Dott. Maurizio Giannini - Operatore e Formatore Olistico

Dott. Maurizio Giannini - Operatore e Formatore Olistico Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche
Educatore
Arteterapeuta
Formatore e Operatore Olistico

15/06/2025

“Ho 87 anni, mi aspetto di saltellare ancora un po’. Ma sono circa vent’anni che dico di essere nella fase discendente e penso all’altra vita. Da questa vita non mi aspetto altro, per l’altra ho dei progetti.
Mi sono pentito di non aver studiato quando potevo. Adesso mi piace studiare, una volta no. Magari adesso sarei un uomo diverso… con la cravatta. Mai mi sarei sognato di cantare, pensavo di fare l’orologiaio tutta la vita.
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che non esiste la felicità. Non so, se uno vive ad esempio centocinquant’anni, io penso che le dosi di felicità vissute saranno il 10%, quando va bene. Se uno è consapevole di questo, allora ti devo dire che non mi manca niente. Si sa che ogni cosa, ogni felicità, ogni godimento che puoi ottenere è sempre preceduto da un lavoro, da una costanza che bisogna avere: se non la produci, la felicità non ti viene a cercare.”

Adriano Celentano

09/03/2025

LA VULNERABILITA' NEGLI INSERIMENTI LAVORATIVI DEI DISABILI PSICHICI

L'operatore del lavoro che si occupa degli inserimenti previsti dalla legge 68/99 (per le persone con disabilità) e dalla legge 381/91 (sulle cooperative sociali) affronta ogni giorno una vulnerabilità che va oltre la semplice disabilità fisica o cognitiva. Si tratta di una fragilità emotiva e relazionale, spesso legata a esperienze difficili vissute fin dall'infanzia, come il trauma psichico e la trascuratezza emotiva.

Le ricerche sull'Infant Research ci insegnano che la nostra capacità di gestire le emozioni dipende dalle prime relazioni con chi si prende cura di noi (chiamato “caregiver” in psicologia, significa figura di accudimento, spesso la madre). Se un bambino cresce senza ricevere risonanza ai suoi bisogni affettivi, farà più fatica a riconoscere e gestire le proprie emozioni; successivamente quelle degli altri. Questo tipo di trauma crea una vulnerabilità profonda che può sfociare in difficoltà sociali, emotive e anche psicopatologiche, che la persona disabile può affrontare con tutor di riferimento non solo in cooperativa sociale ma soprattutto con gli operatori dell’inserimento lavorativo.

Le persone che rientrano nei percorsi di inserimento lavorativo regolati dalle leggi 68 e 381 spesso portano con sé il peso di una trascuratezza emotiva. Sono cresciute senza una vera reciprocità affettiva in famiglia: questo ha reso difficile per loro sviluppare autonomia ovvero la capacità di governare i propri vissuti interni. Senza autonomia non può svilupparsi poi quella sicurezza in se stessi indispensabile per un’indipendenza lavorativa.

Nel mondo del lavoro, ciò si concretizza in insicurezza, difficoltà nel relazionarsi, rigidità nei comportamenti, comportamenti bizzarri o inadeguati, indisponenza o, all’opposto, tendenza all'isolamento o alla dipendenza emotiva dai colleghi e dai superiori.

L'operatore del lavoro ha quindi una grande responsabilità: non deve solo trovare un'occupazione a queste persone ma anche aiutarle a ricostruire un percorso di crescita personale e sociale; non a caso, per questi fini, nascono progetti negli ambiti territoriali di riferimento, in capo ai servizi sociali.

Allora il lavoro non è solo un modo per guadagnarsi da vivere ma anche uno spazio fondamentale per rafforzare prima il proprio Sé e poi la propria dignità ovvero il proprio valore nella società. Tuttavia, senza un supporto adeguato, le difficoltà emotive e relazionali possono rendere difficile, se non impossibile, l'integrazione e la successiva stabilità lavorativa.

