Andrea Gardini Massofisioterapista

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21/08/2024

28/01/2024

Il massaggio miofasciale profondo

Viene utilizzato sia a scopo preventivo, sia per il trattamento delle rigidità e delle contratture della muscolatura. Questa tecnica agisce sulla fascia (tessuto connettivale resistente che riveste ed unisce i ventri muscolari) attraverso trazioni e compressioni, effettuate a livello delle zone dolenti e del muscolo nella sua totalità.

È un massaggio lento e ritmato, localizzato sulla zona interessata, grazie all’abilità del massaggiatore che muove nel giusto modo i piani sottostanti alla cute, agganciandoli e spostandoli trasversalmente alla linea del tessuto interessato. Può durare dai 30 secondi ad un paio di minuti.

Le principali indicazioni sono in caso di contratture e ipoestensibilità muscolare, esiti cicatriziali (fibrosi e aderenze interfasciali) o in presenza di ridotta mobilità articolare.

I vantaggi del massaggio miofasciale sono rappresentati dalla possibilità di aumentare l’apporto ematico, migliorare il deflusso venoso e linfatico, restituire scorrevolezza ai tessuti e modificare la percezione di rigidità e di dolore

Il Kinesio tape e’ un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico. Ai muscoli non viene attribuito ...
12/01/2024

Il Kinesio tape e’ un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico. Ai muscoli non viene attribuito solamente il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, temperatura corporea, etc.
La tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:
1. Corregge la funzione muscolare. Il Kinesio tape è efficace nel ripristinare la giusta tensione muscolare: facilita la normalizzazione della funzione muscolare nell'ambito funzionale / posturale
2. Aumenta la circolazione del sangue / linfa. L’applicazione del Kinesio tape provoca delle convoluzioni sulla pelle che sollevandosi favoriscono il drenaggio linfatico.
3. Riduce il dolore. L’attenuazione neurologica del dolore avviene per riduzione della pressione e dell'irritazione sui recettori cutanei.
4. Assiste nella correzione di allineamento dell'articolazione. La dislocazione di un'articolazione, dovuta alla tensione muscolare anormale, può essere corretta dal Kinesio tape tramite il recupero della funzione e conseguentemente del corretto utilizzo della fascia.

Il Kinesio tape riduce il dolore e facilita il drenaggio linfatico tramite il sollevamento della pelle infatti la superficie corporea coperta dal tape forma delle convoluzioni sulla pelle aumentando lo spazio interstiziale. Appena il corpo si muove, il tape funzionerà come una p***a, stimolando continuamente la circolazione linfatica nella funzione di drenaggio, ottenendo anche un'attenuazione dell'irritazione sui recettori del dolore della pelle. Le applicazioni possono aiutare a ridurre l'infiammazione, il dolore, la fatica e il dolore muscolare, aumentare il ROM, correggere la postura, ridurre la possibilità di infortuni.
Viene usato in molteplici aree della fisioterapia e della riabilitazione come supporto ad altre tecniche migliorandone effetti e risultati.

Indicazioni.
Trattamento di danni muscolari da sport, trattamento dell'edema e gestione del dolore, infiammazioni e rigidità articolari, affaticamento muscolare, supporto della correzione dell’atteggiamento posturale attraverso la FACILITAZIONE l’ INIBIZIONE della contrazione muscolare di specifici gruppi muscolari, postumi di traumi.

11/01/2024

LESIONI MUSCOLARI
Le lesioni muscolari sono traumi piuttosto frequenti in tutte le discipline sportive.
Il danno muscolare può essere la conseguenza di un:

- trauma diretto;
- trauma indiretto.

LESIONE DA TRAUMA DIRETTO
Nel trauma diretto, l'agente che produce la lesione è esterno; tale trauma contusivo determina la lesione di un numero di fibre muscolari tanto maggiore quanto più forte è il trauma. Generalmente le più colpite sono le fibre muscolari profonde, adiacenti al piano osseo. Questo spiega il perchè le CONTUSIONI MUSCOLARI VENGANO SPESSO SOTTOVALUTATE, in quanto la lesione è profonda ed il versamento ematico, non appare in superficie.

SEGNI CLINICI:
dolore nella sede dell'impatto, tumefazione locale seguita dopo qualche giorno da un'ecchimosi, che può arrivare fino ad un ematoma diffuso e conseguente limitazione funzionale.

TERAPIA
Dev'essere sempre prescritta da un medico specialista in fisiatria, in ortopedia o in medicina sportiva, ed eseguita da un terapista, consisterà nel PROTOCOLLO PRICE (vedere post precedente); successivamente, dopo aver valutato ecograficamene l'entità della lesione, si seguirà la terapia delle lesioni muscolari indirette.

