipanti: 8
💰 Contributo minimo di partecipazione: 6 euro

📌 Iscrizione obbligatoria: invia un messaggio a 347 855 8955 per confermare la partecipazione.

🌿 Esplora con noi come la mindfulness può aiutarti a vivere con maggiore presenza, chiarezza ed equilibrio interiore.

Nella tradizione tibetana accompagnare i morenti con consapevolezza, compassione e presenza è considerato un gesto profo...
14/07/2025

Nella tradizione tibetana accompagnare i morenti con consapevolezza, compassione e presenza è considerato un gesto profondamente spirituale e fondamentale per il futuro della coscienza della persona. Lo stato mentale al momento della morte viene considerato fondamentale per la rinascita successiva.

La morte è vista come una transizione, non una fine. Si può immaginare la mente come una fiamma. Alla morte, quella fiamma non viene "spenta" ma accesa da un altro stoppino: non è la stessa fiamma, ma ne è la continuazione condizionata.

Si crede che morire nella paura, nella confusione o nell’attaccamento possa portare a una rinascita sfavorevole, mentre morire con pace, chiarezza e apertura del cuore favorisca una buona rinascita.

La presenza accanto al morente ha una funzione spirituale in cui la compassione è centrale: stare vicino al morente con cuore aperto, senza forzare, senza giudicare, è un atto di grande valore. La calma, la gentilezza e la presenza sono viste come aiuti concreti per facilitare un passaggio sereno.

Questa tradizione è molto toccante per tutti noi: morire in pace non è solo un ideale spirituale, è un bisogno profondamente umano.

La presenza di qualcuno che resta accanto, senza fuggire, può trasformare la solitudine e la paura in qualcosa di condiviso, più lieve, più umano.

Morire accompagnati, e non soli, è un atto di cura,
e per chi resta, può diventare una memoria dolce, anziché una ferita.

Vivere male il proprio aspetto fisico è estremamente diffuso, con livelli diversi di intensità, contesto e durata. Le ri...
12/07/2025

Vivere male il proprio aspetto fisico è estremamente diffuso, con livelli diversi di intensità, contesto e durata. Le ricerche psicologiche e sociologiche mostrano che il malessere legato all’immagine corporea è un’esperienza comune, soprattutto nei contesti culturali occidentali. Ecco alcuni dati e riflessioni per inquadrarlo:

📊 Dati generali

Adolescenti: secondo l’OMS, tra il 60% e l’80% delle ragazze e il 30%-50% dei ragazzi esprimono insoddisfazione per il proprio corpo.

Adulti: uno studio pubblicato su Psychological Bulletin (2021) evidenzia che circa il 50% delle donne e il 30% degli uomini adulti hanno vissuto un'immagine corporea negativa in modo continuativo.

Social media: l’uso frequente di Instagram, TikTok o altri canali visivi è associato a un aumento del confronto sociale e della dismorfia corporea percepita, soprattutto tra i più giovani.

💭 Fattori che alimentano il disagio

1. Modelli estetici irraggiungibili (magrezza, pelle perfetta, proporzioni standardizzate).

2. Confronto sociale – spesso inconsapevole, automatico, e basato su immagini filtrate.

3. Commenti o critiche ricevute in adolescenza (famiglia, scuola, media).

4. Esperienze traumatiche legate al corpo (bullismo, abusi, malattia).

5. Fattori psicologici interni – come bassa autostima, tratti perfezionistici, tratti ansioso-depressivi.

📌 Non solo estetica

Vivere male il proprio corpo non è sempre legato a una valutazione estetica “oggettiva”. Conta molto:

Come ci si sente nel corpo (es. goffaggine, sensazione di “stare fuori posto”).

Quanto il corpo viene sentito come “estraneo” o minaccioso (soprattutto in caso di traumi o disturbi dissociativi).

Il significato simbolico che il corpo assume nella propria storia e nelle relazioni.

🧠 Tra normalità e patologia

Un certo grado di insoddisfazione corporea è considerato normale, cioè abbastanza comune e non necessariamente disfunzionale.

Quando però il disagio diventa pervasivo, influisce sul comportamento quotidiano (es. evitamento sociale, alimentazione rigida, ossessione per l’aspetto), si può parlare di disturbo dell’immagine corporea, e nei casi più gravi di disturbo da dismorfismo corporeo e disturbi alimentari.

05/07/2025

«Esiste un curioso paradosso: quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare".
- Carl Rogers

04/07/2025
27/06/2025

«La maggior parte delle persone che cercano di capire le ragioni per cui fanno ciò che fanno, a un certo punto, incontrano delle resistenze. "Stai dando la colpa al passato". "Il tuo passato non è una scusa". È vero. Il tuo passato non è una scusa. Ma è una spiegazione, che offre spunti di riflessione sulle domande che molti di noi si pongono: perché mi comporto come mi comporto? Perché mi sento come mi sento? Per me, non c'è dubbio che i nostri punti di forza, le nostre vulnerabilità e le nostre reazioni uniche siano un'espressione di ciò che ci è successo. Molto spesso, "ciò che è successo" impiega anni per rivelarsi. Ci vuole coraggio per affrontare le nostre azioni, rimuovere gli strati di trauma dalle nostre vite ed esporre la cruda verità del nostro passato. Ma è qui che inizia la guarigione».

-Oprah Winfrey

Oprah Winfrey, oltre al suo successo mediatico, è nota per il suo forte impegno sociale, derivante in parte dalle esperienze personali di trauma e abuso subite durante l'infanzia. Questi eventi l'hanno portata a fondare l'organizzazione "Oprah's Angel Network", che si concentra sull'istruzione e i diritti delle donne, e a utilizzare il suo programma televisivo per affrontare temi delicati come il razzismo, la salute mentale e la crescita personale.