In conclusione, la vulnerabilità di cui si occupa l'operatore del lavoro nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate non è solo di natura fisica o cognitiva, ma ha profonde radici nella storia emotiva e relazionale del soggetto. Riconoscere e affrontare questa vulnerabilità significa promuovere non solo un inserimento lavorativo efficace, ma anche un percorso di crescita personale che consenta al soggetto di ricostruire un senso di sé più stabile e di rafforzare le proprie competenze trasversali, che sono essenzialmente emotive e relazionali. È così che il lavoro diventa non solo un diritto ma una commuovente opportunità di riscatto personale.

Maurizio Giannini

15/11/2024
Oggi segnalo la Pagina IG di una bravissima 🔝 Operatrice Olistica, esperta in Massaggi, Riflessologia plantare e Counsel...
31/10/2024

Oggi segnalo la Pagina IG di una bravissima 🔝 Operatrice Olistica, esperta in Massaggi, Riflessologia plantare e Counseling, con sede a Lonato del Garda (BS):

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📅 3 Lunedì consecutivi: 11-18-25 Novembre 2024⏰ OnLine ore 20:00 - 22:30✨ "Impara a praticare la Meditazione con i Mantr...
31/10/2024

📅 3 Lunedì consecutivi: 11-18-25 Novembre 2024
⏰ OnLine ore 20:00 - 22:30
✨ "Impara a praticare la Meditazione con i Mantra" ✨

Workshop olistico-energetico con il dott. Maurizio Giannini
🎓 Con Attestato finale!

Il workshop offre un’immersione profonda per imparare a:
🧘‍♂️ Praticare correttamente la Meditazione con i Mantra
🌿 Comprendere e ottenere gli effetti a livello spirituale, mentale, collettivo e per mitigare lo stress

📚 PROGRAMMA TEORICO
🧠 Gli effetti benefici del proto-sanscrito dei Mantra sulla mente
🔮 Il significato dei principali mantra della tradizione indiana e buddhista
🧘‍♀️ i Bija-mantra e la differenza con la Meditazione Trascendentale
Gli studi scientifici sulla meditazione
🌟 Come usare il potere dei mantra per migliorare la propria vita concreta

🎯 PROGRAMMA PRATICO
🧘‍♂️ Correggere la postura e la respirazione nella meditazione
🔊 La pratica della meditazione con i mantra
✨ Applicare gli effetti della meditazione sulla realtà
📿 Padroneggiare i Mantra più potenti della Tradizione Vedica

L’idea che un gruppo di persone che meditano insieme con un’intenzione condivisa possa produrre cambiamenti tangibili nella realtà esterna è affascinante e sfida alcune delle nostre convinzioni scientifiche più radicate.

Dopo aver esplorato studi e ricerche che tentano di misurare e documentare l’impatto di questo fenomeno, ogni partecipante imparerà a meditare da solo e in gruppo per realizzare obiettivi positivi e godere di tutti i benefici della meditazione, tra cui:
💪 Fisici: abbassamento della pressione sanguigna, miglioramento del sonno, distrazione dal dolore
🧘‍♀️ Mentali: riduzione di stress, ansia e depressione; gestione del disturbo da stress post-traumatico, autostima, aumento della produttività e delle prestazioni
❤️ Emotivi: maggiore chiarezza di pensieri e sentimenti, compassione e gratitudine, pace interiore
🕊️ Etici e sociali: promozione della pace e dell’armonia con gli altri
🌍 Sulla qualità della vita: effetti trasformativi tangibili della propria realtà circostante e aumento significativo di nuove possibilità di vita concrete
🙏 Spirituali: connessione al divino in linea con le recenti scoperte della meccanica quantistica

👨‍🏫 Docente e Conduttore del Corso:
Maurizio Giannini
🎓 Dott. in Scienze e Tecniche Psicologiche per la persona, il gruppo e le istituzioni
🌿 Operatore e Formatore Olistico
🧘‍♂️ Docente di Meditazione e Training Autogeno
💆‍♂️ Kinesiologo
🧘‍♀️ Posturologo
💫 Educatore
🎨 Arteterapeuta
🌠 Costellatore
🧠 Esperto in Psicofisiologia clinica, Psicosomatica, Psicologia Positiva, Discipline orientali

