L'albero delle Meraviglie

L'albero delle Meraviglie Uno spazio dedicato alla famiglia e al suo benessere. Incontri di gruppo, individuali e di coppia, s

Prima le aspettative degli altri....Oggi....Ho le mie ambizioni!!Accompagnare i giovani adulti!!❤️🧡💛💚💙💜🩵🩷
14/05/2024

Prima le aspettative degli altri....

Oggi....Ho le mie ambizioni!!

Accompagnare i giovani adulti!!❤️🧡💛💚💙💜🩵🩷

Ciao Mamma, ti aspetto il 23 Marzo a Studio Di Counseling & Psicoterapia
12/03/2024

Ciao Mamma, ti aspetto il 23 Marzo a Studio Di Counseling & Psicoterapia

È NATA UNA MAMMASiete pronte?  Il 20 GENNAIO INIZIAMO 😃Il primo incontro, come avrete intuito, coinvolgerà le neo-mamme ...
11/01/2024

È NATA UNA MAMMA

Siete pronte?
Il 20 GENNAIO INIZIAMO 😃

Il primo incontro, come avrete intuito, coinvolgerà le neo-mamme dei bambini fino a un anno di età.

Affronteremo diversi temi:

- Il passaggio da figlie a madri e l'identificazione con il ruolo materno;

- La relazione come condizione necessaria alla creazione di un buon attaccamento tra madre e bambino;

- Le paure delle mamme, come gestirle e conviverci;

- Il rientro al lavoro, quando rientrate e la conflittualità tra ruolo materno e ruolo professionale;

- L'importanza della condivisione con le altre mamme;

- Come cambia ed evolve il rapporto con il partner-padre;

- La maternità e il rapporto con il contesto sociale.

Sarà un incontro in cui le mamme potranno portare i propri piccoli o piccole.

Un incontro che metterà al centro la condivisione e soprattutto l'ascolto e l'accoglienza.
Sarò presente per accogliere i vostri bisogni, siano essi esigenze inespresse o paure, pre/giudizi e incomprensioni.

Vi ricordo che l'incontro prevede un numero limitato di partecipanti ed è necessaria la prenotazione al 349 428 5195

Per informazioni e costi potete contattarmi allo stesso numero oppure via mail:
difloriopaola@gmail.com

30/11/2023
Ieri sera il tema centrale del gruppo dei giovani adulti è stato "L' AMICIZIA".Un incontro che ha portato tutti i partec...
14/11/2023

Ieri sera il tema centrale del gruppo dei giovani adulti è stato "L' AMICIZIA".

Un incontro che ha portato tutti i partecipanti a vivere emozioni intense e profonde a conferma di quanto questa sfera della nostra vita sia così importante e tocchi le parti più profonde del nostro essere.

Abbiamo esplorato l'amicizia sotto tanti punti di vista.

Un'amicizia è un legame che può nascere fin dalla prima infanzia ed è presente in varie fasi e momenti di crescita.
Ed ecco che l'amicizia può essere considerata il primo legame importante che si crea al di fuori del proprio nucleo familiare, in cui spesso si condividono avventure, paure, esperienze positive o negative, segreti, primi amori ma anche desideri e sogni.

Un legame, quello dell'amicizia, che nel passaggio tra l'adolescenza e l'adultità, nella fase di separazione e individuazione della propria identità, spesso viene messo in discussione.

Per questo motivo ieri abbiamo affrontato anche il tema del distacco da relazioni importanti e salde come condizione necessaria per fare spazio a se stessi e a nuovi legami.
Abbiamo accolto insieme la tristezza e la rabbia come anche riconosciuto il sentimento del tradimento che spesso accompagna il distacco e la separazione da legami forti.
Tutto necessario affinché ci sia la piena accettazione e il riconoscimento del bisogno, insito in ognuno di noi, di legami diversi, che vada a soddisfare esigenze diverse, scelte di vita diverse, ma anche valori che si sono modificati o rafforzati nel tempo e che non sono più condivisi.