LESIONI DA TRAUMA INDIRETTO
In questo caso è l'atleta stesso che provoca la lesione. Questa può essere causata da una contrazione troppo rapida del muscolo proveniente da una fase di completo rilasciamento, oppure da un iperallungamento (ad esempio un "calcio a vuoto") o ancora da un sovraccarico di lavoro.

La classificazione delle lesioni muscolari viene fatta in relazione all'entità del danno anatomico; si distinguono:

- Contrattura;
- Stiramento;
- Distrazione di 1°- 2°- 3° grado.

CONTRATTURA
L'atleta che si procura una contrattura riesce solitamente a terminare la gara senza troppi fastidi. Il dolore compare dopo la partita o il giorno seguente. Non v'è una vera e propria lesione muscolare, ma un' alterazione del tono di tutto il muscolo o di una parte di esso come reazione ad uno stimolo troppo intenso e prolungato.
La terapia è rappresentata da: calore, MASSAGGI (o tecar) e stretching. La prognosi è di 4-7 giorni.

STIRAMENTO
L'elongazione ( o stiramento) provoca un dolore immediato e vivo, ma generalmente non impedisce il proseguimento dell'attività; tuttavia il fastidio tende ad aumentare in maniera progressiva. E' molto importante smettere subito la gara o l'allenamento per evitare di procurarsi una distrazione muscolare.
Nello stiramento, come nella contrattura, non v'è una lesione vera e propria delle fibre muscolari, ma un'alterazione marcata e localizzata del tono muscolare.
Si procede con il trattamento terapeutico P.R.I.C.E. (vedi post precedente).

Dopo pochi giorni si eseguirà un'ecografia per escludere la presenza di una lesione muscolare.
Se l'ecografia sarà negativa, seguiranno MASSAGGI, stretching e allenamento progressivo. Potranno essere usati anche farmaci antiinfiammatori e miorilassanti. La prognosi di uno stiramento è di circa 15 giorni. In seguito, è possibile riprendere l'attività, avvalendosi costantemente del controllo del medico relativamente alla propria condizione di salute. E' importante eseguire la fisioterapia, in maniera complementare all'attività.

DISTRAZIONE
Le distrazioni si dividono in 1°, 2°, 3° grado in relazione all'entità della lesione muscolare: nel 1° grado la lesione comprende la rottura di meno del 5% delle fibre muscolari, nel 2° grado c'è la rottura sia di fibre che di fascicoli muscolari, mentre nel 3° grado la rottura del muscolo è totale o subtotale. L'ematoma è tanto maggiore quanto maggiore è il numero delle fibre muscolari interrotte.
La distrazione è caratterizzata dall'insorgenza di un dolore acuto, che l'atleta sa individuare bene in un preciso punto del muscolo (a differenza della contrattura e dello stiramento), e che gli impedisce di continuare l'attività. Più esteso è il danno muscolare, maggiore è la sintomatologia.

Obiettivamente il muscolo si presenta doloroso, nelle lesioni di 1° grado, particolarmente dolente in un preciso punto nelle lesioni di 2° grado, dove frequentemente si presenta anche una tumefazione e una ecchimosi, mentre caratteristicamente nelle lesioni di 3° grado, oltre al dolore e alla tumefazione, si apprezza un avvallamento nella sede della lesione, con perdita del tono del muscolo interessato.
Poiché le fibre muscolari hanno scarso potere di rigenerazione, la riparazione avviene con formazione di tessuto cicatriziale, le cui proprietà elastiche risultano ovviamente inferiori a quelle del normale tessuto muscolare. Ciò significa che dopo una distrazione, non ci potrà mai essere una guarigione completa, nel senso di un ritorno alle condizioni anatomiche del muscolo precedenti l'infortunio.
Nelle distrazioni muscolari è fondamentale un intervento tempestivo. Ogni minuto trascorso, infatti, può significare il ritardo di un giorno nella guarigione. Una volta avvertito il dolore muscolare, quindi, occorre rivolgersi immediatamente ad un medico specialista in fisiatria, o in medicina sportiva, o in ortopedia, che prescriverà un trattamento fisioterapico appropriato. Il P.R.I.C.E. (vedi post precedente), dovrà essere iniziato più rapidamente possibile.

