Parafarmacia Farmafree dott.ssa Marisa Massarone

Parafarmacia Farmafree dott.ssa Marisa Massarone Dott.ssa Marisa Massarone,
laureata presso l'università Federico II di Napoli. Iscritta all'albo dell'ordine dei farmacisti di Latina dal 2009

Le parafarmacie farmafree sono caratterizzate da una precisa identità commerciale, che riscontra sin da subito il favore del pubblico, riuscendo a fidelizzare nel breve periodo un numero sempre crescente di clienti. In questi anni, Pharmactive ha perfezionato un’esclusiva metodologia operativa per la promozione, la gestione e l'assistenza dell'attività di vendita di prodotti parafarmaceutici, nonché di farmaci OTC e SOP, così come individuati dal DL n. 223/2006 e successive modifiche, elaborando e promuovendo un insieme di principi, procedure, tecniche commerciali, programmi di gestione della clientela e conoscenze specifiche, che gli hanno fatto assumere una posizione di rilevanza nel settore. Lo sviluppo di un’immagine omogenea, anche attraverso la cura degli ambienti, confortevoli e accoglienti, riflette non solo passione per i dettagli, professionalità e qualità del servizio, ma anche il preciso obiettivo di far sperimentare al cliente una piacevole esperienza di acquisto.

17/10/2024
ANALISI LIPIDOMICA DI MEMBRANA CELLULARECosa è l'analisi lipidomica di membrana?L'analisi è uno strumento avanzato e inn...
04/10/2024

ANALISI LIPIDOMICA DI MEMBRANA CELLULARE
Cosa è l'analisi lipidomica di membrana?
L'analisi è uno strumento avanzato e innovativo, basato sui principi della medicina molecolare ,che determina un vero e proprio profilo dell'individuo.
L'analisi lipidomica presso la Parafarmacia dott.ssa Massarone viene eseguita, secondo protocollo analitico accreditato ISO/IEC 17025, presso il Laboratorio The Longevity Bio-Lab (Lipinutragen) autorizzato ASL, situato all'interno dell'Area di Ricerca CNR di Bologna.
Attraverso un semplice prelievo di sangue, mediante il processo analitico-robotico accreditato, si ottengono informazioni importanti e precise sulla quantità e qualità dei grassi che formano la membrana cellulare , elemento indispensabile alla vita e al funzionamento delle cellule dell'organismo.
In prevenzione, evidenziare eventuali scompensi lipidici, consente di intervenire su uno squilibrio ancor prima che si trasformi in condizione patologica

Nel dettaglio, l'analisi è consigliata in situazioni fisiologiche correlate alla qualità della vita:
-AGING
-SPORT
-GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
-SVILUPPO INFANTILE

oltre che essere di supporto in situazioni patologiche come:

-SOVRAPPESO e OBESITà
-DISMETABOLISMI
-PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI e DISLIPIDEMIE
-ALLERGIE
-DISTURBI DERMATOLOGICI
-INFIAMMAZIONE INTESTINALE
-STATI INFIAMMATORI CRONICI

L'IMPORTANZA DEI GRASSI NEL NOSTRO ORGANISMOIn questi primi venti anni del 21esimo secolo i grassi hanno finalmente pres...
27/09/2024

L'IMPORTANZA DEI GRASSI NEL NOSTRO ORGANISMO

In questi primi venti anni del 21esimo secolo i grassi hanno finalmente preso una rivincita su tutte le altre molecole che formano il nostro organismo e la dieta, perché se ne è riconosciuta la loro indispensabilità per la salute. Non possiamo fare a meno dei grassi e questa cultura va diffusa il più possibile per evitare errori importanti che quindi possono provocare danni, anche seri. (C. Ferreri. Dalla Parte dei grassi, Mind Edizioni, 2019).

DHA: acido grasso indispensabile

Alla testa della lista dei grassi indispensabili vi è certamente DHA o, come correttamente viene definito, l’acido DOCOSAESAENOICO Dal 2010, l’agenzia Europea EFSA per la sicurezza alimentare ne ha stabilito la quantità da assumere ogni giorno per ciascun individuo, che è 200-250 mg, sottolineandone l’importanza in gravidanza, allattamento e in alcune fasi della vita, come durante la crescita (EFSA Journal 2010 8(3): 1461). Nel 2014 (EFSA Journal 2014;12(10):3840) è stato verificato l’effetto di DHA sul “normale sviluppo cerebrale”, soprattutto per neonati e bambini al di sotto dei 2 anni con dosaggi di 100 mg/giorno e con dosaggi di 250 mg/giorno per l’accrescimento da 2 a 18 anni.