Ed allora, in qualcuno in particolare, si è fatta più chiara la consapevolezza che in qualche legame di amicizia è venuta a mancare quella connessione che rendeva il legame stesso speciale, unico e, se vogliamo, anche irripetibile.
Attraverso questa consapevolezza si è potuto creare un nuovo spazio, un nuovo modo di intendere un legame così importante...Ma si è potuto anche accogliere la consapevolezza di un'avvenuta crescita, dove bisogni diversi evidenziano lo strutturarsi di una condizione anche più adulta.

Ieri c'è stato un passaggio, un'evoluzione importante per questi ragazzi, che hanno lavorato sul "lasciare andare" come aspetto importante del crescere che promuove il cambiamento ma anche l'arricchimento con nuove conoscenze e nuovi legami che accompagnano il passaggio da una fase evolutiva ad un'altra.

Ed io sono emozionata ad ascoltare, accogliere e guidare questi ragazzi in questo passaggio così delicato e altrettanto doloroso, ma importante affinché si strutturi un'identità adulta consapevole.

03/11/2023

Per crescere i figli in modo felice c'è una sola soluzione: le relazioni d'affetto, sia che si tratti di una coppia etero sia che si tratti di una omosessuale. Là dove vige l'amore si cresce bene, là dove vige la violenza o il gelo emotivo si cresce male. Che la smettano di dire che la famiglia è fatta da un uomo e da una donna, perché questa è una visione fondamentalmente materialista. Lo stare insieme non è semplicemente mettere al mondo i figli, ma ha anche il significato di volersi bene, di dedicarsi a un'opera educativa. [...] i figli sono figli non perché vai a letto con una donna e la donna va a letto con un uomo, sono figli perché li cresci, perché stai insieme a loro, perché rispondi alle loro domande, perché stai attento ai loro bisogni. Questo significa "paternità" e "maternità", da chiunque sia svolta.

Umberto Galimberti, Omnibus, Intervista

31/08/2023
Le coccole non sono vizi. I bambini non sono mammoni: i bambini vogliono bene alla loro mamma. Come è normale e sano che...
27/08/2023

Le coccole non sono vizi. I bambini non sono mammoni: i bambini vogliono bene alla loro mamma. Come è normale e sano che sia.

Ma non solo le coccole non sono vizi. Sono proprio necessarie per crescere bene, per crescere sereni.

Tra i vari studi che ne parlano, una ricerca dell'università di St Louis ha evidenziato il legame tra coccole, rassicurazione e vicinanza e un miglior sviluppo (circa il 10% in più) dell'ippocampo, una regione cerebrale che ha un ruolo essenziale per la gestione dello stress.

In pratica, un accudimento affettuoso in età prescolare è il primo “antidoto” contro lo stress.

Oltre a essere meno stressati, i bimbi che hanno potuto contare su un rapporto affettuoso con i genitori, risultano più sereni e sicuri di sé. Lo confermano numerose ricerche scientifiche, che hanno evidenziato uno stretto legame tra le coccole ricevute nei primissimi anni di vita e lo sviluppo di una personalità più serena ed equilibrata in età adulta.

Insomma chi fa il “pieno di mamma” da piccolo muoverà i primi passi alla scoperta del mondo con più fiducia in se stesso. Con effetti positivi a breve e lungo termine.

Giorgia C***a

🖌 La vignetta è tratta dal tascabile Neomamma è facile.

📚 Approfondisco questi argomenti nel manuale Scusate ma la mamma sono io




Le coccole non sono vizi. I bambini non sono mammoni: i bambini vogliono bene alla loro mamma. Come è normale e sano che sia.

Ma non solo le coccole non sono vizi. Sono proprio necessarie per crescere bene, per crescere sereni.

