Maria Luisa Bellopede Psicologa

Maria Luisa Bellopede Psicologa Psicologa e psicoterapeuta, specializzata in primo e secondo livello EMDR. Esperta in musicoterapia.

Sto pensando alla tragedia di Paderno Dugnano, a quella notte in cui Riccardo, 17 anni, da tanti descritto come “bravo r...
03/09/2024

Sto pensando alla tragedia di Paderno Dugnano, a quella notte in cui Riccardo, 17 anni, da tanti descritto come “bravo ragazzo”, ha ucciso la sua famiglia. Ho letto tanto, in cerca anche io forse di risposte, rimanendo però con un forte senso di sgomento. Non mi addentrerò nei perché: credo che a noi, estranei alla vicenda, non serva davvero.
Potremmo però provare a mettere in pratica, ognuno nel proprio terreno, un ascolto profondo dei bambini e degli adolescenti. Come psicologa vorrei che fosse più facile ad esempio accedere allo sportello d’ascolto scolastico, che io stessa porto avanti da anni. Creiamo occasioni periodiche di "bilancio", parola che non mi piace ma che rende l’idea: come già esiste il “bilancio di salute”, dal/la pediatra o medico di base, facciamo in modo che esista anche un colloquio psicologico periodico, 2-3 volte all’anno, a scuola, per tutti i ragazzi e le ragazze, senza che ci si debba vergognare o essere considerati “malati” nel parlare con lo/a psicologo/a.
In questo modo anche chi non riesce a chiedere aiuto potrebbe avere un’occasione di ascolto, per dare voce a pensieri ed emozioni che proprio quando li teniamo chiusi dentro ci disorientano e spaventano. Spesso proprio chi non chiede aiuto ne ha più bisogno, questo accade anche con i bambini più piccoli: quando lavoro in ambito 0-6 mi capita di accompagnare lo sguardo di educatori e insegnanti verso chi apparentemente “non dà problemi” perché se i bambini con comportamento oppositivo-provocatorio l’attenzione te la strappano di dosso i bambini molto tranquilli rischiano di restare soli.
Anche gli insegnanti dalla cattedra possono fare tanto, anche solo chiedendo “come state?” a inizio lezione, sembra retorico ma credo che questa domanda sia qualcosa di prezioso che mette al centro la persona nella sua interezza. E che le vacanze siano vacanze, non imbottite da compiti dove magari già si faccia riferimento alle verifiche di ingresso autunnali: una scuola meno prestazionale, attenta alla formazione degli adulti di domani, incoraggia senza aver bisogno di spaventare o svilire.
E noi genitori, che in questi giorni tanto ci interroghiamo, possiamo noi stessi cercare di dare spazio alle emozioni dei figli: tutte, anche quelle più scomode, hanno una propria ragion d’essere. Ecco allora che a tavola si può parlare di come mi sono sentito/a nella mia giornata, non solo di quello che sono riuscito/a a fare. Alcuni comportamenti sono da prevenire, arginare, fermare ma le emozioni, e i pensieri che le nutrono e con esse si accavallano, non possono ucciderci.
Oramai i tempi sono maturi: dalle notizie di cronaca nera possiamo e dobbiamo costruire, ciascuno nel proprio àmbito, qualcosa che faciliti finalmente per bambini e adolescenti un ascolto profondo.

...Che non cali mai il sipario rosso di questa giornata contro la violenza sulle donne. Che però a pensarci bene suona u...
25/11/2023

...Che non cali mai il sipario rosso di questa giornata contro la violenza sulle donne.
Che però a pensarci bene suona un po' come un paradosso, dover parcellizzare la violenza in base al genere, per poter dire in realtà che avremmo tutti, uomini e donne, gli stessi diritti e la stessa dignità, anche nell'essere liberi di amare o non amare.
Non parlerò di relazioni tossiche o di patologie narcisistiche; già tanto - forse troppo - è stato detto e scritto.
Credo che nascano nel quotidiano le radici del tema di uomini e donne, di maschi e femmine, di tutt* con l'asterisco come usa ora (con l'illusione di non differenziare).
Sto ferma molto in basso, nella mia breve riflessione: spesso si arrabbia a scuola il ragazzino, se gli insegnanti non lo mandano in bagno ma ci mandano, poco prima, le sue compagne...
"Perché?" chiede lui, "Perchè sono femmine" risponde l'insegnante.
Nasce anche da questi micro-dialoghi un'idea distorta delle differenze di genere, della ragazza-fragile che merita un'attenzione in più, proprio quando potremmo invece cogliere l'occasione per sensibilizzare ragazzi e ragazze ad essere uniti e complici e potremmo fare andare in bagno chi ne ha bisogno, maschio o femmina che sia, se educatamente lo chiede, senza giocare al ricatto o alla punizione.
Partiamo dal piccolo, prima di puntare a grandi progetti.
Che non cali mai il sipario rosso di questa giornata: viviamola negli scorci di vita che ci sembrano banali ma che, lentamente, nutrono nel profondo le relazioni e l'affettività.