TERAPIA
Lesione di 1° grado: dopo il P.R.I.C.E., effettuato immediatamente, nella prima giornata seguente l'infortunio l'atleta deve osservare riposo assoluto. Se la lesione, valutata ecograficamente, non è molto estesa, è possibile effettuare precocemente fisioterapia (dopo 48 ore), con TECAR TERAPIA ecc. La ripresa agonistica può avvenire dopo 20-30 giorni, attraverso esercizi di stretching (senza dolore), potenziamento muscolare progressivo e adeguato riscaldamento.

Lesione di 2°grado: dopo il P.R.I.C.E., effettuato immediatamente, il paziente deve osservare un periodo di riposo assoluto di 2-7 giorni (dopo la compressione dell'arto leso, viene concessa la deambulazione con due bastoni canadesi, senza caricare sull'arto), necessario per favorire e accelerare la produzione di tessuto riparativo; d'altro canto, però, un'eccessiva immobilizzazione porterebbe ad una scarsa organizzazione strutturale delle fibre rigenerate e ad una eccessiva formazione di tessuto cicatriziale.

Dopo 10-12 giorni si può iniziare un massaggio perilesionale, cioè sopra e sotto la lesione muscolare, per evitare di danneggiare il tessuto di riparazione; per trattare con il massaggio la regione interessata dal trauma occorrerà attendere almeno tre settimane.
Dopo la prima settimana possono essere cominciati esercizi di attivazione muscolare, prima isometrici (cioè senza movimento degli arti), quindi isotonici, con intensità progressiva.
La ripresa agonistica potrà avvenire dopo 30-50 giorni.

Lesione di 3° grado: Se la lesione è molto estesa può rendersi necessaria un'immobilizzazione con doccia gessata (un sostegno, molto rigido da un lato e meno dall'altro), o tutore per 15-20 giorni. Il P.R.I.C.E. dev'esere immediato; nelle lesioni particolarmente importanti (rottura del ventre muscolare) può essere necessario l'intervento chirurgico di miorrafia (cioè di ricucitura del muscolo). Dopo un adeguato periodo di riposo assoluto può essere praticata la terapia delle lesioni di 2° grado. La ripresa dell'attività dev'essere estremamente cauta: talvolta la voluminosa cicatrice può essere fonte di dolore per lungo tempo. Va sottolineato che la prognosi delle lesioni muscolari di 3° grado è da considerarsi riservata, per quel che concerne il completo recupero agonistico, anche nei casi i cui venga instaurato un corretto trattamento terapeutico; molto alto, infatti, è il rischio di recidive.

Grazie a   un utilissimo schema per riconoscere, in base alle sensazioni avvertite durante l'evento traumatico, se quell...
10/01/2024

Grazie a un utilissimo schema per riconoscere, in base alle sensazioni avvertite durante l'evento traumatico, se quello che ci è capitato è un possibile stiramento, una lesione muscolare oppure una semplice contrattura.

Successivamente parleremo su come intervenire in caso di lesione muscolare

OGGI PARLIAMO DI CRAMPI MUSCOLARIIl crampo è una contrazione transitoria, improvvisa e involontaria di un muscolo o di u...
09/01/2024

OGGI PARLIAMO DI CRAMPI MUSCOLARI

Il crampo è una contrazione transitoria, improvvisa e involontaria di un muscolo o di un gruppo di muscoli.
I crampi possono risolversi sia spontaneamente sia con la trazione passiva (stretching) dei muscoli interessati.
Anche la contrazione dei gruppi muscolari antagonisti e LA PRATICA DI MASSAGGI alle fasce muscolari colpite dallo spasmo possono alleviare il disturbo.
Generalmente i crampi sono innocui e tendono a risolversi nel giro di alcuni minuti.

Ma quali sono le cause più frequenti dei crampi muscolari?
I crampi muscolari possono essere generati da una delle seguenti condizioni:
- lunghi periodi di esercizio o lavoro fisico, soprattutto durante la stagione calda;
- disidratazione;
- mantenimento di una posizione per un periodo troppo lungo di tempo;
- assunzione di alcuni farmaci, come i diuretici;
- squilibri metabolici legati alla mancanza nell'organismo dei giusti livelli di potassio, calcio e magnesio.

E invece quali sono i sintomi dei crampi muscolari?
I sintomi dei crampi muscolari consistono nella contrazione improvvisa e involontaria di un muscolo o di un gruppo di muscoli accompagnata da dolore, che può essere più o meno inteso.
In alcuni casi oltre al dolore si può anche essere in grado di individuare sotto la pelle un indurimento del tessuto muscolare, IN QUESTO CASO IL MASSAGGIO E' UN ARMA MOLTO EFFICACE PER ALLEVIARE IL DOLORE E L'INDURIMENTO MUSCOLARE.