Tra i vari studi che ne parlano, una ricerca dell'università di St Louis ha evidenziato il legame tra coccole, rassicurazione e vicinanza e un miglior sviluppo (circa il 10% in più) dell'ippocampo, una regione cerebrale che ha un ruolo essenziale per la gestione dello stress.

In pratica, un accudimento affettuoso in età prescolare è il primo “antidoto” contro lo stress.

Oltre a essere meno stressati, i bimbi che hanno potuto contare su un rapporto affettuoso con i genitori, risultano più sereni e sicuri di sé. Lo confermano numerose ricerche scientifiche, che hanno evidenziato uno stretto legame tra le coccole ricevute nei primissimi anni di vita e lo sviluppo di una personalità più serena ed equilibrata in età adulta.

 Insomma chi fa il “pieno di mamma” da piccolo muoverà i primi passi alla scoperta del mondo con più fiducia in se stesso. Con effetti positivi a breve e lungo termine.

Giorgia C***a

🖌 La vignetta è tratta dal tascabile Neomamma è facile.

📚 Approfondisco questi argomenti nel manuale Scusate ma la mamma sono io




Una mattina, la maestra disse:- "Oggi faremo un disegno".- "Bene! ", pensò il bambino.Gli piaceva fare di tutto;leoni e ...
18/08/2023

Una mattina, la maestra disse:
- "Oggi faremo un disegno".
- "Bene! ", pensò il bambino.
Gli piaceva fare di tutto;
leoni e tigri, galline e mucche,
treni e navi;
e ha tirato fuori la sua scatola di pastelli
e ha iniziato a disegnare.

Ma la maestra ha detto:
- "Aspetta! " Non è ora di iniziare!
E ha aspettato che tutti sembrassero pronti.
- "Ora", disse la maestra,
Facciamo dei fiori.
- "Bene! ", pensò il bambino,
Gli piaceva farle belle
Con le sue matite rosa, arancione e blu.
Ma la maestra ha detto:
- "Aspetta! ", ti insegnerò come.
Ed era rosso, con un gambo verde.
- "Ecco", ha detto la maestra, ora puoi iniziare.

Il bambino guardò il fiore della sua maestra
poi ha guardato il suo fiore.
Le piaceva più il suo fiore di quello della maestra, ma non l'ha detto.
Si è limitato a girare il suo ruolo,
e fece un fiore come quello della maestra.
Era rossa, con un gambo verde.

Un altro giorno
La maestra ha detto:
- "Oggi facciamo qualcosa con l'argilla".
- "Bene! ", pensò il bambino;
Gli piaceva l'argilla.
Poteva fare di tutto con l'argilla:
Serpenti e pupazzi di neve
Elefanti e topi,
Auto e camion
E ha iniziato a ti**re e pizzicare
La sua palla di argilla.

Ma la maestra ha detto:
- "Aspetta! " Non è ora di iniziare!
E ha aspettato che tutti sembrassero pronti.
- "Ora", disse la maestra,
- Facciamo un piatto.
- "Bene! ", pensò il bambino,
Gli piaceva fare i piatti.
E ha iniziato a farne alcuni
di tutte le forme e dimensioni.

Ma la maestra ha detto:
- "Aspetta! "E ti insegnerò come".
E ha mostrato a tutti come fare
Un piatto profondo.
- "Ecco qui" - disse la maestra,
- "Ora potete iniziare".

Il bambino guardò il piatto della maestra;
poi ha guardato il suo.
Le piaceva più il suo che quello della maestra, ma non l'ha detto.
Si limitò a arrotolare la sua argilla in una grande palla di nuovo
e ha fatto un piatto come quello della maestra, era un piatto profondo.

E molto presto il bambino ha imparato ad aspettare.
e osservare e fare le cose come la maestra e molto presto
non ha fatto più cose da solo.

Poi è successo
che il bambino e la sua famiglia
si sono trasferiti in un'altra casa,
in un'altra città,
e il bambino piccolo
Doveva andare in un'altra scuola.