15/09/2023

Borotalco

Bimbo bello dagli occhi sgranati,
che porti lo zaino e i libri colorati,
spero ti colga la meraviglia
del primo giorno che sa di vaniglia,
sai non importa se tutto è perfetto
ma spero ti arrivi un pieno di affetto
dalle maestre che spargon sorrisi
e vedono il cuore attraverso i visi.

Ragazzo grande dal piglio sicuro
dentro racchiudi il tuo chiaroscuro
varchi la soglia di scuole da grandi
fatte di appunti, lezioni e comandi
ma tu spalanca lo sguardo e mangia la vita
anche quando ti sfugge tra le tue dita,
muovi la bussola tra amici e corridoi
cercando il tuo io troverai anche il noi.
(Maria Luisa Bellopede)

"Il farmaco più spesso somministrato dal medico è il medico stesso" (Balint) Quanto è vera questa affermazione oggi, per...
04/02/2023

"Il farmaco più spesso somministrato dal medico è il medico stesso" (Balint)
Quanto è vera questa affermazione oggi, per la giornata mondiale del cancro: una parola che ancora fa paura e già dal nome richiama un animale pericoloso, qualcosa di "maligno" che, nei secoli scorsi, la medicina combatteva utilizzando addirittura veleni ma che oggi fronteggia con farmaci e umanità.
Stando sulle parole, e da queste andando oltre, la medicina riparta dal "paziente" la cui etimologia richiama "pathos", radice anche di passione, che è insieme amore e sofferenza, emozione come acqua di una diga che necessita di essere contenuta per non traboccare.
E proteggiamo medici, psicologi e operatori sanitari che lavorano in ambito oncologico dal rischio di essere travolti anch'essi da quest'onda, facendo rete, perché nessuno sia solo mentre la ricerca progredisce.

"Dammi mille baci e poi cento,poi altri mille e poi altri cento,e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento...
29/12/2022

"Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non ti**re il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l’ammontare dei baci".
(Catullo)
Natale e la fine dell'anno sono tempo di bilanci, spesso amari.
Questa poesia di Catullo però ci ricorda che a volte, nella vita, i bilanci siamo anche liberi di non "tirarli": l'innamoramento è travolgente proprio perché di solito è una fase in cui i difetti ci sfuggono e ciò che ci piace prende il sopravvento, in una visione offuscata e romantica della vita, dove dare e avere non sempre sono in pareggio.
A volte sarebbe utile innamorarsi della vita e perdonarsi se non sempre si raggiungono gli obiettivi prefissati nei tempi desiderati. Provare a perdere il conto e ricominciare, fidandosi di se stessi anche quando ci sentiamo perdenti.
Allora il nuovo anno sarà davvero un anno nuovo, se guardandoci allo specchio ci faremo trovare pronti e alle rughe mostreremo un pacifico sorriso.

“La psicologia non può dire alla gente come dovrebbero vivere le loro vite. Tuttavia, può fornire un significato per un ...
24/11/2022

“La psicologia non può dire alla gente come dovrebbero vivere le loro vite. Tuttavia, può fornire un significato per un effettivo cambiamento personale e sociale” (Albert Bandura).
Capita che i pazienti chiedano agli psicologi veri e propri consigli: "Lei cosa direbbe, lei cosa farebbe al posto mio?" Eppure il lavoro psicologico non comprende veri e propri suggerimenti, si tratta di accompagnare le persone a trovare le proprie risposte, quelle che riescono a confermare il sé più profondo.
D'altra parte di fronte ad uno stesso evento, anche il più burrascoso, ciascuno di noi reagisce in un modo unico e irripetibile.
Non c'è una risposta unica e buona per tutti, esiste un caleidoscopio di reazioni, pensieri, emozioni.
La psicologia offre una lente di ingrandimento sui propri significati, per vedere la vita più nitidamente, accettando il passato e affrontando assertivamente presente e futuro.