Insieme all’altro omega-3 EPA, nei dosaggi di almeno 250 mg, DHA contribuisce a mantenere la corretta funzione cardiaca (regolamento EU 432/2012).

Tali quantità possono essere certamente ottenute da una dieta che includa fonti di DHA, come alghe, oppure pesci che mangiano, appunto, le alghe. In 100 grammi di pesce possono essere ritrovati ben 500 mg di omega-3 (EPA e DHA), pertanto è veramente necessario consumare frequentemente questo tipo di alimento, per mantenere i livelli di grassi indispensabili alla salute.

DHA può anche essere preparato dall’organismo? La risposta è SI ma, essendo un acido grasso della famiglia Omega-3, si deve necessariamente assumere il suo precursore – acido alfa-linolenico ALA – che il nostro organismo non può preparare (ACIDO GRASSO ESSENZIALE) e quindi deve essere introdotto con gli alimenti.

Ma quali alimenti? ALA è presente in buona quantità nell’olio di lino e nei semi di lino (che però si devono triturare), in alcune verdure (spinaci), ma molto poco nelle carni, bovina oppure di pollo, e nei derivati di questi animali (latte, uova, etc.). La ragione di scarsità di fonti Omega-3 si trova anche nell’alimentazione seguita negli allevamenti di tipo “intensivo” per l’immissione al mercato di animali terrestri e marini. Per fortuna, stiamo assistendo in tempi più recenti ad una maggiore consapevolezza degli allevatori per la nutrizione animale, e i consumatori possono giocare un ruolo importantissimo per modificare il mercato in meglio, se scelgono prevalentemente di comprare prodotti derivanti da allevamenti con alimentazione e trattamenti naturali.

Integrare DHA in età infantile
Concludo con l’osservazione che i deficit di DHA (al di sotto di 5%) sono stati riscontrati in bambini affetti da disturbi comportamentali (ns. lavori pubblicati su PlosONE 2013 PLoS ONE 8(6): e66418 e Scientific Reports di Nature 2017, 7, art. no 9854). Anche se non si può indicare tale deficit come unica causa di tali disturbi, la diminuzione di DHA deve allertare il medico per la possibilità di una patologia da “deficienza di acidi grassi essenziali” (EFA deficiency). A questo punto, accertato il deficit, in bambini fragili si deve intervenire per assicurare l’assunzione di questo elemento così necessario allo sviluppo neuronale. A tale scopo si crea un piano alimentare con l’utilizzo frequente di alimenti sopra indicati. Però, se non si possono assicurare i livelli indispensabili di DHA (250 mg al giorno), si può ricorrere all’integrazione assicurando la qualità dell’integratore prescelto

Al congresso europeo sull’obesità (ECO2015), svoltosi a Praga il 6-9 Maggio 2015, è stato confermato il dato dell’OMS su...
12/09/2024

Al congresso europeo sull’obesità (ECO2015), svoltosi a Praga il 6-9 Maggio 2015, è stato confermato il dato dell’OMS sulle proiezioni dell’obesità che vedranno nel 2030 più della metà degli adulti al di sopra dei limiti di peso. L’obesità rappresenta infatti la maggior sfida sanitaria del 21° secolo, soprattutto in Europa.

Essa infatti si presenta con varie comorbilità nonché problematiche psicologiche, inoltre innalza il rischio di contrarre malattie croniche non trasmissibili quali affezioni cardiovascolari, tumori e diabete. Questa situazione che affligge anche la popolazione pediatrica si proietta sui dati relativi all’aspettativa di vita che, per la prima volta, indicano la probabilità che gli adolescenti attuali vivranno meno a lungo dei propri genitori per le conseguenze del diabete o di patologie cardiovascolari.

Nel 2050 si prevede infatti che la vita media diminuirà di 5 anni. In Italia, i dati del Ministero della Salute sui bambini della scuola primaria evidenziano che i bambini in sovrappeso sono il 21% e i bambini obesi sono circa il 10%, compresi i bambini severamente obesi che da soli sono il 2,2%.
Si registrano prevalenze più alte nelle regioni del sud e del centro (Okkio alla Salute, dati 2014).

L’era industriale è sempre più caratterizzata da diete e stili di vita scorretti, riconosciuti come la causa primaria di obesità che predispone alle patologie indicate sopra, soprattutto metaboliche come il diabete (rassegna in “Membrane lipidomics for personalized health”, Wiley Press, in stampa a luglio 2015).