Ve lo dico condividendo le parole di Arielle Schwarz,  perché so che riguardano molti di voi, e spero che possa esservi ...
23/06/2025

Ve lo dico condividendo le parole di Arielle Schwarz, perché so che riguardano molti di voi, e spero che possa esservi di aiuto sapere che siete compresi, e che quello che state provando è la normale risposta di difesa che gli esseri umani mettono in campo quando non si sono sentiti al sicuro per molto tempo.

🔹Lo stress influisce moltissimo sul modo di respirare. Le tecniche di respirazione sono uno dei modi più rapidi per recu...
17/06/2025

🔹Lo stress influisce moltissimo sul modo di respirare. Le tecniche di respirazione sono uno dei modi più rapidi per recuperare la calma.
🔹Tuttavia non è infrequente che chi non ha mai lavorato sul respiro, o ha avuto episodi di ansia acuta o panico incontri qualche difficoltà iniziale a concentrarti sul respiro.
🔹Sappi che non c'è nulla di pericoloso, ma per sentirti a tuo agio puoi avvicinarti gradualmente a questo tipo di esercizi e interrompere l' esercizio quando vuoi, se avverti troppo fastidio.
🔹Per molti la tecnica più semplice e sicura da cui partire è l'esercizio dei sospiri.
Anche se non ce ne accorgiamo sospiriamo spontaneamente ogni 5 minuti circa. Sospirare calma il sistema nervoso. Puoi sospirare volontariamente, inspirando profondamente dal naso e espirando lentamente dalla bocca, buttando fuori tutta l' aria, magari emettendo un suono come se stessi soffiando, oppure pronunciando una vocale coma la A o la O.
🔹È utile ripeterlo più volte, non necessariamente di seguito, puoi anche respirare normalmente tra un sospiro e l'altro. Prosegui fino a quando avrai sospirato almeno 2 o 3 volte.
🔹 Quando senti che per te è il momento, termina l'esercizio e lascia andare ogni controllo sulla tua respirazione, e se vuoi, puoi osservare se e cosa è cambiato in te.
🔹Se ti sei sentito a tuo agio potrai poi provare altre tecniche di respirazione basate sul controllo della durata dell' inspirazione e dell' espirazione.

🌬️Buon respiro !

Se in passato abbiamo vissuto dei traumi, o siamo stati ripetutamente esposti a situazioni in cui ci siamo sentiti in pe...
04/06/2025

Se in passato abbiamo vissuto dei traumi, o siamo stati ripetutamente esposti a situazioni in cui ci siamo sentiti in pericolo, spaventati o minacciati, il peso di queste esperienze resta impresso nel corpo.

Ma il nostro corpo, grazie alla sua naturale tendenza alla sopravvivenza e all’autoconservazione, sa istintivamente cosa serve per risolvere il passato.

Il grido inespresso, l’impulso a fuggire, il bisogno di respingere chi ci ha fatto del male sono dentro di noi. Portiamo ancora questi movimenti incompiuti, questi gesti rimasti sospesi. Quando finalmente riusciamo a completarli, possiamo riappropriarci del senso di padronanza sul nostro corpo e sperimentare un senso di ricomposizione.

Le terapie basate sul corpo aiutano proprio in questo: a portare a compimento, in modo lento e consapevole, quelle azioni rimaste bloccate, in un contesto sicuro, stabile e rispettoso dei nostri tempi. Questo ci permette, con il tempo, di superare il senso di impotenza e aprirci all'esperienza delle possibilità che abbiamo.

26/05/2025

"Devo costringermi a sorridere anche quando sono piena di tristezza? Mi sembra innaturale", osservò una donna.
"Noi siamo in grado di sorridere alla nostra tristezza, perché siamo più della nostra tristezza" rispose il maestro.
Un essere umano è come un televisore con centinaia di canali. Se ti sintonizzi sulla tristezza sei la tristezza, se ti sintonizzi sulla rabbia sei la rabbia, se ti sintonizzi sul sorriso sei il sorriso. Ci lasciamo tiranneggiare da un solo canale, mentre in ognuno di noi ci sono molti canali, molti semi. Possiamo fare di più che lasciarci invadere da un programma chiassoso. Per esempio possiamo continuare a guardare quel programma con la consapevolezza che stiamo guardando quel programma, ma non siamo dentro al programma. Così sorridere alla tristezza vuol dire sapere che c'è la tristezza, sentirla, osservarla, e al tempo stesso essere benevolenti verso quella tristezza, come quando ci dispiace per un amico.
"Sono troppo triste. Sorridere non è la cosa giusta da fare" proseguì la donna. "Anche se la cosa giusta da fare fosse piangere e gridare" rispose il maestro "ricorda che il modo in cui agisci, il modo in cui sei influenza te e l'ambiente intorno a te. Tutti abbiamo un certo grado di intenzionalità, anche quando sembra di no, e l'intenzionalità può essere allenata. Se scegli di coltivare tristezza e disperazione diventi tristezza e disperazione e porti queste cose con te. Pensa a quali sono le conseguenze che desideri per te stesso e per gli altri e allena l'intenzionalità in quella direzione. Se coltivi benevolenza e comprensione puoi portare benevolenza e compassione con te e intorno a te".

Ispirato a Essere pace, di Thich Nhat Hanh

Indirizzo

Via La Louviere 1/A
Foligno
06034

Telefono

3478558955

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