📋 Modalità di partecipazione e iscrizione:
📍 Sede: On Line su Jitsi Meet
💶 Costo: 120 € a persona
⏳ 3 Webinar serali per 3 lunedì consecutivi dalle ore 20:00 alle ore 22:30

Leggi un Approfondimento
Clicca qui per saperne di più: https://www.facebook.com/MaurizioGianniniOperatoreFormatoreOlistico/posts/pfbid09L1jMPxZnEVxjNJZxS4HaL4VM3KPF3aLJWAamunJA5vf7G2SiPfXs32ygjiuRkV8l
Una storia sempre attuale: https://www.facebook.com/MaurizioGianniniOperatoreFormatoreOlistico/posts/pfbid02PsE58PCuKyQTVRznXvfcJjiEeq51rPGEqGcHQozfS3zUveGk7AZ7AV1keqNyerCjl

🚨 LA PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIA!
🔒 Posti limitati, riserva il tuo!
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Viaggio ad Alta Voce nell'Io Profondo  #10   PERCHE’ AMO LAVORARE CON LA FRAGILITA’?Chi sono le persone con fragilità? P...
31/10/2024

Viaggio ad Alta Voce nell'Io Profondo #10


PERCHE’ AMO LAVORARE CON LA FRAGILITA’?

Chi sono le persone con fragilità? Persone con disabilità, bambini e minori deprivati, famiglie a basso reddito, famiglie monoparentali, immigrati e rifugiati, persone con problemi di salute mentale, disoccupati di lunga durata, donne in condizioni di vulnerabilità, senza dimora, persone con dipendenze, lavoratori in preoccupanti situazioni di precarietà.

Perché amo lavorare con loro? Queste persone stanno passando una situazione in cui manca loro qualcosa. In cui non ce la fanno da soli, per i motivi più disparati (e disperati): mancano di autonomia in un qualche periodo della loro vita. Proprio non riescono da soli.

Si tratta di dar loro una piccola spinta. Aiutarli a trovare un’altra possibilità nella vita quando per loro sembra tutto nero: un finanziamento, un lavoro, una casa. Guidarli a fare qualcosa di nuovo: una competenza, un comportamento nuovo, una richiesta mai pronunciata. Sostenerli con un gesto concreto: passare tempo per loro e con loro, credere più di loro nel loro futuro, esprimere un sorriso autentico di incoraggiamento.

Però a volte è difficile. Tremendamente difficile, quando si cerca anche solo di facilitare chi in realtà non vuole farcela. Questi remerà contro persino a colui che lo sta aiutando. Perché il problema fondamentale è quello: non la disabilità, non la crisi, non il partire da zero ma…l’ostilità latente, l’auto sabotaggio di chi non vuole assolutamente essere aiutato anche se lo sta chiedendo con tutta la sua anima.

Un’ostilità tale che può far sentire fragile persino l’operatore più rodato a sua volta, dopo che davvero le ha provate tutte. Infatti ci può essere un momento di impotenza percepita da chi si pone di fronte a chi davvero non vuol saperne di stare meglio. Si può manifestare fisicamente e mentalmente come esaurimento, quello legato a un'eccessiva dedizione.

Eppure il vero operatore dell’aiuto sa resistere e può farcela, perché? Al contrario del suo “assistito” sa prendersi cura di sé, non si dimentica di se stesso.
E poi consegue l’obiettivo, non solo per la professionalità che ha maturato ma perché sente dentro una spinta: la sensazione di commozione che proverà quando vedrà che quella persona fragile finalmente si è realizzata… finalmente che ce l’ha fatta!

Nonostante una società attualmente egocentrica, narcisista, ripiegata su di sé a guardare solo il proprio smartphone… la bellezza della relazione di aiuto non passerà mai di moda e potrà essere riscoperta da chiunque voglia continuare a guardare negli occhi gli altri, a partire dai più fragili. Unendosi a un sentire, quello degli operatori dell’aiuto, che sa di eternità.