“Lo sport dal punto di vista sociale incide tantissimo nell'adolescenza perché aiuta a formare il carattere, a mettersi ...
15/11/2022

“Lo sport dal punto di vista sociale incide tantissimo nell'adolescenza perché aiuta a formare il carattere, a mettersi in gioco rispettando le regole, i compagni e le compagne e gli avversari. E' una vera scuola di vita. Per gli adolescenti può essere un binario privilegiato di crescita".
Queste parole di Andrea Lucchetta, grande pallavolista degli anni '80-'90, suonano quasi stonate, in questi giorni di scandalo intorno allo sport. Eppure è verissimo, nella mia attività professionale quando sono a contatto con i ragazzi nelle scuole noto spesso che lo sport rappresenta un'àncora di sana disciplina e un aggancio prezioso alla socialità, rappresenta insieme desiderio e motivazione, sforzo e soddisfazione.
Lo sport permette di sperimentarsi di fronte ai propri limiti e avversari, con o senza compagni di squadra. Quando si dice che qualcosa è una "palestra di vita" ci si riferisce poi anche alla costanza che occorre per imparare e avere risultati. Certamente lo sport porta con sé una buona dose di perfezionismo, specie quando vira verso l'agonismo e quando per certi risultati si finisce per essere disposti a qualsiasi sacrificio, almeno apparentemente.
E' allora che la differenza, soprattutto per bambini e adolescenti, la fanno gli allenatori che - non dimentichiamolo mai - prima di tutto sono educatori. Non basta la tecnica, occorre una preparazione (anche degli allenatori) psicologica, o una supervisione molto attenta del loro lavoro.

"Lo stress è il prodotto di un atto cognitivo: la valutazione" (Daniel Goleman). 7 novembre, tanto ne siamo pieni che ab...
07/11/2022

"Lo stress è il prodotto di un atto cognitivo: la valutazione"
(Daniel Goleman).
7 novembre, tanto ne siamo pieni che abbiamo ideato anche la "giornata mondiale contro lo stress". Sarebbe come dire la "giornata mondiale contro la febbre" perché lo stress, al pari della febbre, è innanzitutto una reazione (complessa) a ciò che ci succede, in base a come lo valutiamo, mediante i pensieri che genera in noi.
Lo stress, proprio come la febbre, a volte ci fa bene, però merita attenzione perché può succedere che degeneri e sfugga al nostro controllo. Esiste anche l'eustress, lo stress per così dire positivo, che è quello che viviamo prima di una prova d'esame o per affrontare una competizione sportiva (senza eustress spesso non saremmo nemmeno motivati a viverle, queste situazioni).
Quando c'è l'eustress la febbre è ben tollerata e, quando se ne va, torniamo a respirare a ritmo più disteso.
Se invece lo stress assume dimensioni troppo ampie, allora la febbre non solo non scende ma anche e soprattutto è mal tollerata, ci causa un malessere profondo. Possiamo allora intervenire sulla causa o sull'effetto, un po' come per la febbre. Intervenire sugli effetti può voler dire, in certi casi nei quali i sintomi sono pervasivi, poter contare sul supporto della farmacologia tuttavia è solo scoprendo le radici di quel disagio che si può apportare un cambiamento più duraturo, lavorando su quei pensieri che ci fanno vivere le situazioni come disturbanti minacce al nostro sé.

"Non sempre si può, ma a volte si deve, fare quello che viene in mente. Non sempre si deve, ma a volte si può, fare non ...
03/11/2022

"Non sempre si può, ma a volte si deve,
fare quello che viene in mente.
Non sempre si deve, ma a volte si può,
fare non come dice la gente.

Si può anche non volere,
non dovere, non potere.
Non riuscire a fare questo,
voler fare, invece, quello.
Non essere di meno e neppure di più,
essere solo come tu sei tu".
(da "Si può" di Giusy Quarenghi e Alessandro Sanna)
Spesso gli albi illustrati ci regalano pillole di saggezza, tra una rima e l'altra. In questa altalena tra volere e potere, tra più e meno, tra questo e quello, tra sé e la gente, c'è il nostro delicato equilibrio. Quando posso? Quando devo? Tutte le volte in cui devo sono sicuro di non potere fare altrimenti? E le volte in cui posso, forse dovrei?
La psicologia non è una scienza perfetta ma dalla scienza può prendere in prestito l'esperimento: dividiamo un foglio in due colonne, cosa posso e cosa devo. Cosa ci pesa di più? In quale colonna? Se ci sentiamo stretti da ciò che dobbiamo fare o annebbiati dalle mille possibilità cerchiamo di individuare un momento della giornata nel quale sperimentare un modo più flessibile di viverci.