La maestra ha detto:
- "Oggi faremo un disegno".
- "Bene! " pensò il piccolo.
E ha aspettato che l'insegnante le dicesse cosa fare.
Ma la maestra non ha detto nulla.
Si è limitato a passeggiare per la classe.

Quando si è avvicinato al bambino
Gli chiese:
- "Non vuoi fare un disegno? "
- "Sì", disse il bambino.
- ‘Cosa facciamo?
— ‘Non lo so, finché non lo fai’ — disse la maestra.
- ‘Come faccio? ’
- chiese il bambino.
— 'Beh, come vuoi' — disse la maestra.
- ‘E di qualsiasi colore? ’, chiese il bambino.
- 'Qualsiasi colore' disse la maestra.
E ha iniziato a fare un fiore rosso con un gambo verde. “

~Helen Buckley, il ragazzino

"Abbiamo una definizione ristretta di cosa significa essere intelligenti che lascia fuori le persone e ferisce il senso di sé delle persone.

Abbiamo elevato un tipo di cervello a spese di tutte le altre rappresentazioni dell'intelligenza e del fiorire.

L'intelligenza non è una cosa, è molte cose. Il problema è un insieme di pratiche istituzionali che rafforzano l'idea che la differenza sia il problema.

‘Non fare le cose come ti dicono le persone. Guarda il modo in cui ti senti il migliore. Il tuo modo può essere migliore"

Testo: Helen Buckley
Pic. Aisato

È tempo di vacanze per me!!Auguro a tutti voi di concedervi di essere come un bambino che fa le bolle di sapone, dove lo...
10/08/2023

È tempo di vacanze per me!!

Auguro a tutti voi di concedervi di essere come un bambino che fa le bolle di sapone, dove lo spazio e il tempo sono sospesi e l'acchiappare le bolle diventa una danza che nutre il corpo e l'anima!!

Tornerò operativa a Studio Di Counseling & Psicoterapia dal 1 settembre.
Dal 28 di agosto sarò disponibile per fissare gli appuntamenti tramite wapp al 349 428 5195 oppure tramite email: difloriopaola@gmail.com

09/08/2023

Ecco la differenza tra la mano di un bambino della scuola dell’infanzia (radiografia di sinistra) e la mano di un bambino di 7 anni (radiografia di destra).

I genitori chiedono regolarmente perché il loro bambino in età prescolare ( 3-6 anni) non è in grado di scrivere. Spesso si stimolano i bambini per questo a svolgere schede di pregrafismo o esercizi specifici.

Osservando le foto possiamo comprendere come mai non è consigliato che il bambino impari a scrivere prima dei 6-7 anni.
Le mani dei bambini in età prescolastica sono ancora aperte e non completamente formate.

Quindi cosa dovremmo fare per aiutare ed accompagnare questo processo? GIOCARE!

Plastilina, pittura, tagliare, incollare, saltare, arrampicarsi, salire, scavalcare, scavare nella terra, manipolazione con acqua e fango ma anche acqua e sabbia, travestimenti, esperimenti scientifici, puzzle, lanciare, ecc.

Tutte queste proposte possono aiutare le loro mani a svilupparsi.

Quando sono fisicamente pronti a scrivere, lo faranno!

Non c'è bisogno di affrettarli, di insegnarglielo con schede di pregrafismo. Quando saranno maturi per scrivere ti mostreranno il loro interesse e piacere nel farlo autonomamente.

11/01/2023

Non ha senso limitare l'uso del cellulare per bambini e bambine nei primi anni di età.
I più piccoli e le più piccole non dovrebbero proprio usarlo.

Metterli davanti a uno schermo può causare grave compromissione evolutiva: a quell’età la sensorialità è fondamentale.
È importante vivere, stare nell’acqua, giocare, toccare fisicamente i diversi materiali.