Grazie per l’attenzione.
Maurizio Giannini

VIAGGIO A VOCE ALTA NELL’IO PROFONDO  #9   Simon Weil scrisse: “La sofferenza è una porta che possiamo scegliere di attr...
22/10/2024

VIAGGIO A VOCE ALTA NELL’IO PROFONDO #9


Simon Weil scrisse: “La sofferenza è una porta che possiamo scegliere di attraversare e allora impariamo qualcosa. oppure rifiutare di aprire e allora non si aggiunge niente anzi ci sottrae tutto”.

Una frase che apre una bella riflessione.

Molti di noi sono causa dei propri mali perché ignorano le avvisaglie dei problemi che si stanno preparando per manifestarsi nella propria vita. Proprio per questo motivo, le sofferenze peggiori spesso ci colgono impreparati, scuotendo le fondamenta della nostra esistenza. Simone Weil ci invita a vedere in quella porta non una minaccia ma una possibilità di trasformazione, nello specifico un ingresso verso una nuova comprensione di noi stessi.

Quando la sofferenza ci tocca, il nostro primo impulso è spesso quello di respingerla, di distogliere lo sguardo, di fuggire verso una consolazione immediata, di negarci il confronto con ciò che ci fa male.

La nostra società oggi ci offre mille alternative per rifiutare questa sofferenza. Tutte alternative che diventano beni di consumo, che una volta acquistati vanno a “ingrassare” qualcun altro… Shopping compulsivo, droga, alcol, abbuffate di zuccheri misti a grassi malsani, gioco d'azzardo e chi più ne ha più ne metta… perché la lista effettivamente è diventata moooolto lunga…

Eppure, in questo tentativo di allontanarla, la sofferenza continua a trovare un modo per radicarsi, per sottrarci qualcosa di prezioso: la nostra pace, il nostro senso di connessione con il mondo, la nostra capacità di percepire la bellezza che ci circonda. Respingere la sofferenza è come chiudere la porta della nostra casa a un vento tempestoso; il vento continua a soffiare, e noi restiamo immobili, incapaci di muoverci, di crescere, di trasformare quella tempesta in un'opportunità di rinascita.

Quando decidiamo di non sbarrare quella porta, ovvero di non chiuderci in noi stessi e fuggire nella direzione opposta, compiamo un atto di coraggio. Esattamente, di coraggio, anche se in quel momento il rifiuto di noi stessi è grande e l’autostima, in maniera inversamente proporzionale, è “ai minimi storici”.

Attraversare quella porta di sofferenza diventa un viaggio spesso in solitudine, in cui proviamo dolore soprattutto nel cuore. Però in quel momento capiamo che la sofferenza che temevamo di più non lo spezza. Ci rendiamo conto che il nostro cuore è più forte. Il miracolo più grande? Non ce lo aspetteremmo mai ma… è dopo che abbiamo sviluppato questa consapevolezza che torna la pace! Quella pace interiore di chi ha riconosciuto a se stesso i propri limiti, i propri errori. E dopo la pace viene il notare, per forza di cose, che siamo ancora in piedi e conserviamo ancora le nostre potenzialità: un guardarsi allo specchio finalmente in positivo, che testimonia che abbiamo ancora la forza di trasformare il dolore in bellezza.

In fin dei conti, attraversare la porta della sofferenza non significa subirla ma farci i conti. Ogni sofferenza non è una condanna ma un invito a guardare più in profondità. Infatti Weil ci ricorda che la sofferenza, se vissuta consapevolmente, non ci toglie nulla, anzi ci permette di aggiungere qualcosa di straordinario alla nostra vita: la capacità di crescere nonostante le difficoltà, la forza di rimanere aperti, autentici, veri.

Rifiutare di aprire quella porta, invece, è un modo per chiuderci alla vita stessa. Significa sottrarci la possibilità di diventare più umani, più compassionevoli, più profondi. In quel rifiuto si nasconde la vera perdita. Quando rifiutiamo di attraversare il nostro dolore rinunciamo innanzitutto alla possibilità di scoprire la luce che può nascere da esso, la bellezza che si manifesta quando impariamo a trasformare il piombo delle nostre ferite nell'oro della consapevolezza e dell'amore per noi stessi.

Dopodiché l’amore per il mondo nasce spontaneamente, diventa un’irradiazione dell’amore per noi stessi. Quindi ci permettiamo di tornare dai nostri cari da cui ci siamo allontanati mentre ci chiudevamo nella nostra sofferenza più atroce.