"Il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è...
26/10/2022

"Il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa" (Primo Levi)
Tanto si è studiato rispetto alla psicologia del trauma e tanto si è fatto, rispetto alla psicoterapia del trauma. L’etimologia ci riporta ad una “ferita”, qualcosa che spezza il proprio modo abituale di stare al mondo. EMDR, uno degli approcci che maggiormente si è focalizzato sul trauma, distingue i traumi “T grande” (dove noi o persone a noi care ci siamo sentiti in pericolo di morte o integrità, ad es. in caso di guerra o incidente) dai traumi “t piccolo” (dove la percezione di pericolo di vita non è stata troppo intensa, ad es. per un'umiliazione subìta). Si tratta di due tipologie molto diverse ma la ricerca ha dimostrato che, dal punto di vista emotivo, si reagisce attraverso gli stessi sintomi.
Corpo e mente anche nel trauma sono così connessi che le conseguenze sono riscontrabili perfino a livello cerebrale (volume ridotto di ippocampo e amigdala). Nel 20-30% dei casi si continua a soffrire anche a distanza di moltissimo tempo, avendo la sensazione che “il passato è presente” (ad esempio nel Disturbo da Stress Post-traumatico): pensieri intrusivi ci invadono, il sonno è disturbato, alcuni stimoli richiamano in noi l’evento traumatico, fatichiamo a concentrarci, abbiamo disturbi fisici, possiamo sentirci disperati ma anche in colpa o estremamente vulnerabili.
In queste situazioni è necessario un supporto psicoterapeutico, avere qualcuno con cui parlare di pensieri e sentimenti, sentire che è “normale” ciò che si pensa e prova, rimettere gradualmente il passato nel passato, senza per questo rimuoverlo, riprendendo in mano la progettualità futura.

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico posto in cui devi vivere" (Jim Rohn). Quanto è vera, questa frase, ma quanto s...
19/10/2022

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico posto in cui devi vivere" (Jim Rohn).
Quanto è vera, questa frase, ma quanto spesso ci accorgiamo del nostro corpo solo quando ci duole o ci ostacola! Eppure il corpo è il nostro primo spazio e anche, con i suoi rumori, il nostro primo tempo (pensiamo al battito del cuore, suono ancestrale).
A volte basterebbe poco, per prendersene cura: una serie di respiri al mattino per ridestarlo, una serie di respiri alla sera per ninnarlo, pochi secondi tutti dedicati solo a lui, questo compagno di vita incessante, che va di braccetto con la mente.
E insieme al respiro distendere il pensiero, allargare il nostro sguardo insieme ai polmoni, sgranchire le gambe e ricominciare a camminare.
Tutte le terapie oramai non possono fare a meno di alcune tecniche corporee ma non c'è tecnica che valga se, nella quotidianità, il corpo resta dimenticato.

“Il successo è pericoloso. Uno inizia a copiare se stesso, e copiare se stessi è più pericoloso che copiare gli altri. P...
13/10/2022

“Il successo è pericoloso. Uno inizia a copiare se stesso, e copiare se stessi è più pericoloso che copiare gli altri. Porta alla sterilità" (Pablo Picasso).
Di citazione in citazione, ricordo che una volta ad una convention mi capitò di ascoltare Fabio Zaffagnini, dell'orchestra Rockin'1000, messa insieme per caso e balzata rapidamente al successo: "Il successo è già successo" disse "non ha senso vantarsi del successo". Mi colpì, pensai che fosse vero, ha più senso guardare avanti perché il successo in un certo senso è statico, autoreferenziale. I veri VIP (very important person, parolaccia da celebrità) solitamente sono umili (parola d'oro invece questa, che viene da humus-terra). Allora è chi rimane ben ancorato a terra che ha la chioma più folta, come un albero dalle buone radici. Chi sta a terra ha successo, ognuno di noi può essere persona di successo, guardando oltre.

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Forlimpopoli

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Martedì 08:30 - 19:30
Mercoledì 08:30 - 19:30
Giovedì 08:30 - 19:30
Venerdì 08:30 - 19:30
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