Come posso prevenire i crampi muscolari?

Per prevenire i crampi muscolari è consigliabile:
- evitare la disidratazione, bevendo in modo adeguato tutti i giorni in base alla propria età, attività fisica e/o lavorativa, in base al proprio stato di salute e agli eventuali farmaci che si assumono. Durante (e dopo) l'attività fisica non dimenticare di reintegrare i liquidi (acqua e/o sali minerali) a intervalli regolari;
- allungare i muscoli: è fondamentale effettuare stretching muscolare dopo qualsiasi sforzo fisico;
- effettuare massaggi di scarico e decontratturanti per mantenere una buona qualità ed elasticità muscolare.

La capsulite adesiva o spalla congelataLa Capsulite Adesiva è caratterizzata da un’importante perdita di mobilità attiva...
08/01/2024

La capsulite adesiva o spalla congelata

La Capsulite Adesiva è caratterizzata da un’importante perdita di mobilità attiva e passiva della spalla, imputabile ad un processo infiammatorio con conseguente formazione di aderenze tra capsula e omero.

La “Spalla congelata” viene considerata primaria, quando ha un esordio spontaneo; è secondaria quando è imputabile a una qualche condizione patologica (per es.trauma della spalla, frattura dell’omero, ecc)

La sintomatologia tipica di una spalla congelata primaria è suddivisa in tre fasi:

1. Fase dolorosa (fase di congelamento)

2. Rigidità

3. Fase di scongelamento

Gli obiettivi del trattamento riabilitativo sono il controllo della sintomatologia dolorosa ed il recupero della articolarità della spalla. Il trattamento dipende dall’esame clinico e dalla stadio della patologia al momento della diagnosi; viene continuamente modificato in relazione alla risposta del paziente al trattamento seguito.

Tecar terapia, cos'è e come funziona?Grazie a numerosi studi che ne provano l'efficacia, la tecar è una delle fisioterap...
08/01/2024

Tecar terapia, cos'è e come funziona?

Grazie a numerosi studi che ne provano l'efficacia, la tecar è una delle fisioterapie più utilizzate.
L'applicazione su un tessuto biologico di un campo elettromagnetico fornisce energia al substrato modificandone l'equilibrio chimico-elettrico compromesso dall'evento patologico.

-Principio di funzionamento-

La tecar utilizza una forma di interazione elettromagnetica che fa riferimento al modello fisico del condensatore.

Piccola parentesi 😉
Il condensatore è un dispositivo costituito da due elementi conduttivi contrapposti e separati da un materiale isolante, facendo passare corrente, sulle superfici dei due elementi si sviluppa un accumulo di cariche elettriche di segno opposto (+&-).
Mano a mano che il condensatore accumula cariche la corrente si riduce fino ad annullarsi per poi invertirsi, si avrà quindi che anche gli elementi invertiranno la loro polarità (-&+).
La continua alternanza della polarità crea un continuo spostamento di cariche da un elemento all'altro.

Trasferendo il concetto alla tecar, i due elementi sono rappresentati da manipolo e piastra.
Con l'applicazione dell'elettrodo isolato (capacitivo) le cariche si svilupperanno in prossimità dei tessuti superficiali (tessuto muscolare, vasi sanguigni, derma e ipoderma) mentre utilizzando l'elettrodo non isolato (resistivo) le stesse si concentreranno nei punti più resistivi del tessuto interposto tra elettrodo e piastra, ovvero tendini, legamenti, tessuto connettivo e tessuto osseo.

-Utilizzo-

Può essere utilizzata per svariate patologie siano esse traumatiche, postchirurgiche, acute o croniche.
La tecar induce e accelera il processo di auto guarigione attraverso la cessione di energia ai substrati biologici.
La percezione del soggetto trattato riferisce una immediata diminuzione del dolore ottimizzando i tempi di recupero.

-Principali effetti-

- Stimolazione dell'equilibrio elettrolitico
- Stimolazione dei normali potenziali di membrana
- Incremento del microcircolo arterioso, venoso e linfatico
- Aumento dell'apporto di ossigeno e nutrienti verso la zona infiammata
- Drenaggio dei cataboliti
- Desensibilizzazione dei nocicettori
- Aumento dell'elasticità dei tessuti.

-Controindicazioni-

- Neoplasie
- Insufficienza cardiovascolare
- Emorragie
- Patologie dermatologiche attive
- Tessuti ischemici
- Febbre
- Alterazioni della coagulazione
- Portatori di pacemaker

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Lunedì 07:00 - 19:00
Martedì 07:00 - 19:00
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