Molte ricerche dimostrano che un bambino cresciuto sui dispositivi digitali (touch o a tastiera) rischia di sviluppare ritardi nella lettura e scrittura.

Per questo non ha senso concedere dei dispositivi per poi dire: adesso facciamo il fioretto di non usarlo.
Chiariamoci, non sono contrario alla tecnologia. Si tratta solo di usarla alla giusta età.
Fareste guidare un’auto a un bambino di sei anni? Il problema non è il mezzo ma l’utilizzo precoce.

14/11/2022

Sono nativi digitali, non possiamo impedirgli di stare allo smartphone!

Uno dei grandi idoli dell’epoca moderna è che il cellulare vada messo in mano ai piccoli il prima possibile. Nativi digitali, termine inventato dal marketing, non è una rivelazione scientifica: i bambini soprattutto sotto i 3 anni devono giocare con l’acqua, la sabbia, fare i travasi, non stare incollati al tablet.

Anche il mito del bambino touch è inesistente: il cervello dei piccoli è lo stesso dei bambini che vivevano all’epoca di Maria Montessori, un cervello di tipo sensoriale. Non hanno una tastiera in testa.

Anche la comunità scientifica lo conferma: i primi 3 anni di vita devono essere completamente sensoriali. La mano è l’organo che è più in connessione con le aree cerebrali che contribuiscono allo sviluppo.

22/10/2022

I FATTI DI LATINA, IL SENSO DEL LIMITE, IL VALORE DELLA REGOLA E LA FRAGILITA’ DI NOI ADULTI

A Latina accade che una 14enne si rifiuti di consegnare lo smartphone all’insegnante, come prescrive il regolamento della sua scuola, che, perciò, le dà una nota. A questo punto la famiglia della ragazza interviene contro il dirigente scolastico con modalità che generano un clamore nazionale intorno alla notizia. La famiglia, in questo caso, si allea con la ragazza, contro le regole della scuola. La fatica di diventare grandi in questo tempo complesso è tutta fotografata in questa vicenda. Ogni cosa sembra essere diventata relativa: ormai anche il concetto di regola lo è. Tu fai la regola, ma se io non la condivido, ho tutto il diritto di non rispettarla. Per chi cresce, trasgredire una regola è fatto comune. Però non è un diritto. E quando la trasgressione viene intercettata, ci dovrebbero essere delle conseguenze. Nel caso in questione si è trattato di una nota. Il mondo adulto solitamente si allea al proprio interno per ribadire con i ragazzi (ma anche per i ragazzi) che le regole esistono non per volontà sadica (non vengono proposte con lo scopo di far soffrire), ma perché rispondono ad un bene superiore, che magari il ragazzo in quel momento non valuta come tale. Ma dietro ad una regola, di solito, c’è sempre un perché. Nel caso di Latina la regola della scuola viene contestata dalla famiglia. Ne deriva un conflitto che si sposta dal livello docente/studente al livello docente/famiglia. E quando questo accade, l’unica conseguenza è il caos. Tutti contro tutti. E’ questa la peggiore delle dinamiche in cui si può trovare un minore: ovvero quella in cui gli adulti si mettono a litigare perché la trasgressione del minore è valutata in modo diverso da chi si occupa del suo progetto educativo. In questo tempo, spesso, noi adulti pecchiamo di un eccesso di protezione verso chi cresce. Lo difendiamo anche quando non serve. E soprattutto, non comprendiamo che quel figlio non ha bisogno di adulti che lo tutelino quando trasgredisce. Bensì dell’esatto contrario: a lui serve capire che tutti gli adulti di riferimento hanno una visione comune della sua trasgressione. La considerano tale e perciò si aspettano che non venga ripetuta. Quando questo accade, la trasgressione non viene estinta, il ragazzo potrà cercare di rimetterla in atto anche in futuro. Ma di certo, impara a non considerare “normale” la sua trasgressione. E automaticamente, la metterà in atto con minore frequenza, comprendendo anche il motivo profondo per cui c’è una regola che definisce un comportamento come trasgressivo, e quindi non lo normalizza. Solo con questa chiarezza nel mondo adulto, il senso del limite può essere percepito in modo altrettanto chiaro da chi cresce, perché l’adulto ne è un testimone coerente. E così facendo rimane autorevole. A Latina, per parere mio, ciò che è stato sconfitto è il concetto di adultità. Un ragazzo si chiede sempre chi è l’adulto che gli sta davanti e quando osserva genitori e docenti che confliggono intorno al rispetto di una regola non capisce più nulla. Si rende conto, infatti, che entrambi, all’apparenza vogliono tutelarlo e proteggerlo. Ma hanno idee contraddittorie. Ne deriva il caos. Questa è la fragilità di noi adulti oggi, quella fragilità in base alla quale spesso siamo costretti a parlare di emergenza educativa.