Simone Weil ci invita a considerare la sofferenza come una porta che possiamo attraversare per diventare più vivi, più presenti, più reali. Come non essere d’accordo?

Non dobbiamo avere paura dei nostri lati peggiori di noi stessi, è grazie ad essi che impariamo ad amarci nel senso più autentico del termine.

Maurizio Giannini

Copyright © 2024 Maurizio Giannini. Tutti i diritti riservati.

E’ VERO CHE LE COLPE DEI GENITORI RICADONO SUI FIGLI?Secondo la teoria di Bert Hellinger, il fondatore delle Costellazio...
17/10/2024

E’ VERO CHE LE COLPE DEI GENITORI RICADONO SUI FIGLI?
Secondo la teoria di Bert Hellinger, il fondatore delle Costellazioni Familiari, sì. Bisognerebbe dirla meglio: le colpe della famiglia ricadono sulle generazioni successive.
Questa eredità non coinvolge solo i genitori ma si estende all'intera famiglia allargata: zii, nonni e a volte persino bisnonni.

Secondo Hellinger, anche i partner precedenti dei genitori, così come eventuali figli legittimi o illegittimi, entrano a far parte della famiglia e vanno ad influenzare le dinamiche future. Viene in mente una frase da boss mafioso: “Una volta che si entra nella famiglia, non si esce più!”. Si dà il caso che, almeno a livello energetico, sia veramente così.

Ogni volta che un membro della famiglia viene escluso o allontanato, che si tratti di un partner, un figlio, un parente o un bambino dato in affido o abortito, questa sofferenza si trasmette alle generazioni future. L’evento cosa comporterà nel futuro concreto? Che un nuovo nato, nelle generazioni successive, prenderà su di sé il sentire da escluso o abbandonato e darà problemi alla famiglia in questo senso, per uno strano destino di compensazione a cui nessuna famiglia umana è esclusa.

Una volta entrati nella famiglia, tutti i legami, visibili o invisibili, continuano a influenzare la famiglia anche dopo. Dunque è vero che le colpe delle generazioni precedenti ricadono su quelle successive!

Ad essere più precisi, ciò che si trasmette non è una vera e propria colpa ma un'eredità emotiva: sentimenti di esclusione, abbandono o conflitti irrisolti, che possono manifestarsi nei discendenti attraverso comportamenti o sofferenze incomprensibili apparentemente…

La soluzione? Le Costellazioni familiari sono state inventate con questo scopo: vogliono ristabilire l’ordine, re-integrare gli esclusi. La seduta, sia nella variante di gruppo che in quella individuale, mette in luce la dinamica passata nascosta leggendo le interazioni rappresentate in quella sede e poi ripristina l’ordine, restituendo dignità ai membri attuali e dando la pace ai membri maltrattati del passato. Si ritrova l’armonia al punto che a volte si assiste alla remissione di qualche sintomo.

Un esempio concreto forse potrà illustrare meglio questo concetto. Prendiamo il caso di Marzia, una giovane donna che avverte un senso costante di esclusione nei gruppi che frequenta, senza una ragione apparente. Le accade sul lavoro ma anche in gruppi che coltivano i suoi stessi hobby. Nonostante abbia una famiglia amorevole e un ambiente stabile, queste sensazioni persistono. Decidendo di approfondire la questione, partecipa a una sessione individuale di Costellazioni Familiari. Durante la seduta, emerge che il nonno paterno di Marzia aveva avuto un figlio da una relazione precedente, un fratellastro del padre di Marzia che era stato escluso e mai riconosciuto dalla famiglia. Questo segreto familiare aveva generato un vuoto energetico che si era trasmesso attraverso le generazioni. Marzia, inconsciamente, portava il peso di questa esclusione, manifestando sentimenti di abbandono e insicurezza anche se immotivati. Attraverso la costellazione, si lavora per riconoscere e reintegrare simbolicamente questo parente dimenticato. Dopo la sessione, Marzia inizia a sentire un alleggerimento del suo stato emotivo, notando miglioramenti nelle sue relazioni e un senso di pace interiore che prima le era sconosciuto.

