
19/02/2025
📌 Intervista al prof. Antonio Maturo riguardo l'importanza del ruolo del caregiver familiare nelle cure alla persona con Alzheimer
Oggi conosciamo il professor 𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙈𝙖𝙩𝙪𝙧𝙤, docente di Sociologia della salute all’Università di Bologna, principal investigator del progetto 𝑪𝒂𝒓𝒆𝒈𝒊𝒗𝒆𝒓 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒊 𝒆 𝑨𝒍𝒛𝒉𝒆𝒊𝒎𝒆𝒓. Dopo essersi occupato di organizzazione sanitaria, ha approfondito le malattie croniche dal punto di vista del paziente. Ha studiato la medicalizzazione e la sociologia digitale, per poi tornare a occuparsi di welfare locale. Ha insegnato per 5 anni Sociologia della salute alla Brown University, analizzando il sistema sanitario americano.
♦️ 𝙋𝙚𝙧𝙘𝙝é 𝙡'𝘼𝙡𝙯𝙝𝙚𝙞𝙢𝙚𝙧?
L’interesse per l'Alzheimer nasce dalla sua crescente diffusione a livello epidemiologico. La malattia è una sfida sanitaria e sociale importante, senza dimenticare l'aspetto legato alla cd. “political economy”: l’Alzheimer attrae poche risorse rispetto ad altre malattie che godono di trattamenti farmacologici e chirurgici molto costosi. L’Alzheimer, essendo una malattia senza cure farmacologiche risolutive, è una “malattia povera”, con risorse limitate destinate alla ricerca. Affrontare l’Alzheimer, quindi, è anche una questione di giustizia sociale, poiché la malattia è spesso trascurata dalle ricerche scientifiche private.
♦️ 𝑪𝒐𝒔𝒂 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒏𝒈𝒂𝒈𝒆𝒎𝒆𝒏𝒕?
In letteratura, il termine "engagement" viene tradotto come coinvolgimento, ma da una prospettiva sociologica va inserito in un contesto sociale più ampio. Il coinvolgimento dei familiari nel caregiving non può prescindere dalle condizioni socio-economiche e dai vincoli di genere che influenzano il ruolo del caregiver. L'engagement non riguarda solo la partecipazione individuale, ma deve essere analizzato considerando anche le disuguaglianze e le difficoltà che i familiari affrontano nell’assistenza quotidiana.
♦️ 𝑸𝒖𝒂𝒍 è 𝒊𝒍 𝒓𝒖𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒆𝒏𝒈𝒂𝒈𝒆𝒎𝒆𝒏𝒕 𝒏𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒍𝒛𝒉𝒆𝒊𝒎𝒆𝒓?
Non esiste un modello unico applicabile a tutti i contesti di malattia. Per l’Alzheimer, l’engagement si rivolge principalmente ai caregiver, ma non si limita a fornire loro solo istruzioni su come assistere la persona con Alzheimer. È fondamentale che l’engagement offra anche opportunità di sollievo per i caregiver, evitando di trasferire interamente su di loro il peso dell’assistenza. L’obiettivo principale dovrebbe essere la tutela del caregiver, affinché non sia lasciato solo di fronte a una sfida così complessa.
♦️ 𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉é è 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒐𝒓𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆𝒆 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒂?
Le linee guida proposte si sviluppano su tre livelli. Il primo riguarda il supporto ai familiari nel prendersi cura della persona con Alzheimer, ma anche di sé stessi. Il secondo riguarda l’organizzazione dell’assistenza, che dovrebbe promuovere una maggiore connessione tra famiglie, pazienti e associazioni, evitando che il caregiving venga vissuto in modo isolato. Infine, il terzo riguarda il coordinamento istituzionale, nell'ottica di creazione di un ecosistema rivolto alla cura.
♦️ Per maggiori informazioni scrivere a: progetto.caregiver.alzheimer@gmail.com