15/06/2023
• "Ma perché gli addii ci fanno così paura?"
• Pensiamo che da soli non valiamo abbastanza, che se ci rifiutano (e qui scatta il meccanismo del "sicuro ci lasciamo e mi rifiutano anche gli altri") allora non siamo degni.
• "L'accettazione passa per il dolore ma conduce alla libertà".
Il concetto di «accettazione» è di fondamentale importanza in Psicologia e gioca un ruolo cruciale nel definire la qualità della vita individuale. Accettare non significa «subire gli eventi», ne' tantomeno equivale a una «rassegnazione passiva», bensì a una «manifestazione di resilienza».
La mancata accettazione è una trappola, una condanna. Sei ingabbiato nei tuoi perché, nei tuoi rimuginii, nella tua impotenza.
L'accettazione è la libertà. È fatta di più accurate riflessione, è ugualmente emotivamente carica, straziante e dolorosa, ma non fa ristagnare nei medesimi quesiti.
La mancata accettazione si conclama come una FORMA DI ATTACCAMENTO all'altro. NON ACCETTO perché, accettando, so che dovrò rinunciare a chi non mi ama o, più tangibilmente, all'idea che IO avevo di lui/lei. Questo processo è molto doloroso e non tutti sono disposti ad attraversare questo dolore. Quindi... l'accettazione passa per il dolore ma conduce alla libertà. La mancata accettazione BLOCCA NELLA RABBIA e, evitando un conclamato DISTACCO con l'elaborazione della perdita, evita un addio. Ma perché gli addii ci fanno così paura? La risposta è scontata, pensiamo che da soli non valiamo abbastanza, che se ci rifiutano, allora non siamo degni.
Abbiamo la stessa stima di noi stessi che un allevatore industriale ha di una mucca: fin quando produce latte, la tiene, ma poi.... non esiterà a mandarla al macello se non gli dà più ciò che vuole. Insomma, ci accettiamo con la condizionale, a patto che. A patto di raggiungere un determinato peso, uno specifico standard, una carriera, a patto di... essere accettati e amati da qualcun altro perché, da soli, proprio non sappiamo farlo.
Accettare... l'inaccettabile
Piccole anticipazioni
Un capitolo del nostro bestseller «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» titolava proprio così, «accettare l'inaccettabile». Il tema ritornerà nel secondo libro, «d'Amore ci si ammala, d'AMORE si guarisce», dove maneggiamo con cura e cautela, gli amore non corrisposti.
Psicoadvisor