Senti di portare dentro di te un peso che non riesci a spiegare, un'eredità che sembra provenire dal passato della tua famiglia?
Temi che la tua discendenza possa aver ereditato una dinamica del tipo descritto?
Potresti trovare nelle Costellazioni Familiari un metodo sorprendente per comprenderlo e liberartene.

Maurizio

Vuoi saperne di più? Clicca qui per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/MaurizioGianniniOperatoreFormatoreOlistico/posts/pfbid02ZY3vW7xSLvfZCjERDELpwq8LtHgL4BAHCZg53UcNtqXmWX5uBQPmaCex89jBax7l

DUE PAROLE VELOCISSIME PER PRESENTARVI LE COSTELLAZIONI FAMILIARI SISTEMICHE 🌟Che approccio hanno?L'approccio è sistemic...
14/10/2024

DUE PAROLE VELOCISSIME PER PRESENTARVI LE COSTELLAZIONI FAMILIARI SISTEMICHE 🌟

Che approccio hanno?
L'approccio è sistemico 🌐, che considera l'individuo mai isolato dai suoi sistemi di appartenenza. Quindi, ciascuno di noi, anche chi si ostina a isolarsi, è influenzato da tutto ciò che accade nei gruppi che frequenta e da cui proviene 🤝.

Qual è la svolta delle Costellazioni Familiari Sistemiche?
Riesce a risolvere i problemi e i blocchi dell’individuo che partecipa (si dice: che costella) ✨ rivelandogli i profondi e inconsci legami all’interno dei suoi sistemi 🧠💡.

Nel concreto che significa?
Un individuo porta dentro di sé, ad esempio, una tristezza 😔, un dolore 💔, una paura 😨 o una rabbia 😡 che non è cominciata con lui (o con lei), ma che ha ereditato dal suo sistema: un vissuto rimosso o mal risolto da parte di un familiare, che può essere un genitore 👨‍👩‍👧‍👦 o un parente più lontano nel tempo 🕰️.

Cosa è affascinante?
È incredibilmente affascinante - al punto che sembra “magico” ✨ (anche se non lo è) - la costellazione che viene rappresentata: al posto delle stelle 🌠 ci sono le persone coinvolte, e i legami luminosi tra di loro ✨ sono le dinamiche relazionali nella famiglia, nel gruppo di lavoro 👥, ecc., a seconda della realtà che si vuole rappresentare.

Come appare il problema che vuoi risolvere?
Durante la tua costellazione vedrai chiaramente che si tratta di un disordine, un caos all'interno del tuo sistema 🔄. Vedrai anche che c'è una "forza" 💪 che vuole riportare le cose nell'ordine ma che si muove in maniera sbagliata. Con la tua costellazione puoi orientare meglio proprio quella “forza”, aiutato/a da un professionista esperto di dinamiche psicologiche ed energetiche 🧘‍♀️🧑‍💼.

ALLORA CHE ASPETTI?
Vuoi capire le influenze familiari o di altri gruppi sui tuoi blocchi, problemi, desideri, obiettivi? 🤔 E se addirittura fosse lì l’origine di tutto? 🌱

*Vuoi partecipare?* _Clicca qui per maggiori info:_
👉https://www.facebook.com/MaurizioGianniniOperatoreFormatoreOlistico/posts/pfbid02ZY3vW7xSLvfZCjERDELpwq8LtHgL4BAHCZg53UcNtqXmWX5uBQPmaCex89jBax7l 👈

Splendido evento di Arteterapia. Il laboratorio saggio e creativo di Arteterapia sarà accompagnato meravigliosamente dal...
09/10/2024

Splendido evento di Arteterapia. Il laboratorio saggio e creativo di Arteterapia sarà accompagnato meravigliosamente dalle note dell'arpa e dai versi della poesia. Nel bresciano!