Giornata mondiale della consapevolezza del lutto perinatale e infantile.Con questa giornata si vuole ricordare simbolica...
16/10/2022

Giornata mondiale della consapevolezza del lutto perinatale e infantile.

Con questa giornata si vuole ricordare simbolicamente ogni bambino mai nato...
Ogni donna che ha vissuto questa esperienza, compresa me, porta dentro di sé un segreto, qualcosa di cui non si può parlare...e non perché sarebbe troppo doloroso parlarne, ma spesso per proteggere gli altri da una notizia così atroce ...e così
ho deciso, anche grazie alla mia professione di
far crescere la cultura dell’accoglienza e del sostegno di fronte al lutto perinatale.

Questo evento traumatico, che è un lutto vero e proprio, ha infatti delle conseguenze che possono essere particolarmente gravi: se non adeguatamente trattato il lutto può infatti lasciare il posto a disturbi ansiosi, a depressione post parto e ad altri disturbi psichici che possono insorgere anche mesi o anni dopo la perdita e condizionare pesantemente la qualità della vita della donna, della coppia e degli eventuali altri figli.

L’intervento precoce di sostegno e la disponibilità di corrette informazioni sugli aspetti psicologici del lutto perinatale, sugli aspetti medici rappresentano un valido contrasto alle complicanze psicopatologiche e dovrebbero essere accessibili a qualunque donna.

E’ un cammino tortuoso, fatto di lacrime, sorrisi, ricordi invisibili e odori immaginati, ma il dolore può essere trasformato in un’onda d’amore inimmaginabile.

Vi lascio questa poesia che descrive ciò che ognuna di noi prova nel proprio cuore ❤

"Non posso tenerti per mano e allora ti tengo nel cuore.

Ed è lì che sei e sarai presenza, eterna. Ed è quello il posto più bello che ho.

Mi diranno che non posso toccarti. Vero, ma nel cuore io ti sento.

Mi diranno che non posso vederti. Vero, ma gli occhi ricoprono le distanze e nel cuore non c’è distanza.

Mi diranno che non posso udire la tua voce. Vero, ma io ti ascolto e in me fai rumore!

Mi diranno che non posso parlarti. Vero. Ma cosa servono le parole, tu mi fai ba***re il cuore.

E se il cuore è l’organo della vita, anche se io non ti tengo per mano, non ti vedo e non ti parlo, faccio molto di più, ti tengo nel cuore…io ti tengo nella mia vita.”

F.Roversi

Un figlio può metterti davanti ai tuoi dolori che se non hai sconfitto...sono talmente grandi da negarti il dono più bel...
13/10/2022

Un figlio può metterti davanti ai tuoi dolori che se non hai sconfitto...sono talmente grandi da negarti il dono più bello della genitorialità: l'amore incondizionato!!

Indirizzo

Formia
04023

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 15:30
Mercoledì 15:30 - 21:00
Giovedì 09:00 - 12:00
Venerdì 15:30 - 21:00
Sabato 09:00 - 13:30

Telefono

+393494285195

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