
14/01/2025
La salute del sonno rappresenta un aspetto cruciale per il benessere di ogni lavoratore, ma in un contesto professionale sempre più caratterizzato da sedentarietà e stress, i rischi di insonnia e riposo insufficiente risultano in forte aumento. Uno studio decennale – sostenuto dal National Institute on Aging e condotto da un team interdisciplinare (psicologi, psichiatri ed esperti di invecchiamento e medicina) di università come la Florida del Sud, la Penn State University, la University of Pittsburgh e l’Arizona State University – ha messo in luce quanto i ritmi lavorativi moderni influiscano sulla qualità del sonno, con effetti potenzialmente duraturi.
“Chi fa un lavoro sedentario e stressante dorme peggio, i danni permangono anche per 10 anni.”
Questo dato, frutto di un’analisi protratta per un decennio e pubblicato sul Journal of Occupational Health Psychology, mette in guardia dalle conseguenze di un’attività lavorativa passata quasi interamente seduti, spesso davanti a uno schermo, e dalla pressione costante che ne deriva.
La ricerca, che ha coinvolto oltre mille dipendenti, evidenzia che una percentuale significativa di lavoratori sedentari sviluppa sintomi di insonnia. Parallelamente, orari di lavoro irregolari o turni notturni innalzano il bisogno di “recupero del sonno”, come pisolini o dormite extra nei weekend. Secondo i ricercatori, l’effetto combinato di stress prolungato e sedentarietà “blocca” le persone in abitudini di riposo frammentate, con rischi che persistono nel tempo.
“Dormire male danneggia anche la produttività.”
Un sonno di scarsa qualità incide in modo rilevante sulla concentrazione e la prontezza di riflessi, alimentando ulteriore stress. Lo studio sottolinea che le aziende dovrebbero considerare la salute del sonno come una priorità: postazioni dinamiche, pause attive e una pianificazione più flessibile degli orari di lavoro possono fare la differenza in termini di benessere e resa professionale. Per ridurre l’impatto negativo, i ricercatori suggeriscono di introdurre piccole attività fisiche nell’arco della giornata, evitare eccessivi straordinari e stabilire una fascia oraria regolare per il riposo. Adottare soluzioni come brevi pause di stretching o camminate programmate all’interno della routine lavorativa può contribuire a un migliore equilibrio tra attività professionale e benessere notturno, prevenendo danni che, come sottolineano gli esperti, possono protrarsi anche per un decennio.
Per approfondire 👇🏻
https://www.repubblica.it/salute/2025/01/08/news/chi_fa_un_lavoro_sedentario_e_stressante_dorme_peggio-423926499/