22/09/2025
SEMPRE TROPPO TARDI!
Siamo tutti provati dalla storia di Paolo, dal modo e dal motivo per cui ha deciso di togliersi la vita. Eppure, se ne parla – purtroppo – sempre troppo tardi.
Sono notizie che sconvolgono, scuotono le coscienze, ma arrivano sempre troppo tardi.Ci interroghiamo su cosa si possa fare, su come intervenire, ma ancora una volta, troppo tardi.
Cosa sappiamo davvero del bullismo? Del disagio adolescenziale? Della complessità di crescere per i ragazzi e di educare per i genitori e per la comunità? Il fatto è che non bisognerebbe aspettare la “notizia shock” che genera emozione intensa ma effimera. I social si riempiono di post sensazionalistici: ma a cosa servono davvero? Tanto più che molti bambini e adolescenti leggono senza avere accanto adulti in grado di offrire chiavi di lettura, rischiando di normalizzare o amplificare ciò che vedono.
Dietro il bullismo si nascondono disagi profondi e spesso inascoltati: da una parte le vittime, incapaci di trovare risorse per difendersi; dall’altra chi agisce, che usa l’aggressività come unico linguaggio relazionale. Le vittime non vengono scelte a caso: caratteristiche fisiche, comportamentali o psicologiche diventano pretesti. Non tutti i ragazzi hanno strumenti per costruire relazioni sane: spesso i ruoli si irrigidiscono e alimentano il fenomeno.Per comprendere davvero, serve uno sguardo ampio, “ecologico”: i fattori sono individuali, familiari, sociali e comunitari. Nessuno è escluso. Tutti abbiamo una responsabilità. Tutti possiamo scegliere risposte nuove e più efficaci, al di là dell’emotività che certe notizie ci impongono.Ma la responsabilità degli adulti non si limita all’educazione diretta dei figli: riguarda anche il modo in cui ci relazioniamo tra noi. Troppo spesso la comunicazione nel mondo adulto è segnata da aggressività, competizione, svalutazione reciproca. I nostri figli, che ci osservano, assorbono questi modelli e li riproducono in altri contesti: a scuola, nelle amicizie, nelle relazioni.Così, ciò che tra adulti chiamiamo “conflitto” diventa, tra i ragazzi, prevaricazione o, al contrario, passività e senso di vittimizzazione. Il bullismo non nasce dal nulla: è anche lo specchio di una società che tollera linguaggi violenti e relazioni basate sul dominio più che sul
Se vogliamo crescere figli capaci di rispetto ed empatia, dobbiamo prima di tutto rivedere i nostri stili comunicativi. Perché il vero esempio non è ciò che predichiamo, ma ciò che pratichiamo ogni giorno.
Serve buon senso. Servono interventi preventivi. Servono risposte professionali a sostegno di insegnanti, genitori e alunni.Perché non sia, ancora una volta, troppo tardi
Alleghiamo un articolo molto interessante:
https://www.centrocapta.it/il-bullismo-costringe-il-mondo-adulto-a-guardarsi-allo-specchio/
di Roberta Radich E’ sempre più presente nella percezione sociale e nelle statistiche che lo descrivono, il fenomeno del bullismo, etichetta sotto la