VUOI UNA COPPIA PIU’ FELICE? INIZIA DA QUIHai mai sentito che c'è qualcosa di fondamentale, per te, che proprio non ries...
08/10/2024

VUOI UNA COPPIA PIU’ FELICE? INIZIA DA QUI

Hai mai sentito che c'è qualcosa di fondamentale, per te, che proprio non riesci a comunicare al tuo partner?
Questo testo si rivolge alle coppie che si amano e che vogliono rafforzare il loro legame o a chi è semplicemente curioso di approfondire l'argomento.

Nella coppia si dovrebbe crescere insieme. Andando al s**o, c’è un modo molto semplice ma purtroppo non praticato da tutti: far presente le proprie necessità, i propri bisogni e desideri.
Si badi bene: non ho scritto di darsi alle lamentele, agli sfoghi, alle critiche o a quant’altro di simile.
Necessità, bisogni e desideri sono diversi per i due partner: siamo diversi, fisicamente ed energeticamente. Per ogni coppia l’importante è: informare l’altro di quello che si vorrebbe e di cui si ha bisogno!

L’amore, quello vero, si sforza di capire, viene incontro, è comprensivo. E dopo che ci si sentirà capiti e compresi verrà un sorriso che sarà difficile da trattenere, una gioia contagiosa. Questo cementa un rapporto, questo trasforma le persone.

La sincerità, la partecipazione emotiva, l’ascolto empatico, la libertà di poter parlare senza sentirsi giudicati sono gli ingranaggi dell’amore autentico: è così che il sistema della Coppia ritrova armonia, pace e… cosa più bella di tutte, l’appagamento reciproco.

L’equilibrio tra il ricevere e il dare è uno dei pilastri fondamentali della coppia per l’ideatore delle Costellazioni familiari, Bert Hellinger; nei suoi libri l’ha descritto come uno dei principali Ordini dell’Amore. Ma per realizzarlo occorre compiere il primo imprescindibile passo: parlare apertamente.

Per parlare apertamente occorre: imparare a farlo!
Dichiarare all’altro i propri bisogni non è sempre facile. La paura del rifiuto, di ferire l'altro o di apparire vulnerabili può impedirci di esprimere ciò che sentiamo. Tuttavia è fondamentale superare queste paure per costruire una relazione solida e duratura.

Esempi di bisogni e desideri?
Hai bisogni affettivi? Potresti dire al tuo o alla tua partner: "Vorrei più momenti di intimità con te". "Mi piacerebbero più complimenti". "Ci concediamo più momenti di svago insieme?".
Hai bisogni pratici? "Vorrei una giornata in più da dedicare ai miei hobby. Ti va di partecipare?". "Mi aiuti nelle faccende domestiche?". "Organizziamo insieme la prossima vacanza? Vorrei proprio andarci con te".
Bisogni emotivi? "Mi fai le coccole? Ho voglia di sentirti vicino". "Come ci vedi nel futuro insieme?".
Bisogni sessuali? "Sperimentiamo nuove forme di intimità?". "Ho preparato una piccola sorpresa per te. Chiudi gli occhi...". "C'è un posto speciale che vorrei mostrarti...".

Iniziamo col riconoscere che è del tutto normale provare queste emozioni… per arrivare alla comunicazione aperta che è il fondamento di ogni coppia felice e duratura.

Ma come si fa a parlare di sé senza paura di essere giudicati? E come si ascolta l'altro con empatia e comprensione?

Hai mai pensato di concederti con il tuo o la tua partner una Costellazione familiare di Coppia? Potrai imparare tutto questo, andando a sciogliere direttamente il blocco che entrambi non riuscite a vedere. Con garbo, discrezione, tatto e tutela della privacy, perché il Costellatore è un professionista delicato.

Immaginare una relazione in cui entrambi i partner si sentono liberi di raccontarsi i bisogni più intimi. Dove il desiderio dell'uno non è in contrasto con quello dell'altro ma diventa un'opportunità per crescere insieme.

Maurizio

Vuoi fare una Costellazione con il/la tuo/a partner? Clicca qui: https://www.facebook.com/MaurizioGianniniOperatoreFormatoreOlistico/posts/pfbid02pGioABj3TrBLtWPZpF7omZsDoeY9hFUxMvuuLkw8sGkXGFizR8YjnFFZKUgNsGGsl

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Gavardo

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