04/07/2023
L’ernia del disco è una patologia che interessa la colonna vertebrale e nello specifico i dischi intervertebrali.
È la causa più comune di lombalgia [dolore alla schiena] e viene associata ad attività che richiedono notevoli sforzi o ad abitudini di sedentarietà.
Interessa principalmente gli uomini di età compresa tra i 35 e i 55 anni e la sua caratteristica è lo schiacciamento con conseguente fuoriuscita del nucleo polposo dall’interno del disco vertebrale.
L’età, come già detto, è uno dei fattori di rischio principali, in quanto con il tempo il nucleo polposo tende a disidratarsi, facilitando la compressione e la sua fuoriuscita dal annulus fibroso.
Possiamo considerare 4 fasi di sviluppo di un’ernia del disco, in base alla gravità della compressione e alla presenza o meno della fuoriuscita:
⟶ degenerazione;
⟶ prolasso;
⟶ estrusione;
⟶ sequestro.
In base alle vertebre interessate, possiamo distinguere tra:
⟶ ernia cervicale;
⟶ ernia lombare,
con sintomatologie differenti.
I sintomi principali dell’ernia del disco sono:
⟶ dolore [dato dalla pressione della protrusione su uno specifico nervo];
⟶ intorpidimento degli arti;
⟶ debolezza.
L’ernia cervicale, ovvero nella parte alta della schiena, si può presentare con:
⟶ un peggioramento del dolore roteando il collo;
⟶ debolezza e formicolio ad un braccio;
⟶ mal di testa;
⟶ difficoltà nei movimenti del braccio.
Nei casi di ernia lombare, invece, i sintomi possono essere:
⟶ lombalgia [dolore alla parte bassa della schiena];
⟶ dolore ed intorpidimento ad un arto inferiore;
⟶ sciatalgia [dolore al gluteo, alla parte posteriore della coscia, alla gamba e al piede, riferiti al tratto compreso tra le vertebre L4 e S1];
⟶ cruralgia [dolore alla parte antero-laterale della coscia, riferito al tratto di vertebre compreso tra L2 e L4].
Il dolore nell’ernia lombare si ha principalmente stando in piedi o seduti per lungo tempo e può peggiorare con un colpo di tosse o uno starnuto: restare sdraiati ne allevia, invece, i sintomi.
La terapia con farmaci anti-infiammatori non steroidei [FANS] e antidolorifici è la prima opzione che lo specialista prescrive: una volta espulso il nucleo polposo, infatti, questo tenderà a disidratarsi e di conseguenza si attutiranno i sintomi dolorosi.
Al trattamento farmacologico si possono associare esercizi di stretching. È necessario, prima di svolgere attività motoria, eliminare completamente l’infiammazione, in quanto svolgere esercizi nella fase acuta dell’ernia del disco può portare a peggioramenti, spesso anche gravi.
L’ernia del disco è curabile senza ricorrere necessariamente all’operazione: tuttavia, alcuni segnali possono indicare la necessità di un intervento specialistico.
Queste condizioni sono:
⟶ deficit motori ingravescenti [che non migliorano neanche con le terapie conservative];
⟶ la persistenza dei sintomi acuti per almeno 6 settimane;
⟶ la sindrome della cauda equina [condizione molto rara ma estremamente grave, che necessita un intervento nel minor tempo possibile].
[per approfondire: ⟶ https://georgiosbakaloudis.it/ernia-disco/]