“Diabesità” è un termine coniato recentemente per mettere in evidenza la stretta associazione tra obesità e diabete. (1)
E’ ormai certo che gli approcci terapeutici basati sulla dieta apportano indiscutibili benefici (2)
La somministrazione di oleato aumenta nel tessuto adiposo la sensibilità all’insulina nell’infiammazione cronica indotta dall’obesità, che è causa di alterazioni della cascata di segnalazione di questo ormone (3).
Le indicazioni ottenute finora convergono verso un effetto anti-infiammatorio degli omega-3, laddove l’infiammazione è una delle costanti nella condizione di obesità.
E’ riportato che la supplementazione di n3-PUFA migliora le condizioni del paziente in patologie metaboliche e cardiovascolari senza interferire con le comuni terapie, ma spesso funzionando in sinergia con esse (4).
Infine, gli effetti protettivi degli omega-3-PUFA sono ben documentati non solo nell’ inibizione degli eicosanoidi, ma anche per la formazione di nuovi biomediatori lipidici (resolvine e protectine) (5).

L’integrazione tra le varie “omiche” (metabolomica, lipidomica, proteomica, ecc.) potrebbe offrire un notevole contributo al raggiungimento di importanti obiettivi come chiarire le basi metaboliche dell’obesità che portano al diabete, e le differenze tra gli obesi che sviluppano il diabete, e quelli che non si ammalano (Ann N Y Acad Sci. 1287:1-16, 2013).

Bibliografia
(1) Ann N Y Acad Sci. 1287:1-16, 2013)
(2) Am J Physiol Heart Circ Physiol.;308(4):H269-80, 2015
(3) 1;290(18):11663-77, 2015
(4) docr Metab Immune Disord Drug Targets. 1;11(3):232-46, 2011
(5) FASEB J. 23(6):1946-57, 2009

Stanchezza e disturbi dell'umore: un aiuto dalla LIPIDOMICATipica sindrome da stress è la stanchezza, fisica e mentale, ...
05/09/2024

Stanchezza e disturbi dell'umore: un aiuto dalla LIPIDOMICA

Tipica sindrome da stress è la stanchezza, fisica e mentale, che si accompagna a debolezza immunitaria (vulnerabilità alle piccole infezioni e ai malanni stagionali), a difficoltà di concentrazione, a disturbi umore (irritabilità o apatia/malinconia).


Disturbi umore: le cause dei disturbi dell’umore sono tra le più svariate, da quelle fisiologiche (metereopatia, cambiamenti ormonali, affaticamento da studio o da lavoro, ecc.), a quelle collegate a vere e proprie patologie (disturbi psichiatrici, malattie polmonari, cardiovascolari, cancro) o indotte come effetti collaterali in seguito all’ uso di farmaci.

Nell’uomo l’ aumentato rischio di sviluppare disturbi dell’umore, e stati d’ansia. è stato associato ad una dieta carente di acidi grassi Omega-3[1,2].

I PUFA Omega-3, eicosapentaenoico (EPA C20:5)e il docosaesaenoico (DHA C22:6), regolano la produzione di neurotrasmettitori (dopamina e serotonina), favorendo l’equilibrio dell’umore, la calma e la coordinazione.

Gli omega-3 sono fondamentali per il corretto svolgimento della funzione cognitiva,e riducono il rischio di malattie croniche e infiammatorie (patologie cardiache, artrite, cancro, ecc.).

Il DHA favorisce altresì la riduzione della infiammazione, spesso di tipo subclinico che si manifesta attraverso disturbi dello stato emotivo della persona.

Nei bambini in particolare si osservano momenti fisiologici di instabilità, difficoltà di concentrazione, calo improvviso del rendimento scolastico, ipersonnia o insonnia.

Astenia, faticabilità, inappetenza, una continua stanchezza in mancanza di attività fisica, sono sintomi di una situazione di stress.

Recenti studi ribadiscono l’importanza di alcuni nutrienti in grado, insieme agli Omega-3, di ridurlo, regolando comportamento e benessere. Magnesio e potassio, per esempio, sono essenziali per la contrazione muscolare e la conduzione degli stimoli nervosi. Se associati alle vitamine del gruppo B e alla vitamina C, coadiuvano l’attività del sistema nervoso e a rendere più efficace il metabolismo energetico.

D’altro canto, gli Omega-3 con le vitamine liposolubili (E, A, K) garantiscono un adeguato sistema antiossidante contro i radicali liberi in eccesso prodotti dallo stress ossidativo.

Bibliografia
Morris G. Berk M. Walder K. Maes M Central pathways causing fatigue in neuro-inflammatory and autoimmune illnesses

Indirizzo

Via ROMA 180
Fondi
04022

Sito Web

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